Rossura
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Rossura frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Ticino |
Distretto | Leventina |
Comune | Faido |
Territorio | |
Coordinate | 46°28′33.6″N 8°49′29.64″E |
Altitudine | 1 054 m s.l.m. |
Abitanti | 62 (2005) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6760 |
Prefisso | 091 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 5080 |
Targa | TI |
Cartografia | |
Rossura (in tedesco Rossur, desueto[1], in dialetto ticinese Rosüra[senza fonte]) è una frazione di 62 abitanti del comune svizzero di Faido, nel Canton Ticino (distretto di Leventina).
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Situato su un pianoro[1], è formato quasi esclusivamente da case tipiche leventinesi in legno con tetti in piode[senza fonte].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Già comune autonomo istituito nel 1837 per scorporo dal comune di Chiggiogna e che si estendeva per 14,63 km², nel 2006 è stato accorpato al comune di Faido assieme agli altri comuni soppressi di Calonico e Chiggiogna.
Nell'inverno 1950-1951, una valanga originatasi dal monte Crostel distrusse un edificio agricolo.[2]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa dei Santi Lorenzo ed Agata, attestata nel 1247[1];
- Cappelle della Via Crucis (1755)[senza fonte];
- Oratorio di San Rocco, edificata dopo il 1750[senza fonte];
- Oratorio di Sant'Antonio da Padova in località Tengia, costruito fra il 1715 e il 1727[senza fonte];
- Chiesa parrocchiale di San Giacomo il Maggiore in località Molare, fondata nel 1419[3] su un preesistente edificio romanico[1];
- Case rurali alpine in località Tengia, con muri in pietra a vista e tetto in piode[senza fonte];
- Vecchio mulino per la macinazione dei cereali[senza fonte].
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:
Abitanti censiti[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, traduzione di Eligio Pometta, Bellinzona, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, 1894. p. 264.
- Fiorentino Galliciotti (a cura di), Il flagello bianco nel Ticino, Bellinzona, Arti grafiche Arturo Salvioni & co., 1953.
- Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 226, (Molare 434), 527-528.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 103-105.
- Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 129, 132.
- Marina Bernasconi Reusser, Monumenti storici e documenti d'archivio. I «Materiali e Documenti Ticinesi» (MDT) quali fonti per la storia e le ricerche sull'architettura e l'arte medievale delle Tre Valli, in Archivio Storico Ticinese, seconda serie, 148, Casagrande, Bellinzona 2010, 217, 219, 241.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rossura
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito istituzionale del comune di Faido, su faido.ch. URL consultato il 10 settembre 2017.
- Mario Fransioli, Rossura, in Dizionario storico della Svizzera, 17 gennaio 2017. URL consultato il 10 settembre 2017.
- Inventario ISOS: Rossura (PDF), su dav0.bgdi.admin.ch. URL consultato il 5 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2016).
- Inventario ISOS: Figgione (PDF) [collegamento interrotto], su dav0.bgdi.admin.ch.
- Inventario ISOS: Tengia (PDF) [collegamento interrotto], su dav0.bgdi.admin.ch.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 242750105 · GND (DE) 4696979-2 |
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