Intestazione



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Amicus Plato, sed magis amica veritas – Mi è amico Platone, ma ancora più amica la verità (Aristotele)
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Sognatore è un uomo con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole (Ennio Flaiano)

martedì 28 agosto 2012

A proposito della lingua italiana (VI)

Visto il gradimento della precedente puntata sui modi di dire, presento qualche altra curiosità etimologica alla spicciolata.

Canicola, solleone: termini di stagione praticamente sinonimi, usati anche genericamente nel senso di caldo intenso e soffocante. L'origine di entrambi è tuttavia astronomica, e praticamente coincidente in termini cronologici.
Canicola deriva dal nome latino della stella Sirio (Alpha Canis Majoris), la principale della costellazione del Cane Maggiore e la più brillante del cielo notturno, che i romani chiamavano Stella Canicula; il suo sorgere eliaco (cioè in contemporanea al sole) che si verificava un tempo verso il 20 Luglio (oggi avviene all'inizio di Agosto a causa della riforma gregoriana del calendario), era anticamente associato al culmine della stagione calda.
Solleone è invece riferito alla presenza del sole nella costellazione zodiacale del Leone, che avviene nello stesso periodo, all'incirca tra il 20 Luglio e il 20 Agosto. I due termini sono quindi passati nell'uso comune per indicare il periodo più caldo dell'anno.

Bastardo:  è attestato nella lingua italiana col duplice significato di persona nata da unione illegittima e cane non di razza pura; essendo considerato termine volgare, in questa seconda accezione si tende oggi a sostituirlo con meticcio, voce di origine spagnola che indicava in origine gli incroci tra i conquistadores europei e le popolazioni native del sudamerica.
Negli Stati Uniti è considerato un insulto sanguinoso molto più che in Europa; probabilmente proprio perché quella nordamericana, originata da continui incroci tra europei di varia nazionalità, pellerossa e neri africani, è verosimilmente la popolazione più meticcia del mondo.
L'origine del termine è controversa, i linguisti hanno tirato in ballo le più disparate lingue per spiegarla; dev'essere comunque voce antica, visto che in italiano, spagnolo, inglese, francese e tedesco ha lo stesso suono.
Personalmente sarei favorevole a farla derivare dal basto, la rozza sella che regge il carico degli animali da soma, in particolare del mulo, da sempre emblema di incrocio tra individui diversi, e visto quasi come essere contro natura. Non è un caso che da mulo derivi anche mulatto, termine che indica chi nasce da un uomo bianco e una donna nera, o viceversa.
Bastardo ha assunto nel tempo svariati significati, anche tecnici, riconducibili comunque all'originale: nel medio evo si chiamava spada bastarda un'arma intermedia tra la spada d'armi, leggera e da usare con una sola mano (l'arma tipica dei cavalieri), e il pesante spadone a due mani usato prevalentemente dalla fanteria; in meccanica la lima bastarda ha anch'esse caratteristiche intermedie tra le lime da sgrossatura e quelle da finitura.

Fellone: voce ormai in disuso, che si sente solo in film o romanzi ambientati in epoche antiche; accrescitivo – e quindi peggiorativo – di fello, ancor meno usato (ma cfr. Inferno, XXI, 72: ma el gridò: nessun di voi sia fello!), aveva originariamente il preciso significato di traditore nei confronti del signore al quale deve fedeltà; passò poi ad indicare ogni tipo di persona infida e traditrice, che colpisce di nascosto con l'inganno. "Ah, vil fellone!" è, nei romanzi d'avventura, il tipico grido di chi sia assalito a sorpresa da qualcuno che credeva amico.
Anche in questo caso le interpretazioni sono molteplici, ma a mio parere esiste sicuramente una radice comune con l'inglese to fell e col tedesco fallen (cadere o far cadere), come coi termini italiani falso e fallire.

Marrano: anche questa è voce disusata, se non in senso ironico o fintamente aulico. Benché sia spesso intesa come sinonimo di fellone nel senso di traditore ha tuttavia un'origine tutt'affatto diversa e, una volta tanto, accertata univocamente.
Durante e dopo la reconquista, cioè l'occupazione della Penisola Iberica da parte dei re cristiani che scacciarono i regnanti arabi che vi erano installati da secoli, quella regione era abitata anche da una consistente comunità ebraica, i cosiddetti ebrei sefarditi (da Sefarad, nome che essi diedero alla Spagna); nel XIV/XV secolo, a riconquista praticamente ultimata, gli ebrei furono obbligati dai governanti di Spagna e Portogallo a convertirsi al cristianesimo, e vennero chiamati conversos, cristianos nuevos o anche marranos (probabilmente dall'arabo mu-haram, cosa vietata). Inizialmente il termine non aveva quindi valenza denigratoria, ma cominciò ad assumerla a seguito delle voci che volevano queste conversioni effettuate per pura convenienza, mentre segretamente gli ebrei avrebbero continuato a professare la loro religione. L'odio razziale portò a gravi fatti di sangue tra cristiani e marrani e all'espulsione – o alla fuga – della maggior parte degli ebrei iberici, che si dispersero in tutta l'Europa e nel nord Africa, e fece sì che il termine marrano diventasse sinonimo di persona infida e traditrice, e con tale significato è passato anche nella nostra lingua.

Un saluto dal vostro
Cosimo Piovasco di Rondò