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mercoledì 30 aprile 2008

Memoria politica sempre più corta

E così adesso il più vecchio partito in questo Parlamento è la Lega fondata nel lontanissimo 1989. Anche questo è un sintomo dello sfilacciamento della corda che ci lega al passato e che sfilaccia a sua volta questa nazione nei mille rivoli dell'individualismo. Non c'è più passato, non si intravede un futuro, il presente non si riesce ad afferrare. Ma in che tempi stiamo vivendo?

E finalmente accetto

Dopo aver declinato per tre volte l'invito a partecipare a questo meme alla quarta nomination proveniente da questo blog che mi piace molto sono costretto ad accettare.
Ecco le regole:

-indicare il blog che vi ha nominato e linkarlo;
-inserire le regole di svolgimento;
-scrivere sei cose che vi piace fare:
-nominare altre sei persone affinché proseguano la catena;
-lasciare un commento sul blog dei sei prescelti amici nominati.

Ecco le sei cose che mi piace fare:

  • leggere un bel libro seduto sotto un albero con la schiena appoggiata al suo tronco;
  • osservare invidioso e nello stesso tempo ammirato gli uccelli che volano;
  • una cena dove dico io con gli amici;
  • guardare, magari dopo un po' di anni, una bella foto che ho fatto e scoprire che mi piace ancora;
  • alzarmi il mattino sapendo che mi aspetta una giornata interessante;
  • viaggiare senza fretta.

I sei blogger che trascino nel vortice. Eccoli:


[ Se qualcuno/a non ha un blog e vuole partecipare può sempre mettere la sua lista nei commenti ]

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domenica 27 aprile 2008

Branzino alla vaniglia

Mentone
Mentone

Ieri sera cena per il compleanno di Marco a Mentone sulla Costa Azzurra. Non vi dico in quale ristorante. Oltre a lui il Prof, Fiorella, Viviana, Anna e Paolo.

Dovete sapere che ho un vizietto. Nei bar che frequento spesso nel caffè mi faccio mettere una goccia di vaniglia, che è una spezia che mi piace ma che deve essere adoperata con moderazione. Così quando ho visto che nel menu c'era questo branzino branzato a questo gusto l'ho ordinato. Certi abbinamenti viaggiano sulla lama di un rasoio affilato e può tenerli in equilibrio solo uno chef con tre marce in più. Nel mio caso l'azzardo si è tradotto in perplessità mal assaporata.

E' capitato anche a voi di abbinamenti di gusti che vi hanno lasciati interdetti?

torta compleanno marco
La torta (torta?) per Marco.

sabato 26 aprile 2008

Luciano De Giovanni

Il sentiero che rasenta i castagni
e trattiene gli odori
degli arbusti che attraversa
tu non sai dove va dove porta
potresti non imboccarlo mai più
potresti non averlo trovato
eppure proprio te ha cercato.


Luciano De Giovanni

Sanremo 1922
Sanremo 2001

venerdì 25 aprile 2008

Resistere, resistere, resistere

Riuscirà il Partigiano Johnny a resistere 5 anni?


Oggi mi ritrovo come ogni 25 aprile con i partigiani della val Nervia (IM) che militarono tutti nelle Brigate Garibaldi. Ogni anno che passa il drappello di questi uomini si fa sempre più sparuto e qualcuno vorrebbe falsificare la memoria storica di quello che fecero. Mala tempora.

lapide partigiani
[clic sopra per ingrandire]

mercoledì 23 aprile 2008

Il mio gatto

Gatto

Il mio avatar sulla piattaforma blogger è questo gatto dietro cui c'è una piccola storia che adesso racconto.

Mia madre aveva un gatto bianco e nero. Mirò si chiamava, non per reminiscenze del grande pittore, ma perché lei da piccola possedeva un altro micio con quel nome. Quando questo animale si ammalò dell'Aids dei gatti lo portai dal veterinario Dallorto di Dolceacqua. Decidi tu, mi disse, ma al punto a cui è ridotto io ti consiglio di sopprimerlo, non sentirà niente. Erano mesi che si trascinava dolente, con occhi liquidi che non erano più i suoi ed era anche diventato aggressivo contro tutti quanto prima era socievole. Una pena continua. Così decisi per l'eutanasia. Una puntura, e l'amato animale fini di soffrire.

Fuori dell'ambulatorio mi aspettava Lara che non aveva voluto assistere all'esecuzione e s'era fatta un giro nel paese. Teneva nel palmo di una mano un batuffolo miagolante che qualcuno le aveva rifilato e che andò a sostituire Mirò. Fu battezzato Tigre e ha vissuto con mia madre fino a quando lei se n'è andata. Così mi si presentò il problema dell'animale. Portarlo a Milano sembrava l'unica soluzione, ma mi venne in soccorso la mia vicina Martina che si offrì di accudirmelo quando io non c'ero, cioè quasi sempre. Da allora Tigre abita in questa grande casa con orari da caserma. Viene fatto uscire il mattino, poi rientra a mezzogiorno, poi ancora libera uscita fino alle sei.

