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Azzardo alcune risposte, caro Pippo.

In Politica on febbraio 17, 2014 at 10:06 am

“a)Mi spiegate perché, davvero, stiamo facendo un altro governo con questi signori, preoccupati solo di non discutere di unioni civili e di ius soli?

b)Perché stiamo facendo un altro governo che non solo non ha il mandato degli elettori ma non rappresenta nemmeno il 50% dei suffragi dello scorso febbraio?

c)Perché stiamo facendo un altro governo frutto di un ribaltamento della linea, poi di una scissione, poi di un ribaltone e infine di una staffetta “sul posto”?

d)Perché stiamo facendo un altro governo dopo avere escluso di farlo, preoccupati soltanto di fare una velocissima legge elettorale di cui ora tutti dicono che non è poi così veloce, che bisogna completarla con le riforme e che poi non siamo mica sicuri che passa, dopo aver giurato che passava nel giro di due settimane e che era una mossa geniale perché tutti avrebbero dovuto farla passare così senza fare una piega?

e)Mi spiegate perché abbiamo celebrato l’uscita di scena di Berlusconi e poi abbiamo celebrato il suo ritorno?

f)Mi spiegate perché ci siamo detti ufficialmente contrari alle larghe intese (era ora) e per tutta risposta ne facciamo delle altre, che sono solo più lunghe delle precedenti?

Me lo spiegate voi, perché io non ce la faccio?”

 

Avete appena letto i quesiti che Pippo ha lanciato qualche giorno fa’.

Azzardo alcune risposte, caro Pippo:

a, b, c) Stanno rifacendo un governo con gli alfano boys solo e soltanto per merito dei 101 anonimi deputati del PD che hanno affossato Prodi e Rodota’.

d) La risposta e’ insita nella domanda, NESSUNO vuole una nuova legge elettorale votata da gran parte dell’emiciclo e,  se mai si fara’,  sara’ una legge votata solo da una parte, come il porcellum insegna.

e, f) Qui e’ piu’ semplice, non si tratta di far resciuscitare il calvoamesialterni, bensi’ di non smettere di immaginare un futuro come il suo, dato che negli anni si e’ dimostrato come piu’ di un’eminenza del PD abbia nel cassetto il recondito sogno di emulazione.

A tal proposito dovrebbe insegnare qualcosa l’oramai celeberrima bicamerale del 97 dove un ancora giovane Cuperlo era il braccio operativo di D’Alema.

Segnalo inoltre che i gangli di potere e affari dove sguazzano le societa’ dell’impero Fininvest sono estirpabili in decenni, non certo con una condanna per frode.

 

E non mi si dica che stavolta il governo non si fa’ con il watussomancato, che di barzellette sarei stufo, senza il beneplacito dell’arcoriano non vi sarebbe alcun accordo con gli alfaniani, lo comprende anche un cerebroleso.

 

Per ultimo, vorrei sottolineare una frase detta da Squinzi qualche giorno fa’:

“dateci un paese normale e vi faremo vedere di cosa siamo capaci”

E’ una frase che mi ha commosso, da decenni parlo con dirigenti di aziende, con capireparto, con operai specializzati, ebbene, care lettrici e cari lettori, potrei dire di non averne mai trovato uno impreparato nel proprio campo, tutti preparati, quasi tutti con una voglia tangibile di innovazione, di progresso, di fare cose nuove e farle bene.

Ecco, il desiderio del presidente di Confindustria e’ anche il mio, che navigo sull’altra sponda, che tocco ogni giorno il Paese Normale, che c’e’ gia’, che compete con chiunque, che premia i capaci, che non ha paura di nessuna sfida.

Fra le varie, questo tema mi pare il piu’ lontano dall’aula, con mio sommo dispiacere.

 

 

I GIOCHI

In Politica on febbraio 10, 2014 at 9:19 am

Premessa:

Non sono   interessato alla querelle giochi/si’ giochi/no che si manifesta ad ogni appuntamento olimpico.

