Il Blog

Archive for dicembre 2010|Monthly archive page

2011.

In Politica on dicembre 28, 2010 at 2:25 PM

Carissimi.
Mi auguro e Vi auguro un Nuovo Anno così sperato:

La fine del pedonanismo.
La pensione di D’Alema.
Il ritorno di Vendola in aula.
La conoscenza di nuove persone.
L’inizio del Wi Fi libero.
La sostituzione di Minzolini.
Il fallimento del terzo polo.
La chiusura di Guantanamo.
La rielezione a vita di Evo Morales.
Un libro nuovo di Daniel Pennac.
Un altro di Luis Sepulveda.
L’hockey Valdagno in finale di Eurolega, poi ce la giochiamo.
La definitiva accettazione dello studio sulle staminali.
Il confino a Brembate per Calderoli.
Il confino per Capezzone, dove vuole lui.
Una sceneggiatura inedita di Monicelli.
Il ritorno all’antico “lavoro” del trio
CarfagnaGelminiBrembilla.
Il flop di tutti i reality.
Un’ overdose per LaRussa.

Per ultimo,
così mi resta impresso meglio,
La salute ottima e duratura per mia Mamna, mio Fratello, i miei Nipoti Vittorio e Umberto, e per tutti i miei amici, vicini e lontani, alla Nunzio Filogamo.

Saluti.

Zac

Lo scempio consapevole.

In Politica on dicembre 23, 2010 at 4:16 PM

I credenti possono dire 
“siamo nelle mani di Dio”.
Io, che credente non sono, posso dire
“siamo nelle mani di incapaci”.

Fra un quarto d’ora il Senato della Repubblica, quello presieduto, l’altro ieri, da una cocainomane, voterà la riforma Gelmini.

Allora ieri sera me la son letta tutta, articolo per articolo.

Uno scandalo, una riforma fatta per formare un esercito di tronisti.
Non e’ una battuta, magari lo fosse, vi sono articoli interi senza copertura finanziaria, premi di merito senza indicazioni riguardanti gli emolumenti per le borse di studio, crediti illimitati a chi ha vinto una medaglia olimpica nello sport, se per caso sei in carrozzella sono cazzi tuoi.

E ancora, il paventato concorso nazionale unico, puff, svanito nel nulla.
Le università telematiche assorte a medicea per le nuove generazioni.
Gli atenei del sud, tipo quello di Reggio Calabria, dove la EnteroGelmini ha conseguito la laurea, letteralmente affossati a scapito delle università del nord, così care a Renzo Bossi.

Tagliano tutto, ma nessuno ricorda che la finta riforma prevede l’assunzione di VENTIMILA insegnanti di religione cattolico-cristiana, e non per concorso, bensì per decisione della Curia che, fino a prova contraria, e’ un organo

COMPLETAMENTE ESTRANEO 

all’ordinamento giuridico, amministrativo e legislativo di questo paese.

Potrei continuare per giorni, ma non tedio i lettori più del dovuto, mi fermo qui.

Oggi, Giovedi 23 Dicembre 2010, 
si approva la fine del futuro per gli studenti italiani, tutti, anche i giovani leghisti, che se non hanno un padre nello stesso ramo di studi, se lo prenderanno nel culo, pari pari ai loro parieta’ di Messina.

Ciò che risulta incomprensibile e’ che, per una misteriosa alchimia, molti non si sono accorti dello scempio che si apprestano ad approvare.

O forse lo sanno ma sono unti dalle lobbies facenti capo alle baronie, che da questo disegno di legge ne escono totalmente illibate.

Ti girano un po’.

In Politica on dicembre 20, 2010 at 4:42 PM

Sull’ultima di Gasparri non spreco una riga.

Sulle altre:
Gelmini laureata con bustarella.
“Trota” Bossi diplomato in quasi due lustri e attuale consigliere regionale in Lombardia.
Maroni che chiede il Daspo anche per gli studenti (il Daspo e’ la più grande bufala sulla sicurezza, chi ha un Daspo va’ allo stadio tutte le Domeniche).
Tremonti che nella manovra di stabilita’ eleva di 25 milioni di Euro i finanziamenti per il CEPU, portando l’Università mediatica dei Polidori al pari della Bocconi e della Cattolica, inteso come denari ricevuti.
Sua Bassezza che dice
“I veri studenti sono a casa a studiare”.
Sempre Sua Bassezza che va’ oltre:
“Gli studenti in piazza sono eversivi e fuoricorso”.
E’ giusto ricordare che il nano di laureo’ in sette anni, la figlia Barbara tre anni fuori corso, a quest’ultima e’ stata offerta una cattedra poche settimane dopo la laurea.

