- "A sud si stendevano i boschi ben vigilati del Doriath, dimora di Thingol, il Re Celato, nel cui reame nessuno metteva piede se non per sua volontà. La sua parte settentrionale e minore, la Foresta di Neldoreth, era delimitata a est e a sud dallo scuro fiume Esgalduin, che nel cuore della regione piegava verso occidente"
- —Il Silmarillion, cap. XIV, "Il Beleriand e i suoi regni".
Il Doriath fu un potente regno Elfico del Beleriand che per secoli fu protetto dal potere della Maia Melian, che ne aveva sposato il Re. Inizialmente, Elu Thingol, Re del Doriath, deteneva potere su quasi tutto il Beleriand, ed era infatti riverito in qualità di Re Supremo del Beleriand. Tuttavia, con l'arrivo dei Noldor esuli da Aman, e le incursioni degli orchi di Morgoth il suo reame si ridusse parecchio, fino ad assestarsi sui confini della cintura di Melian. Il regno cessò di esistere nel 506 PE a seguito del Secondo Fratricidio, nel quale trovò la morte Dior, nipote di Thingol che gli era succeduto sul trono.
Etimologia[]
Doriath è un nome Sindarin che significa letteralmente "Reame della Cintura". Questo nome andò a sostituire quello di Eglador, che significa "Reame degli Elfi", quando Melian levò la sua cintura di incantesimi per proteggere i domini del marito dalla malvagità di Morgoth.
Descrizione[]
Territorio[]
Un tempo il reame di Thingol si estendeva su tutto il Beleriand, ma a seguito delle frequenti guerre contro Morgoth e alla venuta dei Noldor questo si ridusse alla sola foresta di Neldoreth e ad alcuni territori vassalli come il Brethil.
Popolazione[]
Per approfondire, vedi la voce Sindar. |
La popolazione del regno era piuttosto numerosa e composta interamente da Elfi Sindar, che riconoscevano come proprio Re Elu Thingol. A seguito della morte di Denethor durante la prima Guerra del Beleriand, alcuni tra gli Elfi Verdi decisero di riconoscere Thingol come proprio sovrano ed entrarono a far parte del popolo dei Sindar. Gli Elfi del Doriath erano un popolo fiero, rispettato dagli alleati e temuti dai nemici; fino all'arrivo dei Noldor i loro guerrieri, armati di armi e corazze di fattura nanica, furono i più forti del Beleriand, estremamente temuti dagli Orchi per le loro lunghe asce da guerra, che maneggiavano con grande maestria, e per la loro abilità con l'arco. Grandi tra questo popolo furono Mablung, comandante della Guardia Reale, e Beleg Cuthalion, protettore del Nord.
Lingua[]
Per approfondire, vedi la voce Sindarin. |
Dopo che Thingol venne a conoscenza del Primo Fratricidio, egli vietò ai Noldor l'ingresso nei propri domini, ameno che non fossero da esso stati invitati ed emanò un editto con il quale dichiarava fuorilegge il Quenya e proclamava unica lingua ufficiale il Sindarin decretando che chiunque fosse stato sentito pronunciare la lingua dei fratricidi all'interno dei suoi domini sarebbe stato considerato traditore e fratricida e trattato di conseguenza.
Storia[]
Anni degli Alberi[]
Inizialmente i domini di Thingol e di Melian si estendevano su tutto il Beleriand, tanto che Thingol deteneva oltre a quello di Re Supremo dei Sindar anche quello di Signore di tutto il Beleriand. Benché gli anni fossero trascorsi abbastanza sereni, con la liberazione di Melkor dalle Aule di Mandos le cose cominciarono a cambiare: i servi dell'Oscuro Signore infatti, rimasti silenti fino ad allora, si risvegliarono e cominciarono a dilagare nel Beleriand. Il culmine di queste incursioni fu la Prima Guerra del Beleriand, durante la quale un'alleanza composta dai Sindar di Thingol e dagli Elfi Verdi di Denethor affrontò e sconfisse una grande armata di orchi fuoriuscita da Angband. In seguito a questo fatto Melian fece ricorso al suo enorme potere di Maia ed eresse una cintura di incantesimi attorno al nucleo centrale del regno del marito, e fu allora che nacque i Doriath che significa appunto "Reame della Cintura". Tuttavia la stessa Melian previde che un giorno dal nord sarebbe giunto qualcuno in grado di attraversare la cintura e che ciò avrebbe innescato grandi eventi.
Prima Era[]
L'Arrivo dei Noldor[]
Inizialmente Thingol accolse benevolmente i Noldor, credendo erroneamente che i Valar li avessero inviati per aiutarlo contro le forze malvagie di Angband. Ebbe buoni rapporti soprattutto con i figli di Finarfin che erano suoi pronipoti per parte di madre e la stessa Galadriel decise di stabilirsi in Menegroth e sposare Celeborn, un nobile della famiglia di Thingol. Tuttavia Morgoth fece circolare nel regno delle voci riguardo al Fratricidio di Alqualondë e ciò creò un clima di sospetto tra i Noldor e i Sindar. Alla fine Melian convinse Galadriel a confessare la verità e Thingol, furioso per ciò che era accaduto alla sua stirpe, proclamò che nessun Noldor delle schiere dei Figli di Fëanor sarebbe stato più il benvenuto nel suo regno e mise al bando il Quenya e il Noldorin, condannando all'esilio chiunque si fosse azzardato a pronunciare quelle lingue. Nonostante ciò continuò a mantenere i rapporti con i suoi nipoti Finrod, Angrod, Aegnor e Galadriel.
