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Visualizzazione post con etichetta Cucina. Mostra tutti i post
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sabato 13 maggio 2023

Sulla vetrina...


Sulla vetrina di un ristorante cinese a Milano. Mi immagino il cameriere che mi snocciola le varie ricette in cinese😀

 

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sabato 11 febbraio 2023

Ristorante "Dalla mamma"

Ristorante "Dalla mamma"

Sulla porta di casa della mia simpatica cugina  😇

 

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sabato 13 marzo 2021

Barba di frate, una deliziosa primizia

Barba  di frate
Ogni anno l'annuncio della primavera me lo dà, fra altri segnali, questa prelibata verdura, la barba di frate, che ho comprato in questi giorni al mercato. Si può trovare per un mese sui banchi e poi sparisce. È una delle poche primizie rimaste, visto che ormai zucchine, fragole e compagnia le abbiamo tutto l'anno. Ma non è una bella cosa. Seguire le stagioni  anche nel cibo che portiamo in tavola è un amabile vincolo che rinnoviamo con Madre Natura.


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sabato 24 ottobre 2020

Olive in salamoia

Ulivo a Milano

No, non sono nella mia  Liguria, ma nel giardino di casa a Milano dove abbiamo 6 ulivi. Mi sembra che queste olive siano ormai buone per metterle in salamoia.

 

Aggiunta  26 ottobre
Sollecitato da blogredire e kermitilrospo pubblico la mia ricetta della salamoia.

Mettere le olive a mollo in acqua per una settimana. Ogni giorno cambiare l'acqua. Questo per eliminare, almeno in parte, l'amaro.
Per la salamoia 120 grammi di sale per litro d'acqua. Tutto lì.
Io prima di mangiarle aspetto almeno tre mesi.

Curiosità. Una volta pochi avevano la bilancia in casa. Per la salamoia mettevano nell'acqua una patata. Poi scioglievano a poco a poco il sale. Quando la patata veniva a galla la salamoia era pronta.

Ulivo a Milano

Ulivo a Milano

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sabato 8 settembre 2018

Pizza american style


Pizza american style? Ma stiamo scherzando? Già mangio poche pizze, ma poi questa manco sotto tortura.

Buona domenica.



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sabato 14 ottobre 2017

Zafferano a Milano

zafferano

Vi ricordate quando un mese fa pubblicai i bulbi che avevo appena seminato?

Ecco il primo fiore di zafferano venuto alla luce giovedì, l'altro ieri. Penso di aggiungere altre immagini man mano che si allargheranno nuovi petali.

E metto subito le mani avanti. Forse non ce ne sarà nemmeno per un risottino. Ma a me basta vedere questi splendidi fiori e sono soddisfatto.

Buona domenica.



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sabato 1 luglio 2017

Grazie Fiorella

torta verde

Grazie Fiorella.
Quando scendo al paesello Fiò si ricorda sempre di me. Non a parole ma a fatti.

 Buona domenica.



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martedì 28 febbraio 2017

Chilometro zero e fagiolini dal Burkina Faso


Quando ho visto l'origine di questi fagiolini sono rimasto interdetto. Poi ho visto anche "terra equa" e così sono andato a vedere cos'era mai.
Progetto lodevole nelle intenzioni. Ma mi chiedo, di questi 3,98 euro, tralasciando il guadagno della Coop, quanti vadano a finire nel trasporto (povero pianeta!) e quanti vadano a finire nelle tasche dei coltivatori africani. Sarebbe interessante saperlo. Potrei anche mandare una mail alla Coop, non lo faccio perché in altre analoghe situazioni l'ho fatto ma non si sono degnati della benché minima risposta.

E poi. E poi, ma bisogna proprio cucinare i fagiolini a febbraio?

