Genshin Impact Wiki

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“Un giovane investigatore prodigio della Commissione Tenryou dai sensi acuti e dalla mente chiara.”

— Testo in-game nelle schermate degli attributi e del profilo.

Storie del personaggio[]

Informazioni sul personaggio

Shikanoin Heizou è un giovane e straordinario investigatore.

Sebbene lavori presso la Commissione Tenryou, è contrario al solito stereotipo del funzionario pubblico, il quale prevede l'essere "solenni", "inflessibili"... e ancora "solenni".

All'apparenza sembra più educato e gentile di ogni altra nuova recluta, ma in realtà si diverte a prendersi gioco di tutte le buffonate senza senso degli ufficiali.

A differenza dei suoi colleghi, non si reca quotidianamente alla stazione per prestare servizio e non prende quasi mai parte ai pattugliamenti di routine.

Sembra siano passati secoli dall'ultima volta che si è fatto vedere, e sembra esserci finalmente l'occasione di incontrarlo su qualche scena del crimine. Eppure, a giudicare dal sorrisetto che ha sempre stampato in faccia, non si direbbe mai che stia lì per lavorare.

Stranamente, tutti i suoi "comportamenti anticonvenzionali per un funzionario pubblico" gli sono in qualche modo concessi.

I suoi colleghi sono più che disposti a lavorare con lui e il suo capo raramente lo critica per la sua condotta sfrenata. Perfino il capo del suo capo ogni tanto chiede di lui.

Tutto ciò è dovuto alle sue doti impareggiabili da investigatore. Ogni volta che la Commissione Tenryou affronta un caso insolitamente complicato, importante o misterioso che sia, tutti considerano Heizou la loro ultima speranza per risolverlo.

Anche il capo della stazione di polizia si stupisce di cotanta esperienza nel risolvere casi, ma lo stesso Heizou la pensa diversamente al riguardo.

"L'esperienza è un altro nome per indicare gli errori commessi in passato delle persone, e questa non è la mia carta vincente.

La mia è più una dote innata."

Storia del personaggio (1)

Livello amicizia 2


Entrare a far parte della Commissione Tenryou non è impresa facile. Non basta superare il test d'abilità: si viene sottoposti anche a una scrupolosa verifica dei trascorsi personali.

Pertanto, i candidati sono solitamente tenuti a dichiarare alcune informazioni essenziali, come qualsiasi bene di valore.

Secondo lo yoriki Owada, che al tempo si occupava di tale mansione, quando Heizou fece domanda, consegnò soltanto un modulo di dichiarazione in bianco.

Era una mattina luminosa e soleggiata. Seduto di fronte a Owada, Heizou esplorava curiosamente il posto con lo sguardo. Owada, che al tempo era già un veterano, si soffermò un momento a decifrare il modulo in bianco, poi alzò lo sguardo e disse: "Ho conosciuto tanti giovani brillanti. Tuttavia, è un peccato che alla fine nessuno di loro ce l'abbia fatta a entrare alla stazione."

Sentendo ciò, quel ragazzo apparentemente iperattivo smise all'improvviso di guardarsi intorno, si raddrizzò sulla sedia e guardò Owada negli occhi: "Bene, che ne dici di una persona giovane come me?"

Il suo cambiamento fu così repentino che lo yoriki Owada rimase improvvisamente sbalordito, sentendosi come una preda nel mirino di un falco predatore.

Di punto in bianco, venne travolto da una strana sensazione, come se in quel momento fosse lui a essere esaminato.

Allora disse scherzosamente, come se ciò potesse allentare la tensione: "La Commissione Tenryou non discrimina i poveri. Ma se non hai letteralmente nulla da dichiarare, allora faremo in modo di prestare maggiore attenzione ai tuoi trascorsi."

La frase fu seguita da un silenzio inaspettato. La persona seduta di fronte a lui continuò a fissarlo senza dire nulla, proprio come prima.

Owada non si sentiva benissimo, e cominciavano a formarsi delle rughe sulla sua fronte. Forse faceva troppo caldo. Passò il dorso della mano sulla fronte per togliersi il sudore, ma non ce n'era nemmeno una goccia.