L'impresa di Beren e Luthien[]
Nel 462 PE nel Doriath giunse Beren che incredibilmente riuscì a superare indenne la Cintura di Melian. Nei boschi del Doriath incontrò Lúthien, la figlia di Thingol, e i due s'innamorarono.
Ciò non piacque assolutamente al Re, che riteneva un misero mortale come Beren inadatto a propria figlia. Cercando di provocare la morte del giovane, gli disse che avrebbe predoni considerazione l'idea di concedergli la mano della figlia se gli avesse portato uno dei Silmaril della Corona Ferrea. Nonostante le proteste di Melian e Lúthien, Thingol fu irremovibile e Beren, orgoglioso com'era, partì alla volta di Angband seguito però di nascosto da Lúthien.
Insieme i due innamorati, attraverso mille insidie tra cui l'intervento dei Figli di Fëanor, riuscirono nell'impresa, anche se il Silmaril venne preso da Carcharoth, e il Re impressionato dal coraggio e dall'amore dei due concesse il suo permesso per le nozze.
Poco dopo il ritorno di Beren e Lúthien il lupo Carcharoth invase il Doriath e Thingol si recò col genero in una battuta di caccia per uccidere la bestia. Attaccati di sorpresa il lupo riuscì a ferire mortalmente Beren, venendo poi ucciso a sua volta dal mastino Huan. Recuperato il gioiello dalle viscere fu posto accanto a Beren che, con le ultime parole, lo donò a Thingol dicendo di aver finalmente adempiuto ciò che gli aveva promesso.
La Nirnaeth Arnoediad e Turin Turambar[]
Memore dell'affronto dei Figli di Fëanor a sua figlia, Thingol non inviò il suo esercito a combattere nella Nirnaeth Arnoediad, anche se permise a Mablung e Beleg, i suoi migliori guerrieri di prendervi parte in rappresentanza del Doriath. Nel 473 PE Morwen Eledwhen, moglie di Húrin Thalion, decise di inviare il figlio Turin presso Thingol, che era stato amico di suo marito, per impedire che l'erede del Dor-lómin venisse catturato dagli Esterlings. Thingol, impietosito, decise di adottare il figlio di Hurin, che crebbe educato come un principe elfico. A seguito dell'assassinio di un cortigiano che l'aveva provocato, Húrin abbandonò il Doriath assieme a Beleg e negli anni successivi si guadagnò grande fama combattendo contro Morgoth e i suoi servi.
La morte di Thingol e la Battaglia delle Mille Caverne[]
Per approfondire, vedi la voce Battaglia delle Mille Caverne. |
Dopo che Húrin se ne fu andato, Thingol chiamò alla propria corte degli artigiani nani di Nogrod, affinché lavorassero alla Nauglamír incastonandovi sopra il Silmaril che era stato recuperato da Beren e Luthien. I Nani tuttavia come videro l gioiello furono colti dalla bramosia e, una volta che ebbero finito col lavoro, s'inventarono scuse per cercare di sottrarre a Thingol il gioiello. Il Re elfico però si accorse della loro brama e, furibondo, li scacciò a male parole minacciandoli: allora i nani lo uccisero e rubarono il gioiello ma vennero inseguiti da Mablung e uccisi. Due degli artigiani però sopravvissero e giunti a Nogrod raccontarono un sacco di menzogne e convinsero il loro Re a muovere guerra al Doriath. Siccome nel frattempo Melian aveva abbandonato la Terra di Mezzo, la protezione assicurata dalla sua magia venne meno e i Nani poterono penetrare nel Doriath e saccheggiare Menegroth. Lungo la strada del ritorno però i Nani furono attaccati da Beren e Dior al comando di un esercito di Elfi Verdi e Sindar, che ne fecero strage, mentre i sopravvissuti finirono vittima degli Ent.
Il Regno di Dior e la caduta del Doriath[]
Per approfondire, vedi la voce Secondo Fratricidio. |
Alla morte di Thingol, il Doriath, privato della cintura di Melian, che era tornata a Valinor, fu governato per breve tempo dal nipote Dior, figlio di Beren e Luthien, che, dopo aver vendicato il nonno assieme al padre, assunse il titolo di Re del Doriath cingendosi con la Nauglamir e il Silmaril che i suoi genitori avevano rubato a Morgoth. Tuttavia Dior morì dopo appena cinque anni di regno. assieme alla maggior parte della sua famiglia, in quello che venne ricordato come il Secondo Fratricidio; i Figli di Fëanor infatti, rivendicavano per se il Silmaril e, visto il rifiuto del Re di consegnarglielo, attaccarono Menegroth uccidendo molti Sindar e lo stesso Dior, che tuttavia ebbe modo di uccidere personalmente Celegorm in duello. Così il Dior finì per essere definitivamente cancellato dal Beleriand. Grazie alla Cintura, tuttavia, si può affermare che il regno di Thingol fu uno degli ultimi reami elfici a cadere, nonostante la presenza di Morgoth a nord, ad Angband, e si può di certo affermare che, fra tutti, fu il più glorioso, assieme al Nargothrond ed a Gondolin.