“Il generale Mahamatra incaricato della supervisione dei ricercatori all'Akademiya. Si dice che svolga il suo lavoro in maniera ancor più efficiente del Gran Vayuvyastra creato dalla Kshahrewar.”
Storie del personaggio[]
Informazioni sul personaggio
In qualità di leader di tutti i Matra, il generale Mahamatra Cyno è ben noto in tutta l'Akademiya.
I suoi doveri sono arrestare coloro che violano le regole dell'Akademiya, terminare gli studi illegali e proteggere la disciplina nell'Akademiya. Nonostante ciò, i ricercatori ritengono che questo generale Mahamatra non faccia altro che ostacolare il progresso accademico e proibire la ricerca scientifica. Alcuni sostengono addirittura che egli stia "bloccando il cammino verso la conoscenza" e che sia una minaccia per ogni ricercatore che desideri acquisire nuovi saperi...
Col passare del tempo, i ricercatori hanno cominciato ad allontanarsi in silenzio da Cyno ogni volta che lo vedono.
Ma al generale Mahamatra queste cose non tangono.
Non è un suo problema se quest'immagine pubblica così esagerata scoraggia o meno alcuni ricercatori.
In più, per usare le parole del suo amico Guardiano della foresta: "Le ricerche condotte dalla maggior parte dei ricercatori non sono lontanamente significative a sufficienza da portare a un colloquio con un Matra".
Storia del personaggio (1)
Livello amicizia 2
La saggezza può illuminare gli studiosi, ma può anche portare arroganza.
Nella storia dell'Akademiya, molti ricercatori hanno usato la loro "saggezza" per perpetrare veri e propri crimini.
Per esempio, per testare i limiti di gonfiaggio del corpo degli Spettri, un ricercatore dell'Amurta utilizzò un catalizzatore illegale e creò un mega Spettro, il quale successivamente esplose durante l'esperimento, radendo al suolo il centro di ricerca. In seguito, un ricercatore della Spantamad cercò di effettuare esperimenti su una Guardia delle rovine modificata e sulle sue capacità di coltivare i campi, ma ne perse il controllo mandando in rovina molte fattorie e ferendo un gran numero di agricoltori. Ci sono stati anche numerosi casi criminali in materia di frode accademica e abuso d'informazioni a scopo di lucro personale...
Tali ricercatori, che non rispettano la legge e mettono in pericolo il prossimo, vengono giudicati e condannati dai Matra guidati da Cyno.
Di fronte ai Matra, spesso non tentano nemmeno di giustificarsi. I loro moventi includono, tra le altre cose, fondi tagliati all'improvviso, favoritismi dell'Akademiya verso altri ricercatori, furto dei risultati del proprio lavoro... Alcuni accusano addirittura i Matra di averli fermati prima del completamento delle proprie ricerche, per gelosia nei loro confronti.
La risposta di Cyno di fronte a simili sofismi è sempre quella di restare in silenzio, reprimere questi loquaci criminali e mandarli a giudizio.
Coloro che violano le regole accampano sempre milioni di scuse; tuttavia, alla fine, il destino che li attende è sempre lo stesso.
Storia del personaggio (2)
Livello amicizia 3
Il nome del generale Mahamatra è giunto ben oltre i muri dell'Akademiya.
Un Guardiano della foresta nella Selva di Avidya ha detto di averlo visto una volta viaggiare tranquillamente tra i boschi nel pieno della notte. Chi vive ai margini dei Boschi di Apam ricorda ancora vividamente un ragazzino dai capelli bianchi chiedere un bicchiere d'acqua prima di addentrarsi da solo tra la vegetazione con uno zaino in spalla. Degli avventurieri nell'Oasi di Sobek sostengono di aver dato indicazioni a Cyno, nonostante l'area in cui era diretto pullulasse di mostri. Dopo che un gruppo di mercenari del deserto è stato distrutto per aver dato rifugio a degli studiosi ricercati, neanche i mercenari più impavidi e i Cacciatori di tesori nella Grande Sabbia Rossa osano complicare la vita al generale Mahamatra.
Per quei criminali che cadono nelle mani di Cyno, però, la loro devozione verso di lui proviene da un diverso aspetto del suo carattere.
