Dal Rinascimento al cubismo: la bellezza femminile nei ritratti dei maestri della pittura.
giovedì 31 maggio 2007
mercoledì 30 maggio 2007
Concorso internazionale dell'assurdo
«Assurdo è pensare per ideare pensiero, in modo libero, senza dover per forza parlare di qualcuno o di qualcosa; dimostrare che ci si può sganciare dalle categorie del reale e dell’utile; che esiste un mondo “a prescindere”, un mondo in grado di aprire le teste a soluzioni inutili e inattuali che servono solo a suscitare stupore e meraviglia in chi guarda e in chi crea».
Alessandro Bergonzoni
Non solo concorso, anche festival e soprattutto fiera di oggetti assurdi.
Tutto su mercurdo.it
E per voi cos'è l'assurdo?
Alessandro Bergonzoni
Non solo concorso, anche festival e soprattutto fiera di oggetti assurdi.
Tutto su mercurdo.it
E per voi cos'è l'assurdo?
martedì 29 maggio 2007
Ma non si tancano mai?
Un amico mi ha mandato una gif animata e l'ho messa come background in un div.
Metto in evidenza questo divertente commento di Flaubert, ciao Flaubert.
Metto in evidenza questo divertente commento di Flaubert, ciao Flaubert.
Regolamento della Real Marina del Regno delle due Sicilie del 1841
Art.27. "Facite Ammuina". 'All'ordine Facite Ammuina: tutti chilli che stanno a prora vann' a poppa e chilli che stann' a poppa vann' a prora: chilli che stann' a dritta vann' a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann' a dritta: tutti chilli che stanno abbascio vann' ncoppa e chilli che stanno ncoppa vann' bascio passann' tutti p'o stesso pertuso: chi nun tiene nient' a ffà, s' aremeni a 'cca e a 'll à".
N. B.: da usare in occasione di visite a bordo delle Alte Autorità del Regno.
sabato 26 maggio 2007
Google dovrebbe spiegare qualcosa sul video "Sex Crimes and the Vatican"
Il video Sex Crimes and the Vatican che era su Google QUI è evaporato. Ieri era ancora visibile su YouTube, poi è evaporato anche da lì.
Repubblica.it titola Il video sui preti pedofili scompare da Google
"Viola il copyright detenuto dalla Bbc"
Secondo me c'è dell'altro. Abbiamo il diritto di sapere.
Facciamoci sentire.
Intanto il video, chissà per quanto ancora, è visibile su libero
Repubblica.it titola Il video sui preti pedofili scompare da Google
"Viola il copyright detenuto dalla Bbc"
Secondo me c'è dell'altro. Abbiamo il diritto di sapere.
Facciamoci sentire.
Intanto il video, chissà per quanto ancora, è visibile su libero
Nel 1966 la Chiesa abolì l'Indice dei libri proibiti. Istituirà adesso l'Indice dei video proibiti? Questo indice è stato comunque mantenuto in vigore ed aggiornato, ma sotto forma di guida bibliografica, da parte dell'Opus Dei.
venerdì 25 maggio 2007
Sex Crimes and the Vatican è stato tolto da Google
Da ieri sera il video "Sex Crimes and the Vatican" di cui parlo nel post precedente, era QUI, non è più visibile su Google. Cosa è successo?
Aggiornamento
Il video è tuttora visibile su YouTube
Questa è la parte più interessante, quella che riguarda il papa.
Aggiornamento
Il video è tuttora visibile su YouTube
Questa è la parte più interessante, quella che riguarda il papa.
giovedì 24 maggio 2007
Sex Crimes and the Vatican
E' questo il titolo di un documentario della BBC che dovrebbe (condizionale d'obbligo, perché in questi casi non si sa mai) andare in onda questa sera su Rai2 nel programma Anno Zero. Narra la vicenda dei preti pedofili in tutto il mondo. Cosa ormai risaputa attraverso innumerevoli articoli di giornali e trasmissioni televisive. Ma cosa ha di particolare questo filmato da indurre le gerarchie ecclesiastiche, spalleggiate dai politici baciapile, ad attivarsi per cercare di bloccarlo? C'è, all'interno di questa inchiesta un documento segreto, l'aggiornamento al "Crimen Sollicitationis", inviato dall'allora cardinale Ratzinger a tutti i vescovi del mondo con la raccomandazione di tenerlo ben chiuso in cassaforte. In detto documento si ordina ai vescovi che in caso di crimini di pedofilia da parte di preti si debba in tutte le maniere tenere segreta la notizia. Il video è con sottotitoli in italiano.