Mettetevi nelle vesti di uno studente, uno con voti medio alti, figlio di persone normali, che conosce bene TUTTI i punti sopracitati.
Ora provate a chiudere gli occhi e immaginatevi di essere lo stesso studente fresco di laurea, sprovvisto di paraculamenti e costretto a lavorare come magazziniere alla FED EX.

Un po’ ti girano, 
un po’ tanto,
se non ti girano vuol dire che tuo padre e’ un notaio.

Vai in piazza, assieme ad altre decine di migliaia di tuoi compagni, gridi gli slogan, mostri il tuo cartellolibro,
poi lo 0,25% dei manifestanti sbrocca.
Te ne torni a casa beccandoti una ramanzina dai genitori e vedi che in TV nessuno parla di te e dell’altro 99,75%.
No.
Tutti parlano dello 0,25.

Ti girano un po’ di più.

Poi scopri che forse, e proprio perché e’ un forse da’ ancora più fastidio, qualche 0,25 e’ li’ per eseguire un ordine impartito dal graduato superiore:
“Vai e mena, che la prossima settimana ti mando in pattuglia a Portofino”.
A tal riguardo osservo che le forze dell’ordine, da sempre, infiltrano per tempo agenti nelle organizzazioni malavitose e ostili all’establishment:
Brigate Rosse, Mafie, Camorre, Potere Operaio, N.A.R., Narcotraffico, P2.
Ah no, alla P2 si erano iscritti, non infiltrati.

Il movimento studentesco fa’ paura come le BR.

E’ un’evidente e pacchiana esagerazione,
montata bene, peccato che alla fine ci rimetterà l’intera università pubblica italiana, con lei anche qualche milione di studenti, 
quelli che dovrebbero guidare questa nazione in futuro.

Difatti, ci governano dei “fuoricorso”.

E ti girano del tutto.

Anche fra le forze dell’ordine e’ giusto e dovuto un distinguo:

al pari degli studenti, la percentuale di quelli che manganellano a prescindere e’ molto bassa rispetto alla totalità dei poliziotti.

Oggi uno di loro ha scritto una lettera aperta agli studenti:

 ”Studente, mi rivolgo a te, io sono consapevole che non sei stato tu, tu hai tutte le ragioni del mondo di manifestare per i tuoi diritti, ma quello che non sai forse e’ che noi poliziotti siamo con voi, siamo dalla vostra parte e non siamo contro nessuno.
Io sono padre e figlio di mio padre, e’ dura stare in strada quando succedono gli scontri, e  spesso ho paura.
 I media e i politici a volte esasperano i toni, non rendendosi conto che in strada ci sono solo persone, che abbiano la divisa o che siano studenti, siamo tutti ‘uomini’ e tra noi non deve esistere il vs!
 Grazie studente, ricordati, se hai bisogno di qualsiasi cosa noi siamo qui al tuo servizio. Ciao da un amico, ciao da un poliziotto”.

Questa e’ una battaglia di gente per bene, come al solito, con le iene affacciate sui balconi del Palazzo, per assistere al macello.

Come al Colosseo,
più di duemila anni fa’.

Non e’ cambiato un cazzo.

Bene così.

In Politica on dicembre 14, 2010 at 5:00 PM

Anche stavolta.
Venezia sconfisse la peste.
I Partigiani sconfissero i fascisti.
Ghandi sconfisse la Regina.
Persino il Catania, quella volta del
“Clamoroso al Cibali”, riuscì a sconfiggere l’Inter.

Lui no.
Lui non lo batti.
Certo, da più di cento voti di maggioranza siamo arrivati a tre.
Certo, comprando un paio di indebitati non riesci a governare.
Certo, oggi e’ un giorno più vecchio di ieri, un giorno in meno alla dipartita del calvoamesialterni.

Adesso in tre settimane cercheranno alleanze singole di vecchi peones sensibili alla pecunia, e alla poltrona.

Deja vu.

Ma sono contento.
A primavera si andrà a votare.
I leghisti dovranno calare le braghe e tentare di aprire all’UDC.
Vedremo.

C’è un aspetto che da’ l’esatta istantanea del voto in aula:
un’orda di deputati viagrini e neomedievalisti si e’ schierata in fondo al corridoio dove i deputati esprimono il voto palese.
Boati e applausi ai “comprati”, risse e urla offensive per quelli che hanno “tradito”.
Ho visto Bersani votare la sfiducia, non volava una mosca.
Ho visto tale Scilipoti votare contro la sfiducia, cori da stadio.
Ho visto leghisti inseguire i fiellini.
E ho visto Cicchitto parlare, il che non e’ mai cosa gradita alle mie trombe di Eustachio.

