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domenica 30 novembre 2008

Abbandono

casa abbandonata

Dove mi trovo adesso la giornata è tetra. Nuvole basse e arrabbiate accompagnate da tuoni che scaricano a tratti goccioloni di pioggia che lassù in cielo erano chicchi di grandine, e infatti un po' più giù verso il mare questa grandine fuori stagione ha toccato terra. Intravedo fra le nebbie la mia montagna ricoperta di neve. Non sono meteoropatico ma certo che gli umori dell'allegrezza che i raggi del sole trasmettono alla mia vita oggi saranno assenti. Quando poi ti trovi, e adesso mi ci trovo, di fronte a una visione di abbandono come quella che vedete cominci a pensare al tempo, e non è quello atmosferico. Per fortuna che c'è dell'ottimo Dolcetto, e allora un po' di umori ti ritornano.

sabato 29 novembre 2008

Wisława Szymborska

Nulla due volte

Nulla due volte accade
né accadrà. Per tale ragione
si nasce senza esperienza,
si muore senza assuefazione.

Anche agli alunni più ottusi
della scuola del pianeta
di ripeter non è dato
le stagioni del passato.

Non c'è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.

Ieri, quando il tuo nome
qualcuno ha pronunciato,
mi è parso che una rosa
sbocciasse sul selciato.

Oggi, che stiamo insieme,
ho rivolto gli occhi altrove.
Una rosa? ma cos'è?
Forse pietra, o forse fiore?

Perché tu, malvagia ora,
dai paura e incertezza?
Ci sei - perciò devi passare.
Passerai - e qui sta la bellezza.

Cercheremo un'armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d'acqua.


Wisława Szymborska
Bnin (Kórnik) Polonia 1923


venerdì 28 novembre 2008

Social card

social card

E soprattutto sarà anonima. Così.

Ho fatto un giro veloce sui siti governativi dove ci sono le istruzioni. Scommetto con chi vuole che questa della social card sarà un pateracchio della madonna. Per esempio ho visto QUI (sito del ministero dell'Economia e delle Finanze) delle perle. Perché un bimbo ne possa usufruire, oltre ad avere meno di tre anni,
non deve essere
:
- intestatario di più di una utenza elettrica domestica;
- intestatario di più di una utenza elettrica non domestica;
- intestatario di più di due utenze del gas; (perché due?)
- proprietario di più di due autoveicoli; (perché due?)

E ai signori tecnici informatici di questo ministero, gli slash negli indirizzi internet non sono cosi "\" ma così "/". Non vi sono ancora fischiate le orecchie? Andate di corsa a correggere i Pdf. Provarli prima di metterli in rete no, eh!

Come ho detto ho fatto un giro veloce, chissà cos'altro.
Social card è una presa in giro. Social card è come la tessera in tempo di guerra. Social card, come faranno i vecchietti a capire come funziona. Social card ci guadagnerà Master Card.


social card
Il ministro del'Economia Giulio Tremonti durante la conferenza stampa di presentazione a palazzo Chigi.

mercoledì 26 novembre 2008

I pianisti continueranno a suonare

pianisti al parlamento

Vi ricordate di quell'idea che avevo avuto per porre fine alla sporca abitudine dei parlamentari che votano anche per gli assenti? Si trattava semplicemente di inserire un lettore di impronte dentro i pulsanti per il voto. E come poi quell'idea fosse stata adottata dalla Camera. Più di un commentatore si era dimostrato scettico sulla sua effettiva applicazione. Aveva ragione.

Questo nuovo sistema di voto "certificato" sarebbe dovuto partire il primo di febbraio. Ma apriti cielo. Dapprima è stato solo un chiacchiericcio in Transatlantico tra i peones che si abbuffano e sbevazzano costantemente al bar dai prezzi politici, «e la tutela della privacy?». Poi le carte bollate. E infine il parere dell'Avvocatura (ufficio legale della Camera) «La rilevazione della impronte va fatta solo su base volontaria». Bella barzelletta. Sono curioso di sapere quanti onorevoli andranno a farsi intingere i polpastrelli nell'inchiostro.

Intanto per le apparecchiature sono già stati spesi 450 mila euro.

lunedì 24 novembre 2008

Santa Teresa in orbita

santa teresa di lisieuxLe vie del Signore sono infinite, e anche i desideri dei santi hanno mille cammini. Scriveva santa Teresa di Lisieux "Desidererei annunciare allo stesso tempo il Vangelo nelle cinque parti del mondo, e fino alle isole più lontane". Questa sua aspirazione di viaggiare fino alle terre più sperdute che non ha potuto appagare da viva è stata soddisfatta, e in che maniera, da morta.

Il fatto è successo quasi sei mesi fa ma solo in questi giorni, e chissà perché, è venuta fuori la notizia.

La sua reliquia infatti, al seguito dell' astronauta Ron Garan, è stata portata sulla stazione spaziale orbitante e vi è rimasta dal 31 maggio al 14 giugno. In questi 14 giorni ha percorso 9.177.030 km nello spazio intorno alla Terra a una velocità di 27.291 chilometri orari. In questo lasso di tempo, la comunità delle Carmelitane Scalze di New Caney (Stati Uniti) ha pregato intensamente santa Teresa perché facesse scendere sul mondo “una pioggia di rose”, come lei stessa aveva promesso.

