FRAGOROSO SILENZIO
sabato 17 ottobre 2015
La passione ribelle...
“Gli
insegnanti studiano?
No. Gli
insegnanti,cioè coloro che fanno un lavoro che proprio di studio dovrebbe
nutrirsi,non studiano più. Magari alcuni vorrebbero farlo, ma non possono. Ne
sono scoraggiati,e impediti. Vien loro richiesto altro,quindi ad altro si
dedicano. Una volta tornavano a casa da scuola e avevano tutta la libertà di
studiare. Aprivano i loro libri amati e leggevano, studiavano,approfondivano
argomenti. Per esempio gli insegnanti di Lettere rileggevano Dante,o andavano a
scovarsi qualche articolo di Giovanni Getto sul Barocco,o si divoravano l’ultimo
libro di Roland Barthes, di Andrea Zanzotto, di Elsa Morante, o si rintanavano
in pomeriggi interi in biblioteca a consultare manoscritti rari.
Oggi, anche
se volessero,non potrebbero farlo. Intanto, vanno a casa sempre più tardi ( e
in prospettiva,viste le ultime trovate ministeriali staranno a scuola tutto il
giorno ad accudire gli allievi ). Devono andare a rintanarsi non in biblioteca
a studiare, ma in lunghe riunioni e commissioni,a occuparsi di offerte
formative, salute, uscite didattiche,orientamento in uscita,bisogni educativi
speciali detti BES, e centomila altre faccende che con i libri non hanno
proprio un becco di niente a che fare. Devono essere presenti ai consigli di
classe,ai collegi docenti , ai consigli d’istituto. Devono seguire i corsi di
aggiornamento on line ( sulle competenze,sulla sicurezza nelle scuole e sulla
scuola rovesciata,non certo su Dante!) .Devono preparare le prove comuni,le
griglie di valutazione,i test,le simulazioni dei test, i giudizi, le
certificazioni, i verbali, ( non certo un nuovo studio sui Sepolcri di Foscolo
!) . Fare corsi di sostegno, corsi di recupero, correggere le prove Invalsi che
non si capisce mai chi deve correggere e, novità delle novità, approntare i
criteri di autovalutazione e quindi di auto valutarsi,naturalmente secondo
criteri che una apposita e nutrita commissione abbia prima definito in altre
apposite ed estenuanti riunioni.
Parentesi
sulle riunioni:non facciamo che riunirci. Credo che succeda in qualsiasi ambito
lavorativo – scuola,industria,commercio,amministrazione,università,ospedali.Riunione
selvaggia! Abbiamo tutti quanto maturato questa smania, questo perverso
desiderio di autocostrizione.Chissà perché,chissà cosa ci piace del riunirci di
continuo. Smettiamo di lavorare,per riunirci. E ci riuniamo per stabilire
criteri,regole,priorità,analizzare dati,meccanismi,impostare strategie,prendere
o rimandare decisioni,mettere al voto,creare nuove commissioni, e naturalmente
programmare nuove riunioni. Cosa ci è preso? E’ come se invece di vivere
facessimo riunioni su come impostare la vita. Che intanto passa…
Tornando a
noi, gli insegnanti oggi hanno a che fare moltissimo con macchine
fotocopiatrici,lavagne interattive e burocrazia,pochissimo con i libri. Infatti
non è raro trovare, tra di noi, gente che non legge neanche un libro. E un
insegnante che non legge libri mi sembra, come posso dire?, un pesce a cui non
piaccia nuotare. Mi fa tristezza.”
Da “La
passione ribelle” di P. Mastrocola
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