domenica 20 maggio 2007
Marino Magliani, "Il collezionista di tempo"
Questo pomeriggio, nella sala consiliare del comune di Ospedaletti, Marino Magliani ha incontrato amici, conoscenti, estimatori e semplici curiosi per parlare della suo ultimo lavoro Il collezionista di tempo, titolo emblematico ed allusivo che rimanda a una delle caratteristiche peculiari della sua produzione narrativa.
Marino è nato a Dolcedo, ma ha trascorso la sua infanzia a Prelà, in una valle distesa tra montagne impervie e scoscese. E da questo ambiente naturale, al quale è rimasto profondamente legato, Marino deriva il suo stile scabro, ruvido e poroso, capace di assorbire la luce e i profumi della sua Liguria. Dopo molte peregrinazioni in Francia, in Spagna e soprattutto in America latina, di cui parla nel suo precedente romanzo Quattro giorni per non morire, si stabilisce sulla costa olandese, a Ijmuiden, un paese di pescatori, affondato nella sabbia e battuto dal vento che ne cambia continuamente il profilo e i connotati.
Qui, in attesa di tornare d’estate nella Riviera Ligure a potare gli ulivi, a incontrare i vecchi amici e a caricarsi di nuove emozioni e sentimenti, lavora saltuariamente, dedicandosi per la maggior parte del tempo alla scrittura. Marino, anche se parla sempre nelle sue opere della sua terra d’origine, non ha scritto neppure una pagina in Liguria, non diversamente da Nico Orengo, che pur avendo ambientato quasi tutti i suoi romanzi nella Riviera di Ponente ha sempre scritto immerso nel frastuono e nel caos della vita cittadina (Torino). Probabilmente per entrambi la scrittura è risarcimento consolatorio, autocompensazione e nostalgia di un mondo incantato, visto spesso come un paradiso perduto e necessario quindi di un filtro, di una distanza materiale e memoriale.
Collezionista, Marino, di tempo e di spazio, uno spazio mutevole, predisposto a franare per la natura del suo terreno e per le violenze perpetrate dall’uomo, sempre meno rispettoso dell’ambiente. Sorge il dubbio, a questo punto, che la Liguria descritta da Magliani ed Orengo, come quella che riempie le pagine di Biamonti e di Conte, non esista più o non sia mai davvero esistita, ma sia il frutto di straordinarie sensibilità creative; diventa cioè spontaneo chiedersi se sia la natura del luogo a suggerire certe splendide pagine letterarie o se sia la letteratura a creare questi indimenticabili paesaggi. L’intensità della rappresentazione carica i luoghi descritti di una tale suggestione da ricrearli come luoghi fantastici, così che noi li vediamo spesso, anche nella realtà, attraverso il filtro della rappresentazione letteraria.
Il collezionista di tempo è un romanzo straordinariamente complesso, fatto di rimandi e di corrispondenze, che si muove intorno a tre momenti emblematici: il collegio, il servizio militare e il soggiorno in Olanda, dopo una serie di vagabondaggi alla ricerca di un altrove che si allontana ogni qualvolta cerchiamo di accostarci ad esso. Nella narrazione si inseriscono, come intarsi preziosi, brandelli di una storia che ha valenza metaforica e che verrà ricomposta alla fine. Opera, quindi, complessa e matura che rivela una sensibile crescita a livello specificamente narrativo e un prodigioso raffinamento stilistico.