Fuori le mura del Parlamento vi sono gli studenti, incazzatini, hanno letto la finta riforma EnteroGelmini.
Chiederebbero solo di essere ascoltati.
No.
Sacconi parla di giusta repressione, quell’altro dice che chi studia se ne sta a casa.
LaRussa si sta fregando le mani, magari manda qualche balilla.

Una maestra ha chiesto:
“Come si fa’ a sviluppare un programma didattico con classi da 27 bambini?”

Io non so rispondere.

Vi invito caldamente a leggere e vedere le foto che ci sono qui:
http://pensierinutili999.blogspot.com/2010/12/black-bloc-di-stato.html

Faccia A, Faccia B.

In Politica on dicembre 9, 2010 at 2:52 PM

Si vocifera che saranno meno i Romani che si sposteranno su’ al nord, molto nord, a Merano per esempio, nell’intento di visitare i mercatini natalizi.
E’ sufficente una passeggiata a Piazza Montecitorio.

Il genere umano, di questi giorni, mostra la classica faccia da Giano bifronte.

La faccia A:

Un fottio di persone, esperti informatici perlopiù, si sono unite per attaccare i siti delle carte di credito, sino ad arrivare al sito della Palin, che cosa permetta alla Sarah un dominio in rete resta un mistero.
Valanghe di hacker hanno dichiarato guerra a chi boicotta wikileaks.

Mi permetto di ricordare che nulla di ciò che pubblica Assange ha una sola parola che non sia esattamente ricopiata da file scritti da funzionari U.S.A.

E’ un nuovo tipo di battaglia, mi piace, la Palin stava pagando l’ultimo collare di volpe da infilarsi dove vuole, che il commesso sibila:

“Ehm, Miss Palin, your MasterCard platinumgoldsilver is empty.”

Tifo hacker, tutta la vita.

Faccia B

Trecento persone non si trovano più.
Delle persone più alte in grado le hanno fatte sparire.
Il fratello agli arresti per evitare che ritiri il Nobel del fratello, quello incarcerato.
Agli aeroporti fermati centinaia di cittadini cinesi, fatti rimanere in patria solo per aver firmato la Charta08, una dichiarazione che si rifa’ alla Charta 77, redatta all’epoca in Cecoslovacchia.

Riporta così:
”  Charta 08 è un grande appello alla libertà di espressione, al rispetto dei diritti umani e alle elezioni libere
Charta 08 sostiene la necessità di introdurre riforme democratiche nel sistema politico e il rispetto dei diritti umani, segnatamente della libertà di pensiero, nel proprio Paese.”

Tu firmi quella che una mente sana considera un’ovvieta’.
O ti arrestano o scompari.

Sentivo che il partito centrale e’ riuscito a far filtrare la notizia, di modo che solo lo 0,2% della popolazione conosce l’accaduto.

Poi si sono inventati in tre giorni il premio Confucio, consegnato al presidente di Taiwan, nominato dai medesimi creatori dell’evento.

“La Cina e’ vicina” cantava Giovanni Lindo Ferretti prima della conversione.

Tifo Liu Xiaobo, tutta la vita.
 

Zac e l’arte

In Politica on dicembre 7, 2010 at 9:07 am

Siete tutti invitati.
Venerdi’ 10/12, dalle 1930.
Vs.
Zac, Spigoli e Cuori

ZAC

La Paura e’ come il Lego.

In Politica on dicembre 6, 2010 at 3:16 PM

“Abbiamo paura di tutto”.
E’ una frase pronunziata da un reggicartellonipadano, a Brembate.
Lasciando stare il dramma della ragazzina scomparsa, tanto ci pensa Vespa, la citazione offre una domanda lapalissiana:

“Ma Lei non ha votato la coalizione della Sicurezza?”

Io vivo in una cittadina poco più grande,
e NON ho paura.

Perché la paura e’ come il Lego, la devi costruire.

Ho frequentato i posti più impervi e pericolosi d’Europa, ho la malsana abitudine di fare un viaggio in una città estera e dedicarmi alla ricerca del cuore pulsante, di solito lo trovi dove una vita vale molto meno di quella di Marchionne, in termini economici, ma cento volte di più se i termini sono quelli sociali.
Sono stato rapinato due volte, in entrambe le occasioni sorridevo, chi voleva i miei pochi spicci altro non era che un essere umano meno fortunato di me.
E alla fine non e’ molto diverso dai furti legali che compie periodicamente un direttore di banca ai suoi correntisti.

Lo so’, e’ un’immagine forte, non tutti reagiscono con un sorriso, non sono neanche così sicuro che sia un bene, fatto sta che io NON ho paura.

Se un disperato ti guarda male e tu gli chiedi come va’ o se vuole bere qualcosa o solo un indicazione stradale, 99 volte su cento un sorriso sara’ la risposta del bruto.