E' nata una leggenda o favola che dir si voglia. Dicono i vicini che il giorno in cui arrivo si piazza in un punto dove non si accuccia mai, e da lì desumono appunto che sto arrivando. Stento molto a crederci. Di sicuro c'è che quando sente le ruotine del mio trolley mi viene incontro all'impazzata facendomi le feste. Quindi non è vero che i gatti non hanno un padrone.

Aggiornamento 3 marzo 2009
Mi scuserai Tigre, ma per svariati motivi ti ho dovuto togliere dall'avatar.

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lunedì 21 aprile 2008

Borragine

borragine
Borragine [clic sopra per ingrandire]

Sono in Liguria e ci rimango una settimana. Ieri, come avevo detto a Tisbe, acqua tutto il giorno. Stamattina sprazzi di timido sole tra nuvole prepotenti mi hanno permesso di andare nell'orto dove c'è ancora tutto da fare per preparare le semine e le piantagioni di ortaggi vari. Non ho combinato molto, anzi quasi niente, e i semi e i bulbi che mi ero portato da Milano sono rimasti nelle buste. La fascia era zuppa d'acqua e in queste condizioni non mi resta che aspettare. Però ho ammirato la bella invasione, succede ogni anno, delle piante spontanee, fra cui primeggiava la borragine (Borago officinalis), ottima in cucina. Le foglie molto gustose sono adoperate per il ripieno dei ravioli, della torta verde, della cima, e anche, impastate con la farina, per le tagliatelle verdi. Tengo quest'orto anche per un motivo. C'è una fonte di acqua purissima che disseta le verdure nella calura estiva.

Mentre scrivo vedo dalla finestra nuvole che trottano dal mare verso le Alpi. Di sicuro sarà altra pioggia.

domenica 20 aprile 2008

Le donne arcimboldiane di Monica Di Rocco

Le donne arcimboldiane di Monica Di Rocco
Strane creature femminili dalle acconciature e dagli abiti bizzarri con riferimento al mondo dei vegetali. Non a caso la pittrice di Grimaldi frequenta sin da piccola i giardini Hanbury e segue i corsi di pittura botanica. Monica Di Rocco mette in risalto alcuni aspetti del mondo femminile. La dolcezza, l'ingenuità, la determinatezza e l'ironia, caratteristiche nelle quali si rispecchia e si identifica. Vernissage domani alle ore 16, Biblioteca Civica di Ospedaletti (IM) La mostra resterà aperta dal 21 aprile al 3 maggio. Orari: da lunedì a venerdì dalle 14.30 alle 17.30 e il lunedì e il giovedì anche la mattina dalle 9 alle 13. Il 3 maggio in concomitanza con “passeggiando assaporando” l'orario è dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. info: 0184 688730
La pittrice Monica Di Rocco abita a Grimaldi, incantevole paesino sulla frontiera francese.
 
Le donne arcimboldiane di Monica Di Rocco

 

sabato 19 aprile 2008

Salvatore Quasimodo

Alle fronde dei salici
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.


Salvatore Quasimodo
Modica 1901
Napoli 1968

venerdì 18 aprile 2008

Abbattere il monumento di Garibaldi?

Giuseppe Garibaldi
Milano, largo Cairoli - Monumento a Giuseppe Garibaldi. Ti pareva? Nella città della moda mettono il vestito anche alle statue.

Il pregiudicato Marcello Dell'Utri ha detto che i libri di storia vanno riscritti. Bene. Così i partigiani diventeranno dei banditi come dicevano sui loro manifesti i tedeschi occupanti. E visto che ha anche detto che Vittorio Mangano, un signore condannato a due ergastoli per mafia, pace all'anima sua, è un eroe, può darsi che abbia in mente di sostituire i monumenti ai padri della patria con altri personaggi più rappresentativi del nostro passato. Una mano gliela potrà dare la Lega a cui questo Garibaldi non è mai andato giù per il misfatto esecrando di aver unificato la penisola in un solo Stato. Ma ve la immaginate la bella figura che farebbe un bell'Alberto da Giussano alto e slanciato con lo spadone al posto di questo nizzardo tracagnotto per giunta con la camicia rossa?

giovedì 17 aprile 2008

Arti marziali vs malattie genetiche

Arti marziali vs malattie genetiche

L’Associazione Sportiva Dilettantistica Goshin-Do sta organizzando per il giorno 20/04/2008 dalle ore 09,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00, a Ventimiglia presso il pallone tensiostatico, una manifestazione multistile di Arti Marziali a cui parteciperanno svariate Associazioni del Ponente ligure e di altre Regioni per beneficenza.