Io sinceramente di quella pioggia in quel periodo non me ne sono proprio accorto.

stazione spaziale
La stazione spaziale orbitante

domenica 23 novembre 2008

Ginkgo biloba

ginco biloba
ginco biloba
Milano, giardini di Porta Venezia - Ginkgo biloba vicino alla scuola materna.

Questa mattina prima di fotografarlo, sotto uno sferzante vento novembrino e un cielo tersissimo, mi sono avvicinato lentamente al tronco e ne ho accarezzato la corteccia. Qualche istante di meditazione sulla Natura ancora intonsa dalle violenze della nostra specie cosiddetta intelligente. Il ginkgo, o ginco, biloba (Ginkgo biloba L.) è infatti un vero e proprio fossile vivente, vale a dire presenta caratteristiche morfo-anatomiche e strutturali primitive. Non ne ha voluto sapere cioè di evolversi e quindi ci si mostra come si è sempre mostrato a cominciare dal Giurassico, quando è nato.

Che mandi influssi positivi a tutti i bambini della scuola materna che vedete a fianco.

ginco biloba
ginco biloba
I semi. Li fa solo il ginkgo biloba femmina.

sabato 22 novembre 2008

Cecco Angiolieri

La mia malinconia è tanta e tale,
ch'i' non discredo che, s'egli 'l sapesse
un che mi fosse nemico mortale,
che di me di pietade non piangesse.
Quella, per cu' m'avven, poco ne cale;
che mi potrebbe, sed ella volesse,
guarir 'n punto di tutto 'l mie male,
sed ella pur: - I' t'odio - mi dicesse.
Ma quest'è la risposta c'ho da lei:
ched ella non mi vol né mal né bene,
e ched i' vad'a far li fatti miei;
ch'ella non cura s'i' ho gioi' o pene,
men ch'una paglia ce le va tra' piei:
mal grado n'abbi amor, ch'a le' mi diène.


Cecco Angiolieri
Siena 1260
Siena 1313


venerdì 21 novembre 2008

Licio Gelli a Sanremo

licio gelli

Continuano a chiamarlo "Il Venerabile". Cosa abbia di venerabile un uomo che ha fatto le sue fortune sulle menzogne, i ricatti, le amicizie con colonnelli dalle mani grondanti sangue, per dire solo qualcuna delle sue virtù, me lo dovete spiegare.

Sembrava essere andato in pensione, ma gente di tale stoffa "lavora" fino all'ultimo soffio, e mentre prima aveva sempre intessuto le sue tele di ragno nei retrobottega inconfessabili della politica e della finanza, ultimamente sembra gradire le luci della ribalta.

Dopo Odeon tv, martedì 9 dicembre sarà ospite del Casinò di Sanremo a presentare " Gelli e la P2 tra cronaca e storia". Non sarà una serata tranquilla perché vari gruppi hanno già dichiarato che lo accoglieranno come si deve. In che maniera non so, ma hanno promesso che gli diranno quello che gli devono dire, pacificamente però.

Vorrei sapere a questo punto se Ito Ruscigni, anima di questi "Martedì letterari" al Casinò, ci è o ci fa quando si stupisce di tanto rumore. Ma dove vive? Non aveva forse visto le reazioni che c'erano state alla notizia che il capo della famigerata P2 avrebbe partecipato a una serie di trasmissioni televisive? E alla stessa maniera vorrei sapere se ci è o ci fa il professor Mola quando se ne esce «Come storico ritengo che sia interessante ascoltare aspetti di una vicenda di cui restano molti punti oscuri, può darsi che Gelli abbia in mente di dirci qualcosa in più, visto che la questione P2 è ancora sospesa tra cronaca e storia, proprio perché mancano molti tasselli». Ma come, il disinformatore e il depistatore per eccellenza che viene a spiattellare i suoi segreti da un palco del Casinò. Siamo seri per favore.

Se volevano animare un po' questi sonnacchiosi incontri culturali ci sono riusciti. Sarà anche una bella occasione, quasi una rimpatriata, per i massoni della zona, numerosi come i funghi nella stagione buona. Ma loro, sia detto, appartengono alle logge "pulite", non a quella sporcacciona della P2.

Da Wikipedia
Con Stefano Delle Chiaie e Francesco Pazienza, è stato coinvolto nel processo per la Strage di Bologna, avvenuta il 2 agosto 1980, nella quale furono uccise 85 persone e 200 rimasero ferite. Questo attentato terroristico era parte della strategia della tensione. Con la sentenza definitiva di Cassazione sulla strage di Bologna, il 23 novembre 1995, Gelli viene condannato per depistaggio.

In ogni caso, Gelli fu condannato nel 1994 a 12 anni di carcere, dopo essere stato riconosciuto colpevole della frode riguardante la bancarotta del Banco Ambrosiano nel 1982 (vi era stato trovato un "buco" di 1,3 miliardi di dollari) che era collegato alla banca del Vaticano, l'Istituto per le Opere di Religione (IOR). Affrontò inoltre una sentenza di tre anni relativa alla loggia P2. Scomparve mentre era in libertà sulla parola, per essere infine arrestato sulla Riviera francese a Cannes. La polizia rinvenne nella sua villa oltre 2 milioni di dollari in lingotti d'oro.

