Diciamo che sono allenata a guardare le sfumature e in questa storia ne ho riscontrate un paio grosse quanto un Ministero Delle Comunicazioni Sala Stampa Estera e una serie di telecamere sparse.
Ho riscontrato i tempi velocissimi tra causa “pugno ricevuto” ed effetto “esternazioni della vittima e del suo compagno di merende”
Dopo aver preso un pugno in faccia, Capezzone ha delirato…ops…dichiarato:
[[[….''Da liberale sono pienamente per la liberta' di espressione, ma sono anche per l'assunzione di responsabilita' per le cose che vengono dette e fatte. Un conto e' il 'free speech', che va garantitito senza censure preventive, altro conto e' il fatto di rimanere totalmente irresponsabili per le minacce e gli insulti che vengono scagliati, spesso anche con connotato oggettivo di istigazione''--].
Il suo compagno di “vocalizzi pacifisti” ha chiosato:
[[["Esprimiamo – ha fatto sapere il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto - una totale solidarietà a Daniele Capezzone aggredito in via Umiltà e rileviamo che l'atmosfera peggiora sempre di più a causa dell'esistenza di uno squadrismo di sinistra che accentua col passare del tempo la sua arroganza e la sua aggressività. Il noto network dell'odio sta producendo effetti nefasti sempre più visibilità"--].
Personalmente li metterei entrambi dentro un contenitore di spazzatura indifferenziata per fargliela finire di produrre spazzatura verbale.
L’altra cosa che mi è saltata all’occhio, la faccia della “mammoletta” priva di tracce di violenza.
Un pugno lascia tracce visibili, il volto è ricco di capillari e terminazioni nervose, un soggetto con la sua epidermide avrebbe mostrato “almeno” un segno se non violaceo, giallognolo.
Subito dopo “il pestaggio” ha sparato una delle sue solite “cazzate verbali” con un finalino da pessima “tragedia Greca”
[[[Chi sta vicino al premier rischia grosso--]
E su questa dichiarazione fatta con tono degno di unfilm neodemenzialstronzo,avrei voluto sentire solo questo rumorePRRRRRR
La tipica pernacchia napoletana.
Questa aggressione per me fa il paio con quella a Belpietro, mi rammenta il titolo di una commedia di Eduardo De Filippo:
“QUESTI FANTASMI”
C’è chi passa alla storia perchè“Grande Uomo”e c’è chi passerà alla storia perché“Grande Stronzo”
Nessuno sano di mente pesta uno stronzo, anzi, lo scansa a causa del fetore che emana.
Il califfo dichiara in diretta che il TG3 non esiste, il compiacente ir-responsabile della protezione in-civile toglie la parola alla giornalista del TG3 che stava chiedendo lumi esclamando:
«Parliamo di spazzatura, quella vera, che è meglio...».
Già, parliamo di spazzatura, quella vera, quella tutta vostra.
Banda di grassatori spudorati, come dice l’amico Masso, siete amabili quanto un attacco di emorroidi durante il cenone di capodanno, tutto quello che vi fa ombra deve morire, se avessimo conservato il diritto di preferenza, nessuno di voi sarebbe sulle nostre spalle come branchi di scimmie urlanti e inconcludenti.
Ops...mi hanno chiesto di scrivere che cliccando sui titoli in rosso si aprono gli articoli, credevo fosse chiaro.
…che gli reggeva i fili, senza chi spara ordini, incapaci di pensare, non troveranno più, davanti a chi strisciare.
Ho visto nei miei sogni un tempo d’oro
dove la vita si misura col lavoro
dove pensare è un facile momento
dove ti senti libero di fuori e di dentro.
Sacconi e Maroni devono avere la ghiandola epatica frantumata quanto le nostre nocciole sfarinate dai loro vomiti verbali, sono solo “impudici profeti di terrore”.
Ministro sacconi, non scordi che lei ha spacciato per pandemia una legenda metropolitana e sua moglie lavora in una holding farmaceutica.
Ministro maroni, dopo la guerriglia di Genova, farebbe bene a starsene zitto, la sua palla di vetro da dove trae i suoi vaticinii deve essere sporca, sopra c’è il sangue dei disgraziati mitragliati dal suo amico libico…si, il cammelliere.
Ieri seguivo la manifestazione della FIOM a Roma e mi dicevo che in quei due serpentoni non c’erano solo gli iscritti a quel sindacato, la dentro c’erano tutti i lavoratori, ex lavoratori, precari, disoccupati o prossimi ad esserlo, studenti di ogni ordine e grado, pensionati, braccianti e genitori preoccupati per il futuro dei figli, intellettuali solidali, docenti, impiegati, politici e politicanti, ma c’erano in numero mastodontico, uomini e donne che si sono stancati di indossare un cappello politico caduto dall’alto delle segreterie dei sindacati confederati.