Aggiunta,  20 marzo
La Coop, che ringrazio, mi ha mandato questa mail

Gentile Cliente,

I fagiolini Terra Equa del Burkina Faso, lanciati commercialmente  nel 2007, hanno permesso in questi  dieci anni di dare lavoro a centinaia di famiglie in un contesto produttivo fragile, come fragile é il sistema economico e  sociale in molte zone dall'Africa Il progetto ha permesso di produrre le 150 tonnellate esportate quest’anno 25 ettari interessati, 125 famiglie coinvolte,  800 persone al lavoro.
Il tutto con un prodotto che  sul mercato  riesce ad avere un prezzo centrato da metà dicembre a metà febbraio che consente equilibri di reddito a tutti i componenti della filiera senza competere con le produzioni nazionali.
I circa 1000 € a famiglia ottenuti dalla produzione dei fagiolini hanno migliorato radicalmente la possibilità di accesso alla sanità e all’ istruzione.
Dobbiamo ringraziare le donne e gli uomini «di buona volontà» che insieme a noi si sono impegnati  in Paesi dove la sicurezza personale degli operatori può essere a rischio, come appunto in Burkina Faso per le scorribande dei Tuareg integralisti anche nelle aree di produzione.
Un grazie va al Movimento Shalom di San Miniato ( Pisa)  che per lunghi anni è  stato presente attivamente in Burkina Faso, coi propri tecnici agricoli per perfezionare le tecniche di coltivazione del Fagiolino, per ottimizzare l’utilizzo dell’acqua, per garantire la catena del freddo per la conservazione del prodotto.
Un grazie va alla Fondazione Giovanni Paolo II di Firenze che con lo stimolo ed il supporto , ha gestito con noi la difficile filiera dei Datteri di Gerico e ci ha supportato nel progetto dei meloni del Senegal.
Tutti progetti  dove il "valore" non è certo nella mera vendita del prodotto.
Infatti non è certo un  progetto facile come limitarsi a acquistare ciò che il mercato offre. Ma in questa, come altre iniziative, risiede la nostra distintivitá.

A livello commerciale, in questi dieci anni sono stati utilizzati solo voli passeggeri ( solo in un caso in 10 anni è stato usato un volo cargo) per il trasporto dei fagiolini, senza quindi con gli stessi gravare sull’ambiente.
Dal punto di vista economico, come la maggior parte dei prodotti agricoli, la filiera dei costi è  così suddivisa 1/3 alla fase agricola 1/3 alla filiera logistica e di selezione del prodotto, 1/3 allagate di confezionamento redistribuzione e vendita.

Grati per l’attenzione accordataci, Le porgiamo i nostri migliori saluti.

Coop Lombardia



venerdì 30 settembre 2016

Gli apriscatole e i creativi scemi della Coop


Non compro carne in scatola ma vedo come sono le confezioni: pressoché uguali, per quanto riguarda l'apertura, a quelle delle scatole del tonno, ché quelle ogni tanto le compro e le "strappo". Ormai da parecchio tempo.

E allora il genio che ha fatto scrivere "apertura a strappo" dove vive? Faccio la domanda e contestualmente ne faccio una a voi. Da quanto non adoperate un  apriscatole?

sabato 28 maggio 2016

Streeat Food Truck Festival 2016

Preferisco mangiare, come dicono dalle mie parti, con i piedi sotto il tavolo ma qualche volta si può fare una eccezione alla regola. e dunque domenica scorsa siamo andati al Carroponte in bici per lo Streeat Food Truck Festival , così ci è venuto appetito.

Buona domenica dalla Liguria.

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

Streeat Food

QUI tutte le foto del sabato.

giovedì 21 aprile 2016

Non ho niente contro i vegani ma...


Non ho niente contro i vegani, ci mancherebbe, ma ultimamente vedo che questa scelta di vita, perché di scelta di vita si tratta, sta diventando un po' una moda con tutta la superficialità che questo comporta. E c'è il facile rischio in questi casi di un ritorno famelico alla carne. Ne ho già visti, e in precedenza anche di vegetariani pentiti.

In questa moda i furbacchioni ci sguazzano. Qualcuno mi saprebbe dire per esempio cos'ha questo vino biologico in più per essere anche vegano?