Owada rimase a fissare il dorso della sua mano asciutta, non sapendo se passarla di nuovo o metterla giù.

Dopo aver assistito a questa scena, il ragazzo scoppiò a ridere. La sua calorosa risata sollevò subito Owada da quel suo senso di sopraffazione.

Heizou si appoggiò al tavolo, reggendosi il mento con una mano e usando l'altra per indicare la sua testa. Sorrise a Owada e disse: "Oltre alla mia genialità, non ho altro da dichiarare."

Storia del personaggio (2)

Livello amicizia 3


La carriera da investigatore di Heizou infatti non iniziò presso la Commissione Tenryou.

Prima che tutto ciò accadesse, Heizou era il proprietario dell'"Agenzia investigativa Bantan Sango & Heizou".

Si tratta di quella che sarebbe diventata l'odierna Agenzia investigativa Bantan Sango della Città d'Inazuma, che inizialmente fu fondata da Heizou e Sango.

La storia di loro due iniziò con la stipula di un rapido accordo, ma il tutto si concluse con una separazione piena di rammarico.

Dopo la fine della loro collaborazione, il nome di Heizou venne naturalmente cancellato dalla vecchia attività.

Per quanto riguarda le motivazioni che hanno portato a tale esito, è possibile riassumere il tutto con un "avevano prospettive differenti".

Sango crede che l'intera missione di un investigatore consista nello scoprire la verità, e ciò è il fattore di massima importanza. Anche la maggior parte degli investigatori ha a cuore questa convinzione.

Ma Heizou ritiene che ci sia dell'altro, che ci possa essere qualcosa di ancora più importante della verità.

Anni di esperienza lavorativa come investigatore lo hanno reso consapevole del fatto che, quando riceve un nuovo caso, significa che qualcosa di spiacevole è già accaduto.

Non importa la successiva punizione che verrà comminata ai malfattori per i loro crimini: ciò non può cambiare il fatto che qualcuno sia già stato ferito.

Allo stesso modo, non importa quanto abile sia un dottore, non sarà mai in grado di curare un paziente e fingere che non sia mai successo niente, magari dicendogli: "Guarda, tutte le tue ferite sono guarite. È come se non ci fossero mai state fin dal principio".

La verità è che da quel momento in poi il paziente, ogni volta che vedrà un dottore, osserverà un'infermeria o guarderà le cicatrici lasciate dall'operazione, ricorderà sempre tutte le ferite che una volta erano presenti, e questo gli arrecherà dolore.

I dottori sono incapaci di impedire che azioni violente vengano commesse altrove. Analogamente, gli investigatori non possono fermare l'arrivo di nuovi casi. Tuttavia, Heizou spera di rompere questo status quo una volta per tutte.

"Se non riesco a stroncare il male sul nascere, allora sarò il suo nemico naturale."

"Il nome di Shikanoin Heizou sarà famoso in tutto il mondo e intimidirà chiunque abbia intenti malvagi a Teyvat."

"Si renderanno conto di una cosa. Una volta che si concederanno all'oscurità, darò loro la caccia fino ai confini del mondo."

Fu in quel momento che decise di lasciare l'agenzia e di unirsi alla Commissione Tenryou.

Questo fu il suo punto di partenza per diventare l'"investigatore" che aveva sempre sognato di essere.

Storia del personaggio (3)

Livello amicizia 4


"Ho letto nei romanzi che ogni grande investigatore ha un assistente, proprio come ogni katsudon ha una cotoletta di maiale."

Alla stazione di polizia, la nuova recluta Uesugi si avvicinò a Heizou con un gran sorriso stampato in faccia.

"Allora, Heizou, che ne pensi? Posso essere il tuo assistente? Sono molto astuto."

Heizou guardò questo giovanotto allegro con un sorriso, poi si strofinò il mento e replicò.

"Il mio intuito mi dice che non sei così astuto."

"Eh? Forse... forse il tuo intuito si sbaglia."

La frase appena pronunciata da Uesugi sembrava avere un po' di magia, come se fosse la battuta finale di una commedia. Sentendo ciò, i suoi colleghi più anziani nelle vicinanze risero tutti come un pubblico di supporto.

L'astuto Uesugi si rese subito conto di aver detto qualcosa di inappropriato, quindi cercò di correggersi.