Francesco Improta
Marino è nato a Dolcedo, ma ha trascorso la sua infanzia a Prelà, in una valle distesa tra montagne impervie e scoscese. E da questo ambiente naturale, al quale è rimasto profondamente legato, Marino deriva il suo stile scabro, ruvido e poroso, capace di assorbire la luce e i profumi della sua Liguria. Dopo molte peregrinazioni in Francia, in Spagna e soprattutto in America latina, di cui parla nel suo precedente romanzo Quattro giorni per non morire, si stabilisce sulla costa olandese, a Ijmuiden, un paese di pescatori, affondato nella sabbia e battuto dal vento che ne cambia continuamente il profilo e i connotati.
Qui, in attesa di tornare d’estate nella Riviera Ligure a potare gli ulivi, a incontrare i vecchi amici e a caricarsi di nuove emozioni e sentimenti, lavora saltuariamente, dedicandosi per la maggior parte del tempo alla scrittura. Marino, anche se parla sempre nelle sue opere della sua terra d’origine, non ha scritto neppure una pagina in Liguria, non diversamente da Nico Orengo, che pur avendo ambientato quasi tutti i suoi romanzi nella Riviera di Ponente ha sempre scritto immerso nel frastuono e nel caos della vita cittadina (Torino). Probabilmente per entrambi la scrittura è risarcimento consolatorio, autocompensazione e nostalgia di un mondo incantato, visto spesso come un paradiso perduto e necessario quindi di un filtro, di una distanza materiale e memoriale.
Collezionista, Marino, di tempo e di spazio, uno spazio mutevole, predisposto a franare per la natura del suo terreno e per le violenze perpetrate dall’uomo, sempre meno rispettoso dell’ambiente. Sorge il dubbio, a questo punto, che la Liguria descritta da Magliani ed Orengo, come quella che riempie le pagine di Biamonti e di Conte, non esista più o non sia mai davvero esistita, ma sia il frutto di straordinarie sensibilità creative; diventa cioè spontaneo chiedersi se sia la natura del luogo a suggerire certe splendide pagine letterarie o se sia la letteratura a creare questi indimenticabili paesaggi. L’intensità della rappresentazione carica i luoghi descritti di una tale suggestione da ricrearli come luoghi fantastici, così che noi li vediamo spesso, anche nella realtà, attraverso il filtro della rappresentazione letteraria.
Il collezionista di tempo è un romanzo straordinariamente complesso, fatto di rimandi e di corrispondenze, che si muove intorno a tre momenti emblematici: il collegio, il servizio militare e il soggiorno in Olanda, dopo una serie di vagabondaggi alla ricerca di un altrove che si allontana ogni qualvolta cerchiamo di accostarci ad esso. Nella narrazione si inseriscono, come intarsi preziosi, brandelli di una storia che ha valenza metaforica e che verrà ricomposta alla fine. Opera, quindi, complessa e matura che rivela una sensibile crescita a livello specificamente narrativo e un prodigioso raffinamento stilistico.
… Il mare, là davanti, era diviso da un sentiero di luna. E prima del mare era l’autostrada, alta sui ponti, come un cancello di cemento, e i tunnel nei colli, e le palme nella luna, e tutto ciò che non era la collina tagliata era pieno di luci verdi e gialle, la baia in un angolo con due luci di barche, il duomo in cima all’altro colle e le logge di Santa Chiara che assomigliavano a un alveare.
Francesco Improta
venerdì 18 maggio 2007
"La Riviera" ritratta le notizie false pubblicate sul mio conto
Stamattina "La Riviera", settimanale diffuso nella Riviera dei Fiori, ha pubblicato quello che vedete. In realtà al posto di "volentieri pubblichiamo" avrebbe dovuto scrivere "siamo obbligati a pubblicare", perché altrimenti li avrei querelati per diffamazione. Qui sotto vedete la parte dell'articolo contestato. L'articolo intero è QUI
La vicenda in sintesi. Il 17 febbraio pubblicai questo post (che vi consiglio di vedere) dal titolo "Banda larga nell'entroterra ligure e navigatori imbrogliati". Una società, la Or.Man, millantando un brevetto inesistente aveva promesso di portare la banda larga a Isolabona. Firmò parecchi contratti e incassò. Questa banda funzionò a intermittenza per un breve periodo poi scemò, morta del tutto. Così feci una piccola indagine e pubblicai quello che era venuto a sapere. Tra l'altro invitavo i giornalisti locali a fare un'inchiesta sul fatto.