La manifestazione è denominata "Arti marziali vs malattie genetiche". Il ricavato sarà interamente devoluto all’ASAMSI (www.asamsi.org) che studia le atrofie spinali muscolare e le distrofie muscolari per la ricerca di una cura. L’Associazione Goshin-Do, sta cercando persone che hanno queste patologie allo scopo di renderle partecipi alla manifestazione. Chi fosse interessato può contattare il sito Asgoshin oppure telefonare al 340-2540750.

Di che colore è il mio blog?

Oggi ho bisogno di distrarmi un po' per smaltire il cattivo sangue che ancora a tratti mi fa fremere. E quindi una cosa leggera leggera. Bisogna rispondere a 5 domande e questo sito vi dirà di che colore siete. È per i blogger ma voi che mi frequentate e che non avete un blog potete provare lo stesso e poi riferire nei commenti. A me è venuto fuori questo sole giallo.



Your Blog Should Be Yellow



You're a cheerful, upbeat blogger who tends to make everyone laugh.

You are a great storyteller, and the first to post the latest funny link.

You're also friendly and welcoming to everyone who comments on your blog.



via e anche via

mercoledì 16 aprile 2008

Giuseppe Conte - L'adultera

Giuseppe Conte e Giulio Giorello
Giuseppe Conte con Giulio Giorello che ha presentato il libro questo lunedì a Milano.

Lasciò che si calmasse. Rimasero in silenzio, la schiuma delle onde si spingeva sulla sabbia sin quasi a lambire i loro piedi con uno strepito che assordava. Quando arrivarono i servi a portargli l'acqua, il pane e le olive come sempre durante le sue passeggiate mattutine sulla riva del mare, la convinse a fatica a bere un sorso dalla brocca, non volle altro. Chiese ai servi di posarle un mantello sulle spalle, a coprire quella tunica lacera e sporca. Poi la ricondusse a casa con sé. Fedro, il suo compagno, non tornò neppure nei giorni successivi. Fu così che il vecchio le stette vicino e mantenne la promessa che aveva fatto a se stesso, l'aiutò, la convinse a raccontare quello che non aveva mai raccontato a nessuno.



Il romanzo racconta la storia di una donna che vive nel I secolo dopo Cristo, una donna come tante altre, ma a cui il destino riserva il più straordinario degli incontri. Sorpresa in flagrante adulterio una mattina d'ottobre a Gerusalemme, viene trascinata al Tempio di Salomone per essere lapidata. Ma al Tempio c'è il Maestro Yoshua ben Yossef, in seguito noto come il Cristo, che se ne sta a scrivere parole misteriose sulla polvere mentre la folla è in tumulto, e la salva dalla lapidazione e la perdona. Chi era questa donna, di cui il Vangelo secondo Giovanni non dice assolutamente nulla? È a lei, all'adultera madre di tutte le adultere, che Giuseppe Conte dà la parola, in una trepidante e commossa prima persona. Il lettore conosce così tutte le sfumature della sua sensibilità e della sua anima di donna e di amante, una donna qualunque del suo tempo con le passioni e le emozioni delle donne di ogni tempo, che vede la sua vita spezzata in due da quell'incontro.

Un'intervista con l'autore

Giuseppe Conte - L'adultera


Giuseppe Conte

L'adultera


Longanesi



Questo venerdì a Bordighera, ore 17:30, ex chiesa anglicana, presentazione del libro con la presenza dell'autore. Introduce Claudia Claudiano.


martedì 15 aprile 2008

A gratis

liberazione
Milano, ore 17:10, entrata metrò Zara.

Lo dico alla milanese, a gratis. Così oggi veniva distribuito Liberazione, organo di Rifondazione Comunista, in città. Chissà che fine faranno questo e altri giornali di partito dopo lo Tsunami elettorale.

Ho le ossa rotte

Stamattina mi sono alzato di malavoglia, io che quando mi sveglio sono quasi sempre bendisposto verso il mondo. Un malessere generale, ossa sconquassate e muscoli indolenziti come un pugile suonato la sera prima. Non credo che se andassi QUI risolverei il problema. Poi, al lavoro, certi colleghi manifestavano gli stessi sintomi, e anche amici sentiti per telefono. Sarà un virus?

lunedì 14 aprile 2008

Neologismi

yogurteria
Milano, Porta Venezia

Non si sa cosa ci aspetta stasera o stanotte, quindi è meglio cominciare la settimana con leggerezza.

