Genshin Impact Wiki

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“Una ricercatrice di "un secolo fa". Le piace autodefinirsi un'esperta, e possiede una vasta conoscenza di ogni genere di scritti e macchinari antichi.”

— Testo in-game nelle schermate degli attributi e del profilo.

Storie del personaggio[]

Informazioni sul personaggio

Se aprissi un libro qualsiasi della Kshahrewar, sulla pagina dell'autore troveresti la biografia di Faruzan, di cui lei va molto fiera.

"Faruzan, ricercatrice eccelsa dell'Akademiya, vincitrice del Riconoscimento alla carriera dell'Associazione enigmistica di Sumeru, una degli studenti storici della Meccanica antica."

Ma se chiedessi agli studenti dell'Haravatat cosa li abbia spinti a entrare in quella scuola, vedresti il loro viso corrucciarsi non appena viene menzionata Faruzan.

"Oh, parli di lei... Beh, la sua ricerca è... antiquata, ed è impossibile che superi la revisione. Faresti meglio a trovarti un altro mentore."

Ovviamente, queste opinioni così diverse tra di loro suscitano la curiosità di molti.

E quando i suoi studenti le fanno delle domande, Madame Faruzan spesso rivolge loro uno sguardo imperscrutabile.

"Cosa? Vuoi sapere cos'è successo durante questi ultimi cento anni e come si è arrivati a questo punto? Ah, ma questo è un segreto. Avvicinati e te lo svelerò. Ecco, sì, avvicinati di più..."

Ed ecco che sferra un bel ceffone al malcapitato.

"Primo: faresti meglio a impiegare la tua curiosità negli studi! Secondo: la prossima volta ricordati di chiamarmi 'Madame'!"

Storia del personaggio (1)

Item Companionship EXP Livello amicizia 2


Per molti ricercatori dell'Akademiya, Faruzan, una dei loro membri da un secolo a questa parte, è sempre stata una figura leggendaria.

Nella sua breve carriera accademica è stata in grado di analizzare più della metà delle rovine all'interno dei confini di Sumeru, facilitando di conseguenza molti degli studi successivi delle rovine e dei macchinari in esse conservati.

I suoi manoscritti e le sue tesi hanno gettato le fondamenta per tutti i ricercatori dopo di lei, facendo da apripista per il viaggio verso la conoscenza di innumerevoli ricercatori della Kshahrewar.

Anche la sua "fine" contribuì all'alone di mistero che circonda la sua leggendaria vita, poiché Faruzan sparì in circostanze misteriose durante l'esplorazione di alcune rovine, e nessuno ebbe più sue notizie.

Ogni volta che la storia viene raccontata, la sua scomparsa diventa sempre più oscura.

Alcuni dicono che entrò in contatto con l'antica conoscenza di Re Deshret e venne segretamente imprigionata nel Tempio del silenzio.

Altri dicono che il suo intelletto venne riconosciuto dagli dèi, che le offrirono dimora nei cieli al loro fianco.

Dopotutto, la gente tende a credere che una figura leggendaria debba avere una fine altrettanto leggendaria.

E così, la storia si allontanò sempre più dalla verità.

"Ho fatto un errore di calcolo durante la risoluzione di un enigma e sono rimasta intrappolata nelle rovine. E allora? Dove sta scritto che i ricercatori esperti non possono sbagliare?"

Storia del personaggio (2)

Item Companionship EXP Livello amicizia 3


Molti giovani ricercatori stenterebbero a credere che, benché Faruzan abbia dato un gran contributo allo studio della meccanica, in realtà lei è un membro dell'Haravatat, una scuola specializzata nello studio delle lingue.

In breve, il suo campo di studi è "l'analisi strutturale e l'interpretazione di diversi tipi di dispositivi delle rovine attraverso lo studio delle incisioni su pietra e altri testi antichi".

Cento anni fa, gli studi dell'Akademiya sulla meccanica antica erano ancora in fase di sviluppo; per cui, l'abilità di Faruzan di prevedere le operazioni di queste macchine era di grande aiuto nell'esplorazione delle rovine.

Col tempo, la Kshahrewar acquisì una comprensione sempre maggiore della meccanica, tuttavia, le rovine ancora da esplorare erano sempre meno, così questo campo di studi perse di importanza.

Quando un secolo dopo Faruzan ritornò all'Akademiya, nessuno studente riusciva a comprendere i suoi saggi, e gli argomenti che proponeva come oggetto di studio erano fonte di sgomento per i mentori.

D'altra parte, ci sono molti studenti alla Kshahrewar che si sono diplomati studiando i suoi manoscritti, e dopo aver sentito della sua situazione, hanno cercato di persuaderla, senza riuscirci, a unirsi al proprio darsana.