C’era la gente che vuole il sindacato sganciato dalla politica in quanto:
tra un metalmeccanico ateo e un metalmeccanico cattolico/ cristiano/ buddista/ islamico/taoista e chi più ne ha, più ne metta…
tra un metalmeccanico comunista e un metalmeccanico democristiano, pdiellino, leghista, forzista, missino, pdiessino, e metteteci dentro tutti i partiti e movimenti che volete,
non esiste differenza, metalmeccanico è, con tutti i problemi che la categoria sta affrontando.
Le “ideologie politiche e religiose” sono solo contorno che ognuno con cervello funzionante dovrebbe lasciare a casa, pena la frantumazione della forza numerica della categoria al tavolo delle trattative.
Vale per tutte le categorie di lavoratori, non solo per le “tute blu”, vale per tutti i segretari dei sindacati confederati, tranne uno che dall’alto della sua pochezza ancora oggi ha “vomitato la sua”, non scrivo chi è, penso lo abbiate individuato.
Seguivo la manifestazione e mi dicevo che per me era un film già visto, era già accaduto, stesse condizioni oppressive, stessi spauracchi ventilati dalla classe politica e industriale, stesso averne le scatole piene delle “arringhe di parte…loro”…ieri mi sono detta:
“forse finalmente riusciamo a passare il testimone dell’unità della classe lavoratrice indipendente dal dio in cui crede e della croce che appone sulla scheda elettorale, se questo succede, forse il sole dell’avvenire per le nuove generazioni non tramonterà”.
Seguivo la manifestazione e vedevo la mia storia politica/sindacale/sociale.
Cominciano le pubblicazioni di «Lotta Continua», settimanale dell’omonimo movimento, con uno dei tre numeri unici che anticipano l’uscita del primo numero del 22 novembre. Da questa data il giornale uscirà con cadenza settimanale, talvolta ritardata da intoppi organizzativi. Il primo direttore è Piergiorgio Bellocchio. Esce con una tiratura di 65.000 copie. Si propone di saldare le lotte operaie con quelle dei tecnici, degli studenti, dei proletari più in generale, in una prospettiva rivoluzionaria. L’impatto dell’avvento della nuova testata è notevole, soprattutto per la rilevanza dei contenuti, innovativi rispetto alla natura dei tradizionali fogli ‘operaisti’. La scelta di una veste grafica vivace (il giornale viene stampato in due colori e pubblica abbondante materiale fotografico) e di un linguaggio per nulla dottrinario è determinata dalla necessità di risultare leggibile all’interlocutore principale del giornale, l’”operaio-massa”, ma anche agli studenti, alle massaie, ai braccianti. In questo senso “Lotta continua” si pone su una linea di rottura con tutta la tradizione della stampa politica, in sintonia con l’originalità dell’organizzazione che si articola attorno al giornale.
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E si, se tutti parlano del 1968 come inizio, pochi sanno che in Italia i veri fermenti del binomio studenti/lavoratori sono esplosi nel 1969 e via via hanno portato a quel capolavoro che è la legge 300.
C’ero, ero e resto parte attiva di un movimento odiato dall’intero arco costituzionale dell’epoca proprio perché, rappresentavamo tutti i colori e i credi, ma credi e colori venivano lasciati a casa in quanto avevamo un fine comune e posso dire che senza quell’unione di intenti che tutti portavamo avanti, partendo dalla triplice sindacale unita come mai più nel futuro, LO STATUTO DEI LAVORATORI non sarebbe mai nato.
Ieri seguivo la manifestazione e canticchiavo
“peccato che il tempo sia stato fissato da loro, invece che nascere prima dal nostro lavoro…
“…ma stacca dal chiodo il tuo pezzo di sano potere, se il tempo è fissato da loro non stare a sedere…
Va beh, la risposto, ma il testo cercatelo, titolo “non vincono” ;-))
…e ficchiamocelo nelle teste una volta per tutte, noi uniti possiamo dire:
…non vincono, non vinceranno, non hanno domani, la forza sta nel puntello impugnato da oneste, fortissime mani…
…sta per prendere corpo a mezzo posta, il libro del califfo con quanto fatto a tutt’oggi da lui e dalla cricca, come se non lo sapessimo, avevo pensato di buttarlo ne cesto della carta da riciclo, invece no, ho deciso, lo restituisco al mittente incollandoci sopra questa lirica di
STEFANO PIZZUTELLI.
