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“Il Duca di Forte Méropide, misterioso signore delle torbide profondità.”

— Testo in-game nelle schermate degli attributi e del profilo.

Storie del personaggio[]

Informazioni sul personaggio

Con grande sollievo della Maison Ordalie, i cittadini di Fontaine sono in larga parte rispettosi della legge, e Forte Méropide non figura nella lista dei luoghi che si ritroveranno a visitare almeno una volta nella vita.

Allo stesso tempo, è necessario affermare una verità ragionevole ma tragica: per coloro che hanno scontato una sentenza al Forte, tornare nel mondo di sopra rappresenta una vera e propria sfida, e in pochi sono disposti a parlare spontaneamente delle proprie esperienze laggiù.

Più che un luogo specifico, il Forte è un'idea, un avvertimento, un simbolo di sfortuna e castigo, un motto tra i cittadini di Fontaine. Si tratta di un'idea diffusa, ma non importa chi ne sia a capo.

Per via di questa situazione, Wriothesley sembra quasi una specie di eremita, dato che vive a Fontaine in un modo inadeguato al suo status di Duca.

Invero, anche quando i passanti dicono cose come "Continua con queste sciocchezze e ti scaravento a Forte Méropide a suon di pugni", oppure "Questo lavoro è una schifezza, preferirei avvitare oggetti in fondo al mare", il direttore del Forte sottomarino potrebbe trovarsi di fianco a loro, e percorrere la stessa strada lastricata, mentre si reca in un bar per prendere da mangiare o godersi una bella tazza di tè con pasticcini.

Storia del personaggio (1)

Item Companionship EXP Livello amicizia 2


In realtà, Wriothesley non lascia spesso il Forte. Tramite la rete di informazioni e connessioni che ha creato personalmente, può ottenere qualsiasi informazione o materiale di cui abbia bisogno restando comodamente seduto nel suo ufficio.

Nonostante ciò, è anche consapevole del fatto che non può permettere di farsi imprigionare nel suo ufficio dalla quantità di doveri da cui è assalito, o dovrebbe dire addio a una bella notte di riposo o, peggio ancora, finire col dormire per sempre sott'acqua.

Due elementi sono necessari per gestire quel posto senza affanni: Mora e manodopera.

Fortunatamente il Forte stesso è una gigantesca fabbrica, e lui ha un bel talento quando si tratta di far soldi. Perfino il Palais Mermonia è uno dei suoi clienti più soddisfatti. Dare al Palais un po' di attenzione extra non è considerata bramosia di potere, e la Corte di Fontaine non ha alcuna facoltà di supervisione sul Forte, che rappresenta solo un cliente prezioso e una fonte di Mora, due cose molto gradite. Per questo motivo, Wriothesley è felice di rispondere alle rigide richieste della Maison Gestion quando si tratta di fornire documenti nel formato corretto.

(Le richieste di Arkhium come materiale di studio da parte dell'Istituto di ricerca per l'ingegneria dell'Energia cinetica di Fontaine un tempo rivaleggiavano con quelle del Palais, ma da quando questo è diventato un luogo turistico a mezz'aria, la collaborazione si è interrotta. E la situazione resterà così finché il fato non deciderà altrimenti.)

Tuttavia, gli abbienti tendono a prendere il vecchio vizio di sopravvalutare il denaro e sottovalutare le persone. Questa è un'altra delle fortune di Wriothesley, il quale, non essendo nato ricco, sa quanto sia importante andare d'accordo col prossimo.

Tratta allo stesso modo chiunque viva nel Forte: che si tratti di criminali, guardie o personale ordinario, finché fanno ciò che devono non si farà problemi ad averci a che fare.

Ma per coloro che fanno il passo più lungo della gamba... Beh, la situazione va affrontata di petto. L'area sotterranea in cui vivono è circoscritta, e i posti dove poter andare non abbondano di certo. Se possibile, ovviamente, Wriothesley preferirebbe che tutti fossero ragionevoli, ma quando le parole non arrivano ci sono altri metodi di persuasione.

Va bene trascurare occasionalmente gli inevitabili scontri tra le persone, per quanto triviali e inutili siano. La maggior parte della gente non si azzarda a creare problemi, e ci sono luoghi dedicati a chi invece i problemi li crea. Dopotutto, proprio come l'acqua che si ripulisce da sé stessa, anche una società funzionante è in grado di liberarsi dal suo marciume.