Un certo ricercatore, pur di convincerla, era arrivato addirittura ad affermare che "in futuro, la Kshahrewar sarà l'unica scuola in grado di condurre ricerche sulle macchine!", e che "l'era dell'interpretazione dei testi è finita!" Quel ricercatore finì per subire l'ira e i rimproveri di Faruzan per l'equivalente di due intere lezioni.

Inorridito e mortificato, dicono che, quella sera, il povero ricercatore sia andato ad annegare i suoi dispiaceri nell'alcol alla Taverna di Lambad.

Un suo amico dell'Haravatat passò l'intera notte a consolarlo, e decise di andare a confrontare la vecchia bacucca per darle una lezione.

Come risultato, il giorno dopo finì per tornare alla Taverna di Lambad per annegare i suoi dispiaceri nell'alcol anche lui.

Storia del personaggio (3)

Item Companionship EXP Livello amicizia 4


La più grande preoccupazione di Faruzan, oltre alla bocciatura dei propri argomenti in revisione, è trovare degli studenti che la pensino come lei.

Ogni volta che ha una lezione all'Haravatat, gli studenti si ritrovano travolti da una vera e propria valanga di tecnicismi relativi alla meccanica, quindi o si spremono le meningi per capirla o cercano di non addormentarsi.

In preda alla furia, Faruzan scaraventa la sua bacchetta inveendo contro i suoi vecchi colleghi dell'Haravatat per aver fallito come insegnanti e per il modo in cui hanno formato un'intera generazione di matricole.

Quello che la fa più infuriare è che gli studenti sono più interessanti alle sue critiche verso gente del secolo scorso che alle sue spiegazioni sui principi della meccanica.

Quando degli studenti che hanno intenzione di studiare meccanica sentono che Madame Faruzan è interessata a reclutarli, in un primo momento mostrano gratitudine, ma poi, quando scoprono di dover frequentare l'Haravatat, si scusano, imbarazzati, dicendo di doverci pensare.

Ovviamente, Faruzan non avrà più loro notizie, e al loro prossimo incontro quegli studenti si saranno già iscritti alla Kshahrewar.

Ma una volta, Faruzan accettò l'invito di Tighnari a indagare su delle rovine nella foresta pluviale e, mentre stava camminando, sentì per caso la più umile delle preghiere che avesse mai sentito: "Oh, grande Archon di Dendro, aiutami a imparare le parole più velocemente!"

Il candore e la malinconia di quelle parole fecero commuovere Faruzan: chi avrebbe mai pensato che a Sumeru ci fossero ancora persone con una tale passione per le parole!

Non sembrava la voce di una bambina che doveva ancora imparare a leggere e a scrivere, né sembrava quella di una ricercatrice della Vita di Satyavada; ma era certa che appartenesse a qualcuno ricco di talento, poiché una persona comune non sarebbe stata in grado di addentrarsi nella foresta da sola. Chissà, magari quella persona aveva anche esperienza con le macchine nella foresta.

Dopo una breve considerazione, Faruzan dedusse che si trattava di una studentessa dell'età giusta, determinata e dalle ottime qualità: qualcuno che valeva sicuramente la pena reclutare come allievo. Presa la sua decisione, fece capolino da dietro l'albero.

Collei, convinta che non ci fosse nessuno, fu colta dalla sorpresa e lanciò un urlo che riecheggiò nella foresta.

Tighnari accorse immediatamente in suo aiuto. Collei raccontò l'accaduto e con qualche spiegazione aggiuntiva di Tighnari il grosso malinteso fu chiarito.

Col tempo, Faruzan ebbe modo di conoscere meglio la giovane apprendista guardaboschi, e ogni volta che andava a Borgo Gandharva le portava sempre del cibo delizioso.

Tuttavia, Collei realizzò suo malgrado che la risoluzione di quel malinteso aveva motivato di più Madame Faruzan a... reclutarla come studentessa.

Ci saranno sicuramente molti studenti nell'Akademiya che "rispettano i propri insegnanti e i loro insegnamenti" e che "si prodigano con impegno", no?

Forse neanche Faruzan stessa ha ancora realizzato che c'è una cosa in particolare di Collei che ha attirato la sua attenzione: nonostante abbia sofferto in modo disumano, è riuscita a trarne la forza per affrontare la vita.

Storia del personaggio (4)

Item Companionship EXP Livello amicizia 5


Del secolo in cui rimase intrappolata dentro le rovine, Faruzan non conserva che qualche vago ricordo e lei stessa non riesce a parlarne ampiamente.

Sia l'origine che la posizione delle rovine rimangono un mistero. Tutto ciò che ricorda è che avevano a che fare con la civiltà del tempo di Re Deshret e che c'erano intere pareti ricoperte di meccanismi e iscrizioni segrete.

