Del valore spirituale della musica ha parlato infatti più volte, sia in alcuni suoi libri specificamente dedicati all'argomento, sia facendone talora spunto di riflessione all'interno di varie catechesi.
Dai suoi discorsi emerge inoltre un'approfondita conoscenza dei grandi compositori del passato e dei loro brani che a volte analizza con sicurezza d'intenditore.
Sappiamo anche che è fine pianista ed interprete e forse possiamo intuire quanta serenità il pianoforte gli abbia regalato in questi anni di pontificato, quanto sollievo nei rari momenti di distensione dal suo difficile ministero.
Più volte poi, splendidi concerti sono stati offerti al Santo Padre in svariate occasioni nella bella cornice dell'Aula Paolo VI dove si sono avvicendati prestigiosi musicisti e gruppi orchestrali.
Ma interessante anche ricordare che la sua esperienza di cultore della musica si è formata nel coro dei "Regensburger Domspatzen", uno dei cori di più lunga tradizione, forse davvero il più antico che il mondo tedesco conosca e che ci riporta ad un ambiente in cui far musica era ed è tuttora esperienza fondante nell'educazione di un ragazzo.
Allora, proprio adesso che si approssima l'ultimo giorno del suo pontificato, mi permetto di dedicare al nostro Papa il "Kyrie" dalla "Petite Messe Solennelle" di Gioacchino Rossini.
Ho scelto questo brano non solo per l'indiscusso splendore della sua melodia intensa e soavissima ad un tempo, ma anche perchè il video - soffermandosi ad inquadrare il direttore Riccardo Chailly e insieme a lui l'orchestra e il coro - indugia sugli strumenti, i visi, gli sguardi, le mani...
Mi è sempre piaciuto indagare l'anima di chi fa musica e leggervi quella particolare autenticità che essa vi suscita. Chi segue questo blog lo sa.Così, sono le note - certo - ma insieme ad esse è la freschezza delle immagini che desidero dedicare a Papa Benedetto come fossero un saluto, un sorriso, un pensiero di gratitudine che lo accompagni ora nella sua vita di preghiera e di nascondimento.
A Benedetto vada quindi l'omaggio di questo brano dove vibrano le voci e gli strumenti, ma prima di tutto le anime di una varia umanità che canta e insieme prega, perchè la musica sia segno di quell'unità profonda che rimane al di là dei gesti e delle parole! A Benedetto che non sarà più sotto i riflettori del mondo, ma resterà certo nel cuore di tanti che - dietro quello sguardo discreto e un po' schivo - ricorderanno la nitida chiarezza del suo magistero insieme al suo costante richiamo all'essenziale della fede.
Mi piace allora concludere con le parole espresse dal Santo Padre proprio sul valore della musica, alla fine del Concerto offerto dalla Bayerisches Kammerorchester Bad Bruckenau nel Palazzo Apostolico di Castelgandolfo il 2 agosto 2009:
"...In questa ora abbiamo visto e sentito che c'è una parte indistrutta del mondo, anche dopo la torre e la superbia di Babele, ed è la musica: la lingua che noi possiamo tutti capire, perché tocca il cuore di noi tutti. Questo per noi non è solo una garanzia che la bontà e la bellezza della creazione di Dio non sono distrutte, ma che noi siamo chiamati e capaci di lavorare per il bene e per il bello, e sono anche una promessa che il mondo futuro verrà, che Dio vince, che la bellezza e la bontà vincono."
E ancora, dopo il Concerto del 16 aprile 2007:
"...Nel guardare indietro alla mia vita, ringrazio Iddio per avermi posto accanto la musica quasi come una compagna di viaggio, che sempre mi ha offerto conforto e gioia.(...) Ecco il mio auspicio: che la grandezza e la bellezza della musica possano donare anche a voi, cari amici, nuova e continua ispirazione per costruire un mondo di amore, di solidarietà e di pace."
Buona visione e buon ascolto!