Oggi voglio parlare dell'ultimo lavoro di
Elisabetta Holzer: "
Il manuale del Ricamo Estense".
Ho conosciuto Elisabetta H. (così la chiamo io per distinguerla dalle altre Elisabette che conosco, in primis mia
sorella) ad
'Italia Invita' la manifestazione che si tiene ogni due anni a Parma (prima era a Rimini). Rimasi subito affascinata dai suoi lavori, così luminosi, colorati, solari. Nel corso del tempo ho approfondito l'amicizia sia attraverso i contatti online come pure nei rari incontri personali a Parma: rari perché - abitando io in un'isola, bella ma pur sempre 'isola', - non sempre ho la possibilità di recarmi ad incontri o convegni sul ricamo.
Tornando al manuale, devo premettere che avevo già quello precedente, pubblicato da Elisabetta H. nel 2007:
...e che mi era sembrato ottimo sia per contenuti che per la chiarezza espositiva e la veste grafica.
Ma devo dire che con questa nuova pubblicazione l'autrice ha superato sé stessa: è veramente, come dice il titolo, un
manuale completo.
In apertura spiega com'è nata questa tecnica: "...
grazie agli spunti forniti...... dalla ceramica graffita ferrarese... dagli affreschi, dai Codici Miniati, da sculture marmoree o lignee e oggetti bronzei rinascimentali".
Segue una prefazione in cui
Bianca Rosa Bellomo sottolinea come questa tecnica, che lei ha visto nascere e che ha seguito nella sua evoluzione, sia, da parte dell'Autrice, un omaggio a Ferrara, la città dei duchi d' Este.
Quindi una breve presentazione da parte di Elisabetta in cui tra le altre cose spiega come il manuale sia nato "
dall'esigenza di documentare il cammino intrapreso e dal desiderio di raggruppare organicamente tutti i punti fin qui adottati...." per "...
esprimere con ago e filo le varie particolarità e sfaccettature delle arti fiorenti riguardanti il periodo della Signoria degli Estensi che va dal XIV al XVI secolo".
Il libro è assai ben organizzato, diviso in sezioni, facilmente reperibili anche grazie all'indice consultabile nelle ultime pagine.
Particolarmente utile la sezione 'Consigli pratici' nella quale si forniscono alcuni suggerimenti su come ad esempio fermare i fili o come eseguire determinati punti tenendo conto della torsione del filato.
Gran parte del manuale - abbastanza corposo: più di 200 pagine - è dedicata alla scuola dei punti, raggruppati per categorie a seconda della finalità che con essi si vuole conseguire. L'esecuzione di ciascun punto è spiegata con chiarezza, corredata di schemi ed illustrazioni che ne mostrano l'effetto finale sia sul dritto che sul rovescio.
Devo dire la verità: vedere questa sezione del libro fa venir subito voglia di prendere ago e filo... e credo proprio che a breve sfrutterò questa miniera di suggerimenti, informazioni, consigli...
Nell'ultima parte sono proposti alcuni progetti, la cui esecuzione è spiegata in maniera minuziosa e riccamente illustrata. Eccoli qui raggruppati nella pagina introduttiva:
ed ecco in primo piano alcuni lavori che definirei meglio capo...lavori!
il biscornu...
...il porta aghi...
...il puntaspilli...
Complimenti Elisabetta H: hai fatto veramente uno splendido lavoro!