Questa è una delle poche volte che mi sono cimentata con il ricamo in bianco e devo dire che il risultato è stato sufficientemente soddisfacente.
Si tratta sempre di un piccolo centrotavola (30 cm x 40) con un motivo geometrico di 'follittasa' (= foglioline) a punto annodato sardo (punt'e nù).
Il tessuto è il 'cencio' con 11 fili per cm, di cotone, mentre per il ricamo ho impiegato il cotone perlato DMC 12 bianco. Questo è un dettaglio:
L'orlo di circa 1 cm è costituito da un semplicissimo punto a giorno, realizzato con normalissimo filo da cucire bianco, su una sfilatura di due fili di trama ma è impreziosito dagli archetti con picot per i quali ho usato del filo Anchor 25 bianco.
Anche questa potrebbe essere un'idea per un regalo di Natale!
mercoledì 25 novembre 2015
domenica 15 novembre 2015
Il centrino di Natale.
Anche quest'anno cedo lo spazio di questo post a Gioja Ralui 😊...
Come già accadde per lo scorso anno, anche per questo Natale
2015 vorrei proporvi un mio lavoretto a punto annodato sardo. Si tratta di un
centrino in tela Assisi beige ricamato con il più classico dei colori natalizi:
il rosso.
Come si può vedere si tratta di
una cascata di fiocchi di neve di varie dimensioni e tutti diversi tra di loro.
Il tutto è racchiuso in una cornice a zigzag con un semplice motivo a
‘gruxittasa’ (ricordo che la ‘x’ deve essere letta come la ‘j’ francese) in
ciascun angolo e a metà di ciascun lato.
Infine, a completamento: una sfilatura (levando 2 soli fili) in cui il punto a giorno fissa l’orlo e, sul bordo, gli archetti con picot che costituiscono la classica rifinitura dei lavori a punto annodato sardo.
Infine, a completamento: una sfilatura (levando 2 soli fili) in cui il punto a giorno fissa l’orlo e, sul bordo, gli archetti con picot che costituiscono la classica rifinitura dei lavori a punto annodato sardo.
Alcuni dei fiocchi di neve ricamati in questo centrino, sono
stati pubblicati nel libro ‘Il
punto annodato sardo’ di Gioja Ralui.
A proposito del libro, voglio ricordare
che in esso potete trovare tutte le spiegazioni circa l’esecuzione del lavoro,
sia relativamente al punto annodato sardo che agli archetti con picot. Ricordo anche,
per chi ancora non l’avesse e volesse acquistarlo, che il ricavato della
vendita va interamente in beneficenza. Lo scorso anno ben 2500 dollari USA sono
stati inviati alla missione cattolica di Camp Garba in Kenya (http://www.diocesidiiglesias.it/home_diocesi/in_evidenza/00022874_Grave_emergenza_umanitaria_a_Camp_Garba.html) per consentire la frequenza alla
scuola ai ragazzi del luogo. Chissà se anche quest’anno si riuscirà a
raggiungere lo stesso risultato?
Come ho già accennato sopra, per l’esecuzione del centrino è
stato utilizzato un tessuto di lino Assisi colore beige (11 fili per cm), mentre
il filo è il ritorto fiorentino 12 dell’Anchor, colore n° 47.
Le dimensioni del tessuto sono: 41 x 33,5 cm comprendendo
anche quel centimetro e mezzo circa che deve essere ripiegato su ogni lato per formare l’orlo.
Nella foto seguente sul centrino sono stati apposti dei
numeri per facilitare il riconoscimento dei fiocchi in rapporto ai
corrispondenti schemi.
Per problemi di spazio e per non dilungarmi troppo, non riporto qui gli schemi contrassegnati con i numeri: 1, 2, 3a e 3b che potete trovare, rispettivamente, alle pagine 55, 53 e 56 del suddetto manuale.
Qui di seguito invece vi propongo gli schemi degli altri inediti fiocchi e cioè:
i fiocchi
contrassegnati con i numeri 4 5 e 6…
… quelli n° 7 e 8…
… ed infine lo schema
del fiocco n° 9 insieme agli schemi della cornice a zig zag con gruxittasa la
quale si trova ad una distanza di circa 1 cm dalla sfilatura a giorno.
