FRAGOROSO SILENZIO

lunedì 8 novembre 2010

Gelmini,Renzi...Perchè tacere?




Nell’era post-ideologica ciò che impera è una crisi di enormi proporzioni che investe il reale e l’immaginario. Non è solo la crisi economica però che deve preoccuparci ma anche la crisi di valori che rende i nostri giovani deboli,incerti e poco appassionati..

Così con negli occhi l’immagine dolorosa del crollo della domus dei gladiatori a Pompei e nelle orecchie le parole”appassionate” di Renzi: “Non chiediamo posti, ma senza chiederli, ce li prenderemo da soli: ci mettiamo in gioco perchè abbiamo sogni concreti da condividere”….”al passato dobbiamo dire grazie al futuro dobbiamo dire sì. Il futuro lo pretendiamo”.

Rifletto e penso…

Renzi ha ragione…Offensivi,invece, sono stati i fischi da parte degli iscritti al PD…

Diciamo con Carlo Levi che “le parole sono pietre”perché danno“corpo” alle idee e ai valori, ed io spero che le parole di Renzi diano corpo ad una diversa politica,una politica più attenta alla persona umana. Anche perché è con la parola e con l’agire che ci apriamo e inseriamo nel mondo umano. Aprirsi al mondo significa diventare consapevoli delle sue opportunità ma anche dei suoi problemi, è gettare uno sguardo sulla bellezza e crudezza del vivere il nostro tempo. In realtà il mondo di oggi è davvero cambiato,la globalizzazione con le sue luci e ombre ha ridisegnato il mondo come un grande villaggio,ma se è vero che non c’è merce che non possa essere trasportata ovunque, che non c’è angolo del mondo che sia escluso dalle opportunità di conoscenza che abbiamo noi stessi,è anche da considerare che le più grandi aziende hanno trovato in ciò l’occasione per aumentare in modo vertiginoso i loro profitti imponendo a tutti gli stessi consumi e le stesse abitudini .In questi termini globalizzare significa coinvolgere tutti in un’opportunità di progresso,ma anche appiattire la cultura locale,omogeneizzare i gusti e livellare l’inventiva umana. Oggi si insegue il bene materiale che ci dà sicurezza e conforto,si dimentica la capacità di pensiero, di immaginazione,di riflessione,capacità che ci rende “persone umane”e che ci consente di avere “vere” relazioni interpersonali. Dobbiamo essere educati a vedere l’altro,perché l’altro è me…

I segnali di allarme sono tanti e si fa sempre più strada la consapevolezza di dover fare qualcosa di decisivo per la salvezza di tutti…

Sono in corso cambiamenti radicali è vero, ma abbiamo un gran bisogno di “cittadini” a pieno titolo,cittadini in grado di pensare autonomamente , di mettere in discussione le scelte che vengono dall’alto,cittadini attivi e partecipativi alla vita del nostro paese. Cittadini creativi , con un pensiero critico sempre alla ricerca del nuovo , in grado di sperimentare e verificare la storia, i principi economici,la complessità globale e nello stesso tempo vedersi come soggetti di una nazione multietnica…di comprendere come la diversità sia una risorsa anche per la conoscenza…

Socrate diceva che” una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta” e fedele al suo principio, per questo morì.

Ma chi dovrebbe formare questi cittadini? La risposta è scontata:la scuola!!!!!!!!!!

Ma si sa…quando c’è la crisi si taglia…ma non si tagliano le spese folli dei nostri politici bensì i fondi alla sanità,alla cultura e alla scuola che non riesce più a sopravvivere.

La scuola è a pezzi e una grossa responsabilità l’ha il ministro Gelmini e il suo governo…

Sappiamo che l’Italia investe nella scuola e nell’Università meno di tanti altri paesi e solo la Slovacchia destina alla scuola una cifra più bassa del nostro paese. Questo fa sì che la scuola non sia più in grado di assolvere pienamente ai suoi compiti,in primis quello di “formare” cittadini consapevoli…e in un paese democratico questa è una necessità improrogabile.

Oggi gli insegnanti lavorano in condizioni molto più difficili,l’importanza dell’avere rispetto a quella dell’essere ha notevolmente modificato la nostra società diventata aggressiva,maleducata,barbarica e la scuola si è adeguata…la scuola dovrebbe migliorare la società,ma oggi la scuola sopravvive ma non “influisce”!!!!!!!! 0ccorre allora ripensare la scuola e “rieducare” questo popolo e non a parole…l’insegnamento del “ribelle ubbidiente” Don Milani è sempre attuale.

La scure potente dei tagli ha eliminato ore di lezione e discipline fondamentali per “formare” i cittadini…

Da ogni parte si legge che occorre un insegnamento scientifico e tecnologico più incisivo …

E’ vero la scienza esercita un potere condizionante sul destino presente e l’evoluzione futura dell’umanità,ma gli individui singoli e le comunità sociali dovrebbero esercitare un controllo diretto e sistematico sull’uso e la destinazione che la ricerca consegue.

E’ vero che anche la scienza e l’economia sono importanti per la formazione del cittadino ma per dirla con Sciascia “ Nulla di sé e del mondo conoscono gli uomini se la letteratura non glielo insegna”.

Allora?

Sono gli studi umanistici che stimolano a pensare ,a ragionare autonomamente, a non conformarsi all’autorità,è attraverso la letteratura e le arti che si investiga l’animo umano,che si sperimentano sentimenti ed emozioni mai vissute, che si impara ad argomentare in modo coerente ed adeguato. E’ attraverso gli studi umanistici che si formeranno cittadini responsabili capaci di salvaguardare la democrazia.

Non abbiamo bisogno di individui qualificati ma non pensanti, di individui capaci ,utili ma docili…

Abbiamo bisogno di individui capaci di capire bene la complessità del mondo e per questo non basta la “logica” e le conoscenze tecnologiche…occorre immaginazione e ancor più l’empatia cioè la capacità di vivere l’altro come se stessi,di comprendere le sue emozioni,le sue difficoltà, i suoi desideri. Senza empatia non ci può essere una relazione significativa…Questa è una grande abilità che apprendiamo sin da piccoli attraverso il gioco immaginativo, quando il bambino gioca, l’altro ( vero o immaginario) è indispensabile e solo così,giocando, sperimenta sentimenti di amicizia,di piacere, di curiosità… abilità che perdiamo con la crescita o almeno che molti di noi perdono ma che va recuperata perché solo così si costruiscono rapporti “sani” e costruttivi.

Gli studi umanistici e lo studio delle arti ben costruiscono e amplificano questa abilità…la funzione primaria di questi studi è proprio quella di rafforzare la capacità di conoscere se stessi e gli altri…

Secondo Tagore le arti alimentano l’attenzione e la sensibilità verso gli altri e la formazione interiore.

Allora come scuola dobbiamo percorrere questo sentiero, dobbiamo essere ogni giorno allievi di Socrate e stimolare i nostri alunni a ricercare,sperimentare,riflettere e scoprire noi e l’altro. Solo in questo modo riusciremo a cambiare la società dell’apparire ,della corsa alla crescita economica…a formare persone in cui il pensiero critico sia una abitudine,un’esigenza vitale.

Una società dove le disuguaglianze siano eliminate e dove ognuno si veda riconosciuto il diritto di esserci. Ma per questo occorrono ore da destinare a tali insegnamenti!!!!!!!!

La scienza ha promesso la felicità?Non credo. Ha promesso la verità, e la questione è se con la verità si farà mai la felicità. ( Emil Zola)

Sempre vigili