Genshin Impact Wiki

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“Un giovane cavaliere di umili natali. Svolge l'incarico di topografo di prima linea all'interno della sua compagnia. Ha un carattere cauto e discreto.”

— Testo in-game nelle schermate degli attributi e del profilo.

Introduzione Ufficiale[]

“Ho reclutato Mika nella squadra di spedizione per affinare le sue abilità di combattimento. Il motivo per cui lui risponde direttamente a me è che... beh, Jean non è con noi, e ho bisogno di qualcuno affidabile a cui relegare questi incarichi, ahahah.”

— Spiegazione di Varka a Frederica, "Cavaliere dell'Ontano", dopo una bevuta.

Membro della compagnia di ricognizione dei Cavalieri di Favonius, Mika svolge tutti gli incarichi che gli sono stati assegnati con costante diligenza.

Che si tratti di allestire un accampamento, accendere un fuoco, cucinare, occuparsi dell'equipaggiamento... La stessa capitana Hertha non può che lodare la sua grande efficienza.

La sua dedizione nel lavoro non è dovuta a un carattere debole o al non saper dire di no, ma all'importanza che attribuisce al lavoro di squadra e alla volontà di imparare dai suoi compagni con maggiore esperienza.

"Aiutare il più possibile gli altri contribuisce al bene della squadra!"

Il passatempo preferito di Mika ha a che fare col suo lavoro di supervisore in prima linea.

Ossia esplorare aree sconosciute, annotare le caratteristiche del terreno e produrre mappe estremamente accurate e utili.

"Questo posto è pieno di risorse, ma anche di mostri. Meglio fare attenzione."

Scrive Mika, che sogna di diventare un cartografo esperto, in una nota aggiunta alla nuova versione della mappa militare su cui sta lavorando.

Storie del personaggio[]

Informazioni sul personaggio

Ogni volta che si presenta al quartier generale dei Cavalieri di Favonius, Mika conclude rapidamente le conversazioni con gli altri Cavalieri e si dilegua per non intralciare il lavoro altrui.

Quando qualcuno attacca bottone con lui, Mika finisce sempre per innervosirsi, zampettando via freneticamente dopo aver educatamente posto fine al dialogo.

I Cavalieri sanno che il giovanotto si chiama Mika, che è il fratello minore di Huffman nonché il secondogenito della famiglia Schmidt. Sanno anche che è un membro della compagnia di ricognizione ma, a parte questo, poco altro.

In pochi sanno in cosa consista il lavoro di Mika, né che la tanto popolare versione aggiornata della loro mappa militare sia il frutto delle sue fatiche.

La nuova mappa consiste in dati statistici dettagliati riguardanti quasi ogni angolo di Mondstadt, completa di comodi indicatori che segnalano le condizioni del terreno, le aree con elevata attività di mostri, le alture da usare come fortezze temporanee e la distribuzione delle risorse naturali... Il quantitativo di dati fa davvero girare la testa.

Tutto questo è il risultato del lavoro svolto da Mika in due anni di viaggi per Mondstadt, durante i quali ha ispezionato ogni centimetro di terreno su cui abbia messo piede.

I Cavalieri che hanno combattuto a fianco di Mika sanno che predilige l'utilizzo contemporaneo di lancia e balestra, e che il suo stile di combattimento così originale non si scorda certo facilmente.

Mika, però, li ha solennemente "avvertiti" di non rivolgergli mai la parola se non strettamente necessario.

"Mika ha il terrore di attirare l'attenzione. Gli basta essere osservato per innervosirsi, figuriamoci quando riceve dei complimenti! È una risorsa fantastica per i Cavalieri e, in qualità di suoi senior, rispettare i suoi limiti è il minimo che possiamo fare!"

Storia del personaggio (1)

Livello amicizia 2


Mika proviene da una famiglia amorevole. Sua madre è una scrittrice specializzata su Mondstadt, suo padre è un Cavaliere di Favonius in pensione, e suo fratello maggiore Huffman è attualmente arruolato tra le fila dei Cavalieri.

Quando Mika cominciò a imparare a leggere, i suoi erano in viaggio alla ricerca d'ispirazione per i libri della madre. In quel periodo la responsabilità di occuparsi di Mika cadde completamente sulle spalle di Huffman.