È indiscutibile che la loggia P2 abbia avuto un certo potere in Italia, dato il "peso" pubblico dei suoi affiliati, e molti osservatori ritengono che ancora oggi esso sia forte. Numerosi personaggi ancora oggi famosi in Italia erano iscritti alla P2: tra questi, Silvio Berlusconi, Maurizio Costanzo, Vittorio Emanuele di Savoia, l'editore Angelo Rizzoli, il segretario del PSDI Pietro Longo ed altri esponenti della politica, della magistratura e della finanza.

Il giorno 28 settembre 2003 il sito Repubblica.it pubblica un'intervista a Gelli durante la quale egli afferma che «Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa. Tutto nel piano di Rinascita, che preveggenza, è finita proprio come dicevo io».


giovedì 20 novembre 2008

Paradosso giuridico di internet

alberto pezziniSuccede che un avvocato di Sanremo, Alberto Pezzini, pubblichi su un sito una serie di fatti autobiografici relativi alla sua vita professionale. Dei personaggi che si muovono in queste storie alcuni hanno nomi veri, altri finti, ma facilmente riconoscibili nel piccolo mondo di provincia.

Succede che di queste storie ne parli il quotidiano di Genova Il Secolo XIX e che l'avvocato allarmato per possibili querele tolga la pagina web.

Succede che l'autore di questo blog la pagina la scarichi dalla cache di Google.

Succede, anzi non succede ma, se mi saltasse il ghiribizzo, potrebbe succedere che questa pagina io la ripubblichi secondo le regole delle creative commons, come indicato in calce della pagina stessa.

Allora se in queste storie qualcuno si sentisse diffamato con chi potrebbe prendersela? Con me? Ma non sono mica io l'autore dello scritto. Con l'avvocato Pezzini? Ma lui quello che aveva pubblicato lo ha eliminato.

C'è pane per i denti degli azzeccagarbugli.

Nella foto l'avvocato Alberto Pezzini


Continuo a seguire la vicenda di Vittorio e nel limite delle mia disponibilità di tempo faccio aggiornamenti quotidiani su questa brutta faccenda che spero possa concludersi al più presto.


martedì 18 novembre 2008

Vittorio arrestato dagli israeliani

vittorio arrigoniVittorio Arrigoni, nel suo blog Guerrilla Radio, che potete vedere anche nel mio blogroll, alla fine di qualche suo post scrive "restiamo umani". E' partito con la nave carica di speranza e di medicinali urgenti della missione Free Gaza e si è ritrovato spesso a filmare gli israeliani che sparano sui pescatori palestinesi per impedire loro persino di sfamarsi. Con la nave internazionale hanno provato ad impedire che i palestinesi in mare fossero ammazzati. Sul suo blog ci sono tanti appunti di viaggio e tanti video che mostrano la disumanità degli israeliani mentre sparano su persone disarmate.

Vittorio, Vik (Guerrilla) è stato arrestato dalla marina militare israeliana assieme a 10 pescatori palestinesi e ad altri due pacifisti. Audrey chiede a tutti i blogger aiuto per diffondere questa notizia.

Noi ci siamo.

Via e via



Update ore 21:30
La Farnesina
Data la delicatezza del caso in questione, questa Unità di Crisi NON può interloquire sulle dinamiche dello stesso con persone che non siano stretti familiari del nominato in oggetto.
La ringraziamo comunque per il Suo interessamento.
Cordialmente,
Unità di Crisi
ore 20:31

Update 22:22
Vik ha chiamato suo papà:
Gli ha detto che sono stati rinchiusi nel carcere dell'aeroporto, in 3 celle separate.
Sono stati colpiti con le pistole che sprigionano scariche elettriche e poi immersi nell'acqua.
Attendono l'arrivo di 2 avvocati e del console italiano felip.
Vik ha detto che sta bene ma aveva la voce esausta.
20:49

Update 19 novembre 11:45
Confermo che Vik, Andrew e Darlene sono stati trasferiti questa mattina alla prigione Maasiyahu di Ramle.

Pare che le condizioni di questo carcere siano buone (per quanto possibile) e che loro tre si trovino in un'area con altri attivisti internazionali e non con criminali israeliani. Pare anche che abbiano deciso di opporsi pacificamente alla loro espulsione. Un avvocato sta cercando di parlare con loro, ma per adesso non ci è ancora riuscito.
Si sta anche cercando di fargli avere alcuni dei loro effetti personali (vestiti, ecc...)
Non appena avrò altre notizie vi farò sapere.
via


Fino ad adesso non mi risulta che qualche televisione italiana abbia parlato della vicenda. Se così non fosse datecene notizia.

Update 19 novembre 20:22
Infopal. Sono stati rilasciati questa notte i 15 pescatori palestinesi rapiti ieri mattina dai militari israeliani nelle acque gazesi. I tre pacifisti - tra cui l'italiano Vittorio Arrigoni -, che si trovavano sulle stesse imbarcazioni attaccate dalla Marina israeliana, sono ancora in mano ai loro sequestratori: ieri sera sono stati trasferiti dal Ben Gurion Airport a Ramle. Anche le barche palestistinesi sono ancora in stato di sequestro. Ricordiamo che le forze israeliane hanno compiuto un'azione illegale, aggredendo e imprigionando - in realtà, si è trattato di un vero e proprio rapimento, in quanto le imbarcazioni si trovavano in acque gazesi - 15 pescatori palestinesi e 3 attivisti internazionali.