Per questo, non solo Wriothesley non deve sgobbare più del necessario, ma ha anche un sacco di tempo libero.

Una volta, la famosa campionessa duellante Clorinde andò a fargli visita, e gli chiese: "Perché sembra che tu abbia più tempo libero di me? Non mi dirai che il titolo che porti te l'hanno venduto, vero?"

"Un momento, per favore."

Così dicendo, Wriothesley si mise a rovistare in tre cassetti per poi tirare fuori una manciata di spessi faldoni pieni di documenti. "Vediamo un po'... 'Gestione eccellente'... 'Flusso costante di tasse in entrata'... 'Titolo concesso in via eccezionale'... L'avresti mai detto? La tua intuizione è praticamente corretta!"

Storia del personaggio (2)

Item Companionship EXP Livello amicizia 3  • UI Quest Rinascita nella terra del rancore


A Fontaine, una nazione che si gloria della sua giustizia imparziale, comprare un titolo è praticamente impossibile, men che meno usando i Mora. L'ironico scambio intercorso tra Wriothesley e Clorinde era solo una sciocchezza, una semplice balordaggine per ravvivare un'interazione d'affari altrimenti arida e noiosa.

D'altro canto, nonostante il titolo di "Duca" non sia frutto di un acquisto, affermare che l'ascesa di Wriothesley alla carica amministrativa di Forte Méropide prescinda dal "denaro" sarebbe decisamente poco corretto.

All'interno di Forte Méropide, i Coupon di credito sono di fatto una vera e propria valuta, e hanno sempre avuto, al netto di qualche minima variazione, il valore di una moneta di scambio. Ancor prima che Wriothesley venisse incarcerato, lo scambio dei Coupon possedeva regole estremamente vaghe, e la gamma di merci che era possibile acquistare con essi era decisamente più ampia di adesso. Bastava averne un numero sufficiente per ottenere in cambio droghe pericolose, vittorie assicurate al gioco d'azzardo, il silenzio delle persone e perfino il diritto di mozzare letteralmente il respiro a chicchessia.

Molti di questi scambi commerciali erano al di sopra della legge, e perfino i canali ufficiali tendevano a usare espedienti tutt'altro che leciti: in assenza di conoscenze dirette, si era costretti ad acquistare cibo e acqua a prezzi esorbitanti; per di più, i biglietti della fortuna non contenevano massime e proverbi di buon auspicio, bensì veri e propri incarichi aggiuntivi che bisognava portare a termine entro la fine della giornata. In quel periodo, i Coupon erano in buona sostanza lo strumento usato dal precedente direttore penitenziario per tenere i detenuti sotto controllo.

Costringere i criminali a cavarsela da soli in un mondo caotico e sregolato era di certo un approccio come un altro, ma Wriothesley non poteva tollerarlo. Non che non fosse perfettamente in grado di adattarsi a un ambiente del genere, ma essendo quello stesso ambiente del tutto inadatto alla sopravvivenza, restare a guardare passivamente era l'ultima cosa di cui era capace.

Trascorse molto tempo nell'arena sotterranea ad accumulare un autentico capitale, facendolo fruttare sempre di più. Oltre a essere un tipo molto perspicace, Wriothesley risultava anche decisamente persuasivo, e sapeva benissimo come passare inosservato: prima che chiunque altro potesse accorgersene, si ritrovò a possedere più Coupon di tutti gli altri detenuti del Forte messi assieme!

La ricchezza accumulata lo rese un uomo molto rispettato tra i suoi compagni di prigionia, e i risultati a lungo termine del suo piano finalmente arrivarono: una notte, con un mero atto di crudeltà, il suo conto in Coupon venne svuotato in un colpo solo dal direttore del Forte.

Tuttavia, come già detto in precedenza, Wriothesley sapeva essere molto convincente, e le parole hanno il potere d'incitare le folle: per guadagnarsi l'appoggio dei residenti del Forte, gli bastò far capire a tutti, ricchi e poveri indistintamente, che l'attuale direzione poteva condurli a un destino simile al suo. Inoltre, se avesse mostrato un comportamento sufficientemente giusto in un luogo abbastanza solenne, gli altri si sarebbero uniti a lui per riempire il vuoto nei loro cuori.