DA STEFANO A SILVIO CON UN MESSAGGIO: MA VAFFANCULO!
Il cavaliere silvio berlusconi è sempre più tristo ed incazzato "Mi consenta, mi son rotto i coglioni!" urla a Mavalà, prode avvocato.
"Contro di me si muovono le bande, di magistrati, musulmani e comunisti, Repubblica vuol fare le domande, alcuni voglion fare i giornalisti!
Nessuno più mi deve criticare né a Strasburgo, né a Montecitorio, orsù aiutami a spennare l'Unità e Conchita De Gregorio!"
--- Ed io, che sono umile poetastro non riesco più soltanto ad abbozzare; assistere al delirio e al disastro è un rospo che non posso più ingoiare.
Perciò silvio, ti devo dire tutto: io penso che sei un ladro ed evasore un laido puttaniere, un farabutto, di testimoni un bieco corruttore.
Le leggi che ti scrivono i tuoi schiavi sono soltanto per i cazzi tuoi, questa è l'Italia che sognavi: veline, tronisti, un parco buoi.
Denunciaci, mandaci i servizi a scrivere dossier stile Giornale, sbatti in prima pagina stravizi: rosso, fatto, troia, omosessuale.
Ma caro cavaliere de sto cazzo lo dico con il cuore e te lo scrivo denuncia, urla e grida come un pazzo, ma c'è un particolare decisivo: la libertà (parola che fai odiare) difesa sarà con ogni mezzo non siamo capezzoni da comprare, noi siamo contro e non abbiamo prezzo
Sottoscrivo ogni parola scritta da Stefano…e chioso postando, per la seconda volta, la sua visione del popolo Italiano che è anche la mia.
…a giocare alla alla guerra vestita di carnevale con l’abito della pace.
Visto che la sua preoccupazione di difendere la “vita dei ragazzi” non passa da un veloce ritiro dall’ Afghanistan, ma dal caricare bombe da scaricare sopra a cittadini inermi, ci mandi i suoi figli in quella zona, tanto è una “missione di pace”…o no?
E quanto dovremo pagare perché lei possa continuare a giocare alla guerra?
Non le sorge il dubbio che questa sua scelta scellerata potrebbe innescare una reazione che non avrebbe più la veste di “atto terroristico” che lei tanto strombazza, ma l’applicazione della loro “legge del taglione”, occhio per occhio, dente per dente?
Oggi, durante i funerali, faccia suonare questa canzone, vecchia di 26 anni, ma tragicamente attuale, le calza a pennello.
Pierangelo Bertoli
IL TRENO
Quando partì con l'ordine di leva
la madre lo pregò di riguardarsi Salì sul treno come un condannato Piegò le spalle e finse di adattarsi Sentiva freddo e aveva un po' paura E poi si rifiutava di accettare
che un pezzo della vita dovesse regalarlo Per divertire qualche generale
Così arrivò, trovò la sua divisa Gli diedero un assetto militare La disciplina, l'indottrinamento,
rispondere di sì senza pensare S'armò di gloria, di sacre convinzioni Qualcosa che ti cambia, ti snatura Un corpo senza mente che spara,
spara e uccide per procura
Un treno è passato una volta e non è più ritornato Da noi son rimasti un bambino ed un vecchio soldato Che resta lì tutto il suo tempo e narra giorni migliori Racconta una guerra perduta e la chiama valori
Si troverà tra ignoti contendenti
portando con le armi la sua pace Sapremo poco dei combattimenti
dal fronte quasi sempre tutto tace E dietro al fronte dovremo adoperarci Installeremo missili a milioni E quindi scopriremo che in fondo
siamo solo dei coglioni
Avremo ancora fulgidi ideali,
un capo senza macchia da seguire Un angelo di morte che corre,
corre e uccide l'avvenire
Un treno è passato una volta e non è più ritornato Da noi son rimasti un bambino ed un vecchio soldato Che resta lì tutto il suo tempo e narra giorni migliori Racconta una guerra perduta e la chiama valori
Il vecchio da dentro il cancello non vede nessuno Ignora le tracce di sangue coperte dal fumo Racconta di nobili gesta di patrie guerriere Risveglia fantasmi passati per farne bandiere.
Ma visto che le piace questo giuoco, perchè non si compra il RISIKO e smette di mandare gente al macello, svuotare le casse dello Stato in armamenti, per inciso, lo Stato siamo noi e non lei, e farci rischiare una bomba sulla testa come ritorsione?