La parlamentare britannica Claire Short, reduce dall'ultimo viaggio a Gaza della nave Dignity, del Free Gaza movement, ha reso noto di aver contattato il ministro degli Esteri della Gran Bretagna, Mark Malloch Brown, e di avergli chiesto di prendere posizione nei confronti di questi arresti. Uno dei tre pacifisti sotto sequestro è un cittadino scozzese. Un'altra parlamentare britannica, Jennifer Tonge, anch'essa membro dell'ultima delegazione giunta via mare a Gaza, ha dichiarato: "E' giunto il momento in cui la comunità internazionale, e in special modo l'Unione Europea, intraprendano azioni contro le consistenti violazioni della legalità internazionale da parte di Israele. L'accordo di scambio tra la UE e Israele deve essere sospeso finché Israele non rispetterà la legge".

I volontari rapiti da Israele fanno parte delle missioni umanitarie del Free Gaza movement e aiutano i pescatori a uscire in mare per la pesca, attività diventata sempre più pericolosa a causa degli attacchi delle navi da guerra israeliane.


Update 20 novembre 10:24
Infopal, mercoledì 19 novembre, ore 19.

Abbiamo intervistato Vittorio Arrigoni, attivista dell'International Solidarity Movement, rapito ieri dalle forze israeliane mentre si trovava in mare con i pescatori di Gaza, anch'essi sequestrati e poi liberati questa mattina.

Al momento, Vittorio è rinchiuso nel carcere di Ramle. Si sente un gran frastuono: i suoi compagni di cella, rifugiati eritrei fuggiti dalla guerra, stanno guardando una partita.

Come stai?
Eh, ora che ho ripreso contatto con il mondo esterno, meglio...La notizia della liberazione dei 15 pescatori mi ha tirato su di morale. Ieri avevamo iniziato uno sciopero della fame, proprio per ottenerne la scarcerazione...

Ci racconti cos'è successo ieri mattina? Sai, un importante quotidiano italiano, che oggi ha riportato un trafiletto sul vostro sequestro, ha parlato di pescatori e attivisti "prelevati" dai militari israeliani... Per il resto, tg e testate più importanti hanno osservato il silenzio assoluto.
Altro che "prelevati"! Si è trattato di un rapimento, di un sequestro di persona in piena regola! Eravamo in mare, a 6 miglia nautiche al largo delle coste di Gaza (per il diritto internazionale si tratta di acque gazesi, ndr), con tre pescherecci, quando ci siamo di trovati di fronte una scena incredibile: navi da guerra, e gommoni Zodiac, da cui sono spuntate teste di cuoio, militari incappucciati e armatissimi. Un attacco bellico in piena regola contro pescatori e pacifisti, da non crederci! Due pescherecci sono stati subito bloccati e le persone a bordo sequestrate. Poi, hanno circondato il nostro. Io mi sono arrampicato sul tetto della barca e ho cercato di parlare al capitano: "Che problema vi creano dei pescatori? Problemi di sicurezza? Di che avete paura?", ho chiesto. Ma non ne ho ottenuto risposte. Da dietro le maschere, quegli uomini, giovanissimi, ci guardavano con occhi che sprizzavano odio. Un odio animalesco. Li educano all'odio e al disprezzo verso i palestinesi.

Poi, com'è andata a finire?
Sono saltati a bordo, all'arrembaggio. Ho detto loro, mentre mi puntavano le loro armi contro la testa: "Allora, uccidetemi!". Mi hanno sparato contro con una pistola elettrica, la Taser, made in Usa, che scarica scosse elettriche ad alto voltaggio, molto pericolose. Poi, hanno cercato di buttarmi giù dal tetto, temendo di cadere e rompermi la spina dorsale, mi sono gettato in mare e ho iniziato a nuotare verso riva, inseguito dagli spari di proiettili veri. Dopo mezz'ora non avevo più fiato e mi sono arreso. Mi hanno portato insieme agli altri nella prigione di Ashkelon, dove ho assistito a scene allucinanti, da campo di concentramento: i pescatori sono stati costretti a spogliarsi e sono stati ammanettati come criminali e portati via. Dico, dei pescatori! Io sono finito nella prigione dove tre anni fa fui rinchiuso e picchiato dai soldati israeliani. Che brutti ricordi. Ci hanno accolto con pesanti insulti, ingiurie, risate di scherno...Sono stato rinchiuso con un altro in un cesso, sì, in un cesso, un posto schifoso e angusto. Per spregio, ovviamente. E sono stato tenuto incatenato alle caviglie.

L'ambasciata italiana si sta occupando del tuo caso....
Sì, ho ricevuto la visita del Console. Pensa che si è rivolto alla direzione carceraria dicendo loro che avevo il diritto di telefonargli, "secondo il diritto internazionale". Ha usato questa espressione, con loro, che del diritto internazionale e umanitario se ne fanno un baffo....