Per Huffman, però, i Cavalieri di Favonius erano ormai la seconda casa. Di giorno era assorto nel suo lavoro, e la sera, notte dopo notte, si dava ai bagordi assieme ai suoi amici. Disorganizzato com'era, come avrebbe potuto occuparsi del suo fratellino?

Fu così che il piccolo Mika imparò a occuparsi di sé stesso e di suo fratello quando tornava a casa ubriaco di notte. Mentre i suoi coetanei si godevano un'infanzia spensierata, Mika aveva già imparato a seguire scalette e programmi ben precisi, arrivando talvolta perfino ad aiutare Huffman nei suoi compiti quotidiani.

Mentre erano in viaggio, i genitori di Mika mandavano ogni settimana una lettera ai loro figli per non farli preoccupare. La madre di Mika, abile scrittrice qual era, riusciva a descrivere i panorami davanti ai suoi occhi come fossero scenari di fiabe. Mika adorava leggere le lettere dei genitori prima di fare ricerche sul luogo esatto, segnando il loro percorso su una mappa. Immaginare le mirabolanti avventure dei genitori era il passatempo preferito di Mika.

In men che non si dica, Mika aveva maturato una forte passione per le mappe, al punto da imparare a memoria svariati luoghi.

Purtroppo, Huffman decise di far crollare il castello di carte di Mika: "Temo che il tuo lavoro sulla mappa lasciataci da mamma e papà sia inutile. Non è per niente aggiornata, e a monte non è stata disegnata in modo molto accurato". Tutto sommato, un esito prevedibile. Dopotutto, coloro con l'abilità di esplorare la natura liberamente diventano generalmente degli avventurieri devoti a incarichi e Mora. Per loro una mappa vale l'altra.

D'altro canto, molti di coloro in grado di disegnare mappe decenti non sono abili nel combattimento, ed è quindi troppo pericoloso per loro fare sopralluoghi di persona. Per non parlare dei loro finanze limitate, insufficienti ad assoldare guardie del corpo. Forse un giorno i Cavalieri di Favonius avrebbero ottenuto i fondi sufficienti per reclutare persone esperte in materia, ma in una Mondstadt più pacifica che mai, nessuno sapeva con certezza quando un compito triviale come la cartografia sarebbe entrato in programma. E così, il piccolo Mika pensava che se fosse riuscito a raggiungere ogni angolo del mondo, come i suoi genitori, e a documentare ogni dettaglio del terreno sotto i suoi piedi... si sarebbe divertito come non mai.

Da quel giorno, Mika s'impose un chiaro obiettivo:

"Diventerò il più esperto cartografo di Mondstadt".

Storia del personaggio (2)

Livello amicizia 3


Al loro ritorno a Mondstadt, i genitori di Mika accolsero con giubilo il nuovo obiettivo del figlio, e promisero di fare tutto il possibile per supportarlo.

Da quel giorno, Mika dedicò la maggior parte del tempo in biblioteca studiando libri di geografia e affinando le proprie abilità di disegno.

Lisa sviluppò un debole per questo ragazzino di talento così gentile e diligente, gli consigliava spesso dei libri per guidarlo nella direzione giusta.

Dopo un po' di tempo, Lisa riconobbe definitivamente la bravura di Mika: "Con le tue abilità attuali potresti essere ammesso all'Akademiya".

Fu in quel momento che Mika cominciò a cercare modi per mettere alla prova le proprie conoscenze. Guarda caso, Ella Musk, che aveva conosciuto mentre studiava in biblioteca, stava cercando una guida per un viaggio di scambio linguistico nella natura sperduta.

E quella diventò la prima vera spedizione di Mika. I due arrivarono sani e salvi a destinazione ma, per via di una scelta errata di vocaboli da parte di Ella Musk, vennero picchiati dagli Hilichurl.

Mika concluse che la causa di questo fallimento fosse stata la sua mancanza di abilità nel combattimento. "Devo imparare a difendermi", pensò, "o non potrò mai garantire il successo delle mie spedizioni in territori ostili".

Di conseguenza, sulla scia dei suoi studi in biblioteca, Mika cominciò ad apprendere le tecniche di combattimento dal fratello. Per fortuna Mika era già di forte costituzione, e imparò rapidamente le basi.