Fabrizio Tenerelli de "La Riviera" non trovò di meglio che far parlare Giancarlo Mannias, uno degli intestatari della società che naturalmente disse quello che gli conveniva. Così feci un'aggiunta sul blog. Apriti cielo. Tenerelli la settimana successiva fece le sue sparate ma inciampò e si fece male. Da chi aveva avuto il giornalista la notizia che "mi ero beccato tre forse quattro querele?", tre, quattro, perché non una dozzina? che già denota con quale serietà e precisione si scrivano certi articoli. Questa notizia l'aveva forse avuta dalla stessa persona che poi è andata a dire in giro la falsità? E questa persona cosa dirà adesso quando qualcuno gli sventolerà sotto il naso "La Riviera"? Chi è? Fate voi che siete più perspicaci di me.
Forse l'inesperto Tenerelli da adesso in poi "non prenderà per oro colato", come dicevo nel post, tutto quello che gli si dice, specie se arriva da una persona direttamente interessata all'argomento di cui si scrive. Un'ultima cosa. Mi dovrebbe essere riconoscente per essermi accontentato solo di una smentita perché ero nel pieno diritto di querelarlo per diffamazione e chiedere i danni.
Nell'articolo Mannias diceva che la banda larga sarebbe ritornata al più presto a funzionare. Figuriamoci! Gli auguro di non incontrare qualcuno dei gabbati.
martedì 15 maggio 2007
Attentato a Scajola
La val Nervia (IM), la mia vallata, chissà perché appare ai romanzieri come una zona adatta per compiere attentati eclatanti. Ne La curva del latte, Nico Orengo immaginava che una banda di partigiani irriducibili volessero far fuori il principe Ranieri o sparandogli nel rettilineo prima di Isolabona o provocando un incidente sul ponte del lago Pigo a Pigna.
Adesso è uscito un giallo, Delitto all'Aquila nera, di Achille Maccapani e lì è Claudio Scajola a essere sotto tiro da parte di un piccolo e sgangherato nucleo di brigatisti che ha la base nelle campagne di Apricale. L'attentato dovrebbe avvenire a Dolceacqua nella serata dei fuochi di ferragosto. Essendo un giallo non posso aggiungere altro se non che i personaggi che agiscono nella vicenda io li conosco tutti, eccome.
L'autore mi ha mandato una mail dove tra le altre cose dice: "Uno spunto incredibile mi è venuto proprio da quell'articolo ("L'amore ai tempi dell'Aquila Nera" di Augusto Peitavino) pubblicato sulla "Gazzetta di Isolabona" da Lei fondata e diretta, e comprensivo di quelle foto cui Lei ha fatto riferimento". Se volete vedere quella Gazzetta, agosto 2000, è QUI (formato Pdf, 212 Kb).
Visto che ci sono e ho parlato de "La Curva del latte", QUI (Pdf, 232 Kb) le foto dei protagonisti del romanzo e anche una mia recensione.
Nella foto, i fuochi a Dolceacqua, 21 agosto 2004.
domenica 13 maggio 2007
Chiara Simonetti contraddanza
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Ieri ho fatto un salto alla Fiera del libro dove l'amica Chiara Simonetti presentava il suo primo romanzo Contraddanza spalleggiata con brillante complicità tutta femminile da Alessandra Montrucchio e Margherita Oggero
Stavo andando via e mi sono imbattuto in Giovanni Tesio, docente di letteratura italiana moderna alll’Università del Piemonte Orientale, anche lui stava uscendo. «Vado alla Fiera del libro di Saluzzo». «Eh?». «Sì, vado a presentare Younis Tawfik nel ciclo di incontri Voltapagina che fa parte del programma della Fiera e che si tiene presso la casa di reclusione a Saluzzo».
Così son venuto a sapere di una di quelle iniziative molto interessanti che purtroppo si perdono nel bailamme della gran kermesse torinese. Chi volesse saperne di più QUI.
Nella foto, da sinistra Alessandra Montrucchio, Chiara Simonetti, Margherita Oggero.