E per favore, quando interviene nei dibattiti, applichi un minimo di semplice educazione, interrompere l’antagonista non le fa avere ragione, mostra solo quanto è villano, fascista e forcaiolo.
PS, mi è arrivato il video che avevo chiesto di confezionarmi sul testo della canzone, inserito alle 22.50
Ho finito di leggerlo e ho avuto voglia di rileggerlo subito.
Mi era capitata la stessa cosa con “Cent’anni di solitudine” e “Rulli di tamburi per Rancas”
Sarà che la lingua non mi è del tutto sconosciuta (Maurizio è Sardo), sarà che ho conosciuto più di una fill’e anima nei miei soggiorni in Sardegna, che ho conosciuto molti giovani che sono andati “in su continenti” e quando sono rientrati in pianta stabile hanno ripreso i rapporti con tutti come se il tempo trascorso “fuori” non fosse mai passato e sono stata testimone di un semplice saluto espresso con
“Chiarella, tornata sei, beni beniu”
*****
Tzia Bonaria le diede un letto tutto suo e una camera piena di santi, tutti cattivi.
Lì Maria capì che il paradiso non era un posto per bambini.
Due notti stette zitta vegliando con gli occhi tesi nel buio per cogliere lacrime di sangue o scintille dalle aureole. La terza notte si fece vincere dalla paura del sacro cuore col dito puntato, reso visibilmente minaccioso dal peso di tre rosari sul petto zampillante.
Non resistette più, e gridò.
Tzia Bonaria aprì la porta dopo nemmeno un minuto, trovando Maria in piedi accanto al muro che stringeva il cuscino di lana irsuta eletto a cucciolo difensore.
Poi guardò la statua sanguinante, più vicina al letto di quanto fosse sembrata mai.
Prese sottobraccio la statua e la portò via senza una parola; il giorno dopo sparirono dalla credenza anche l'acquasantiera con Santa Rita disegnata dentro e l'agnello mistico di gesso, riccio come un cane randagio, feroce come un leone.
Maria ricominciò a dire l'Ave solo dopo un po', ma a bassa voce, perchè la Madonna non sentisse e la prendesse sul serio nell'ora della nostra morte amen.
*****
Questo sopra uno stralcio del primo capitolo, l’incontro della “filla e anima” con l’Accabadora.
Alcune cose vanno fatte e basta, altre non vanno fatte.
Lo stile mi ha rammentato Verga, Pirandello, Sciascia e Giuseppe Dessì di "Paese d'ombre"
La storia è su tutti i giornali, a me sta causando solo questa reazione
CORSERA: Indagati il direttore Sallusti e Porro. L'accusa: «Concorso in violenza privata» attraverso dossier. L'intercettazione: «Adesso ci divertiamo a rompere il cazzo alla Marcegaglia»
IL FATTO QUOTIDIANO: Pm: Sallusti e Porro minacciano Marcegaglia Loro si difendono: “Cazzeggiavamo”
Se i suoi spostamenti devono causare sopprusi, rastrellamenti fin dentro le case, violazioni all’articolo 21 della nostra Carta Costituzionale…lavoro extra dei pompieri per rimuovere striscioni riportanti i versetti dei vostri vangeli, che vi stanno sul lato B…stia nel suo recinto dorato chiamato città del vaticano.
Mi reputo una persona tollerante, ma la mia tolleranza finisce quando la vostra “esondazione” supera i limiti di guardia e di decenza, a Palermo la sua presenza ha permesso “prove tecniche di dittatura becera”, lei sa di cosa parlo, lei è cresciuto dentro il nazismo vestendone la camicia nera e ne conosce il fine, assoggettare con le buone maniere o le cattive maniere.
A Palermo si sono usate le “cattive” maniere e lei di riflesso ha sputato sul vangelo che va predicando.
QUESTA LA VIOLAZIONE DI DOMICILIO E SEQUESTRO IMPROPRIO A ALTROQUANDO.
Questo il contenuto dello striscione che la polizia ha fatto rimuovere dai vigili del fuoco Palermitani da un balcone privato per compiacerla.
Matteo,21,13: “La mia casa è casa di preghiera ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri”.
Un passaggio del vangelo che vi illustra l’attuale facciata da sepolcri imbiancati?
Mica ho digerito le vostre “contestualizzazioni”, state mostrando che la vostra morale somiglia molto a un paio di mutande, si cambiano due volte al giorno.