Ieri quando ho visto questa insegna prima me la sono ripetuta mentalmente poi ad alta voce per vedere come suonava, tanto che chi era con me, ma sei scemo? Ci sono neologismi e neologismi. Alcuni, quando li sentiamo o li leggiamo per la prima volta ci piacciono subito. Sarà che suonano bene, sarà che proprio mancava quella parola che le novità del vivere avevano resa necessaria. Altri invece ci gracchiano nelle orecchie e proprio non ci vanno giù, e più li sentiamo più ci rendiamo conto che sono questi che rovinano la nostra ancor bella lingua. Voi come la pensate?

domenica 13 aprile 2008

Meucci Day

meucci day

Nel bicentenario della nascita di Antonio Meucci inventore del telefono questo mio piccolo omaggio. A parte l'Università di Firenze lo Stato sembra si sia dimenticato di questo suo illustre cittadino.

Questa giornata è nata su proposta dell'amico Gian Marco e guardate l'amica Annarita cosa ha fatto fare ai suoi ragazzi. Va da sè che linkerò tutti quelli che dedicano un post all'argomento.

Antefatto. Il 3 marzo Google si era ricordato della nascita di Bell, che a livello popolare in America è ancora ritenuto il padre di questa invenzione, dedicandogli il logo. In vari commenti e post si era sfidato Google a fare altrettanto con Meucci. Sfida vinta in parte. Mentre scrivo vedo che il logo del motore in lingua italiana è dedicato al nostro inventore, ma il logo in inglese è rimasto quello di sempre.

Un grazie ad Ambra, Aurelio e Leonardo che vedete nella foto.
Quindi Antonio Meucci e non Bell è linventore del telefono


Hanno aderito al Meucci Day
Annarita
Giovanna
Lorenzo
Biagio
Paola
Negroski
Corona's
Roberta
Cattiva maestra
Cosa c'è...nel Web?
Napolux
iteam5
gattostanco
Dario
Paolo
il morris
re-pubblica blog
mioguru
Il Pigher
Crazy Marketing Blog
aghost
Dario Bonacina
fosk.it! 2.0
Gian Marco
Riccardo

sabato 12 aprile 2008

Bob Dylan, poeta

Questo sabato, come ogni tanto faccio, niente poesia, ma una notizia che con la poesia ha a che fare.

Il Pulitzer a Bob Dylan si spera cancelli un equivoco durato anche troppo. Quello di chiedersi se il cantautore sia un poeta d’alloro. Con Dylan sembrava ovvio domandarselo, le parole e i suoni delle sue canzoni costituiscono una lunga colonna sonora della Storia militare e sociale dei nostri anni. «Avevo cominciato dal niente», scrive Dylan nella autobiografia «Chronicles» (Feltrinelli). Un «niente» che andava a cercarsi Omero e Villon, il Modern Jazz Quartet e frasi di Malcolm X, con l’ingordigia che nel «niente» ci stanno storie e canzoni con la chitarra o la fisarmonica.

dal fulmine di Nico Orengo

[ *** ]

venerdì 11 aprile 2008

La penitenza del pentito Roberto Sandalo

roberto sandalo
Roberto Sandalo durante il processo a Prima Linea.

Quando la giustizia italiana mutua termini e stati d'animo che appartengono alla sfera del sentire più recondito, e quando poi mutua dalla chiesa il perdono che di questa religione è una prerogativa si infila in un cul de sac senza via d'uscita. Sto parlando del pentitismo.

Chi può dire se un terrorista o un mafioso si è veramente pentito se non lui, lui solo con la sua coscienza nuda davanti allo specchio? Ma per ratificare il pentimento bisogna confessarsi davanti a un prete o confessare davanti a un giudice. In entrambi i casi si avrà un premio. Il paradiso o la libertà.

Ieri il pentito di Prima Linea Roberto Sandalo è stato arrestato perché accusato di attentati a centri islamici. Che la penitenza a lui imposta fosse il trasformare la lotta armata contro lo Stato in lotta armata contro i nemici del Cattolicesimo visto che avrebbe dato vita ad un’organizzazione denominata Fronte Cristiano Combattente?

giovedì 10 aprile 2008

Astro del ciel

Ricevo e volentieri pubblico


Astro del ciel

Un dì osservando l'aer un po' scosso
stellar lamento udìì sì triste
ché da tormenti parea esser mosso.

Guardo puntai all'eterne piste
pensando il ciel tremasse invano
per suoi dilemmi o pure sviste.

Quand'incontrai colui che in mano
dell'altro ieri ebbe l'affanno,
ormai provato da un cor malsano.

I raggi in suso, non era inganno,
del suo bel ciclo egli mostrava
come caduto dopo un gran danno.

La man gli tesi infin ch'urlava
pria ch'ei perisse d'amar destino,
con voce roca ormai parlava:

"Io son Romano, il gran fantino,
ma giallorosso non ho il casato
della mortazza faccio il becchino.