Sulla sicurezza questi beoti hanno vinto le elezioni.
I loro elettori sono ancora li’ a richiederla, e nel mentre hanno sempre più paura.
Un giochino strepitoso.

Io ho paura di un semaforo che lampeggia, o della Streiff di Kitzbuel da fare in libera, o di un calabrone incazzato, che non di un africano che mi guarda male.

E’ qualcun altro, non e’ dei nostri.
Questa e’ la motivazione che li fa’ stare un po’ più tranquilli.
Se viene fuori che e’ stato il parroco di Brembate sono convinto che ne risulterebbero meno compiaciuti e sereni.

Sembra quasi che l’aver paura li faccia star bene, dare un senso alla quotidianità, spiare, usare circospezione ovunque, pensare sempre in negativo quando lo sguardo incontra un’immagine diversa dai canoni, sparlare di quello che hai a cinque metri con quello che hai a mezzo metro, aprire la porta di casa e uscire prevenuti.

Badate che non e’ facile un programmino del genere, porta via tempo e energie, implica un irrigidimento del sistema simpatico poco salutare.

Hanno votato un sistema che li porterà a una patologia.

Sono cose misteriose.

Al che’, sarebbe da fare dei cartelloni di risposta, non v’e’ nulla da inventare, basta citare:

“Non ho paura della morte, ma di morire.” 
Indro Montanelli

“Ma quale paura? Nel mio vocabolario non esiste questa parola, a meno che non si tratti di un errore di stampa.” Totò

“L’unica cosa di cui aver paura è la paura”. 
Franklin Delano Roosevelt

“La maggior parte degli uomini non vuol nuotare prima di saper nuotare.” Hermann Hesse

Per ultimo:
“in Europa 9 casi su 10 di stupri, maltrattamenti di donne e bambini, assassini a sfondo sessuale, si svolgono fra le mura domestiche, i colpevoli sono 9 volte su 10 appartenenti alla stretta cerchia familiare”

Simonetta Agnello Hornby,
scrittrice e presidente del Tribunale di Special Educational Needs and Disability di Londra.

Una con le palle quadre,
senza paura.

Tutto in un giorno, incapaci.

In Politica on dicembre 2, 2010 at 4:10 PM

Tutto in un giorno.

Corradino Michele, il segugio della Prestigiacomo, suo personale candidato all’agenzia per il nucleare, e’ stato trombato.

Il Ddl sull’universita’, quello senza copertura economica per intenderci, calendarizzato al Senato dopo il voto di fiducia del 14 dicembre.
Per fortuna.

Il rimborso del 5 per mille alle associazioni di volontariato, promesso anche in diretta tv da Tremonti, cestinato.

Di fronte al ministero della difesa i militari in missione che protestano perché anche loro, SONO PRECARI.
Te ne vai in guerra e quando torni sono cazzi tuoi.

In un sol giorno.

Sono dei mentitori incapaci, non perché lo dice Wikileaks, lo dicono i fatti.

Io ci provo.
Provo a trovare un senso logico e positivo a questi governanti, ma non ci riesco.
E’ lampante il grado di inadeguatezza di taluni figuri, ricoprenti importanti scranni ministeriali.

La Prestigiacomo e’ stata denunciata per inquinamento ambientale.
Fa’ il ministro per l’ambiente.

La Gelmini si e’ comprata la laurea a Reggio Calabria ed e’ stata esautorata dalla presidenza del consiglio comunale di Desenzano dalla sua stessa maggioranza leghista per “Totale incapacità politica e amministrativa”.
Fa’ il ministro per l’istruzione.

Tremonti ha trascorso vent’anni ad aprire società offshore per conto del nano, in qualità di commercialista.
Fa’ il ministro del tesoro, il suo.

Ignazio “narice” LaRussa.
Lui si’ ha fatto il militare, peccato che volesse fare il paracadutista ma non c’è riuscito, quindi ha riparato nei carristi, comandava un plotone nelle valli bergamasche.
Fa’ il ministro della difesa.

Fanno quattro ministri.
Non vi cito la marea di sottosegretari mezzi analfabeti che cercano di esporre un concetto in aula.

Poi vanno per manina da Vespa o da Minzolini a dire che non e’ vero, che e’ un complotto, che e’ colpa di chi c’era prima.

Oppure mettono tutto a tacere.

Come e’ già successo per:
Le ronde
Le impronte ai bambini rom
Il cancro sconfitto
Allenati per la vita (ricordate?)
Il terremoto all’Aquila
Il “Comprate azioni ENI”
E, dulcis in fundo,

La SOCIAL CARD.

Buffoni.

  • Progetta un sito come questo con WordPress.com
    Comincia ora