Questo post si potrebbe intitolare "Breve storia triste" e vi spiego subito il perchè.
Santa Cecilia della quale oggi ricorreva la festa - e uso l'imperfetto perchè la giornata volge ormai al termine - mi perdonerà. Già me ne deve perdonare tante di cose che si è perso il conto. Quindi, mi sono detta, una più o una meno...
Il fatto è che ce l'avevo messa tutta per celebrarla degnamente. Da giorni, tra le varie composizioni scritte in suo onore, avevo cercato qualche brano adatto alla festa e che non fosse uno dei tanti - da Haendel ad Haydn - che ho già pubblicato. Così, avevo adocchiato un pezzo di Purcell che mi pareva davvero sontuoso e solenne.
Però - chissà perchè! - più si avvicinava il 22 novembre e più qualcosa non mi convinceva. Non che non fosse bello, per carità!, ma festeggiare la Santa patrona della musica significa farlo con un brano che sentiamo profondamente nostro e verso il quale avvertiamo uno scatto interiore, e non con una composizione certo pregevole, ma magari un po' rituale.
Ho pensato allora di dedicarle una melodia non necessariamente scritta in suo onore, ma che in compenso a me piacesse proprio tanto: che so?, un preludio di Bach, un'aria di Mozart, uno studio di Chopin...
Poi però mi sono detta: e se cronologicamente tornassimo più vicino a noi? La Santa in fondo è protettrice di tutti i musicisti, indipendentemente dallo stile e dall'epoca in cui sono vissuti. Così, ho trovato un pezzo delizioso, frizzante, sincopato e ballabile in un arrangiamento che lo valorizza in modo stupendo.
Si tratta del celebre brano di Scott Joplin (1868 ca. - 1917) intitolato "The Ragtime Dance", qui rivisitato da due interpreti di eccezione: Itzhak Perlman al violino e Bruno Canino al pianoforte. Una rivisitazione che non solo esalta la vivace ritmica del pezzo, ma che nella parte finale ci offre un glissando quasi nello stile di Paganini.
Ma il bello della clip è anche il video, un filmato del 1977 in cui mani e viso dei due solisti esprimono divertimento e una perfetta intesa reciproca. Insomma, una vera chicca che pregustavo di condividere con voi.
Invece che è successo? Sorpresa dell'ultimo minuto: prima ancora che lo pubblicassi, il video mi è stato oscurato! Dite che alla Santa non piaceva, forse lo ha trovato dissacrante e la reazione in alto loco non si è fatta aspettare?...
In realtà, resta sempre la possibilità di vederlo cliccando sul riquadro "Guarda su youtube", ma pubblicare una clip nera con la scritta "Video non disponibile" - come avrebbe detto la buonanima di mia zia - pare brutto! Se l'avessero oscurato in seguito, e purtroppo accade, pazienza! Ma postarlo già così, francamente pare brutto anche a me. Esistono peraltro altri due video con lo stesso filmato, ma la qualità non è buona.
Che fare allora? Come sapete, sono testarda. Cambiare brano non mi andava perchè avrei dovuto togliere anche la foto coi gattacci randagi che fanno il jazz: ricordate gli Aristogatti? Ma è troppo bella e - Santa Cecilia mi perdoni! - non ho avuto cuore di sostituirla.
Così, alla fine ho deciso di pubblicare una clip di solo audio con al piano André Previn e al violino sempre Itzhak Perlman, mentre - youtube permettendo - di quello oscurato vi riporto qui il link. Et voilà!!!
https://www.youtube.com/watch?v=gpQouEAox44&list=RDgpQouEAox44&start_radio=1
Nella speranza che tutto si apra e funzioni, vi esorto a osservare le mani di Bruno Canino che vibrano con leggerezza sulla tastiera, mentre Perlman ci rallegra con la sua espressione sorridente, la vivacità irresistibile e il delizioso pizzicato del suo violino. Insomma, un brano che, più ascolto, più trovo entusiasmante.
Mi resta solo un dubbio: dite proprio che Santa Cecilia avrebbe preferito una composizione più solenne e ieratica? Che musiche ascoltano i Santi in Paradiso? Si dilettano solo con l'armonia delle sfere celesti e dei cori angelici o qualche volta buttano l'occhio - meglio, l'orecchio - sulla terra?
Chissà! Aspetto segnali dall'alto.
Buon ascolto!
(La foto è presa dal web)