Dedicato a Sheryl
Per sua stessa ammissione, non è stata Sheryl a inventare questo progetto; ma io l'ho scovato su un suo POST, e i miei debiti sono uso riconoscerli.
Come mia abitudine, cambio le regole a mio piacimento, e dunque:- il gioco consiste nell'intervistare una serie di blogger amici;
- chi è intervistato deve rispondere alle domande con un commento sul post dell'intervistatore;
- è facoltativo proseguire il gioco, cioè ripubblicare le risposte sul proprio blog e, se gradito, coinvolgere altri amici (mi piacerebbe che chi lo fa lasciasse traccia nel commento, per permettere a tutti di andare a leggere);
- è ugualmente facoltativo modificare le domande, cancellarne alcune e aggiungerne di nuove;
- le domande sono le stesse per tutti, sono evitati riferimenti diretti ad un blog in particolare (almeno nella mia versione), quindi devono essere il più possibile universali.
Ed ecco le dieci domande che rivolgo ai miei amici (le domande sono in grassetto, le aggiunte in carattere normale sono esplicative):
- perché un blog? quali sono state le tue motivazioni nell'affacciarti per la prima volta in blogosfera?
- quando? da quanto tempo gestisci un blog?
- quante volte? (sì, lo so che sembro un po' il prete nel confessionale... ma un po' di confessione in questo gioco ci sta) quante piattaforme hai cambiate? quali? perché? quali ti sono piaciute di più e quali meno?
- più delusioni o piacevoli sorprese nella tua vita in blogosfera?
- quante volte hai pensato di rinunciare e hai cambiata idea?
- descrivi il perché del tuo nickname (e del tuo avatar, se vuoi);
- hai mai cancellato un commento o bloccato un utente? se sì, perché?
- scrivi più per te stesso/a o per gli altri?
- che cosa pensi dei blog privati?
- racconta un aneddoto (o due, o tre...) particolarmente significativo della tua vita in blogosfera.
Non nomino nessuno direttamente, ma spedirò un invito circolare a tutti gli amici in rete; se dimentico qualcuno mi perdoni e, se gli piace, partecipi; allo stesso modo può partecipare chi passasse da qui per caso.
Ovviamente non do il buon esempio: troverei perlomeno ridicolo intervistare me stesso. Ma se qualcuno è curioso può tranquillamente rimbalzarmi il gioco, con le stesse domande o con altre, non mi sottrarrò.
Cosimo Piovasco di Rondò