"Intendevo dire che... non possiamo affidarci unicamente all'intuito nel nostro mestiere!"

Inaspettatamente, questa volta tutti risero ancora più forte. Uesugi, non comprendendo cosa fosse successo, pensò tra sé e sé che forse avrebbe dovuto davvero pensare di diventare un comico.

In quel momento, Heizou gli sfiorò le spalle, come per rimuovere l'imbarazzo poggiatosi come la polvere.

"Stavo solo scherzando. In realtà il mio intuito mi dice che tu, Uesugi, sarai un ottimo doushin. Pertanto, quando hai tempo, ti suggerisco di trovarti un assistente."

Non appena Heizou terminò la frase, scappò via come il vento, lasciandosi dietro un Uesigi ancora sconcertato e i suoi colleghi sghignazzanti.

...

"Hai ancora molta strada da fare prima di poter essere l'assistente del doushin Shikanoin."

"Volevo solo aiutare, siccome ho notato che non ha un assistente..."

"Certo che ce l'ha. L'ha menzionato un sacco di volte."

"Cosa?!"

"Non l'hai sentito dire molte volte di come il suo intuito gli parli?"

"Eh?! Mi stai forse dicendo che... il suo intuito è... il suo assistente?!"

"Esattamente! Quel tipo può risolvere casi semplicemente grazie al suo intuito. Non è pazzesco?"

Storia del personaggio (4)

Livello amicizia 5


In termini di risultati, tutti i traguardi di Heizou avrebbero dovuto garantirgli una promozione diverse volte.

Tuttavia, nei fatti, Heizou è rimasto un doushin da quando è entrato nella Commissione Tenryou.

D'altra parte, molti dei suoi colleghi e superiori sono saliti di grado grazie al risultato dei suoi successi.

Dopo che la cugina di Heizou, Kano Nana, venne a conoscenza di ciò, andò da Heizou con l'intenzione di prendere le sue parti.

"Potrai anche essere una peste, ma questo trattamento ingiusto a cui sei stato sottoposto è anche peggio. Farò un bel discorsetto a quegli stolti!"

Heizou conosceva bene sua cugina, quindi, per evitarle qualsiasi problema, le spiegò con calma le ragioni dietro quella situazione... Una cosa rara per lui.

"Cugina, non considerarmi inferiore a loro. Vuoi provare a indovinare quanti detenuti nel carcere della stazione di polizia sanno i nomi degli yoriki?"

Heizou rivolse il palmo della mano verso di lei e allargò le dita. "Questo numero al massimo."

Non avendo idea di dove stesse andando a parare, Kano Nana rispose timidamente: "Cinque?"

"E quanti sanno che tipo di investigatore geniale hai di fronte?"

Heizou allargò le dita dell'altra mano, questa volta con il palmo rivolto verso sé stesso: "Almeno questi."

"Di nuovo cinque? Che differenza c'è?"

Heizou rise. "Cugina, sto parlando del numero di peli sulle mie mani! Proprio come non abbiamo peli sul palmo della mano, nessuno dei detenuti può nominare tutti gli yoriki. Ma i detenuti che sanno il mio nome sono tanti quanti i peli sul dorso della mia mano! Ora che la mia influenza ha superato di gran lunga quella degli yoriki, che vantaggio ne traggo dall'essere promosso? Al contrario, rimanendo in prima linea, un maggior numero di criminali continuerà a temere il nome di Shikanoin Heizou... Questo è il mio vero scopo.

Quindi non preoccuparti per me, cugina. Non mi sono mai smarrito e continuerò sempre a seguire la mia strada!"

Storia del personaggio (5)

Livello amicizia 6


Proprio come afferma Heizou, il nome più conosciuto nel carcere della stazione di polizia non è quello di un qualsiasi yoriki, o perfino quello della generale della Commissione Tenryou... ma è quello del doushin Shikanoin Heizou.

Almeno in questo posto, anche il nome della Shogun Raiden potrebbe avere una rilevanza inferiore rispetto al suo.

Dopotutto, nessuno di questi criminali, grande o piccolo che sia, è mai stato acciuffato personalmente dalla Shogun, ma molti di loro sono sicuramente lì grazie a Heizou.

