La gita scolastica della prima media era, per me, quasi una novità.
Quando frequentavo le elementari, la nostra classe era stata portata a Torino, in occasione della ricorrenza del centenario dell' unità d'Italia.
Ma ora si andava addirittura fino al lago di Garda! Munito di ombrello (la giornata prometteva forti piogge), e di un piccolo fardello con i panini per il pranzo "al sacco ", partimmo all'alba o forse addirittura prima, emozionati e perfino un pochino commossi, verso la nostra inusuale avventura.
Arrivati a Gardone, entrammo al Vittoriale, dove vagammo, sgranando gli occhi, tra le stanze ed i cimeli che ricordavano Gabriele d'Annunzio, di cui avevamo letto le poesie presenti sull'Antologia di italiano, un librone corposo che ci accompagnava per i tre anni della scuola media.
Nel pomeriggio, raggiunta Salò, ci imbarcammo su di un battello, incuranti della pioggia molto intensa e del freddo, che a pieno titolo poteva definirsi pungente. Raggiunta la punta di Sirmione spuntò, d'incanto, un timido raggio di sole, che ci fece gustare la bellezza della Rocca Scaligera e delle Grotte di Catullo.
Alcuni giorni fa ho ripercorso lo stesso itinerario, più di sessant'anni dopo, con lo stesso entusiasmo, parecchia nostalgia, ed un velato rammarico per il tempo trascorso, da allora, ahimè troppo in fretta.