Il potere misterioso che dimorava nelle rovine aveva mantenuto il suo corpo in una sorta di stasi, in modo che non soffrisse né fame né stanchezza fisica, ma non era del tutto in grado di rimuovere la stanchezza mentale.

Sfruttò ogni superficie a sua disposizione per scrivere, ma non riuscì a tradurre nemmeno una singola parola; passò in rassegna tutto ciò che aveva imparato nel corso della sua vita, ma non riuscì a sbloccare un singolo dispositivo.

Sdraiata in mezzo a un mare di carte scritte, fissava perplessa il testo cifrato sul soffitto.

Quei resti di una divinità antica si stavano prendendo gioco di lei, ridevano della sua ignoranza e della futilità dell'uomo moderno.

Tutto ciò che aveva studiato e di cui andava fiera, tutte le ricerche instancabili di generazioni di studenti erano davvero così insignificanti di fronte a quell'antica civiltà?

Faruzan si alzò da terra, raccolse una pietra spaccata e continuò a incidere sulle piastrelle.

Finché c'è vita, c'è speranza. Ciò che è sconosciuto oggi, può esser appreso domani. Finché una civiltà esiste, potrà continuare a evolversi. Ciò che non può essere risolto dalle persone di oggi, verrà svelato dalle persone di domani.

Se fosse dovuta rimanere lì fino alla fine dei suoi giorni, almeno avrebbe lasciato annotazioni sulle sue deduzioni e sui tentativi che aveva fatto per concedere la possibilità di scappare alla successiva anima malcapitata.

Questo è lo spirito dello studio, la ragione per cui i ricercatori esistono.

Dopo un tempo inquantificabile, riempì ogni superficie a sua disposizione di simboli e deduzioni misteriose.

Tempo dopo, i suoi ricordi si fecero confusi e la sua coscienza assente, e cominciò ad articolare parole incomprensibili.

A un certo punto, non sa dire quando, riuscì finalmente a trovare una soluzione all'enigma.

Tuttavia, in quello stato confusionale, lei non aveva ancora capito che il vero problema l'attendeva al di là delle mura di quelle rovine.

Storia del personaggio (5)

Item Companionship EXP Livello amicizia 6


Dopo la fuga, ci volle del tempo affinché Faruzan potesse riprendere coscienza.

Alla vista di una Sumeru così diversa da quella che ricordava, Faruzan quasi credeva di trovarsi ancora nelle rovine, intrappolata in una qualche specie di dispositivo che genera illusioni.

Solo dopo che uno studioso dell'Akademiya ebbe confermato la sua identità tramite l'Akasha ed ebbe spiegato i cambiamenti che il mondo aveva subito in quel lasso di tempo, Faruzan iniziò ad accettare che, effettivamente, il tempo non aveva smesso di scorrere.

Quel ricercatore le portò un libro della Kshahrewar. Quando lo aprì, trovò sul frontespizio questa annotazione: "Gran parte dei contenuti in questo libro provengono dai trattati e dai manoscritti di Madame Faruzan. Speriamo che, al suo ritorno, il suo ricordo sarà ancora vivo tra gli studenti delle future generazioni".

Mentre Faruzan leggeva quel libro messo insieme dai suoi vecchi amici, le sembrava quasi di rivedere i suoi compagni di classe che chiacchieravano discutendo del proprio futuro. Eppure, quella era una scena accaduta un centinaio di anni prima.

Le persone che conosceva, le persone che conoscevano lei... non c'erano più.

Era tornata a Sumeru, ma era come se fosse naufragata su qualche terra straniera.

Alcuni naufraghi riescono anche a tornare a casa, ma lei era stata lasciata alla deriva nell'oceano del tempo, e le era impossibile fare ritorno nel passato.

A fianco a lei, il povero ricercatore stava cercando le parole giuste per chiederle cosa le fosse successo senza toccare tasti dolenti.

Faruzan chiuse il libro senza dire una parola, poi, con un tono impassibile, parlò di quegli eventi del passato.

"Si tratta solo di un esperimento mal riuscito. Sono cose che succedono a noi ricercatori, non sei d'accordo?"

Ormai, in qualunque luogo, situazione o generazione Faruzan si trovasse, il tempo non avrebbe mai più smesso di scorrere.

Dispositivo Vairambhaka

Item Companionship EXP Livello amicizia 4


Dopo il ritorno di Faruzan, uno dei pochi progetti per cui è riuscita a ottenere dei fondi dall'Akademiya è il terminale di supporto ausiliario multifunzione per l'esplorazione delle rovine, il cui nome in codice è "Vairambhaka".