Quando scappano dall'Akademiya, i criminali tendono a fuggire in preda al panico, finendo in luoghi pericolosi. Ciononostante, al posto di lasciare che ne paghino le conseguenze, Cyno corre ad aiutarli senza esitazione, pur di farli arrivare illesi all'Akademiya per affrontare il loro processo.
Una volta, un criminale che aveva attraversato la Grande Sabbia Rossa con Cyno gli chiese che senso avesse tutto ciò. Cyno rispose: "Solo la legge può giudicarti, e il mio dovere è far sì che ciò avvenga".
Una volta uscito di prigione, il ricercatore, laureatosi alla Vahumana, trasformò le sue avventure del viaggio di ritorno all'Akademiya in un romanzo intitolato "Lo sgherro", che è tutt'ora uno dei bestseller all'Akademiya. Il ricercatore venne anche invitato a tenere una lezione alla Vahumana, durante la quale spiegò in dettaglio il modo in cui la "giustizia" viene descritta nel libro.
Cyno fece notare che alcune parti del libro erano state decisamente esagerate. In realtà, non avevano incontrato alcun mostro creato dai discendenti di Re Deshret, non erano finiti all'interno di un labirinto vivente sul fondo del deserto e non si erano riparati tra le pieghe di un vermone del deserto per sopravvivere a una tempesta di sabbia.
In ogni caso, Cyno apprezzò la precisione con cui l'autore aveva descritto i propri crimini, e gli disse di non commettere mai più niente del genere.
Storia del personaggio (3)
Livello amicizia 4
Nell'Akademiya, la sola menzione dell'ufficio dei Matra può far schizzare il cuore dei ricercatori dal petto.
Oltre alle note "malefatte" dei Matra, la cosa che più li inquieta sono le terrificanti risate che si sentono ogni volta che Cyno entra nell'ufficio...
I ricercatori credono seriamente che sia il loro modo di esprimere la soddisfazione alla vista delle sentenze emesse da Cyno nei confronti di qualche disgraziato ricercatore.
Ma solo i Matra sanno che quella risata è la risposta al singolare senso dell'umorismo di Cyno.
"Ho lavorato a un caso in cui il ricercatore coinvolto era sotto pressione perché la sua tesina era stata respinta svariate volte in fase di revisione. Alla fine è riuscito a farsela approvare corrompendo i membri della commissione. I dati nell'articolo, però, erano così sbagliati che in men che non si dica è stato accusato di frode accademica. Quando sono andato ad arrestarlo, mi ha chiesto: 'Che ho fatto di sbagliato?'..."
Cyno fece un pausa, e poi continuò: "Gli ho risposto: 'Il tuo articolo'".
Di fronte al silenzio dei Matra, Cyno pensò che non avessero capito la sua battuta, così la spiegò con fare serio.
"Vedete, la parte interessante della storia è che quando mi ha chiesto cos'avesse fatto di male, si aspettava gli dicessi che la sua colpa fosse di aver corrotto la commissione a causa dell'enorme pressione accademica, ma io gli ho detto che il suo errore era di aver raggiunto delle conclusioni sbagliate nella sua tesina. La parte geniale della battuta è che ho cambiato il soggetto in esame..."
Una volta terminata la spiegazione, i Matra si scambiarono delle occhiate confuse, per poi emettere delle risatine strozzate all'unisono...
Quella risata innaturale donò un po' di inaspettato calore umano al solenne e freddo ufficio dei Matra.
Per evitare che una situazione del genere si ripetesse, però, i Matra decisero che sarebbe stato d'uopo forzare una risatina dopo ogni battuta pronunciata da Cyno, per impedirgli di doverla spiegare.
Di contro, ogni Matra che tentasse di imitare lo stile di Cyno sarebbe stato severamente punito dagli altri, vedendosi privato dei preziosi buoni mensa.
Dopotutto, di Cyno ne bastava e avanzava uno solo nell'intera divisione.
Storia del personaggio (4)
Livello amicizia 5
Cyno ha sempre creduto che i Matra non fossero nemici di coloro in cerca di conoscenza.