Ecco come andarono le cose...

Tutto iniziò con dei delinquenti arroganti che si vantavano di essere temporaneamente fuori di prigione e di come le loro abilità da criminali d'élite gli avessero permesso di depistare i funzionari governativi mandandoli a caccia di fantasmi, cercando così di guadagnare l'ammirazione dei loro compagni.

Ma quando gli veniva chiesto perché fossero stati catturati nonostante le loro grandi capacità, spesso incolpavano, a denti stretti, la bravura di "quell'investigatore".

"Non è che non ci abbia provato, bada bene, ma è semplicemente troppo astuto!"

Così il nome dell'investigatore si diffuse in tutta la prigione.

Successivamente, la situazione sarebbe cambiata nuovamente quando i criminali avrebbero scoperto che l'investigatore che li aveva catturati si chiamava "Shikanoin Heizou".

Un conto era se un solo investigatore catturava alcuni abili delinquenti. Forse era soltanto uno bravo.

Ma se innumerevoli criminali di alto livello venivano presi da questo singolo individuo, allora non poteva essere certamente una persona qualunque.

In quel momento, tutti i presenti immaginarono qualcosa di simile.

Un dio imbroglione nelle spoglie di un umano, con una logica e astuzia senza paragoni, capace di vedere nei cuori dei mortali con sprezzante facilità.

Se fosse stato nello schieramento opposto, sarebbe potuto essere il più grande criminale della storia!

Quelli che non volevano creare altri problemi non parlavano più, mentre anche i più incalliti e malvagi di loro pensavano segretamente: "Potrebbe essere meglio non affrontarlo o parlarne male più del dovuto."

Anche i più feroci signori del crimine non usano più il suo nome quando desiderano vantarsi, e si riferiscono a lui con uno pseudonimo: "Ciclone".

Quando i doushin di guardia sentivano questo nuovo appellativo, chiedevano quale fosse il significato.

E alcuni delinquenti da quattro soldi rispondevano con: "Una calamità! Una piaga che affligge tutti noi criminali!"

Medaglia da campione del torneo di arti marziali

Livello amicizia 4


Per come la vede Heizou, gli investigatori devono distruggere le difese dei loro avversari usando la loro intelligenza.

Usare la forza per soggiogare i criminali è inevitabilmente il modo peggiore di fare le cose, quindi Heizou fa del suo meglio per evitarlo nel suo lavoro quotidiano.

Pertanto, la sua reputazione alla stazione di polizia è stata, per molto tempo, quella di un personaggio intelligente ma delicato.

Così, tutti erano convinti che non se la sarebbe passata bene alla gara interna di arti marziali organizzata alla stazione.

Sarebbe stata una gara senza esclusione di colpi: qui non ci sarebbero state limitazioni, né restrizioni sulle armi. L'unica regola per vincere era quella di buttare giù il proprio avversario da un ring di cinquanta passi.

Tuttavia, con gran sorpresa di tutti, il "geniale" Heizou si presentò alla gara senza usare la Visione, né brandendo un'arma se non i suoi pugni, i quali gli permisero di arrivare in finale.

Durante quel combattimento, Kujou Sara, che giunse dopo aver sentito le voci sulla sua abilità, decise che lo scontro era finito ancora prima che iniziasse.

"Il doushin Shikanoin si muove agilmente e i suoi pugni possono far fronte a qualsiasi arma. È difficile batterlo in uno scontro corpo a corpo... E soltanto un abile arciere riuscirebbe a vincere."

Come aveva previsto, l'avversario di Heizou decise di arrendersi dopo aver ricevuto diciassette pugni sul lato sinistro ed esser riuscito a tagliare solamente una ciocca dei capelli di Heizou.

Ma proprio quando stava per essere proclamato vincitore, Kujou Sara camminò sul ring e prese un arco d'addestramento, chiedendo di duellare con Heizou.

Si levò un breve tumulto. La maggior parte delle persone che partecipavano al torneo erano dei doushin novizi, e nessuno si sarebbe mai aspettato che la generale Kujou stessa prendesse parte all'evento.

Heizou socchiuse gli occhi. Inizialmente era venuto solo per testare le sue abilità, in modo da essere pronto nelle situazioni estreme in cui soltanto il suo ingegno non sarebbe bastato.