Or che nel limo son qui cascato,
in così sozza e crudel mastella,
chieder ragion vorrei al creato

di quel gran Giuda con la favella
che mi tradì, è ormai notizia,
con su una maschera di mortadella".

Nel suo dar fiato a cotal malizia
immobil stette il perdente eterno,
come a pregar terminal giustizia,

per poi tuffarsi come in averno
anime immonde cercan la mota
gridando a Dio: "Fatal governo"!

Strappar io volendo da quella gota
l'ultimo brano di altrui pietade,
alla sacral volta girai la rota.

"Oh voi celesti di astral contrade,
per qual motivo dev'ei perire
sanza conoscere l'altra metade?

Vi prego ordunque di non mentire,
e dirmi tosto del parlamento
fra tutti i divi: chi è ben seguire?"

Scosso l'Ariete da simil lamento
puntute corna volse all'orecchio
di quel mio viso tanto sgomento,

quando tuonando come un gran vecchio,
l'empireo regno riempì in un verso:
"D'inferno ormai è il tristo specchio

la vostra Italia, giacché ha perso
fresca bandana il fu suo capo
cavalier, da troppo tempo immerso

in certi capricci da senil satràpo".
A modo ugual di azion molesta
che a botte cava robusto tappo,

sorgean schiamazzi e buffa tempesta
dall'antro dove zodiaco posa,
finché mutar volle alcun la festa:

"Livida fauce vostra invidiosa!",
fé eco il Toro, "Sarà Veltroni
a indossar panni da finta sposa!".

Un mar di ragli da quegli androni
montaron presto col vento in poppa,
sì da sedar financo due caproni.

"Rammentar dovete tal Padoa Schioppa
e il suo giusto metro di giudizio
che tasche ancor piangon la toppa".

Proprio il Gemelli l'altrui comizio
ruppe in un sorso puntando il dito:
"Voi e quel Fini di fascio indizio,

tricolor fiamma avete ambìto,
allor già gonfi codesto foco
sì che il suo corpo venga ben fritto".

"Credete a me, la vampa è poco",
montò poi il Cancro con voce sdegna
"per chi com'egli fece trasloco

d'ardimentosa littoria insegna.
Mussolin Padre schiumar potrebbe
dal fiero avello dov'ancor regna".

Nomato l'avo che in ver andrebbe
sul deretano battuto a calci,
il re dei segni come un sol crebbe:

"A nostalgia e piangenti salci
uso non sono, Leon m'appellano,
ma non sognate martello e falci,

quanto bastoni ch'omo randellano".
Testé dipinta l'atroce immago,
silenzio fuse nei cor chi svelano

d'esser capaci tant'è un gran lago.
Libra sempr'equa fu quelle notti
quando ferirono con man da Iago

fedel scudiero a sinistri motti:
tal Turigliatto da Vespa evaso,
che tanta pena die' a Bertinotti.

Sottrar ei volea da sotto il naso
preziose gemme e danar sonante
a chi quel lusso non ebbe a caso.

Golosa sempre di futil contante,
intonar volle la Virgo astrale
dolce peana come adorante

a quella femmina assai regale
che al Pecoraro gridò "finocchio":
"La donna è nobil, mai vien banale,

se Santanché ella porta sott'occhio.
Qual Rosi Bindi giammai pudica
in sua divisa non v'è mai accrocchio".

"Possiam ben dire ch'è una gran fica!"
sbottò ridendo il viril scorpione.
E il sagittario senza fatica

gli venne appresso con n'orazione:
"Vagheggiar sol posso i gran bei giorni
pria che'l senatur frenasse ormone.

Or egli può solo contar gli storni,
unico uccel a non romper l'fido".
Così rizzato, da quegl'intorni

il Capricorno lanciò un gran grido,
che'l spirto nostro rapprese in cera.
"Domani è l'giorno in cui vi sfido

a votar Ferrando, quel Barbanera,
ancor di falce porta il baluardo,
che sol la gabbia è sua galera!".

Aspro strillando di cotal stendardo,
la terra sotto cedette al mare
e coprì l'acqua il novello bardo.

Passando cheto come a scrutare
chi da Morfeo occhio è rapito,
l'Acquario cenno mosse a frenare

il frate Pesci, bensì più ardito.
Già rosso sangue mostrava gli occhi,
stille infernali ch'ei avea carpito

dal re dell'Ade: "Non siano sciocchi
- fec'ei d'un tratto mirando al volgo -
quelli che'l voto danno ai pidocchi.

Fuorché Di Pietro altro non accolgo!".
Al fin tediato d'inutil favelle,
da tutti i segni l'pensier distolgo,

quasi a dir loro: "Nessun eccelle".
Allora mesto voltai la schiena,
con viril promessa: mai più le stelle!

