dichiarazioni medie sotto i 18 mila euro
Cifre simili anche per altre categorie solitamente associate ad un'idea di benessere come tassisti, parrucchieri, titolari di bar, concessionarie di auto e saloni di bellezza. I loro redditi oscillano tutti tra i 7 mila e i 17.800 euro, decisamente meno della media dei lavoratori dipendenti, pari a 20.000 euro l'anno.
Ma va anche peggio ad altri settori del commercio come discoteche, sale da ballo, night club, centri per il benessere fisico e stabilimenti termali, che dichiarano un reddito medio di impresa negativo. Guadagni al lumicino anche per i gestori di impianti sportivi: 400 euro l'anno (l'equivalente del costo dell'affitto di un paio di campi di calcetto per due ore), mediamente, nel 2011. Redditi più alti, ma comunque sempre vicini alle soglie di povertà, per i noleggiatori di auto: 5.300 euro annui.
Ecco nel dettaglio i dati pubblicati da via XX Settembre:
Noleggio di autovetture 5.300
Negozi abbigliamento e scarpe 6.500
Istituiti di bellezza 7.200
Tintorie e lavanderie 9.100
Negozi giocattoli 9.800
Autosaloni 10.100
Parrucchieri 13.200
Servizi di ristorazione 15.400
Taxi 15.600
Macellerie 16.700
Gioiellieri 17.300
Bar e gelaterie 17.800
Alberghi e affittacamere 18.300
Veterinari 21.000
Imbianchini e muratori 23.600
Architetti 29.100
Avvocati 58.700
Studi medici 69.500
Farmacie 103.400
Notai 315.600
Il reddito totale dichiarato dai contribuenti soggetti agli studi di settore è stato nelle ultime dichiarazioni pari a 106,2 miliardi di euro, con un aumento dell'1,3%. Il reddito medio dichiarato è risultato pari a 28.000 euro per le persone fisiche (+2,4% rispetto al 2010), 38.400 euro per le società di persone (+2,2%) e 32.000 euro per le società di capitali ed enti (+1,3%).
Ponendo l'attenzione sull'attività esercitata, il reddito medio dichiarato più elevato si è registrato nel settore delle attività professionali (49.900 euro, +0,8%) seguito dal settore delle attività manifatturiere (32.800 euro, +12,4%), dal settore dei servizi (27.300 euro, +1,6%), mentre il reddito medio dichiarato più basso si è registrato nel commercio (20.000 euro, -1,9%).