Ma in quel momento, il sangue ribolliva nelle sue vene e lo spirito della competizione si impossessò di lui, come spesso accade ai giovani, quindi accettò con piacere la sfida. L'atmosfera si riscaldò in un'istante e tutti furono travolti dall'entusiasmo.

"Ben fatto, Heizou!" urlò il doushin Uesugi dagli spalti, mentre al suo fianco lo yoriki Owada stringeva silenziosamente il pugno in segno d'esultanza.

Dopo un momento di preparazione, entrambi i concorrenti salirono sul ring. Le regole erano leggermente diverse stavolta: nessuno dei due avrebbe potuto usare le Visioni. Questa sarebbe stata una gara su un ring di cinquanta passi tra le frecce di Sara e i pugni di Heizou. Il primo dei due che avesse toccato l'altro con la sua arma sarebbe stato dichiarato vincitore.

A quel punto, la tensione era palpabile. La battaglia stava per iniziare, eppure pochi comprendevano che in uno scontro tra esperti, ogni singola mossa era pericolosa, e che lo scontro sarebbe finito in un colpo solo.

Sara scoccò la freccia, e a cinquanta passi di distanza, Heizou fu visto con la mano destra serrata davanti al petto mentre stingeva saldamente una freccia che tremava a due dita dal cuore, simile a un serpente che si lancia all'attacco.

"Che freccia spaventosamente veloce. Ho perso" disse Heizou ridendo, prima di gettare la freccia al suo fianco.

"Non avevo tempo per schivare, generale, quindi sono stato costretto a toccare la tua arma."

"Ho vinto solo grazie alle regole. Ho incontrato pochissime persone in grado di prendere una mia freccia a mani nude. Se fosse stato un vero combattimento, dubito che il risultato sarebbe stato così prevedibile."

Gli occhi di Sara brillarono mentre pronunciava questi elogi.

"Doushin Shikanoin, sei abile sia con la mente che con le mani. Se un giorno sarai più disciplinato, potrai fare grandi cose."

...

Due settimane dopo, arrivò al Gran Santuario di Narukami una medaglia del campione fatta appositamente dalla Commissione Tenryou, insieme a una nota scritta a mano.

"Ecco un regalino, cugina. Quando hai tempo, falla vedere al mio vecchio. Sai, giusto per fargli sapere che non ho combinato un disastro con i suoi insegnamenti e tutto il resto."

Visione

Livello amicizia 6


Heizou parla poco della sua infanzia, poiché non fu felice.

Nacque in un remoto villaggio in cui i suoi antenati erano piuttosto famosi e suo padre era un marzialista di poca fama.

Ma proprio come ogni altro bambino ribelle al mondo, desiderava soltanto evitare di doversi occupare del lavoro di suo padre, nonostante fosse stato costretto a imparare le arti marziali insieme a lui.

Questa situazione rimase tale finché Heizou non strinse amicizia a un festival con un tizio che sosteneva di appartenere a una ricca famiglia di mercanti.

Questo suo amico era un tipo sveglio e dalla mente brillante, e spesso portava a Heizou ogni sorta di gadget con cui giocare, dicendo che li prendeva dal magazzino di famiglia.

Libri da Sumeru, misteriosi giocattoli di ogni tipo da Fontaine... Questi oggetti diedero una gran dose di vitalità alla vita monotona di Heizou.

Crescendo, i due diventarono amici sempre più affiatati, ma Heizou iniziò anche a notare un problema.

I vestiti del suo amico erano sempre sporchi, e non davano minimamente l'immagine che ci si aspetta dal figlio di un ricco mercante.

Decise quindi di parlare onestamente al suo amico, come un vero adulto.

Inaspettatamente, il suo amico ammise subito di averlo ingannato, e confessò che tutti i regali che aveva donato a Heizou erano stati rubati al mercante della gilda locale.

Arrivò perfino al punto di confessare a Heizou che, quando si erano incontrati all'inizio del festival, era intenzionato a derubarlo, ma poi divennero inaspettatamente amici.

Continuava a ridere mentre confessava questi fatti, come se fosse un curioso racconto.