Fabio Acca
[email protected]

mercoledì 9 aprile 2008

Gesti inconsulti

silvio berlusconi
silvio berlusconi

A forza di evocarli in continuazione 'sti immondi comunisti si rischiano lapsus gesticolari. E qualche comunista vero potrebbe anche denunciarlo per appropriazione indebita. Come vedete la foto non è un tarocco ma è presa dall'home page del sito ufficiale. Mentre scrivo è stata tolta e sostituita da un video in diretta. Coraggio, ancora domani e poi tutto è finito che non ne posso più.

Brucia fuoco sacro di Olimpia, brucia

fuoco

Nei tempi antichi
, in Grecia, le Olimpiadi venivano organizzate da un signore che ci metteva del suo a fondo perduto. Gli atleti gareggiavano per vincere ma il premio era una semplice corona di allora e gli osanna. Nel periodo delle gare le guerre cessavano e non ci è dato sapere se dopo quella parentesi di sportività leale riprendessero con lo stesso vigore.

Nei tempo moderni i Giochi rinascono sotto un altro spirito. "L'importante non è vincere ma partecipare". Gli atleti devono essere tassativamente dei dilettanti e non devono aver mai guadagnato denaro dalla loro attività. Se ci sono guerre in corso queste non cessano ma non si fanno i Giochi (1916, 1940, 1944).

Adesso
tutto continua. Guerre e Olimpiadi. Così succede che in qualche gara siano presenti atleti di Stati nemici che si stanno sbudellando. I partecipanti sono sportivi ultraprofessionisti strapagati. Il comitato organizzatore è un potentato planetario di interessi economici e politici. E questo teatro dell'ipocrisia mercenaria e sfacciata hanno ancora il coraggio di chiamarlo sport.

martedì 8 aprile 2008

Berlusconi e Veltroni censurano i commenti critici sui loro blog

In questo blog quando fate un commento va direttamente online, senza nessun filtro. È successo solo tre o quattro volte che abbia poi dovuto bannare qualcuno perché faceva affermazioni non controllabili per cui potevo andare nei guai o perché adoperava un linguaggio ben oltre i limiti della decenza. Altri blog hanno i commenti moderati, e solo dopo la visione, l'amministratore decide di pubblicarlo.

In questa campagna elettorale tutti i partiti hanno aperto dei blog, e qui la moderazione è d'obbligo. Se non ci fosse quasi sicuramente sarebbe una grandinata di insulti a questo o quel candidato. Però se uno fa critiche pacate e argomentate e domande scomode che in televisione o nei vari dibattiti pubblici non vengono mai fuori perché non pubblicarle? Misera coda di paglia subito sbugiardata da questo e altri blog.

Andate a vedere QUI che il bravo Nicola ha fatto l'esperimento.

lunedì 7 aprile 2008

Le olimpiadi e Hu Jintao

Hu Jintao
Pechino, 21 ottobre 2007. Hu Jintao durante la sessione di chiusura del 17° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese. (Xinhua Photo)

Ieri a Londra la fiaccola che sta viaggiando con ampi zig zag verso Pechino ha rischiato di essere spenta dagli estintori dei manifestanti. L'ambasciatrice cinese che avrebbe dovuto portarla per un tratto non s'è fatta vedere (vergogna!). Chissà come la pensano gli atleti inglesi che come scrissi per partecipare alle Olimpiadi hanno dovuto firmare un contratto capestro. Mentre scrivo sento dalla radio che altre contestazioni stanno avvenendo a Parigi.

Tutto questo per manifestare e rendere visibile all'attenzione del mondo la situazione del Tibet che la Cina schiaccia sotto il suo tallone. Ecco il punto che volevo affrontare. Quando si manifesta contro la guerra in Iraq si distingue tra l'America, gli americani da una parte e l'amministrazione Bush dall'altra. Invece per le Olimpiadi continuiamo a parlare genericamente di Cina, come se questa sterminata nazione non avesse un governo responsabile di tutta la sua politica repressiva. Un governo con a capo Hu Jintao che vedete nella foto e di cui molti non ricordano così al volo il nome e nemmeno la faccia. Ma si sa laggiù hanno gli occhi a mandorla e sono tutti uguali. Hu Jintao, attuale presidente della Repubblica Popolare Cinese, nonché Segretario Generale del Partito Comunista Cinese e anche capo delle forze armate del Paese

Un governo che non reprime solo il Tibet ma tutti i cinesi che di fatto non hanno nessun diritto civile e che soffoca brutalmente il dissenso. Cosa ne sappiamo noi di quello che veramente succede nelle sperdute province da dove ogni tanto giungono echi smorzati di rivolte di contadini alla fame e cosa ne sappiamo degli intellettuali critici verso il regime condannati ai lavori forzati e deportati in Africa (Angola) a lavorare come schiavi nei campi petroliferi?