Cyrus, uno studioso che fece da mentore per Cyno in passato, gli disse che, senza le leggi dell'Akademiya, il confine tra "saggezza" e "calamità" è estremamente labile.
Questi residui vaganti di "saggezza" fuori controllo sono delle esche nel mare dell'ignoranza, che attirano studiosi innocenti verso l'abisso.
Rendono i ricercatori arroganti e sconsiderati, al punto da spingerli a tentare d'influenzare la vita e la morte, a causa della loro mancanza di rispetto verso l'umanità, e finendo per danneggiare il mondo in modo irreversibile.
I saggi continuano a introdurre nuove regole e norme proprio per assicurare che coloro che inseguono la conoscenza non smarriscano la via a causa di simili trappole.
I Matra che danno la caccia a coloro che violano la legge e li giudicano in base a quelle stesse leggi sono, di fatto, i "guardiani" di tutti quei membri dell'Akademiya che cercano la conoscenza.
Agli occhi dei ricercatori, però, non sono che un gruppo di "demolitori" che distruggono costantemente le strade verso il sapere.
"Stupidi Miconoidi antropomorfi", "signor questo-non-si-può-fare", "strapparicerche"... Sono i vari soprannomi affibbiati ai Matra.
Tra loro, il più noto è "bestie da soma dell'Akademiya", un nome coniato da un ricercatore dell'Haravatat.
Dopo aver sentito questo soprannome per la prima volta, molti dei Matra andarono su tutte le furie, e pensarono che il loro duro lavoro non fosse apprezzato.
Al contrario, a Cyno piacque non poco.
"Noi Matra siamo veramente le bestie da soma dell'Akademiya, visto che portiamo in spalla le sue regole e le sue norme.
Quando facciamo rispettare la legge, dobbiamo sempre ricordare il peso che portiamo."
Dopo aver riflettuto a lungo sulla questione, il generale Mahamatra disse: "In più, potremmo imparare dalle bestie da soma a evitare discussioni inutili e a concetrarci sul, ahem, raggiungere la destinazione desiderata".
Storia del personaggio (5)
Livello amicizia 6
Quando venne istituita l'Akademiya, i suoi ricercatori possedevano immaginazione e innovazione senza limiti, oltre che infinite risorse per rendere i pensieri realtà.
Rimodellarono il terreno, controllarono il tempo atmosferico, ricrearono antiche reliquie... Ma quando la conoscenza della terra non riusciva più a soddisfarne l'insaziabile curiosità, alcuni dei ricercatori volsero le proprie mire ai cieli stellati, mentre altri cominciarono a sperimentare con leggi di vita e morte.
Queste conoscenze, però, non devono e non possono essere toccate.
Per impedire ai ricercatori di venire devastati dalla propria conoscenza, i saggi delinearono sei peccati cardinali, sostenendo che tutti i crimini a questo mondo derivassero da essi.
Primo: interferire con l'evoluzione umana.
Secondo: interferire con vita e morte.
Terzo: ricercare cosa giace oltre l'universo.
Quarto: investigare l'origine delle parole.
Quinto: idolatrare divinità senza atti di devozione.
Sesto: osare pratiche proibite senza alcun timore.
Da allora, i saggi hanno introdotto nuove norme e regole in base a questi sei peccati capitali, rivedendo e correggendo quelli già esistenti. I Matra applicano la legge, e i ricercatori svolgono i propri ruoli in base a essa.
In questo modo, tutto nell'Akademiya può funzionare come deve, e i suoi ricercatori possono marciare verso il futuro in possesso di una saggezza più chiara che mai.
Col passare del tempo, sembra che i sei antichi peccati siano stati dimenticati dai più, e le persone ambiziose ne hanno approfittato...
Secondo Cyno, però, i suoi compiti non sono cambiati: giudicherà ogni criminale in base ai sei antichi peccati capitali.
Nemmeno i saggi possono sottrarsi alla legge.
Scatola del mazzo di Cyno del GCC Invokazione del genio
Livello amicizia 4
Questa scatola, che contiene il mazzo di Cyno del GCC Invocazione del genio, è uno dei suoi oggetti preferiti.