Heizou era su tutte le furie, sebbene non sapesse quale fosse l'effettiva motivazione: era infuriato perché era stato ingannato dal suo migliore amico oppure perché quest'ultimo era un criminale?

A ogni modo, lo rimproverò aspramente dicendogli: "Non siamo più amici!"

Colmo di rabbia, tornò a casa, cercò tutti gli oggetti che aveva ricevuto e li lanciò via, finché non rimase soltanto un sassolino verde.

Faceva parte di una coppia di "tesori" che i due amici avevano pescato in un piccolo ruscello, e ognuno dei due ne aveva preso uno. Soltanto questo oggetto non era stato rubato, e forse era perfino più puro della loro stessa amicizia.

Dopo averlo guardato, Heizou lanciò il sassolino a malincuore fuori dalla finestra... ma colpì la grata e volò indietro, rotolando sotto il letto.

Andando su tutte le furie e vedendo come anche i cieli stessero cospirando contro di lui in questa impresa, Heizou, in un impeto di crescente irritazione, si gettò a terra come una rana con la pancia perforata, rifiutando di muoversi.

Guardando il soffitto con sconforto, si disse che un giorno avrebbe dimenticato questi brutti pensieri. Eppure il mondo è tale che più desideriamo dimenticare una cosa più questa rimarrà impressa nella nostra memoria.

L'anno seguente, quando si tenne nuovamente il festival in cui aveva incontrato per la prima volta il suo amico, Heizou ritrovò per caso il sassolino e lo portò con sé mentre si dirigeva lì.

Non sapeva cosa aspettarsi, ma il destino aveva già la risposta a portata di mano... Anche se non era quella che Heizou immaginava.

Quel giorno, Heizou avrebbe incontrato di nuovo il suo amico, ma questa volta era disteso in una pozza di sangue al margine della strada, circondato dalle urla della folla.

Poco prima, il suo amico aveva avuto una lite con un furfante che aveva cercato di rubare il suo sacchetto di Mora e che poi, in preda al panico, gli aveva conficcato un pugnale nel cuore.

Heizou corse a vedere come stava il suo vecchio amico e il sassolino che aveva in mano cadde sul margine della strada. Nel vedere ciò, gli occhi spenti del suo amico si illuminarono appena.

"Sei venuto a trovarmi... Heizou?"

Heizou provò a fare pressione sul petto del suo caro amico, ma il sangue continuava a scorrergli attraverso le dita, e nuovamente il suo animo fu pervaso dall'ira, ancora di più dell'anno precedente.

"Non parlare! Non parlare!" urlò al suo amico.

Il suo compagno scosse la testa, e con un grande sforzo aprì il sacchetto. Non c'era nemmeno un singolo Mora all'interno... soltanto un sassolino verde.

Usando le sue ultime forze, porse il sassolino a Heizou con un sorriso più ampio di quando si erano separati.

"Sono... Sono venuto a trovarti anch'io..."

Heizou non ricordava come fosse tornato a casa. La sua mente era vuota, colma solo di rabbia e disprezzo.

Ma in quel momento, il suo intuito gli disse che era in preda a questi sentimenti per una cosa in particolare che era sempre stata sua nemica.

Questa entità aveva mischiato l'inganno con l'amicizia, e aveva fatto sì che una vita venisse interrotta prematuramente. "Peccato". Questo era il suo nome.

Ma non faceva riferimento al peccato d'inganno e di furto del suo amico, né all'omicidio commesso dal ladro. Era qualcosa di più astratto e di un ordine superiore.

Era l'apice di tutti i peccati del mondo, che si libra sopra ogni cosa come un'ombra titanica che copre i cieli e fissa il suo sguardo freddo e apatico su tutto ciò che c'è di buono in questo mondo, cercando di sopprimerlo.

Una mattina del mese seguente, Heizou sgattaiolò fuori casa per viaggiare lontano, lasciando dietro di sé un biglietto d'addio. Aveva trovato il suo nemico e ora avrebbe intrapreso un viaggio per combatterlo.

Ad accompagnarlo in questa impresa c'era una pietra verde, ma non era il sassolino che simboleggiava la sua vecchia amicizia, bensì una Visione che indicava la sua determinazione.


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