Bla bla bla e poi non succede mai nulla, provare a vedere i diritti civili dopo Pechino 2008, o la cristallina democrazia creatasi in germania dopo Berlino 1936.

Chi non va’ alle Olimpiadi e’ SEMPRE in torto, lo sport e’ universale, santo cielo!, boicottarlo significa non aver capito un cazzo.

I GIOCHI.

Sono innamorato anche di quelli estivi, ma per gli invernali potrei sublimare.

A Sochi si sono aperti i giochi.

I giochi non tirano su i muri fra i popoli, i giochi aggregano ragazzi di tutto il pianeta, tutti li’, tutti vicino.

Alla cerimonia di apertura ha sfilato la comitiva Israeliana, seguita a dieci metri da quella Iraniana, pura fantascienza in qualsiasi altro posto.

LE GARE

Tifo Italia anche nell’Hockey su ghiaccio, che manco ci siamo.

E poi lo sci alpino, quello di fondo, il salto dal trampolino (quando vedete un salto, mettetevi nella stessa posizione di fronte al teleschermo, e mimatelo, compreso di atterraggio in telemark, una sciccheria), lo slittino, il bob, il biathlon, io amo il biathlon, e ancora lo snowboard, lo skeleton, la combinata nordica, il pattinaggio artistico e quello di velocita’, il curling, il freestyle.

Qualcuno di voi forse non conoscera’ tutte queste nobili discipline, nulla di meglio di un’olimpiade per fare ammenda.

E sono in tanti, le medaglie poche.

Metti che hai 25 anni, da 15 ti alleni nella 15 km di fondo, tutti i giorni, ore e ore. Poi arrivi alle Olimpiadi, corri la gara e arivi 48imo.

Una vita a sputare sangue e arrivi 48imo.

Qui sta il punto nodale dell’intero post:

SEI 48imo AL MONDO!!!

Hai conosciuto tuoi coetanei da ogni dove, hai gareggiato con tutte le tue forze, sei stramazzato sulla neve dieci centimetri dopo il traguardo.

SEI 48imo AL MONDO!!!

Dietro di te ne’ arriva un altro, crolla pure lui, e con un filo di voce ti sussurra:

SIAMO NEI CINQUANTA!!!

Poi torni a casa e ti alleni per altri quattro anni, tralasciando i compensi economici che sono una vera vergogna.

Pensate che Gregory Carijet, slittinista svizzero accreditato anche di podi in coppa del mondo, per poter partecipare si e’ venduto l’auto, la moto e il kit da surfista.

 

CURIOSITA’

Come in ogni buona famiglia, c’e’ sempre chi si imbuca, poca roba, tipo Alberto di Monaco con il bob, o qualche nobile decaduto con villa a st. Moritz che si fa’ tesserare per il Burkina Fasu.

C’e’ uno snowboardista statunitense che non riusciva ad ottenere il minimo per le olimpiadi, allora ha deciso di dare un drastico cambio alla sua vita, e si e’ messo a vivere in automobile, ai piedi delle piste dove si allena, per due anni, e si e’ qualificato.

Ma il massimo e’ stato raggiunto da Fuahea Semi, isole Tonga, slittinista.

Il tongano non aveva ne’ risorse, ne’ mezzi, menchemeno una pista dove allenarsi, al che una ditta di lingerie tedesca si e’ offerta:

ti paghiamo tutto noi, ma tu devi cambiare nome.

Con decreto regio della regina di Tonga, Fuahea Semi si e’ recato all’anagrafe e si e’ fatto cambiare non solo il nome, pure il cognome :

Il suo nuovo nome e’ BRUNO BANANI, il marchio tedesco, e il tongano e’ arrivato 32imo, il mio eroe e’ lui.

 

Buone Olimpiadi a tutte e a tutti.

Vs. Zac the jumper

 

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