E ora, ti manderanno via...
Stiamo aspettando la sentenza di espulsione...Ho lasciato tutto nel mio appartamento di Gaza - passaporto, documenti...E sono molto dispiaciuto per il buon lavoro che stavamo portando avanti con contadini e pescatori, che con la nostra espulsione verrà interrotto.

Che è esattamente ciò che vogliono...
Già...Cercano di intimidirci. Sono preoccupato anche per i pescatori, a cui hanno sequestrato le tre barche...Esse danno lavoro e sostentamento a circa 50 famiglie. Ma almeno sono liberi...Altri, prima di loro, hanno passato mesi in carcere, nel Negev...

Se vi mandano via, tornerete?
Vorrei tornare con il prossimo viaggio di Dignity, a dicembre. Certo, faranno di tutto per impedircelo.


Update 21 novembre 15:45
Da LogicoKaos
Sono stata autorizzata a fornire pubblicamente il recapito telefonico di Vik:

00972527592962

specificando di mandare solo sms eccezion fatta per i media che vogliono intervistarlo... ordini di Vik.


Update 22 novembre
Vittorio intervistato ieri. QUI.

Stormo di storni attorno al Pirellone

Milano, stormo di storni attorno al pirellone

Milano, stormo di storni attorno al pirellone

Milano - Storni attorno al Pirellone

Domenica sera mi aveva telefonato Gianni. Nel pomeriggio era rientrato a Milano e uscito dalla stazione si era trovato davanti uno spettacolo insolito. Innumerevoli storni che volteggiavano nel cielo. Alcuni barboni in pianta stabile nei paraggi che lo avevano visto molto incuriosito «Tutti i giorni è così, sempre alle cinque».

Così ieri alle cinque meno dieci, col naso in su, ero lì ad aspettare. E puntualmente, in perfetto orario sono arrivati. Prima un piccolo gruppo che volteggiando nel cielo si è andato man mano ingrossando fino a formare uno stormo enorme, che a tratti si divideva per poi incrociarsi e ancora riunirsi. Una nube nera e danzante al ritmo di non so quale musica. Alle cinque e quattro minuti si erano tutti posati sugli alberi di fronte al lussuoso hotel Gallia e il cielo ormai sgombro si avviava all'oscurità.

Nei rari momenti che non scattavo ho visto gente passarmi veloce accanto, con lo sguardo basso, immersa nei propri pensieri. Non uno che osservasse quello spettacolo grandioso, e mi è venuta un po' di tristezza.

QUI un interessante articolo sugli stormi di uccelli.

Milano, stormo di storni attorno al pirellone

Milano - Storni sopra l'hotel Gallia

lunedì 17 novembre 2008

E la Moratti se ne lavò le mani

donna nuda in croce

Non ne posso più di questa Milano bigotta. Non ne posso più di questa Milano benpensante. Non ne posso più di questa Milano diventata provinciale che non vede un palmo oltre il naso.

Accade che questo manifesto dovrebbe essere affisso in cinquecento copie il prossimo 25 novembre in occasione della "Giornata mondiale contro la violenza sulle donne". Telefono Donna ha presentato la richiesta di poter utlizzare gli spazi comunali. Permesso accordato. Ma quando qualche giorno fa l'assessore Maurizio Cadeo di An vede l'immagine «Sono saltato sulla sedia perché questa immagine offende la tradizione cristiana. Non so se ho gli strumenti per impedire l'affissione. Ci proverò». E Letizia Moratti ha detto al suo assessore di andare pure avanti, che si prendesse lui la responsabilità della censura.

Metto le mani avanti. Non credo che immagini come queste, di cui uno può pensare quello che vuole, possano far rinsavire quei porci che sono gli stupratori o che sensibilizzino le donne, che tante volte tacciono, a denunciare chi le ha stuprate. Così come non credevo nello stesso modo che la campagna sull'anoressia potesse raggiungere, con quelle immagini choc, il suo fine. Ma la censura questo proprio no. Voi cosa ne pensate? Sull'immagine e la censura?

Staremo a vedere come finirà questa vicenda. Vi terrò informati.

domenica 16 novembre 2008

Il capo della polizia Manganelli sul G8 di Genova

Credo che il Paese abbia bisogno di spiegazioni su quel che realmente accadde a Genova. L'Istituzione, attraverso di me, si muove e si muoverà a tal fine sena alcuna riserva, non attraverso proclami via stampa, ma nelle sedi istituzionali e costituzionali
Antonio Manganelli
dalla sua lettera oggi su Repubblica


Intanto da queste parole si ammette implicitamente che la recente sentenza del tribunale di Genova non ha fatto alcuna chiarezza sui fatti di quella notte alla scuola Diaz dove agenti e ufficiali infierirono selvaggiamente su cittadini inermi e colpevoli di niente (93 arresti abusivi, 82 feriti, tre in fin di vita)

E poi ammette, sempre implicitamente, che l'allora capo della polizia, De Gennaro mentì, o almeno nascose delle prove. Lo ricordiamo, De Gennaro fu costretto a lasciare ma gli si dette poi un bell'incarico come commissario straordinario ai rifiuti di Napoli.