Un ultimo suggerimento, anche se mi rendo conto che ognuna
di noi ha un suo metodo di lavoro: io realizzo prima l’orlo con il punto a
giorno (gli archetti li lascio alla fine) perché ciò mi aiuta a collocare
meglio all’interno il resto del ricamo… Ma non è una cosa vincolante, credo!
Naturalmente la posizione dei fiocchi può essere distribuita
in maniera differente a seconda dei gusti personali, oppure la
composizione può essere anche ridotta
come numero dei fiocchi stessi… Inoltre
essi possono essere utilizzati diversamente: per decorare tovagliette
all’americana, per esempio, oppure singolarmente (ovviamente solo nel caso dei
più piccoli) per realizzare piccoli regali di Natale come: segnalibri o
decorazioni per l’albero di Natale…
Tutti i suggerimenti per realizzare anche questi ultimi
oggetti - ripeto - li trovate nel manuale ‘Il punto annodato sardo’ .
Buon lavoro!
lunedì 2 novembre 2015
Centro tavola ad Hardanger
Da qualche tempo stavo 'rispolverando' l'hardanger. È una tecnica che mi è sempre piaciuta tantissimo. Molti anni fa realizzai con questo punto una tovaglia per mia madre: semplice ma di grande effetto. Devo ammettere che ebbi un grande coraggio allora: l'hardanger richiede molta precisione e se tagli il filo sbagliato son dolori! Dopo di allora non feci più nulla di impegnativo con questa tecnica, ma recentemente mi lasciai convincere ad acquistare alcuni manuali. Per l'esattezza questi 2:
L'idea è partita dal manuale che ho menzionato prima, ma poi, come mi accade spesso, ho cominciato ad inventare, anche per adattare il lavoro alle dimensioni del tessuto che avevo...
Mentre procedevo ho pubblicato qualche foto su dei gruppi hardanger di facebook ai quali sono iscritta ed alcune amiche hanno apprezzato il mio lavoro e mi hanno chiesto lo schema od almeno il giornale da cui l'avrei tratto. Purtroppo, a parte il punto di partenza che ho preso dal manuale, per il resto ho inventato tutto e non mi arrangio a disegnare l'hardanger. Comunque, se qualcuna fosse ancora interessata allo schema potrà ricavarlo dalle foto che pubblicherò in questo post: devo dire la verità: a me non interessa affatto se qualcuno lo copia, significa che è piaciuto.
In questa foto è presente un quarto del lavoro complessivo:
e poi, di seguito, i motivi dei vari riquadri:
Infine i motivi in diagonale:
I punti impiegati sono quelli dell'hardanger: punto piatto, punto rodi a rovescio doppio, punto rammendo per le barrette, punto spirito 'doppio', punto vapore per i picot e per gli àpici delle foglioline. Il filo che ho utilizzato è il perlato bianco n° 8 (quello in gomitolini) e per le barrette il filo da ricamo Anchor 25 bianco.
Fu soprattutto il manuale con gli splendidi lavori di Sadako Totsuka che mi affascinò...
Avevo un pezzo di lino Assisi beige di Sotema acquistato alcuni anni fa ed ancora non utilizzato, così decisi: avrei realizzato un centro tavola ad hardanger!
Eccolo:
L'idea è partita dal manuale che ho menzionato prima, ma poi, come mi accade spesso, ho cominciato ad inventare, anche per adattare il lavoro alle dimensioni del tessuto che avevo...
Mentre procedevo ho pubblicato qualche foto su dei gruppi hardanger di facebook ai quali sono iscritta ed alcune amiche hanno apprezzato il mio lavoro e mi hanno chiesto lo schema od almeno il giornale da cui l'avrei tratto. Purtroppo, a parte il punto di partenza che ho preso dal manuale, per il resto ho inventato tutto e non mi arrangio a disegnare l'hardanger. Comunque, se qualcuna fosse ancora interessata allo schema potrà ricavarlo dalle foto che pubblicherò in questo post: devo dire la verità: a me non interessa affatto se qualcuno lo copia, significa che è piaciuto.
In questa foto è presente un quarto del lavoro complessivo:
il motivo che sta all'estremità centrale di ciascun lato, con una parte del bordo;
il rombo centrale;
uno dei quattro rombi che gli stanno attorno;
il rombo che, insieme ad altri tre, costituisce gli angoli del gruppo centrale.
uno, traforato, al centro...
... ed uno 'pieno' ai due lati di esso.
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