Non vorrei che i riflettori fossero puntati solo sul Tibet e che la mancanza dei diritti dei cinesi in toto fosse trascurata, specialmente dopo che l'America ha sdoganato questo Stato. Sdoganamento dovuto al fatto che queste due nazioni sono ormai legate in una specie di ossimoro storico. Entrambe concorrenti spietate sui mercati mondiali alla ricerca di materie prime, in primis l'oro nero, ma avvinghiate da un rapporto economico forse non più risolvibile visto che il debito che l'America ha verso la Cina è arrivato a cifre iperboliche. L'America fa le guerre e la Cina gliele finanzia.

Un'ultima cosa. Boicottare le Olimpiadi? Perché non cominciamo a boicottare gli sponsor dei Giochi?

Hu Jintao
Pechino, 31 marzo 2008. Hu Jintao durante la cerimonia di benvenuto per la fiamma olimpica consegna la fiaccola a Liu Xiang, medaglia d'oro nei 110 metri a ostacoli. (Foto di Feng Li / Getty Images)

domenica 6 aprile 2008

Questo logo è una svastica

logo_svastica

logo_svastica


Questo logo non è stato disegnato per un raduno di nostalgici del Terzo Reich ma doveva essere il simbolo per il Summit progressista che si è aperto ieri a Watford in Gran Bretagna. Presenti, tra gli altri, Bill Clinton, Romano Prodi e naturalmente il padrone di casa Gordon Brown. E così l'altra notte in fretta e furia è stato tolto da tutte le aree dove si svolgeva l'incontro e sostituito con un altro tirato giù alla meno peggio. Sostituito ovviamente anche sul sito. Manna per i blog che si sono scatenati e qualcuno si è anche divertito ad animare l'immagine (è quella che vedete in alto).

Non faccio ipotesi su come sia potuto succedere un simile diciamo disguido, ma tutti quelli che l'avevano visto e approvato erano ciechi?

La Liguria di Max Mencarelli

liguria
liguria

L'amico Max Mencarelli, fotografo a Sanremo, ha da poco inserito una galleria di foto sul suo sito. Per suo desiderio ne pubblico alcune. Sono tutti scatti fatti nella Liguria occidentale che come sa chi mi segue è la mia terra. Inutile dire che, allo stato della tecnologia in uso, un'immagine fotografica e soprattutto immagini come queste sono fruibili appieno soltanto con una stampa su carta fatta a regola d'arte. Il monitor è un mezzo surrogato, utile, ma sempre surrogato.

Il sito di Max è QUI, la galleria di foto QUI (tasto funzione F11 per una visione a tutto schermo).

liguria
liguria

Le foto di questo post non seguono le regole del copyright che vedete nel riquadro nella colonna di destra. Sono di proprietà esclusiva dell'Autore.

sabato 5 aprile 2008

Stéphane Mallarmé

I fiori

Dalle valanghe d'oro del vecchio azzurro, il giorno
Primevo e dalla neve immortale degli astri,
Un tempo i grandi calici tu ritagliasti intorno,
Per la terra ancor giovane, vergine di disastri,

Il gladiolo selvaggio, cigni dal collo fino,
E quel divino lauro dell'anime esiliate
Vermiglio come l'alluce puro del serafino
Che colora un pudore d'aurore calpestate,

Il giacinto ed il mirto, adorato bagliore,
E, simile alla carne della donna, la rosa
Crudele, del giardino chiaro Erodiade in fiore,
Quella che uno splendente feroce sangue irrora!

Tu facesti il candore dei gigli singhiozzanti
Che mari di sospiri sorvola dolcemente
E per l'azzurro incenso dei pallidi orizzonti
In sogno lento sale alla luna piangente!

Osanna sopra il sistro e dentro l'incensiere,
Nostra Signora, osanna da questi nostri limbi!
E si disperda l'eco nelle celesti sere,
Estasi degli sguardi, scintillio dei nimbi!

O Madre, che creasti nel seno giusto e forte,
Calici in sé cullanti una futura essenza,
Grandi corolle con la balsamica Morte
Per lo stanco poeta roso dall'esistenza.


Les Fleurs

Des avalanches d’or du vieil azur, au jour
Premier et de la neige éternelle des astres
Jadis tu détachas les grands calices pour
La terre jeune encore et vierge de désastres,

Le glaïeul fauve, avec les cygnes au col fin,
Et ce divin laurier des âmes exilées
Vermeil comme le pur orteil du séraphin
Que rougit la pudeur des aurores foulées,

L’hyacinthe, le myrte à l’adorable éclair
Et, pareille à la chair de la femme, la rose
Cruelle, Hérodiade en fleur du jardin clair,
Celle qu’un sang farouche et radieux arrose !