Fu così che sfidò a duello il precedente direttore del Forte, nel nome dell'equità, della giustizia e dell'ordine. Ovviamente, le loro rispettive reputazioni non costituivano una base solida per sostenere un duello, anche nei momenti migliori, ma nessuno, detenuto o secondino che fosse, osò muovere proteste.

Per sua fortuna, la fuga a gambe levate del direttore evitò a Wriothesley di sporcarsi le mani di sangue per l'ennesima volta; tuttavia, in quel giorno era anche prevista la sua scarcerazione e, col direttore ormai datosi alla macchia, non c'era nessuno che potesse firmare i suoi documenti di uscita.

Così, entrò nell'ufficio posto al centro del Forte e assunse lui tutti i compiti rilevanti.

Storia del personaggio (3)

Item Companionship EXP Livello amicizia 4  • UI Quest Rinascita nella terra del rancore


Ora che aveva accesso ai vecchi documenti legali, Wriothesley poteva finalmente esaminare il fascicolo che lo riguardava. Le informazioni contenute al suo interno erano scarse, ed erano tutto ciò che le autorità di Fontaine erano state in grado di scoprire a quel tempo. Secondo il registro delle compravendite della famiglia che lo ospitava, lui era stato accolto come un bambino abbandonato... A parte questo, non c'erano altri elementi degni di nota.

Gli sembrò di riconoscere i nomi di alcune delle persone menzionate tra quelle righe, i cui volti nebulosi si dissolvevano rapidamente davanti ai suoi occhi mentre le pagine frusciavano una dopo l'altra. Se avesse voluto, nulla gli avrebbe impedito di usare i suoi agganci per scoprire come se la stessero passando quei suoi vecchi compagni, ma scacciò via quel pensiero prima ancora che la sua mente potesse dargli una forma.

Per quelle persone, lui rappresentava probabilmente un passato a cui non erano molto attaccati; dal canto suo, invece, quei nomi non facevano più parte della sua vita, poiché ora aveva una nuova identità, una nuova casa e dei nuovi amici.

Si stava dimostrando un'esperienza strana: aveva conosciuto un gran numero di individui, ma tra quelli ce n'erano veramente pochi che lui considerasse suoi amici... Alcuni di essi erano addirittura di altre specie, cosa che, a parere suo, dipende dal fatto che le Melusine apprezzano molto la compagnia degli esseri umani. Il loro aspetto non rispecchia la loro età, ma la bontà che manifestano nei confronti degli umani dimostra un'innocenza che soltanto chi ha molti anni sulle spalle riesce a esternare, una fede nel fatto che le giovani anime umane siano di buon cuore fino a prova contraria, e pertanto meritevoli di ogni attenzione e fiducia tra tutte le infinite possibilità offerte dal futuro.

Lo stesso Wriothesley ha tratto vantaggio da questa situazione: quando abitava tra le strade ed era vestito di cenci, fu una Melusina di passaggio a offrirgli della zuppa calda; quando tornò ammaccato dopo uno dei suoi scontri sul ring, Sigewinne era già nell'infermeria per dargli un caloroso bentornato; e come non menzionare le ufficiali dello Spettro Maréchaussée, sempre pronte a collaborare e investigare su questioni riservate e delicate.

Per questo motivo, permette loro di visitare il Forte nonostante il rischio di creare problemi altrimenti evitabili, e la caposala fa del suo meglio per mettere in guardia ognuna di loro. A ogni modo, se sono capaci di incollare adesivi dappertutto nei momenti in cui Wriothesley è distratto, significa che quest'ultimo ha ben poco di cui preoccuparsi circa la loro incolumità.

Storia del personaggio (4)

Item Companionship EXP Livello amicizia 5  • UI Quest Rinascita nella terra del rancore


Nel vedere la macchia vermiglia espandersi sulle assi del pavimento, nella testa di Wriothesley si affacciò una riflessione tremendamente inappropriata. Quante agenti Melusine sarebbero servite per esaminare tutte le tracce ematiche presenti sul posto?

La mente gli balzò subito altrove. Il suo sangue e quello delle persone che lo avevano tradito erano talmente simili che potevano mescolarsi fin troppo facilmente... Un pensiero semplicemente ripugnante.

Purtroppo per lui, aveva già perso la capacità di vomitare. In effetti, non sarebbe riuscito a muovere neanche un muscolo nemmeno se ci avesse provato. Le capacità intellettive e il calore del corpo lo avevano già abbandonato, e la sua mente si stava colmando di una foschia torbida e penetrante... Non c'era stato alcun evento, nel corso della sua vita, che meritasse di essere ricordato in un istante del genere.

