“Un giovane avventuriere di Mondstadt estremamente sfortunato.”
Storie del personaggio[]
Informazioni sul personaggio
La Brigata dell'avventura di Benny è un'eccezione alla norma nella filiale di Mondstadt della Gilda degli avventurieri.
Un tempo, ogni compagnia doveva avere almeno tre o quattro membri regolari, per promuovere il sostegno reciproco e prevenire gli incidenti. Nella Brigata dell'avventura di Benny, invece... l'unico membro è lo stesso Bennett.
La mancanza di membri ha essenzialmente tutto a che fare con la famigerata sfortuna di Bennett. Tuttavia, data la sua prorompente passione per l'avventura, Bennett non si sente mai solo.
Beh, forse solo ogni tanto, una volta o due...
Storia del personaggio (1)
Livello amicizia 2
L'avventuriere Jack è stato la prima vittima della Brigata dell'avventura di Benny.
A pochi metri dal tesoro, si verificò una turbolenza di Geo estremamente rara che squarciò il terreno e aprì una voragine senza fondo davanti agli occhi di tutti. "Così vicino, eppure così lontano... Come l'amore". Jack subì solo ferite lievi, ma da allora non fu più lo stesso avventuriere; l'evento sembrava avergli spezzato il cuore.
Un altro membro, Royce, sentì qualcuno gridare "Ehi!" prima di perdere conoscenza per via di un'enorme esplosione. La colpevole, Klee, fu messa in isolamento per sette giorni per aver scambiato una grotta che gli avventurieri stavano ancora esplorando per una gigantesca tana di coniglio... e averla fatta saltare in aria.
Heckler cadde vittima di un grave attacco di diarrea, durato una settimana, dopo essersi unito alla squadra. Anche se si rivelò un'intossicazione alimentare, insisteva nell'attribuirne la causa alla sfortuna di Bennett.
"Torneranno! Sono solo... in licenza. Per favore, non invalidate l'iscrizione della mia squadra alla Gilda..." Vedendo Bennett implorante e supplicante, Katheryne sospirò e decise di risparmiargli la verità... ovvero che i suoi "compagni di brigata" avevano abbandonato la nave da tempo.
Storia del personaggio (2)
Livello amicizia 3
Un tempo, si verificò un evento straordinariamente angoscioso. Una situazione che rischiò quasi di sopraffare un vecchio avventuriere.
Le fiamme roventi gli scottavano la pelle, il tuono assordante quasi gli sfondava i timpani e i venti ululanti minacciavano di strappargli l'anima. Alla fine del suo viaggio infernale, ciò che trovò ad aspettarlo era... un bambino.
Il vecchio avventuriere pensava di essere il primo essere vivente a essere uscito quasi indenne da quell'inferno, ma come poteva spiegare ciò che aveva davanti? In quel momento, venne colpito da una rivelazione: "Questo bambino deve essere... un bambino che il mondo stesso ha abbandonato."
Anche se non aveva trovato potenti manufatti, né oro o gioielli, sul volto del vecchio non c'era ombra di delusione, perché considerava quel bambino, la cui vita era appesa a un filo, come il suo tesoro.
"Questo bambino è lo scopo ultimo del mio viaggio, ero destinato a trovarlo" pensò mentre prendeva il bambino tra le braccia. Anche se ciò che stava per fare si opponeva alla volontà del mondo stesso, lui non aveva paura.
Storia del personaggio (3)
Livello amicizia 4
Il vecchio avventuriere morì a causa di gravi ferite prima di poter raccontare questa storia, lasciando soltanto il bambino che aveva salvato. Sul letto di morte, riuscì a dire solo quattro ultime parole: "volontà", "avventura" e "tesoro finale".
Alcuni membri anziani della Gilda degli avventurieri di Mondstadt, non sposati e senza figli, allevarono il bambino come se fosse loro e lo chiamarono Bennett.
Cresciuto dalla Gilda, Bennett chiamava tutti "papà": "Papà! Ti è caduta la dentiera nella ciotola!", "Papà! Dovresti smettere di indossare quella vecchia armatura di pelle, dove sono le mutande che ti ho comprato?", "Papà! Sta piovendo, meglio che ti allontani da me se non vuoi essere colpito da un fulmine!"
Prendersi cura di tutti i suoi padri anziani e senza famiglia occupava la maggior parte del suo tempo, al di fuori di quello speso per le avventure.
"I papà hanno certamente trovato un tesoro, ahah!" Cyrus, l'attuale Presidente della Gilda, rise dando a Bennett una pacca sulla schiena.
Malgrado la sua malasorte, Bennett lo sventurato pensa di poter almeno cercare di portare fortuna alle persone a cui tiene, e si sforza ancora di cercare il tesoro della buona sorte che lo aspetta alla fine della sua serie di sfortunati eventi.