Et tu fis la blancheur sanglotante des lys
Qui roulant sur des mers de soupirs qu’elle effleure
À travers l’encens bleu des horizons pâlis
Monte rêveusement vers la lune qui pleure !

Hosannah sur le cistre et dans les encensoirs,
Notre dame, hosannah du jardin de nos limbes !
Et finisse l’écho par les célestes soirs,
Extase des regards, scintillement des nimbes !

Ô Mère, qui créas en ton sein juste et fort,
Calices balançant la future fiole,
De grandes fleurs avec la balsamique Mort
Pour le poète las que la vie étiole.


Stéphane Mallarmé
Parigi 1842
Valvins, Seine-et-Marne 1898

venerdì 4 aprile 2008

2001: Odissea nello spazio, a quarant'anni dalla sua uscita

hal 9000, il computer di 2001 Odissea nello spazioIl 4 aprile del 1968, esatti quarant'anni fa, ci fu a New York la prima di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. Non mi ricordo in che anno lo vidi, ma mi ricordo come fosse adesso l'impressione stupefacente che mi fece tant'è che l'ho poi rivisto, cosa che faccio raramente, varie altre volte.

Non è un film di fantascienza, nella comune accezione che a questo termine si dà. A me dette la visione complessiva della vicenda umana proiettata nelle dimensioni assolute dello spazio e del tempo incommensurabili col metro della nostra vita.

Già dall'inizio si avverte la tragedia che incombe sulla nostra specie. Quando nella scena dello scimmione che butta per aria un osso si ha la scintilla primordiale dell'intelligenza tutt'uno con la violenza sui propri simili.

Poi il tempo. Quale? Quello di Einstein, che è una teoria dimostrata, ma che non fa parte del nostro orizzonte, e di cui Kubrick cerca di dipingerci un barlume su un fondo di musiche di Richard Strauss.

E Hal 9000, il computer "intelligente", che oltre a dare i comandi di navigazione all'astronave che viaggia nell'iperspazio, ha anche un senso estetico. Hal che si ribella ai suoi padroni che lo hanno accusato di aver sbagliato i calcoli. Hal che mentre viene disattivato sembra esalare l'ultimo respiro come in un'agonia umana.

Se c'è qualcuno tra di voi che non l'ha visto deve assolutamente vedere questo film.

giovedì 3 aprile 2008

Forti tentazioni

uovo spiaccicato

Ieri a Bologna Ferrara s'è beccato uova e ortaggi vari. Han fatto bene, han fatto male? Del resto, uno che fa il provocatore, sono sue parole, queste esuberanze di chi lo contesta deve metterle in conto.

E voi ce l'avete in testa, per carità dico solo in testa senza passare ad azioni concrete, qualcuno che vi tenterebbe a un bel lancio.

Il miracolo non c'è stato

Come scrissi si sperava in un miracolo. Ma ieri, forse in maniera definitiva, le speranze sono cadute.

martedì 1 aprile 2008

Da un ultraottuagenario creativo

Stamattina ho ricevuto una lettera con questa filastrocca. Chi me la manda vuol rimanere anonimo, posso solo dire che ha superato da un po' la bell'età degli ottant'anni.

Con la classe padronale
che ci scassa lo stivale,

Con la casta dirigente
Litigiosa ed insipiente

Dei politici nostrani,
C'è un futuro? C'è un domani?

C'è un futuro c'è un domani
Per noi poveri italiani?

Radicato, per intero,
Qui v'esprimo il mio pensiero:

Io son uno dei coglioni
Che non vota Berlusconi

E nemmeno ho voti o lodi
Pei discepoli di Prodi.

A votar Dini e Mastella
La ragion mi si ribella.

Diliberto o Bertinotti?
Quanto a loro me l'han rotti.

Né Boselli né Rutelli
me l'han rotti pure quelli.

Su Ferrara e su De Mita
La pazienza l'ho esaurita.

E Pisanu, Turco, Amato?
Questi m'hanno arcistufato.

Mentre sono solo cloni
Gentilini e Gentiloni.

L'ex fascista Ciarrapico
m'interessa men d'un fico.

Mai coi neri, mai coi Fini
Mai coi bianchi di Casini.

Il non voto è la ricetta
Per mandare a casa i Letta.

Per far fare gli acchiappa cani
A Gasparri ed a Schifani.

Ed il prete a Buttiglione
Che converta le battone.

Per far coglier mozziconi
(vulgo cicche) a Formigoni.

Postergando nei rifiuti
Bassolino e Bonaiuti.

Con un “vaffa” a Bindi-Bondi
Dai precordi più profondi.

Non avendo ancora un metro
Di giudizio su Di Pietro

Per adesso tengo fuori
La sua Italia dei valori.

Ma non voglio più tediare,
Butto gli altri tutti a mare.

E sarà cento per cento
la mia idea di sbarramento.