Quali sono queste sedi istituzionali e costituzionali a cui Manganelli dovrebbe riferire quello che sa? La prima senz'altro una commissione parlamentare d'inchiesta da mettere in piedi che, allo stato, pochi sembrano volere. Non la vuole l'arroganza sempre più rampante della destra e sembra anche non volerla il tacitismo ignavo della sinistra. Nessuno tranne Di Pietro. E la cosa è quanto meno curiosa. Perché quando il governo Prodi questa commissione voleva istituire, lui vi si oppose. Perché ha cambiato idea?

Temo, anche se spero con tutto il cuore di no, che si aprirà un altro buco nero della storia recente di questa Italia che di questi buchi è costellata, a cominciare dalla strage di piazza Fontana, il 12 dicembre del 1969.

Vorrei ricordare due cose che sembrano passate nel dimenticatoio. Cosa ci faceva in quei giorni, e con quale ruolo, Gianfranco Fini nella questura di Genova? E l'altro fatto, Claudio Scajola che aveva dato il via libera all'uso delle armi.

Questo per dire delle responsabilità politiche di quella mattanza, che non sono penali, e che su quel piano dovrebbero essere chiarite. E questo non avverrà mai.


sabato 15 novembre 2008

ʿOmar Ḫayyām

1)
O cuore, fa conto d’avere tutte le cose del mondo,
Fa conto che tutto ti sia giardino delizioso di verde,
E tu su quell’erba verde fa conto d’esser rugiada
Gocciata colà nella notte e al sorger dell’alba svanita.

2)
Il Bene ed il Male che sono al fondo dell’esser dell’Uomo,
La Gioia e il Dolore nascosti nel destinato Decreto,
Non attribuirli al Cielo, chè il Cielo, all’occhio dei Saggi,
È più di te mille volte disperatamente impotente.

3)
Amico, perché tanta cura hai del futuro
E con inutil pensare t’affanni anima e cuore?
Vivi felice e il tempo trascorri in letizia
Le briglie del mondo, da prima, non a te posero in mano.


ʿOmar Ḫayyām
Nīshāpūr (Iran) 1048
Nīshāpūr 1131


venerdì 14 novembre 2008

Aoooh, Comune di Sanremo cosa combinate?

sreenshot newsletter sanremo

Fino al momento in scrivo ho ricevuto oggi la stessa mail dal Comune di Sanremo 20 volte. Mi si dice che sabato 15 novembre verrà inaugurata la pista ciclabile alla presenza di tutti i capataz della Liguria.

I casi sono due. O l'impiegato addetto alla newsletter si è addormentato sulla tastiera, e allora lui, o qualcuno per lui, chieda scusa per averci rotto i coglioni con questa mitragliata. Oppure hanno voluto usare con me il megafono, urlandomi che non è vero che la Liguria sia cementificata, e che non è vero che di tutto questo cemento i responsabili siano i due Claudii, Scajola e Burlando, di cui avevo detto peste e corna, e che anzi questi due politici sono diventati dei convinti ambientalisti, e anche amanti della bicicletta, visto che saranno loro due, destra e sinistra uniti nella lotta, a inaugurare la pista.

La grandinata di messaggi continua...

Update 17 novembre ore 18:49
Ho ricevuto alle 15:34 questa mail dal Comune di Sanremo
Gentile Alberto Cane,

questa mattina il Comune di Sanremo ha subito contattato a Imperia il gestore del sito istituzionale che, assieme ai tecnici comunali, ha individuato la causa dell'inconveniente dovuta ad uno scorretto funzionamento del server del gestore stesso.

I tecnici hanno immediatamente provveduto a riparare l'inconveniente.

Pertanto ci scusiamo per il disagio arrecatoLe.

Cordialità


Ci credo che gli uomini hanno paura di certe donne

donna aggressiva

In questo centro estetico, di cui vedete solo due finestre ma è molto più grande, dovrebbero entrare delle donne per farsi più belle. Ora non so cosa là dentro le combinino per renderle come la modella del biglietto da visita, e se ci entrano evidentemente piace loro essere trasformate in tal fatta. Certo è, che appena uscite dal trattamento se sono così fuori e dentro, un uomo se lo succhiano come i serpenti con le loro prede. Ahinoi!

donna aggressiva
Milano, via Ponte Nuovo

mercoledì 12 novembre 2008

Le donne della Beat Generation

Le allodole sono sveglie fuori della finestra ma tu, mio caro, stai dormendo e non puoi sentirle. Metti insieme tutti i tuoi gatti e torna da me quando sei al porto, di ritorno dal tuo viaggio. Mi troverai nell'appartamento della nostra gioventù, e sarà proprio come una volta.
Edie Kerouac Parker


Questo biglietto lo scrisse la moglie di Jack Kerouac prima del suo funerale. Adesso è uscito anche in italiano il suo libro You'll be Ohay La mia vita con Jack , il più onesto dei libri sulla Beat Generation come le disse Burroughs «Questo libro era necessario. Potevi scriverlo solo tu».