Per coincidenza, i Cavalieri di Favonius avevano appena pianificato una spedizione in partenza tre giorni dopo. Stavano ancora cercando alcuni membri e, tra le posizioni aperte, vi era quella di "topografo di prima linea".

Questo ruolo prevedeva dei requisiti molto rigidi: il candidato doveva possedere un alto livello di esperienza nella cartografia e, per via delle condizioni pericolose, avrebbe guidato la squadra dalla prima linea, rendendo necessaria una certa abilità nel combattimento.

Era l'occasione perfetta per Mika, ma sembrava un vero e proprio sogno...

All'inizio Mika pensò che sarebbe stato invitato come consulente esterno, ma la posizione di topografo di prima linea l'avrebbe senza dubbio reso un membro della spedizione a tutti gli effetti, un membro fondamentale. In principio, l'idea lo spaventava tremendamente, non era sicuro di essere degno di un ruolo che, a detta sua, era "adatto solo ai più forti".

I suoi dubbi vennero fugati dall'incoraggiamento di suo padre e di suo fratello, e ad oggi ricorda ancora le loro parole:

"Non chiedere troppo a te stesso. Fai del tuo meglio e non avrai bisogno d'altro".

"Per la maggior parte, noi Cavalieri siamo persone normali, ma quando uniamo le forze possiamo completare la più ardua delle avventure".

Fu così che Mika colse l'opportunità e si candidò alla posizione.

Sapere di potersi dedicare alla sua più grande passione gli infuse un forte senso di sicurezza.

Storia del personaggio (3)

Livello amicizia 4


Le voci riguardanti la partecipazione di Mika alla spedizione si diffusero a macchia d'olio tra i Cavalieri di Favonius.

"Il fratellino di Huffman si unirà a noi! Il ragazzino che si prende cura di quello scolabottiglie farà parte dei Cavalieri!"

L'ansia di essere inaspettatamente diventato il centro dell'attenzione gli faceva battere il cuore all'impazzata. Mika temeva di deludere le aspettative dei Cavalieri, disonorare suo padre, rovinare la carriera di suo fratello o, peggio ancora, distruggere la reputazione della sua famiglia.

Dato che molti membri della famiglia Schmidt si erano già uniti ai loro ranghi, i Cavalieri di Favonius avevano deciso di applicare criteri di ammissione più stringenti e rendere pubblico il processo di selezione, affinché tutto fosse il più equo possibile.

Prendendo in considerazione situazioni reali, Kaeya, l'esaminatore capo, elaborò una serie di sfide atte a valutare in maniera precisa le abilità di ciascun candidato: scalare il Picco del Drago con indosso un'armatura completa e trasportando un carico pesante; mappare una regione infestata dai mostri senza l'ausilio di materiali di riferimento...

Per fortuna, Mika si era preparato a dovere e diede tutto sé stesso, superando le sfide più ardue e diventando una delle tre nuove reclute.

Anche gli altri due candidati promossi ricevettero il suo aiuto lungo il percorso: per Mika, dopotutto, loro erano dei futuri compagni, piuttosto che dei rivali.

Il Gran Maestro Varka non mancò di elogiare la sua eccellente propensione al lavoro di squadra: affidò le altre due reclute alla compagnia di cavalleria e alla squadra investigativa, e decise di portare Mika con sé nella sua spedizione.

Ogni settimana, Varka insegnava a Mika delle tecniche di combattimento, assegnandogli poi dei "compiti a casa" da svolgere.

Successivamente, Mika si unì alla compagnia di ricognizione. Comunicare con un individuo inusuale come il suo capitano affinò le sue capacità comunicative, il che gli tornò molto utile per collaborare con i cavalieri d'élite della squadra di spedizione.

Dopo essersi unito ai Cavalieri, Mika perfezionò le sue capacità nella cartografia ispezionando luoghi pericolosi in qualità di topografo di prima linea, ricevendo suggerimenti da parte di Varka su come migliorare ulteriormente.

La recluta, giovane e diligente, divenne ben presto un Cavaliere calmo e affidabile. Ancora oggi non riesce a crederci nemmeno lui!