Storia del personaggio (4)
Livello amicizia 5
Oz il corvo, il famiglio di Fischl, dice che Bennett è "il giovane più tenace al mondo".
In effetti, la sfortuna che Bennett ha affrontato nella vita è chiaramente visibile dalle sue cicatrici vecchie e nuove.
È stato attaccato da mostri, rimasto sepolto sotto rovine crollate, caduto da alte rupi... Una serie di "sfortunati eventi" che ha insegnato a Bennett come affrontarne altri in futuro.
Barbara, la diaconessa della Chiesa di Favonius, non riusciva a credere a quanto Bennett fosse abile nel curare le articolazioni slogate.
Un altro dono che ha tratto da tutte le prove affrontate è un talento sbalorditivo per il combattimento. "Guarda come si muove... ma non si fa male?" Il Gran Maestro Varka dei Cavalieri era estremamente incuriosito da Bennett, dopo averlo visto in combattimento.
Non è che Bennett non senta il dolore... Ci si è semplicemente abituato. Si è adattato al dolore come altri farebbero con gli odori pungenti o la luce accecante.
Così, il modo in cui Bennett si butta a capofitto e senza riserve in battaglia è diventato il suo segno distintivo.
Storia del personaggio (5)
Livello amicizia 6
Camminando sempre sulla linea sottile tra vita e morte, Bennett non può fare a meno di chiedersi cosa significhi esattamente morire.
Sa che il vecchio avventuriere che l'aveva salvato ha lasciato molte storie e leggende degne, dopo la morte. Sa che non ci sono pianti ai funerali degli avventurieri, ma solo brindisi dei vecchi compagni nel nome chi è venuto a mancare. Sa che, per gli avventurieri di Mondstadt, una "buona morte" arriva alla fine di una vita dedicata alla ricerca dei tesori e dei segreti del mondo. Alla fine di tutto, le loro anime vengono riportate in patria da Barbatos.
In passato, Bennett temeva la morte. Tuttavia, dopo aver riflettuto sulla questione, ora ha la sensazione che la morte possa essere una fortuna per un avventuriere... Non che la fortuna abbia nulla a che fare con lui, d'altronde.
Bennett preferisce cambiare discorso con la sua frase benaugurante: "Verso il prossimo tesoro"!
Un cerotto
Livello amicizia 4
Ogni volta che si fa male sul serio, rompendosi qualcosa o perdendo troppo sangue, Bennett va alla Cattedrale per farsi curare dalla diaconessa Barbara.
"Scusa, sono ancora io..." dice Bennett, grattandosi la nuca.
Barbara, tuttavia, si limita a scuotere la testa e, con un: "Occupiamoci anche di quei graffi" gli lancia dei cerotti.
Lei è lì solo per svolgere il suo compito, ma la sua compassione ha un posto speciale nel cuore di Bennett, che si mette i cerotti sulle ferite con la cura di chi si appunta una medaglia sul petto, prima di ringraziarla di tutto cuore.
Quando parte per un'avventura, Bennett ha sempre nel marsupio una scorta di quei cerotti... Quelli che riceve dai suoi padri, da Barbara, da Katheryne... e dagli avventurieri che a volte incontra per caso dopo essersi ferito. Questi piccoli pegni di buona volontà sono per Bennett una specie di collezione fortunata.
"Beh, visto che tutti sono al mio fianco, credo di non essere poi così sfortunato."
Visione
Livello amicizia 6
La passione di Bennett per l'avventura è inarrestabile: vuole esplorare, sfidare, sudare, e alla fine invecchiare, seguendo sempre la via dell'avventuriere. Una volta, tuttavia, andò incontro a una vera crisi.
Proprio come quel vecchio avventuriere tanto tempo fa, Bennett si trovò in una situazione che avrebbe portato qualunque altra persona alla disperazione. "Sto perdendo tutto questo sangue... Non è positivo..." Ma Bennett non si fermò. "Non c'è motivo di tornare indietro", pensava. In qualche modo, sapeva che tutte le agonizzanti disgrazie che aveva sofferto fino a quel momento erano servite a dargli gli strumenti per superare quella situazione.
Alla fine del suo viaggio infernale, quello che lo aspettava era... un bel niente.
"Ah, anche tornare a mani vuote fa parte... dell'avventura. Non... c'è problema..."
Alla fine, tutte le emozioni che aveva tenuto sotto controllo esplosero, e le sue numerose ferite lo privarono della coscienza, facendolo crollare a terra. Quando si risvegliò, scoprì che le sue ferite erano state cauterizzate da una fiamma misteriosa, fermando sia l'emorragia che il dolore.
Un gioiello pulsava nel palmo della sua mano emettendo calore, il suo ritmo era in sintonia con il battito nel suo petto, quello del cuore pulsante di un avventuriere.
Non era la misericordia del mondo, o il destino che aveva avuto pietà di lui, ma una "ricompensa finale" adatta a una persona con una passione ardente come quella di Bennett.
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