Ecco il fatto è che la storia dei beat ci è stata raccontata quasi sempre al maschile. Quella delle ragazze resta in larga parte da scrivere. Nella prefazione Bill Morgan ricorda che per i maschi era «facile disconoscere i valori della famiglia, cercandone altri non convenzionali. Ma furono solo le donne a pagare il prezzo della liberazione sessuale. Erano loro a rimanere incinte, abortire, tirare su i figli, sole e senza sostegno. Negli anni Quaranta una donna non poteva certo andarsene sulla strada. A guardarle oggi, non erano del tutto liberate. Vivevano per i rispettivi uomini e la loro esistenza ruotava intorno alle necessità di quegli uomini, non alle proprie».

Mi sa tanto che mi rileggerò dopo tanti anni Sulla strada. E chissà che effetto mi farà. A voi è mai successo di rileggere un libro che vi era piaciuto dopo tanto tempo e averlo trovato ancora più bello e interessante della prima volta o viceversa averlo trovato banale e del tutto privo di valore?


martedì 11 novembre 2008

Aaah, la due cavalli

due cavalli

Questa mattina ho fatto un giretto su questa macchina, una due cavalli di un gruppo di buontemponi incontrati per caso. E di colpo mi sono rivisto ragazzo e mi è venuto in mente Jean Claude che adesso abita a Parigi e che è tanto tempo che non lo sento.

L'amica Skip diceva degli oggetti che ti fanno ricordare momenti della tua vita passata. Ma lei parlava degli oggetti suoi, sulla sua scrivania, ed erano i suoi ricordi intimi. Ci sono anche questi di oggetti, che non sono tuoi e che ti appaiono per caso, che eccitano la memoria.

Chi ha viaggiato su questa macchina ha senz'altro qualcosa da raccontare.

due cavalli

lunedì 10 novembre 2008

Le mie terre di mezzo

realdo
Realdo

Ieri sono andato fuori dal mondo. Fra le mie montagne incantate e i folletti dei boschi che abitano ancora queste terre di mezzo della Liguria estrema, estrema a occidente e a mezzanotte. L'essere in mezzo non è una questione geografica, forse anche un po' questo, ma è soprattutto un luogo dello spirito evanescente, dell'essere sospesi, e non sai bene nemmeno tu fra chi e che cosa.

Ma visto che le terre sono sospese e appese ti trovi a casa tua. Ho risentito il fremito delle gocce grondanti dal cielo indecise se donarsi all'Adriatico o al Ligure di mare, ché queste creste di montagne spartiscono l'acqua di qua e di là dell'Italia. E mentre cade e fa il corso suo tu la guardi e fluttui in queste nebbie che una volta diradate forse ti faranno vedere il cammino. Che queste terre rimangano incontaminate. E che i turisti se ne rimangano tranquilli pasciuti e inebetiti sotto gli ombrelloni di una spiaggia finta nello skyline artefatto dei cementificatori. Della vera Liguria ci rimane ormai solo questo, e ce la teniamo stretta.

gerbonte
saccarello

Grazie Miki per i fantastici sugeli che ci hai fatto. Una volta o l'altra parlerò della cucina "bianca" di queste terre.

sugeli
dalla casa della cugina miki

sabato 8 novembre 2008

Antichi statuti di Apricale

statuti di apricale
statuti di apricale

Questa mattina ero nel Castello della Lucertola di Apricale (IM) a fotografare gli antichi statuti. Fa un certo effetto toccare queste fragili pergamene di mille anni fa su cui misero le mani anche i tuoi antenati per apporvi delle firme. E sì, perché in quel periodo il mio paesello faceva comunità unica con Apricale.

Fra questi documenti l'amica Leandra, paleografa, che ha il fiuto di non so quale razza di cani, scoprì dei canti antichi che furono poi cantati in questa occasione.

Ne ho anche approfittato per aggiungere una nuvola alla mia collezione.

statuti di apricale
Apricale

venerdì 7 novembre 2008

Dal treno...

nuvole sul mare di liguria

Dal treno in corsa, tra una pagina e l'altra di Everyman, che ho finito di leggere a Sanremo, ho scattato queste foto. Purtroppo le più belle erano rovinate dal riflesso del finestrino. Altri cieli di Liguria QUI. Domenica, se tutto procede da programma, andrò nelle "mie" "Terre di mezzo".

nuvole sul mare di liguria

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giovedì 6 novembre 2008

Che in parlamento leggano il mio blog?

In questo post avevo lanciato un'idea per porre fine a quella vergogna dei parlamentari pianisti. Si trattava di inserire dentro i pulsanti del voto un lettore di impronte digitali. Era un metodo semplice e anche economico. Poco fa l'amico Fausto mi ha segnalato questo articolo del Corriere dove si dice che la mia idea verrà messa in pratica dal mese di febbraio. Cosa faccio, chiedo i diritti d'autore?

mercoledì 5 novembre 2008

Fascisti e poesia

ezra poundLunedì notte un manipolo di fascisti ha fatto irruzione nella sede Rai di via Teulada a Roma per protestare contro la trasmissione "Chi l'ha visto?" che aveva mandato in onda le facce dei loro camerati.

Non vado nel merito dei fatti, ma mi soffermo a considerare che gli autori del blitz, che si sono anche autoimmortalati in un video inserito prontamente su youtube, fanno tutti parte di un centro sociale che sia chiama Casa Pound, dedicato dunque ad Ezra Pound.