Storia del personaggio (4)

Livello amicizia 5


Mika ha continuato ad affinare le sue capacità di combattimento, e nel giro di due anni è diventato un membro indispensabile della compagnia di ricognizione, portando a termine un numero impressionante di missioni insieme ai suoi compagni di squadra.

La data prevista si avvicinava, e il viaggio della squadra di spedizione stava per cominciare.

Alla festa prima della partenza, il Gran Maestro Varka restò piacevolmente sorpreso nel notare una Visione nuova e scintillante fissata al braccio destro di Mika; tuttavia, dopo averlo invitato personalmente a una sessione di addestramento, affermò che le abilità attuali di Mika erano "notevoli, ma decisamente insufficienti".

Mika non capiva cosa volessero dire quelle parole, almeno finché la squadra di spedizione non si avventurò in una pericolosa zona delimitata, dove finalmente poté vedere coi suoi occhi i mostri che il Gran Maestro Varka aveva preso come riferimento per valutare la sua forza.

Creature vaganti e innominabili, che avrebbero infestato gli incubi di qualunque Cavaliere abbastanza sfortunato da ritrovarsi lontano dalla propria squadra.

La rapidità delle loro avanscoperte determinava la velocità con cui la squadra di spedizione era in grado di procedere, e nei periodi di maggior attività Mika riusciva a riposare per non più di mezz'ora al giorno.

Era la prima volta che Mika si ritrovava a sopportare una pressione così intensa, e dovette affrontare grandi difficoltà. Per di più, oltre ai pericoli nascosti nell'ignoto, la squadra di spedizione si trovava sotto lo sguardo vigile di un altro gruppo...

Un giorno, mentre Mika si preparava ad andare a dormire, uno dei ricognitori lo avvertì che i Cavalieri avevano incontrato dei nemici.

Mika si affrettò a raggiungere il luogo in questione. Varka, insieme ai suoi fidati sottoposti, aveva già creato degli schieramenti di battaglia.

Immerso nelle tenebre della notte, Mika distingueva a malapena una fila di soldati silenziosi e immobili, simili a un gruppo di macchine da guerra senza vita.

Esattamente al centro della formazione nemica spiccava una sagoma oscura e ben distinta. Anche se le torce illuminavano l'area, Mika riusciva a scorgere soltanto i suoi inquietanti e spettrali occhi blu.

Sollecitato dal suo compagno di squadra, Mika apprese che si trattava del Messaggero dei Fatui conosciuto come il "Condottiero" e della sua élite di sottoposti.

La loro avanguardia aveva incrociato alcuni ricognitori dei Fatui, portando a un alterco. In preda all'agitazione, entrambe le controparti avevano chiesto rinforzi, finendo per mettere in allerta i rispettivi comandanti.

Nell'aria si avvertiva un forte odore di polvere da sparo, e la sensazione di crisi fece raggelare il sangue nelle vene a Mika.

Sentiva che la situazione sarebbe sfociata in uno scontro armato, e cercava di pensare a cosa avrebbe dovuto fare se una tale eventualità si fosse presentata...

A dargli maggior pensiero era il Messaggero: Mika sapeva che non sarebbe stato capace di parare nemmeno uno dei suoi colpi, neanche il più debole.

La sua confusione mentale, unita alla stanchezza, gli impedivano tanto di respirare quanto di concentrarsi.

Varka, dal canto suo, non sembrava affatto scosso dalla situazione. Salutò il Messaggero da lontano e s'incamminò verso di lui con l'arma in pugno. Il Condottiero, allo stesso modo, fece segnale ai suoi uomini di mantenere la posizione e si avviò lentamente in avanti.

Mentre la tensione tra le due controparti raggiungeva il culmine, Varka e il Condottiero conversarono brevemente e sembrarono raggiungere un accordo.

La sagoma oscura alzò il braccio, e le ombre spettrali dei suoi soldati Fatui si girarono per ritirarsi.

Dal primo all'ultimo, i Cavalieri emisero un sospiro di sollievo, alcuni ancora tremanti di paura. E quando Varka tornò dalla sua formazione, sembrava più rilassato che mai.