Tuttavia, lui non morì. Il destino, a quanto pare, aveva preferito che vivesse per portare sulle sue spalle il peso del peccato. Per questo, quando si svegliò nel suo letto d'ospedale, aveva entrambi i polsi ammanettati alle sponde di metallo. Poco più in là, una donna ben vestita e dall'aria agitata lo osservava da lontano. Il suo atteggiamento mostrava piuttosto chiaramente che lei lo considerava una sorta di giovane psicopatico.

Dopo aver estratto carta e penna, gli chiese il suo nome, che lui pronunciò solo dopo una lunga pausa. I pensieri nella mente gli ritornavano a un necrologio che aveva letto tempo prima sul giornale, dedicato a una persona che aveva vissuto fino a una veneranda età e che possedeva un nome decisamente lungo e complicato. A lui non piaceva molto, ma ormai non desiderava più usare il nome che gli avevano attribuito i suoi genitori affidatari.

La donna si appuntò dunque il nome "Wriothesley", lo informò della data del suo processo, che guarda caso corrispondeva alla data di dimissione prevista dai medici, e si affrettò a lasciare la stanza.

Il processo si svolse senza intoppi, e di questo fu molto grato. Il sangue che aveva versato e di cui si era macchiato le mani aveva attecchito nel suo cuore, e lui non sperava altro che avere una condanna equa e giusta. Descrisse l'omicidio ai presenti con la massima cura e dovizia di particolari, affinché non ci fosse alcun margine di discussione in merito alla sentenza. Discussione che si verificò ugualmente: prima relativamente ai precedenti casi relativi agli orfani, alla futile ricerca di una corrispondenza anche minima con quelli; poi in merito a un'eventuale clemenza, in virtù del fatto che le persone di cui lui si era vendicato erano anch'essi dei vili criminali, e che pertanto non era necessario che proprio lui dovesse sopportare il peso della condanna.

Malgrado le chiacchiere inutili, il risultato del processo non cambiò e, di lì a poco, lui sarebbe stato condotto nelle profondità del mare per scontare la sua pena. Prima della partenza, il funzionario giudiziario incaricato di documentare la sua sentenza gli chiese ancora una volta le sue generalità.

"Lei è... Wriothesley, dico bene? Potrebbe dirmi quando è nato?"

"...Proprio oggi."

Storia del personaggio (5)

Item Companionship EXP Livello amicizia 6  • UI Quest Rinascita nella terra del rancore


I guantoni meccanici di Wriothesley hanno una storia lunga e travagliata.

La loro origine risale alla fuga dalla sua famiglia affidataria. A quel tempo, considerate la sua età e la sua costituzione fisica, Wriothesley non era in grado di affrontare un singolo avversario adulto, figuriamoci più d'uno. Di conseguenza si vide costretto a tentare la fortuna per le strade, svolgendo lavoretti, facendo l'apprendista e imparando le tecniche di scasso e di realizzazione di piccoli marchingegni. Voleva sentirsi pronto a tutto, prima di tornare in quel luogo maledetto per distruggerlo.

Inventò un dispositivo da polso che poteva sparare dei chiodi di ferro ad alta velocità, penetrando in qualsiasi superficie sufficientemente morbida. Purtroppo il suo uso risultò limitato nel tempo e, proprio come lui, andò distrutto a seguito di una singola battaglia... con la differenza che non fu più possibile ripararlo.

In passato, i combattimenti di Pankration sotterranei di Forte Méropide non avevano una sede fissa, né tantomeno delle regole. Per continuare a vincere e a guadagnarsi da vivere dovette modificare i guantoni, perché un trucco usato una volta non poteva essere ripetuto. Inoltre, anche se non fossero andati distrutti sul ring, qualcuno avrebbe potuto comunque rubarli o danneggiarli. Ricominciò infinite volte.

Una volta acquisita l'abilità di ottenere materiali migliori, il processo divenne sempre più veloce. Non ebbe più bisogno di usare sostanze chimiche per azionare i guantoni, e in seguito ricevette persino l'aiuto di alcuni professionisti dell'Istituto di ricerca di Fontaine. Questi ultimi si dilettavano a spiegargli i princìpi della meccanica, nonostante si lamentassero per ogni genere di situazione incresciosa all'interno dell'Istituto. Wriothesley lo trovò affascinante: i progressi tecnologici aumentavano il numero di crimini commessi, ma potevano anche aiutare a risolverli. Quei progressi erano quindi positivi o negativi? Difficile a dirsi.