A proposito. Io sono onnivoro, ma di carne ne mangio proprio poca.
Voi?

mercoledì 16 marzo 2016

Nostalgia delle primizie



In questo mondo globale il cibo ha sempre meno relazione con le stagioni. Vedere sui banchi a Natale le fragole e le zucchine ormai è la norma. Ci sono però verdure buonissime che resistono al ciclo naturale del Sole e appaiono solo nella loro giusta stagione. Come questa, che senz'altro conoscete, e che finita la primavera non ci sarà più. Comprata questa mattina al mercato.

venerdì 21 novembre 2014

Olio d'oliva prodotto a Milano dai ragazzi delle scuole

amicolivo oli de milan

Ogni autunno faccio un po' d'olio che ricavo da ulivi secolari che piantarono i miei avi. Ne parlai QUI. Ma quest'anno, per diversi fattori, l'annata  è scarsissima e per me nulla.

Ben vengano iniziative che servano a far conoscere meglio questo essenziale elemento della nostra tavola, e di più ancora se queste iniziative sono rivolte ai ragazzi: come questa che si sta svolgendo in questi giorni a Milano che è stata chiamata "L'oli de Milan" e che coinvolge 1600 bambini di 71 classi di scuole primarie della zona di Porta Venezia. La settimana della frangitura "Amico ulivo" si snoda dal 17 al 23 novembre all'orto botanico di via Valvassori Peroni, e riguarda tutto il processo di produzione: frangitura, separazione e successiva confezione di migliaia di bottiglie d'olio da mezzo litro con l'aggiunta delle etichette disegnate dagli stessi alunni. Le olive sono pugliesi e provengono dalla zona del lago di Varano in provincia di Foggia. È anche una maniera intelligente per focalizzare l'attenzione sull'epidemia di Xylella fastidiosa che sta minacciando la vita di numerosi alberi vegliardi della nostra terra.

E voi per l'olio della vostra cucina come vi comportate?

amicolivo oli de milan

mercoledì 18 giugno 2014

E il lampone uscì dalla stampante 3D

lampone stampante 3d

Fino ad adesso da questi accrocchi metallici erano usciti solo piccoli giocattoli o semplici articoli da regalo. Ora sembra che il campo dei prodotti si stia estendendo anche al cibo. Il 24 maggio a Cambridge un frutto è stato creato con una stampante 3D: un lampone (o qualcosa che lo sembra proprio). Il sapore è sicuramente quello. Uno dei tre giurati dell'edizione inglese di Masterchef ha pubblicamente lodato l'esperimento: «È buono».

L'operazione è stata presentata qualche giorno fa al Tech Food Hack di Cambridge. La fondatrice e direttrice creativa di questo progetto, Vaiva Kalikaité: «La nostra stampante di frutta 3D spalanca nuove opportunità non solo per gli chef professionisti ma anche per le cucine domestiche».

Dio ce ne scampi e liberi da queste nuove opportunità. Perché io sono all'antica: alberi, foglie, fiori, frutti. Nel giro delle stagioni. E per favore non datemi dell'oscurantista.


venerdì 6 dicembre 2013

Il cibo del vicino è sempre più buono

cookisto
Di questi tempi ci si arrabatta in mille maniere. E sulla rete ancora di più. Così a Michalis Gkontas, giovane greco di 26 anni totalmente negato per la cucina è venuta l'idea: condividere il cibo con i vicini. Basta un clic e il gioco è fatto. Il piatto è online pronto a essere venduto per un prezzo economico a qualche abitante della zona. La comunità ha avuto grande successo ad Atene (12.000 cuochi negli ultimi mesi), e adesso il modello è stato esportato a Londra.

Ai clienti si chiede di dare una valutazione alla pietanza, tenendo presente il  servizio, la generosità della porzione e il prezzo, per stilare poi una classifica dei migliori cuochi.

Ci guadagnano tutti dice il creatore del sito «Chi cucina con qualche entrata in più e chi ama il cibo genuino ed economico». E ci guadagna anche lui che si prende il 15 per cento su ogni operazione andata a buon fine.

Ce l'avreste una parte di piatto da mettere in vendita?

Il sito Cookisto

sabato 16 novembre 2013

Zafferano a Milano

fiore di zafferano

Circa un mese fa mi hanno regalato una manciata di bulbi di zafferano. Si era ormai fuori stagione per piantarlo ma ho voluto fare comunque il tentativo. Una parte li ho messi nel terreno riservato di solito ai cuor di bue e tre la Silvia, mia vicina, li ha piantati in un vaso appeso a una colonna del portico antico. Giovedì, sorpresa bella, in questo vaso è apparso il fiore che vedete. Per quest'anno non sarà sufficiente per il risotto, ma l'anno venturo, con i nuovi bulbi generati da questa pianta e dalle altre che spero germoglino anche loro, forse sì. E magari non solo risotto.