"Beh, guarda un po' che bella sorpresa! Se non fosse per queste circostanze così particolari, mi sarebbe piaciuto invitarlo per un duello!

Non è affatto un tipo testardo, anche lui sa che ingaggiare battaglia in una terra straniera e sconosciuta sarebbe stato uno svantaggio per entrambi."

Fu solo allora che Mika lo capì: avevano rischiato di oltrepassare l'orlo della guerra, e solo la presenza del Gran Maestro era stata in grado di impedire il conflitto.

La presenza soverchiante del Condottiero e la calma con cui il Gran Maestro Varka aveva gestito la crisi lasciarono un solco profondo nella mente di Mika.

Il giovane rifletté su questa esperienza a lungo e ne concluse che, malgrado fosse diventato più forte che in passato, aveva ancora una lunga strada da percorrere prima di poter gestire situazioni come quella.

C'era molto altro da fare, a parte impegnarsi ad aiutare la sua squadra. Doveva lavorare a fondo per diventare un Cavaliere affidabile e capace di gestire ogni tipo d'incidente...

Storia del personaggio (5)

Livello amicizia 6


Per fortuna Mika non s'imbatté in nulla di eccessivamente pericoloso durante la spedizione, e riuscì a superare il periodo più difficile.

Nel corso del Weinlesefest di Mondstadt, Mika tornò in città con la lettera del Gran Maestro Varka e riprese il suo incarico nella compagnia di ricognizione.

I suoi compagni erano entusiasti e al contempo sorpresi nel notare i progressi sorprendenti che aveva fatto: era in grado di completare facilmente degli incarichi che avrebbero solitamente richiesto tre ricognitori.

Inoltre, considerando che la lettera del Gran Maestro menzionava vagamente i Fatui, e che Mika era stato un membro cruciale per la spedizione comandata da Varka... i suoi compagni di squadra furono rapidi a mettere insieme i pezzi, facendo emergere una strana concatenazione logica: "Mika ha affrontato i Fatui! Mika potrebbe aver combattuto contro le unità d'élite dei Fatui! Mika deve aver lottato a fianco del Gran Maestro e vinto una battaglia contro un Messaggero dei Fatui!

Come altro avrebbe fatto a diventare tanto forte così all'improvviso? Mika è il nostro eroe! Ora può fare ogni cosa per noi!"

In realtà Mika aveva semplicemente acquisito molta esperienza; anche gli Cavalieri che erano partiti con lui avevano fatto progressi, ma dovevano ancora fare ritorno, per cui ogni confronto era impossibile.

Mika non sapeva come gestire quelle voci assurde, perciò chiese consiglio a Jean e Kaeya.

Jean chiese ai leader di ciascuna compagnia di essere razionali e di non dare adito a dicerie basate sulla pura speculazione, specie considerando il fatto che diversi dettagli della spedizione erano altamente confidenziali e andavano trattati con la dovuta discrezione.

D'altro canto, per Kaeya quelle dicerie risultavano alquanto divertenti. Chiunque, tra i Cavalieri di Favonius, provava una certa antipatia per i Fatui, e le voci secondo cui Mika "gliele aveva suonate di santa ragione" sarebbero state un ottimo modo per tenere alto il morale.

In ogni caso, sapere che la Gran Maestra Reggente era al corrente della situazione era per Mika una grande fonte di rassicurazione, e sapere che non aveva causato problemi a nessuno gli era di conforto.

Aveva fatto rapporto come al solito e aiutato tutti al meglio delle sue possibilità.

D'altronde, quelle voci esagerate ormai avevano preso piede, e Mika aveva capito che guadagnarsi una fiducia eccessiva da parte degli altri implica una massiccia dose di difficoltà...

Di recente, sempre più Cavalieri si sono rivolti a lui per chiedergli nuove mappe, avere consigli sulla manutenzione delle armi o ricevere una parte delle razioni da campo della compagnia di ricognizione.

Ognuno di loro sembra sperare di poter assorbire anche solo un briciolo dei suoi poteri, per diventare forte in men che non si dica esattamente come lui.

Dispositivo multifunzione per topografi di prima linea

Livello amicizia 4


Un intricato dispositivo a forma di libro che Mika porta con sé ovunque vada.