Non mi sono mai potuto capacitare come uno dei più grandi poeti del Novecento possa essere stato intimamente fascista. Ed è una cosa che è al di fuori di ogni mia portata comprensiva.

La poesia. Essenza dell'anima che si esprime attraverso parole il cui significato diventa musica. Cosa ci possa entrare col fascismo dovete spiegarmelo voi.

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martedì 4 novembre 2008

I ragazzi del '99

Milano - via Ragazzi del '99
Milano, via Ragazzi del '99

Oggi è l'anniversario della vittoria, e palate di retorica serviranno a nascondere quello che veramente fu la prima guerra mondiale.

Non si parlerà dei nostri fanti imbottiti di grappa e mandati al macello negli assalti alla baionetta, non si parlerà delle decimazioni (vedi il video), non si parlerà delle autoamputazioni per essere mandati nelle retrovie, non si parlerà della miriade di disertori.

E non si parlerà nemmeno dei Ragazzi del '99, mandati a morire al fronte a soli diciassette anni.

Si tacerà che quella vittoria che ci costò seicentomila morti portò a casa una marea di reduci disoccupati e sbandati che generarono il terreno fertile per la nascita del fascismo.

E si avrà vergogna di dire, per cattiva coscienza, che questo Stato aspettò che i combattenti di quella guerra fossero ormai quasi tutti morti per assegnare loro un, ancorché misero, vitalizio.

Solo retorica, miltari e politici a mistificare quella tragedia italiana. Altroché vittoria.

Chi non l'ha ancora visto si veda Uomini contro di Francesco Rosi.

Soldati italiani in una trincea della prima guerra mondiale
Soldati italiani in una trincea della prima guerra mondiale.

La decimazione da "Uomini contro"


lunedì 3 novembre 2008

Recidere il cordone ombelicale

studenti

Ho sentito e letto in questi giorni, a riguardo del movimento degli studenti, paragoni col Sessantotto. Delle attinenze, a sproposito, e delle differenze, a proposito.

Chi ha vissuto quegli anni, e anche chi si è bene informato, intanto sa che quel movimento qui in Italia nasceva sull'onda lunga delle rivolte di Berkeley e del Maggio parigino, e quindi era un incendio che divampava al di là e al di qua dell'Atlantico, e non solo ristretto alle reazioni a una legge di una ministrucola di un governo ottuso.

Ma la differenza, per me enorme, è che allora fu una rivolta di una generazione di giovani che si stava inventando forme nuove e originali di espressione (parole, musica, giornali, letteratura, teatro, cinema, satira, modi di vita) in netto contrasto con la cultura imperante rappresentata dalle generazioni più anziane che erano completamente spiazzate e non riuscivano a capire quel magma che ribolliva, a cominciare dai partiti, destra e sinistra.

Chi allora aveva superato la trentina raramente veniva ammesso nelle assemblee, e del resto nemmeno si presentava, perché difficilmente avrebbe avuto cose da dire. E di fischi ne sentii parecchi indirizzati a qualche professore "democratico", che aveva letto il suo pistolotto, come per avere dialogo, non accorgendosi che il suo linguaggio era ormai irrimediabilmente datato e di fatto ormai svuotato di ogni contenuto.

Sarebbe bello che questo movimento riuscisse a creare un bel fertile cortocircuito che desse fuoco a tutto il vecchiume che si è accumulato da quell'ultimo incendio, che desse fuoco alla maniera attuale di fare i giornali e la televisione, che desse fuoco alle burocrazie dei partiti e alla burocrazia tout court, che desse fuoco... continuate voi.

Ma ho i miei dubbi che tutto ciò avvenga. Poco tempo fa parlavo con Luca, un mio amico sulla trentina, e gli dicevo che mai e poi mai gli avrei detto che la mia generazione era stata migliore della loro per il fatto che questo discorso me l'avevano già fatto quelli più vecchi di me ma questo glielo dovevo pur dire, che non avevano avuto la forza, la volontà, il coraggio, fate voi, di ribellarsi ai propri padri e la risposta fu disarmante, senza possibilità di replica «E a cosa ci saremmo dovuti ribellare che ci hanno sempre dato tutto quello che abbiamo voluto, e ci hanno lasciato fare tutto quello che avevamo in testa».

sabato 1 novembre 2008

E poi dicono che a Milano non c'è verde

milano verde

Questa mattina passavo in corso di Porta Romana e in una via laterale, via Vaina, mi è apparsa come in una visione questa casa a cui le foto non rendono per niente merito. E sì che da lassù qualcuno ha pensato a me, perché, mentre stavo scattando, il cielo, piovoso in questi giorni, si è aperto e mi ha donato un po' di luce. Grazie, non so a chi, ma grazie.

Un uomo affacciato da un palazzo al primo piano «Bello spettacolo, vero? Venga a vedere questa vite del Canada quando prende i colori dell'autunno e farà delle foto ancora più belle» «Verrò, verrò, ne può star certo» e intanto un altro uomo che stava entrando in un portone e che aveva sentito «Da casa mia si vede ancora meglio, se ritorna mi citofoni, e la faccio salire».

Sarà che oggi è festa che la gente, in questa metropoli tante volte chiusa in se stessa, è più disponibile verso gli altri?

milano verde