Ieri ho fatto un salto alla Fiera del libro dove l'amica Chiara Simonetti presentava il suo primo romanzo Contraddanza spalleggiata con brillante complicità tutta femminile da Alessandra Montrucchio e Margherita Oggero
Stavo andando via e mi sono imbattuto in Giovanni Tesio, docente di letteratura italiana moderna alll’Università del Piemonte Orientale, anche lui stava uscendo. «Vado alla Fiera del libro di Saluzzo». «Eh?». «Sì, vado a presentare Younis Tawfik nel ciclo di incontri Voltapagina che fa parte del programma della Fiera e che si tiene presso la casa di reclusione a Saluzzo».
Così son venuto a sapere di una di quelle iniziative molto interessanti che purtroppo si perdono nel bailamme della gran kermesse torinese. Chi volesse saperne di più QUI.
Nella foto, da sinistra Alessandra Montrucchio, Chiara Simonetti, Margherita Oggero.
Chiara Simonetti è nata nel 1964 a Torino, dove vive.
Technorati Tags: chiara simonetti, contraddanza
venerdì 11 maggio 2007
Vacche per le strade di Milano
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Hanno invaso le vie del centro di Milano queste vacche d'artista, qui ne vedete solo alcune, e resteranno all'aria aperta fino a giugno, quando la mandria sarà messa all'asta da Sotheby's alla Triennale, ed i proventi verranno devoluti alla Fondazione Onlus Champions for Children , fondata dal noto calciatore Clarence Seedorf, per finanziare progetti umanitari rivolti all'infanzia.
Ed è anche grazie alla sua anima solidale che la Cowparade, da quando è stata ideata dallo scultore svizzero Pascal Knapp, ha già girato 40 città del mondo, da New York a Sidney.
Linguaggio ipocrita. Sui giornali e su internet negli articoli che si riferiscono a questo evento non ho visto una sola volta la parola "vacca". Solo e sempre "mucca". Così come si dice "bagno" per "cesso", "sedere" per "culo", "operatore ecologico" per "spazzino" e via di questo passo. E allora il ricordo biblico dovrebbe diventare "sette anni di mucche grasse e sette anni di mucche magre"? Mi chiedo se è questo linguaggio che genera la nostra società fatta di maschere o se invece è la società mascherata che genera queste parole di facciata. Ma la domanda forse è come quella dell'uovo e della gallina.
mercoledì 9 maggio 2007
Pawel Althamer nudo in cielo
Si è fatto un autoritratto particolare l'artista polacco Pawel Althamer. Un bambolone gonfiabile della bellezza di 21 metri che adesso, riempito d'elio, galleggia al parco Sempione di Milano. Non è che una faccia della sfida che la Fondazione Trussardi ha lanciato con la mostra alla Palazzina Appiani dell'Arena milanese "One Of Many", e di cui il gigantesco «Balloon» nudo è solo la parte più appariscente. C'è ben altro. Una serie di video ciascuno dei quali è stato realizzato da Althamer sotto l'effetto di una differente droga, dall'Lsd all'hashish, dal peyote al pentothal.
Arte? La via di questi esploratori è sempre in salita e la meta non c'è.
Avevo finito di fare le foto e stavo andando via quando il tappo di un obiettivo mi è caduto per terra. Ero chinato per raccoglierlo e sento «Sta forse vomitando?». Era un signore che stava facendo jogging e mi aveva fatto la domanda camminando da fermo. E fermo è rimasto saltellando aspettando la mia risposta. «Per un uomo nudo? E poi io non vomito mai». «Uno schifo, uno schifo unico esporre 'ste cose, e poi i bambini che le vedono...» e ha ripreso la corsetta salutandomi con la manina. Per poco non mi cadeva anche la macchina fotografica.
Technorati Tags: Pawel Althamer, nudo, bambolone gonfiabile
martedì 8 maggio 2007
A difesa delle rondini
Questo volantino è sul portone di casa qui a Milano. Altri ce ne sono nei cortili interni. Purtroppo di imbecilli ne esistono in tutti i palazzi e bisogna fermarli. Chissà dov'erano questi uccelli quando la casa era ammantata così.
lunedì 7 maggio 2007
La patata dilaga
Dopo lo spot sulle patatine di Rocco Siffredi i pubblicitari continuano a battere sul ferro finché è caldo.