Tutto solo per compiacerla santità, non per convinzione, per mera piaggeria, lei è un capo di stato straniero che continua a mangiare grazie alle prebende che lo Stato Italiano le elargisce a discapito dei cittadini Italiani meno abbienti.
Ma come capo di stato straniero, sono stati concessi spazi dove far sfilare, cavalli, putt…ops…escort, prediche etc, etc, “anche” al cammelliere libico gheddafi che per risposta al trattamento ha sparato a un peschereccio Siciliano.
A me non interessa e non mi importa se lei va in giro a predicare o a leggere parole che non capisce, a me interessano le conseguenze della sue “gite fuori porta”, per me lei è solo un capo di stato straniero come il cammelliere libico, siete liberi di parlare nella misura in cui questa vostra libertà non soffochi la mia libertà o la libertà di altri cittadini Italiani.
Chi la segue ha il diritto di professare la fede religiosa ad alta voce, io atea ho il diritto di professare il mio non credo ad alta voce.
Se lei vuole fare proselitismo, usi le sue parrocchie, sono tante e su quelle non paga tasse o nella sua immensa voglia di espandersi va bene anche calpestare l’umanità che non la segue?
Quello che è successo a Palermo rientra nelle competenze della magistratura e mi auguro che, scatti l’indagine dovuta per rendere giustizia al proprietario della rivendita di fumetti ALTROQUANDO, al quale va la mia solidarietà piena.
Come sono solidale con la famiglia che si è visto strappare lo striscione dal balcone…il signor alfano non ha niente da dire?
Cifra che lampeggia nel sito dell’Arcidiocesi di Messina a favore degli alluvionati del primo ottobre 2009.
E no Monsignore, il piatto piange e non poche gocce, piange a diluvio, tipo quello che ha quasi spazzato Giampilieri e Scaletta Zanclea…se non di più.
Mancano all’appello quelle somme che sono arrivate alla caritas da parte di un parlamentare siculo, mi pare sul milione di euroin tre anni.
E che fine ha fatto il milione di euro stanziato dalla CEI ?
Per carità, spiccioli rispetto a quanto il popolo di dio vi “elargisce” con l’8 per mille, ma per quelle due “contrade” sarebbero sufficienti a ricostruirle.
Mi si sta radicando l'idea che certe somme nelle mani sbagliate, fanno chiudere gli occhi anche alla coscienza di dio.
Capisco che non fa fine parlare di soldi in un giorno che a voi e solo a voi, ha portato vantaggi, vi ha permesso di avere 30 secondi di visibilità sulle reti TV, per il resto…appuntamento al 01/10/2011.
Vede, non volevo scrivere niente su Messina, l’ho fatto lo scorso anno con questo post dettato dalla mia Sicilianità e dall’amore per la mia terra che oserei dire è pari solo all’amore per la mia famiglia, amo la sua storia, le sue radici multietniche e multiculturali, che affondano al di la del Canale di Sicilia…amo Federico II e il suo amicoal-Malik al-Kamil.
Capisco che questi nomi le faranno andare il cibo di traverso, si consoli, a suo tempo ci fu un altro che indossava la sottana che voleva “cristianamente strozzarmi”, ancora oggi il mio nome gli procura orticaria.
Adorabile Eber, con un tratto di pennarello e una nuvoletta ha sintetizzato un discorso, ma la mia domanda rimane in piedi, dove ha messo il direttore della caritas Messina, il diluvio di soldi che gli sono arrivati?
Non credo che mi leggerà, nemmeno lei, ma nel caso disgraziatamente succedesse, gli dica di non pensare a querelarmi, la perderebbe in partenza facendoci una figura di guano, capisco che per voi una in più o in meno, non importa, ma a me, interessa il conto economico…potrei levarmi lo sfizio e fargli le pulci in tasca in maniera autonoma…gli lascio la possibilità di evitarsi una figura di…non fa fine scriverlo, ma si capisce.
Il suo direttore caritas, pensa di liquidare la cosa con 13 borse di studio pari a 13.000 mila euro?
E con il resto cosa deve fare?
Foraggiare il suo parco di tirapiedi dentro la caritas a discapito degli impiegati di lungo corso?
Dove si sono impigliati i603.782,22 €della raccolta e ancora, dove sono finiti gli altri?
Ho lasciato Messina con una situazione di vassallaggio a favore dei mammasantissima e delle tonache, non è cambiato gran che, la chiesa ottusa era e tale resta…peccato, in questa occasione potevate mostrare che qualcosa era cambiato…ma lei conosce Tommasi di Lampedusa e quel magnifico libro ... Il Gattopardo ... sono sicura afferrerà l'allegoria