È stato sviluppato da Mika e dai tecnici della squadra investigativa, e i suoi componenti principali sono stati realizzati con le ultime creazioni alchemiche di Albedo.

All'interno del dispositivo vi è incorporato un quaderno che può essere usato per trascrivere informazioni. Progettato per facilitare il disegno e l'uso delle mappe, ciascuna pagina può essere comodamente rimossa e sostituita.

Sul pannello posteriore del dispositivo vi è inciso un motivo elaborato. Incanalando il potere elementale nell'incisione è possibile attivare il componente prismatico posto all'esterno del pannello, che a sua volta sparerà un "raggio ondulatorio" verso un'area a ventaglio.

Successivamente, la distanza tra il dispositivo e l'area d'interesse può essere calcolata con precisione in base al tempo necessario al raggio per tornare indietro. Aumentando sia la frequenza che l'estensione del raggio, il dispositivo genera un abbozzo di una piccola area del terreno.

Questa funzione può migliorare enormemente l'accuratezza di una mappa, ma tutto il resto, incluse le informazioni statistiche e i calcoli riguardanti il terreno in questione, sfortunatamente spetta all'utente finale.

Solo coloro che posseggono doti di logica spaziale eccellenti e una vasta conoscenza del terreno d'interesse sono capaci di sfruttarne il pieno potenziale.

Per questo motivo, Mika è diventato l’unico topografo di prima linea a poter usare il dispositivo senza difficoltà, e il suo uso in generale è molto scarso.

Vi sono stati altri dispositivi migliorati che erano stati originariamente pensati per essere distribuiti ad altre squadre, ma sono stati messi in deposito per essere utilizzati come parti di ricambio per il dispositivo di Mika.

Il dispositivo è il migliore aiutante di Mika nel suo lavoro ed è un simbolo di onore in qualità di miglior topografo, ma Mika non ha mai menzionato agli altri le sue impressionanti caratteristiche nemmeno una volta.

Per Mika sarebbe come vantarsi, senza considerare che ciò potrebbe comportare del lavoro in più per Albedo... E dopotutto, creare problemi ad altri è l'ultima cosa che Mika vuole.

Visione

Livello amicizia 6


Una volta Mika si è trovato in una situazione di pericolo estremo.

Non molto tempo dopo essere entrato nella compagnia di ricognizione, era stato incaricato di aggiornare tutto da solo i dettagli sul terreno di una certa area.

Si addentrò lentamente nelle rovine, per poi staccare con un piede un pezzo di pietra da un muro, mettendo in allarme due Maghi dell'Abisso nascosti nel buio.

Mentre le fiamme si incrociavano, un flusso di potere elementale inghiottì Mika all'istante, come se stesse per farlo a pezzi e darlo in pasto ai mostri.

I suoi sensi divennero preda di dolore e panico, e solo un pensiero rimase in lui: doveva liberarsi e avvertire gli altri.

"Questi mostri... sarebbero una minaccia perfino per i membri più esperti della compagnia...!"

Era responsabilità di un topografo di prima linea tenere i propri compagni di squadra alla larga da situazioni pericolose come quella.

I Maghi dell'Abisso, che urlavano in allegria, stavano quasi per ordinare agli altri mostri di venire allo scoperto, quando una lancia rotante squarciò le fiamme. Una nebbia gelida esplose tra le rovine, annullando in un istante il calore insopportabile.

Quando i Maghi dell'Abisso capirono cosa era successo, Mika era già lontano, e tuttavia le sue scuse erano ben udibili alle loro orecchie: "Scusatemi! La prossima volta busso prima di entrare, così i miei superiori potranno combattervi lealmente!"

La "prossima volta" non si fece attendere: le principali forze della compagnia di ricognizione vennero avvisate della presenza dei mostri ed eliminarono la minaccia velocemente ma con cautela.

Scoprirono con sorpresa che gli scudi di entrambi i Maghi dell'Abisso mostravano i segni dell'usura, e osservando la luce radiante della Visione sul polso destro di Mika, si accorsero di qualcosa...

Quel giorno, la cena della compagnia fu eccezionalmente sontuosa. Tutti alzarono i calici per celebrare, mentre Mika, ancora scioccato, non era in grado di decifrare quello che stava succedendo.


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