A quel punto cominciò a partecipare a sempre meno incontri, e a serbare i guantoni per occuparsi di problemi di altra natura. Non avrebbero più tolto alcuna vita, bensì gli avrebbero portato plausi e rispetto.

Ma la gente nel Forte non sapeva del crimine che aveva commesso, e l'unico a farlo era lo stesso Wriothesley. E, indipendentemente da quanta gloria o reputazione stesse guadagnando, egli sapeva di essere sempre lo stesso.

Non era né un angelo né un demone, ma un'altra semplice anima che abitava il mondo.

Wingalet

Item Companionship EXP Livello amicizia 4  • UI Quest Apocalisse imminente


"Pertanto gli autori antichi concordano come segue: 'Gli oceani ascenderanno, gli imperi cadranno e l'unica costante sarà il cambiamento'."

Dopo essersi occupato delle spie dei Fatui, Wriothesley fece una breve nuotata nelle acque circostanti il Forte. Non passò molto tempo prima di accorgersi che la sua pelle si era arrossata leggermente, ma tornò al suo colore normale poco dopo. Non si recò in infermeria e decise di non raccontare il fatto a nessuno. Gli avvenimenti più recenti indicavano che la profezia si sarebbe avverata, e tutti, che ci credessero o meno, avevano una loro opinione sulla questione, e non avrebbero avuto davvero bisogno di tale informazione.

Aveva conosciuto dei detenuti con dei trascorsi nell'ambito della ricerca accademica, sebbene non tantissimi, e questi erano inclini agli sproloqui anche da lucidi. Questo comportamento era considerato una malattia comune a tutti gli storici, e gli fu chiesto di tollerarla. Per Wriothesley, ovviamente, non era un problema, anzi, la cosa lo incuriosì ulteriormente. E in un certo qual modo, se l'ascesa e la caduta erano comuni a questo mondo, allora un giorno il grande mare che un tempo aveva inghiottito Remuria sarebbe anche potuto tornare. In tal senso, la profezia non era una profezia vera e propria, ma piuttosto l'espressione di uno schema razionale.

Riguardo ad altre questioni, Wriothesley era quasi al limite del raziocinio. Il Forte non era estraneo a problematiche che richiedessero "meditazione", ove i testimoni spesso fornivano versioni diverse. Di conseguenza, avrebbe giudicato basandosi su tutti i dati disponibili, specialmente quelli storici, poiché l'esagerazione poetica è spesso abusata nelle scritture... "Persino il grande drago nelle profondità abissali si piegò al suo potere..." E come possiamo essere certi che questo fantomatico drago non fosse un Elementosauro di dimensioni fuori dal comune?

Una volta rimossi tutti questi fronzoli, non restavano che i fatti di cui doveva prendere nota.

Nel corso della sua vita incompiuta, Wriothesley ha sempre dato l'impressione di prepararsi a qualcosa. Qualunque sia il costo, non vuole che la gente sia dominata dal terrore. E, una volta eliminato quel terrore, ciò che rimane è qualcosa di più simile al senso del pericolo. Desidera agire in preparazione alla crisi, anche nel caso dovesse dimostrarsi inutile.

Dopotutto, la storia è vasta e spietata, e gli esseri umani non sono altro che conchiglie sbattute a riva dalle sue grandi onde. Fu così che cominciò a prepararsi alla costruzione della Wingalet, impiegando immense risorse e manodopera in base alle necessità. Era una nave progettata per scampare al disastro, ovvero una voragine insormontabile che si apriva tra quella sorta di "Arca" e la Fortuna d'oro, portatrice di civiltà e gloria.

Eppure, se fosse stata in grado di salpare, allora le dispute tra Jurieu e Lourvine non sarebbero state vane.

"Pertanto gli autori antichi concordano come segue: 'Gli oceani ascenderanno, gli imperi cadranno e l'unica costante sarà il cambiamento'."

Visione

Item Companionship EXP Livello amicizia 6  • UI Quest Rinascita nella terra del rancore


In piedi davanti al banco di accettazione del Forte, Wriothesley tirò fuori dalla sua tasca un foglio dov'erano riportati il suo nome e la durata della sua pena detentiva.