Buon fine settimana.




QUI tutte le foto del sabato.

venerdì 6 settembre 2013

Le ragazze in cucina, ma solo a pulire pentole

Mi chiamo Sabrina V., ho sedici anni e voglio fare la cuoca. Lo desidero da quando sono piccola. I miei genitori lavorano nella ristorazione, ma c'entra fino a un certo punto. Ho sempre pensato che da grande avrei aperto un ristorante, e infatti quando ho finito le medie mi sono iscritta all'istituto alberghiero. È una scuola di Roma, l'Ipssar Tor Carbone. No, non posso dire di essere contenta. So che sembra assurdo, ma nei primi due anni di scuola non ho toccato né una pentola né un fornello, se non per pulirli. Le poche ore di laboratorio che sono state fatte le ho trascorse così, lavando piatti. Non ci credete? Solo ai maschi è permesso di avvicinarsi ai fornelli e di mettere mano alle pentole. Credo che gli insegnanti vedano noi ragazze come creature delicate, piccole e fragili. Io penso: "Fatemi almeno provare, no?", magari ci riesco a tirare su i pentoloni. E anche i fuochi... Ma cosa ci vorrà mai? C'è la fiamma pilota, non sarà impossibile". Maschilismo? Be, se la divisa non è a posto una femmina viene mandata a lavare i piatti per punizione. Ai maschi non succede. Loro un giorno faranno i cuochi, gli chef. È già previsto, non viene detto solo perché è ovvio. E io ora non so che fare. Il biennio è uguale per tutti. Poi si sceglie un indirizzo fra questi tre: sala, ricevimento, cucina. Come tutte le altre ragazze sono stata invitata a lasciar perdere la cucina. Cioè, nessuno me lo ha detto, ma era chiarissimo. Ho scelto ricevimento. Solo che ora non ci dormo. La scuola sta per ricominciare forse sto sbagliando tutto.
Mi sono sempre chiesto perché non esistano quasi grandi chef donne. E forse qualcuno di voi potrà darmi una spiegazione.

Le foto le ho scattate quest'estate a una splendida cena all'agriturismo la Molinella, noto per la cucina raffinata. Ma in questo caso la raffinatezza è dovuta a una donna, Gioia, cuoca eccellente e appassionata, che saluto e abbraccio.

giovedì 25 luglio 2013

Fiori di zucca ripieni al forno

fiori di zucca ripieni al forno

Prima di cuocere

fiori di zucca ripieni al forno

Cotti


Devono essere freschissimi e non conosco nessuna verdura così deperibile come questa perché appassiscono  in qualche ora. Tolto il parmigiano questo piatto è a chilometri zero, che non è così per dire, ma la materia prima è stata prodotta a meno di mille metri. La fragranza che emana il forno preannuncia la delizia che verrà dopo. Per me sono gli odori e i sapori antichi che mi legano alle terre dove sono nato e cresciuto.

Grazie alle cuoche, Barbara e Rosanna, e grazie a Lucio che ha fornito i fiori del suo orto.

Fiori di zucca ripieni - Ricetta
Iniziate col lavare i fiori di zucca, poi sciacquateli delicatamente, facendo attenzione a non rovinare i petali. Eliminate il gambo e con molta accortezza il pistillo, quindi metteteli ad asciugare su un panno da cucina e poi li riempirete dell'impasto.
L'impasto. Base dell'impasto sono patate lesse uova e formaggio, ma poi ognuno ha i suoi gusti che possono essere aglio, cipolla, basilico, prosciutto e altri ingredienti di gradimento.
Non resta che ungere leggermente una teglia e disporvi uno accanto all’altro i fiori di zucca ripieni. Quando avrete completato aggiungete un filo d’olio in superficie e spargete un pizzico di sale. Infine cuocete per circa 20 minuti in forno a 180 gradi fino a quando i vostri fiori non saranno ben croccanti e dorati.

fiori di zucca