L'esterno della scatola è avvolto da vari strati di cuoio di altissima qualità, e ogni cucitura è stata realizzata magistralmente. Finché la corda apposta sul cuoio rimane fermamente legata, la scatola del mazzo resta perfettamente sigillata, non lasciando infiltrare nemmeno una goccia d'acqua. L'interno ha un'imbottitura di seta, per ridurre al minimo i danni agli angoli delle carte. Stando alle parole del negoziante, la seta usata è stata importata da Liyue e prodotta con Fiordiseta della massima qualità. La scatola del mazzo è inoltre dotata di una rigida tracolla in cuoio, che permette di legarlo a ogni parte del corpo. Sulla superficie della scatola del mazzo sono incisi l'emblema di Invokazione del genio e il nome dell'acquirente.
Cyno custodisce il suo mazzo migliore in questa scatola. È convinto che finché combatterà con esso sarà assolutamente invincibile.
Ovviamente, il passo successivo è trovare persone disposte a sfidarlo.
Uhm... Chissà se quel Guardiano della foresta è disponibile in questo momento.
Visione
Livello amicizia 6
Nell'Akademiya circolano varie versioni su come Cyno abbia ottenuto la sua Visione.
Alcuni dicono che abbia ricevuto l'ordine di arrestare un ricercatore che stava studiando modi per creare Visioni contraffatte: in precedenza, quel ricercatore aveva comprato una Visione senza padrone per studiarla, che in seguito sarebbe diventata la Visione di Cyno. Alcuni ritengono che Cyno sia in realtà un discendente di Re Deshret: dicono che sia stato cresciuto nella Grande Sabbia Rossa da un sacerdote senza nome di Hermanubis che ne forgiò la forza fisica e mentale prima di affidargli, al momento giusto, una Visione, per poi chiedergli di attraversare il deserto da solo, arrivare all'Akademiya e promulgare la volontà di Hermanubis. Ovviamente, secondo alcune teorie del complotto, la Visione di Cyno è strettamente legata ad alcune tecnologie proibite nascoste nell'Akademiya. In caso contrario, come avrebbe potuto un uomo del deserto come lui guadagnare un posto al suo interno?
Nessuno osa verificare l'autenticità di queste storie direttamente con Cyno, e a quest'ultimo non importa sprecare energie per stupide dicerie.
La verità è che il modo in cui ha ottenuto la sua Visione è molto semplice.
Era il giorno prima che diventasse il nuovo generale Mahamatra. Come al solito, finito il lavoro di Matra, Cyno si recò in biblioteca per leggere libri sulle regole dell'Akademiya. Il libro che stava leggendo quel giorno riguardava i sei peccati cardinali stabiliti dai saggi, ritenuti alla base di ogni crimine e su cui si basano tutte le regole e le norme moderne dell'Akademiya. Mentre leggeva il capitolo riguardante il peccato dell'osare pratiche proibite senza alcun timore, faticava a comprendere alcuni dei contenuti del libro, così chiuse gli occhi per riflettere. Nel momento in cui li aprì, vide immediatamente una Visione delicatamente riposta sulla pagina.
Cyno guardò la Visione e cadde in uno stato di contemplazione. Per prima cosa si assicurò che non ci fossero regole contro il possesso di una Visione. Dopodiché, studiò svariati casi accademici riguardo a esse, assicurandosi che quella Visione non fosse una trappola. Si mise quindi a ragionare sulle future sfide che avrebbe affrontato diventando il generale Mahamatra e su come la Visione l'avrebbe aiutato ad affrontarle... Dopo aver attentamente valutato pro e contro, Cyno accettò finalmente quel dono divino.
A quel punto, le luci del mattino si facevano già strada attraverso le finestre. Cyno lasciò la biblioteca con la Visione e con la sua lettura ancora da terminare, prima di recarsi al luogo dell'investitura.
Nella migliore delle ipotesi, entro mezz'ora sarebbe diventato il nuovo generale Mahamatra dell'Akademiya.
A breve gli sarebbe stato affidato il sacro potere di giudicare coloro che smarriscono la retta via, e quella Visione avrebbe assicurato che questo sacro privilegio sarebbe stato esercitato correttamente.
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