Tuttavia, insieme al foglio, scivolò dalla tasca anche una sfera di vetro delle dimensioni del suo palmo.

No, un momento, non era una semplice sfera di vetro. Wriothesley batté le palpebre. Quand'è che l'aveva ricevuta?

La persona dietro al banco, una giovane donna dal volto arcigno, sussultò prima di consolidare la sua espressione sconvolta e stringere, quasi a romperla, la penna tra le sue dita. Le sue labbra si mossero, e si mossero ancora, per poi chiudersi.

"Deve avere acquisito molta esperienza su come si vive qui", pensò lui facendo del suo meglio per celare la Visione nel palmo della sua mano, per poi chiedere con voce fioca: "Mademoiselle, potrei sapere se..."

La donna non rispose. Prese il foglio che Wriothesley teneva in mano e scrutò gelidamente oltre la sua schiena, come se stesse squadrando il criminale venuto a registrarsi dopo di lui. Tuttavia, una volta finito di compilare le informazioni necessarie, appuntò qualcosa sul margine del foglio e glielo restituì. "Nascondila bene".

In quel momento, Wriothesley si rese conto che la vita al Forte sarebbe stata più dura di quella in strada.

Si sentiva fortunato per aver impedito ad altri di vedere cos'era successo, e ancora di più per aver incontrato quella donna di buon cuore. Purtroppo non l'avrebbe vista mai più, a causa dell'elevato ricambio del personale in quel periodo.

La prima cosa che fece dopo il suo ingresso ufficiale al Forte fu srotolare qualche filo dei suoi abiti e cucire la propria Visione nello spazio fra gli strati di tessuto.

Sapeva un paio di cose sulla vita dei senzatetto: il vero problema non era liberarsi delle cose, ma non perderle. Dormire era inevitabile, così come trovarsi temporaneamente indifesi. I propri averi potevano essere sottratti nel sonno, e nessuno avrebbe potuto considerarlo un furto.

E una Visione non era un tesoro come gli altri: in molti avrebbero avuto interesse a impadronirsene per le ragioni più svariate, motivo per cui i possessori di Visioni erano spesso presi di mira dai malintenzionati.

Nei giorni seguenti, i suoi sospetti sarebbero stati confermati, poiché aveva saputo che c'erano stati altri due o tre casi di furto di Visione. Quanto a ciò che era successo alle vittime e al destino a cui erano andate incontro, erano girate alcune voci a cui Wriothesley aveva finto di non prestare troppa attenzione.

Si sentiva comunque piuttosto fortunato, ma provare una felicità autentica non era facile, dovendo salvaguardare la propria sicurezza a scapito degli altri.

In seguito, per diverso tempo, fece finta di non essere stato favorito dagli dèi, cosa che, in realtà, non trovò poi così difficile, poiché non era che un mero ritorno al suo passato burrascoso.

La situazione rimase immutata finché non raggiunse quasi il doppio degli anni che aveva all'epoca, quando ricevette un invito ufficiale da parte del Palais Mermonia.

Era prassi comune che i cittadini che stavano per ricevere un titolo onorario prendessero parte a una cerimonia d'investitura, che per la proclamazione di un "Duca" prevedeva pomposità ancor più fastose.

Wriothesley rifiutò di partecipare, esprimendo il desiderio di limitare il tutto a una firma e alla consegna del certificato. Una scelta decisamente lontana dallo spirito degli altri abitanti di Fontaine, che di solito adorano stare al centro dell'attenzione.

Molti giorni di lavoro e altrettanta corrispondenza dopo, il Palais accettò.

Prima di lasciare la prigione subacquea, Wriothesley riprese in mano la sua Visione per la prima volta dopo tanti anni. Soppesandola nel palmo, la trovò più leggera e piccola di quanto ricordasse. Cercò un posto adatto sui suoi vestiti e se l'appese in bella vista.

Il primo a commentarla fu lo Iudex, che stava per conferirgli il titolo. Il sorriso di Neuvillette apparve cortese, ma sembrava quasi più compiaciuto dello stesso Wriothesley. "Congratulazioni", disse lo Iudex. "Vedo che finalmente hai trovato una strada da seguire".

Wriothesley gli restituì il sorriso, ma senza proferire parola.


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