Technorati Tags: patata
sabato 5 maggio 2007
Chiocciole particolari, i ciui
Ieri mi sono interessato di conchiglie marine. Oggi parlerò di chiocciole, anche loro "portabili" e quindi parenti delle prime. Non delle chiocciole in generale ma di un tipo particolare, molto particolare. Qualche anno fa pensavo che fossero quasi in estinzione ma in questi ultimi tempi, con mia piacevole sorpresa, sono ricomparse numerose.
Sono i piccoli ciui (helix aperta born). Intanto crescono solo nel Ponente ligure, e già questa è una cosa abbastanza strana. Poi hanno il senso assoluto della libertà come gli antichi Liguri. In cattività non si riproducono, malgrado tutti gli sforzi fatti da esperti elicicultori non c'è stato niente da fare. Sono prelibatissimi, e possono essere cucinati appena raccolti.
Tutti i ciui sono destrorsi, cioè la spirale si sviluppa sulla parte destra del guscio come quello che vedete nella foto. Quasi tutti. Uno ogni ottomila, all’incirca, è sinistrorso. Rarissimo. Più facile trovare un quadrifoglio che uno di questi esemplari. E allora se il quadrifoglio è un emblema di fortuna a maggior ragione non lo sarà un ciun sinistrorso?
Along the italian coast there is a special kind of snail, rather small in size, and of excellent flavour. It is known by the local name of "bagiui", or "bagioi", though on some parts of the coast, for instance at Bordighera, they are simply called "ciui".
Lungo il litorale italiano si trova una specie particolare di lumaca, piuttosto piccola nel formato e dal sapore eccellente. È conosciuta col nome locale di "bagiui", o "bagioi", comunque in alcune parti della costa, per esempio a Bordighera, sono chiamati semplicemente "ciui".
William Scott
The Riviera painted & described
London, 1907
Lungo il litorale italiano si trova una specie particolare di lumaca, piuttosto piccola nel formato e dal sapore eccellente. È conosciuta col nome locale di "bagiui", o "bagioi", comunque in alcune parti della costa, per esempio a Bordighera, sono chiamati semplicemente "ciui".
William Scott
The Riviera painted & described
London, 1907
venerdì 4 maggio 2007
Architettura "portabile"
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Mi hanno portato una
conchiglia.
Dentro le canta
Un mare di segni.
Il mio cuore
Si riempie d'acqua
con pesciolini
D'ombra e d'argento
Mi hanno portato una conchiglia.
Federico Garcia Lorca, 'A Natalita Jimenez' , da Canciones, 1927
Ho visto all'acquario di Milano una magica mostra sulle conchiglie, "Architettura portabile". Foto, video e installazioni. Autori Giuseppe Molteni e Roberta Motta. La sensazione è di tuffarsi davvero in un acquario: le conchiglie riprodotte sui teli fluttuanti, mossi da gentili correnti, sembrano creature reali che volteggiano nelle acque, raccolte da trasparenti barriere.
La complessità della realtà fluida e dinamica nello spazio liquido, sembra chiara e trasparente.
Nell’incedere verso di noi, le conchiglie rappresentano una visione multilaterale del movimento generato dalla loro stessa crescita, come una danza all’interno della loro cinesfera.
Sembra che l’animale ci insegni a misurare il tempo, quando finita la sua funzione di abitante e costruttore, lascia a noi il lavoro di tutta la sua vita e ci dà la possibilità di osservare molto da vicino leggi chimiche, matematiche e fisiche. La «forma traccia» delle conchiglie, contiene ed esprime la propria cinetica e la propria ritmica.
Tutti avrete aperto un file PDF (Portable Document Format). Documento portabile perché si porta dietro tutto ciò che occorre, font, immagini e quant'altro
giovedì 3 maggio 2007
Trailer del film Silk
Inserisco il trailer del film "Silk" tratto dal romanzo "Seta" di Alessandro Baricco. Alcune sequenze sono state girate a Pigna (IM). QUI le foto di scena scattate in quel paese.
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