“È stata rilasciata la prima immagine a colori del telescopio spaziale James Webb, ritrae un ammasso di galassie la cui massa deflette e amplifica la luce di galassie ancora più lontane, luce che è partita oltre tredici miliardi di anni fa.”
Eccola qui
Che figata eh..
Le galassie che vedete più allungate sono quelle più distanti, è l’effetto di curvatura della luce, che si manifesta con il nome di “lente gravitazionale”, teorizzata da Albert Einstein.
Molti luccichii sono più estesi della nostra Via Lattea, e molti altri ci sovrastano in scala uno a un milione, è una cifra così grande che potrebbe “darci delle risposte alle domande che non abbiamo ancora immaginato di porci” (così il direttore della NASA).
Da adolescente, quel maramaldo di Einstein fece un sogno, che per nostra fortuna egli trascrisse al mattino, appena svegliato.
Si era sognato di cavalcare dei fasci di fotoni di forma arcuata, e riuscendo ad eccitare i fotoni dell’arco dove stava, riusciva a saltare sull’arco superiore.
Erano gli inizi del ‘900, che mente!!
Il problema nasceva, e nasce, visto che ancora non ci siamo arrivati, quando si tenta di accelerare un fotone, che già viaggia alla velocità massima che ci è concesso ipotizzare, che è quella della luce.
Qualsiasi cosa che viaggia più veloce della luce fa decadere tutte le regole della fisica classica, quindi il caro Albert si areno’, ma non prima di aver compreso che questi salti, a velocità impossibile, avrebbero avuto come risultato quello di far deviare i medesimi fasci di fotoni, per quello se li era sognati arcuati.
Da questo sogno Albert formulò la “Croce di Einstein”, dove vi sembra di vedere 5 corpi celesti, mentre sono solo 2, è che quello che sta molto dietro (una nebulosa distantissima) a quello centrale (un Quasar meno distante) deflette la sua immagine nei quattro punti cardinali per l’effetto gravitazionale del Quasar.
Per millenni prima di Albert si erano dati i nomi a 5 corpi celesti al posto di 2, Einstein aveva “dimagrito” l’universo visibile di miliardi di stelle!!!
Gli scienziati, nel 2022, si avvalgono anche delle formule che sussistono solo dove decadono quelle della fisica classica (Newton, Einstein, Bohr, etc etc), quelle della fisica quantistica (Planck, Feynman, Hawking, etc etc).
È l’inizio del viaggio che porterà la scienza mondiale a studiare, per esempio, la materia oscura, della quale siamo permeati.
Molti si chiederanno a cosa serve questa scoperta?
Taluni di loro parlano anche di spreco di risorse, ma la mamma dei bifolchi è sempre gravida.
Un buco nero, di 1 metro di diametro, produrrebbe, se messo in orbita gravitazionale attorno alla terra, l’energia equivalente a 5 centrali nucleari.
A oggi è impossibile anche la teorizzazione del come far stare un buco nero in orbita, dato che per la gravita’ si infilerebbe nella terra come fosse burro per raggiungere in qualche zeptosecondo il centro del pianeta.
Ma abbiamo iniziato un nuovo percorso dopo questa immagine, e di norma l’umanità, nella scienza e nella tecnica, raramente tradisce.
Croce di Einstein
E adesso guardatevi, o riguardatevi, Interstellar.