Le funzioni di questo dispositivo sono varie: può fare da scorta, eliminare mostri, rimuovere la sabbia e molti altri compiti. Tra i preferiti di Faruzan ci sono alcuni componenti interattivi da usare per ammazzare la noia.

Sorprendentemente, questo indispensabile dispositivo da viaggio aveva attirato l'attenzione di un gruppo di Matra, che piombò all'improvviso nel suo laboratorio e, senza dare alcuna spiegazione, iniziò a esaminare il Vairambhaka.

Nello scoprire i suoi molti componenti apparentemente inutili, i Matra si insospettirono ancor di più e, nonostante le proteste di Faruzan, secondo cui servivano "solo per alleviare lo stress", decisero di requisire la sua opera per esaminarla accuratamente.

Fortunatamente, il generale Mahamatra Cyno arrivò giusto in tempo per impedirlo.

Si scoprì che i Matra erano sospettosi di Faruzan e della sua misteriosa scomparsa, dietro cui credevano ci fosse un qualche diabolico segreto.

Credevano anche che lei avesse rifiutato di unirsi alla Kshahrewar per approfittarsi della scarsa competenza nella meccanica dell'Haravatat e costruire qualcosa di pericoloso.

D'altronde, non molti ricercatori sono riusciti a resistere al fascino della conoscenza oscura alla quale la civiltà di Re Deshret aveva accesso. Per questo motivo, nel sapere che Faruzan stava progettando un qualche tipo di dispositivo, erano accorsi in fretta e furia come se avessero dovuto combattere contro un terribile nemico.

Cyno, munito di informazioni documentate su Faruzan, riuscì a dissipare ogni loro dubbio e poi si scusò con Faruzan stessa per l'intrusione dei suoi subordinati, ordinando a uno di loro di aiutarla a rimettere tutto in ordine.

A Faruzan quella soluzione andò più che bene, poiché aveva davvero bisogno di una mano in più che l'aiutasse col lavoro. Soddisfatta del comportamento di Cyno, lo invitò a dare un nome a quella nuova macchina.

Cyno rifletté per un momento e poi le suggerì il nome "Gran Vayuvyastra", poiché era in grado di generare forti venti ed era in qualche modo connesso ai Matra.

Lo sconcerto di Faruzan fu grande, quasi come quando si trovava nelle rovine di Re Deshret.

Per sua fortuna, uno dei Matra intervenne e le spiegò che la Kshahrewar possedeva già un dispositivo con lo stesso nome, salvando tutti dalle potenziali conseguenze in caso Faruzan avesse chiesto delucidazioni sul "significato più profondo" di quel nome.

In seguito, dopo aver condotto le proprie ricerche sull'origine del nome, Faruzan trovò da sola un nome per la sua nuovissima opera. Fu così che nacque il Dispositivo Vairambhaka.

Visione

Item Companionship EXP Livello amicizia 6


Nonostante abbia dimenticato come sia riuscita a risolvere l'enigma, Faruzan conserva qualche vago ricordo dei momenti successivi alla fuga dalle rovine.

Per prima cosa, vide una luce molto intensa, tanto che dovette chiudere gli occhi e la fece indietreggiare barcollando.

Subito dopo, un vento sferzò sul suo viso e poi sulle sue spalle, come un abbraccio caldo e accogliente.

I suoi occhi erano serrati, ma aveva la sensazione di riuscire a vedere tutto. Guidata dal vento, avanzò un passo alla volta verso la sua ritrovata libertà, dopo essere stata via per un secolo.

Un periodo così lungo avrebbe potuto mutare i luoghi e cancellare la sua memoria, e avrebbe potuto impedirle di trovare la strada di casa.

Eppure, anche in uno stato di semicoscienza, seguì quel vento, che le fece strada tra i sentieri tortuosi della natura, evitandole mostri e zone pericolose, finché non fu assalita da una sensazione familiare ed estranea al tempo stesso.

Sentendosi svenire, il suo stomaco iniziò a brontolare.

"Ah... Sarà la fame? Ne è passato di tempo..."

Aveva trovato una soluzione al dispositivo, era scappata dalle rovine, ma aveva totalmente ignorato uno dei bisogni più importanti!

Quando il vento si placò, Faruzan non riuscì ad avanzare oltre, svenne e cadde in un sonno profondo.

...

Una carovana di mercanti avanzava a passo tranquillo, quando all'improvviso una folata di vento soffiò negli occhi di una delle loro bestie da soma, facendola voltare e fermando l'avanzata.

Il mercante stava per rimetterla in riga, quando notò qualcosa che luccicava in lontananza.

"Ehi, stai al passo! Che cosa guardi? Un tesoro?"

"No, aspetta... Laggiù sembra esserci una persona a terra!"

E in lontananza, si vedeva una Visione brillare accanto a Faruzan, priva di sensi.


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