- "Quindi indicò a Frodo, nominandoli, coloro ch'egli non aveva ancora incontrato: accanto a Glóin vi era un giovane nano, che si presentò come suo figlio Gimli."
- —Il Signore degli Anelli, libro II, cap. II, "Il Consiglio di Elrond".
Gimli fu un nano del popolo dei Lungobarbi, appartenente alla Casa di Durin, che visse nella Terra di Mezzo a cavallo tra la Terza e la Quarta Era.
Figlio di Glóin, compagno di Bilbo nell'avventura di Erebor, dopo essersi recato col padre a Gran Burrone come membro di un'ambasceria di Dáin II Piediferro, fu scelto da Elrond come membro della Compagnia dell'anello e, unico del suo popolo, durante la Guerra dell'Anello combatté sia a Rohan che a Gondor contro le armate di Saruman e Sauron. Nel corso della sua avventura strinse una solida amicizia con Legolas, elfo originario di Bosco Atro, che perdurò anche al termine della guerra.
Dopo la sconfitta di Sauron, Gimli guidò un gruppo di nani da Erebor a Rohan, ove si insediò nelle caverne di Aglarond fondando un nuovo regno nanico e assumendo il titolo di Signore delle Caverne Scintillanti.
Alla morte di Re Elessar, il nano partì alla volta di Valinor, assieme a Legolas, il quale, dopo aver costruito una barca con del legno grigio, discese il corso del fiume Anduin prendendo la via del mare. Fu l'unico Nano al quale sia stato concesso il privilegio di raggiungere il Reame Beato, probabilmente anche grazie all'intercessione di Dama Galadriel.
Etimologia[]
Non si conosce il significato del nome Gimli in Khuzdul.
É probabile che Tolkien abbia preso il nome dal testo della Volúspa, come anche per i Nani de Lo Hobbit, e lo abbia adattato a Il Signore degli Anelli; in una lettera il Professore spiega di essersi ispirato all'Antico Norreno e che il nome potrebbe significare "Fuoco".
Descrizione[]
Aspetto e carattere[]
Nel libro La Compagnia dell'Anello, alla partenza da Gran Burrone, Gimli viene descritto come un nano relativamente giovane per gli standard della sua razza (all'inizio della Guerra dell'Anello ha 140 anni), dai capelli e dagli occhi scuri. All'inizio dell'avventura, indossa una corta cotta di maglia d'acciaio, e brandisce un'ascia dalla larga lama, che durante la marcia, porta con sé infilata nella propria cinta. Ai piedi porta dei pesanti stivali nanici mentre in testa indossa un cappuccio.
Successivamente ad Edoras, in vista della Battaglia del Fosso di Helm, Théoden donò a Gimli in segno di amicizia, dal tesoro reale custodito a Meduseld, un "berretto" di ferro e cuoio che sembrava quasi fatto appositamente per la sua testa tonda ed un piccolo scudo. Quest'ultimo, sul quale era inciso un bianco cavallo galoppante sul fondo verde, emblema della Casa di Eorl, fu fatto ai tempi del Re Thengel per Théoden, quando quest'ultimo era un giovane ragazzo.
Caratterialmente Gimli possiede l'orgoglio tipico della propria razza, ma non è assolutamente arrogante e possiede una buona dose di umiltà, tanto da riuscire addirittura a guadagnarsi la simpatia di Galadriel, la quale, colpita dal buon cuore del nano, gli concederà in dono tre dei suoi capelli dorati, cosa che aveva rifiutato persino a suo zio Fëanor quando questi glieli domandò. È inoltre estremamente leale ai propri amici, ed una volta che presta la propria parola non ha difficoltà ad affrontare anche gravi sfide pur di mantenerla.
Rimane comunque piuttosto permaloso se punto sul vivo, tanto da essere arrivato a sfidare a duello Éomer quando questi definì Galdriel una "strega".
Abilità[]
Gimli viene descritto come un guerriero infaticabile, capace di combattere e marciare anche per diverse ore senza fatica; durante l'inseguimento della truppa di Uruk-hai che aveva rapito Merry e Pipino, il nano riesce a mantenere il passo con Aragorn e Legolas senza particolari difficoltà, nonostante i suoi compagni siano ben più alti di lui e quindi dotati di una falcata maggiore.
Sebbene non direttamente specificato nel romanzo, viene fatto capire che Gimli, da buon nano, possiede anche discrete conoscenze di metallurgia e mineralogia e che dunque sia anche un fabbro e uno scalpellino molto capace, tanto che durante la Battaglia del Fosso di Helm collabora con i difensori a rafforzare le difese, predisponendo delle pietre per bloccare l'ingresso delle Caverne Scintillanti nell'eventualità che il nemico avesse fatto breccia nelle mura.
Biografia[]
Origini e giovinezza[]
Gimli nacque in una delle città naniche degli Ered Luin nel 2879 TE, probabilmente presso le Aule di Thorin, esattamente 109 anni dopo l'attacco di Smaug a Erebor. Per quasi sessant'anni condusse dunque la sua vita presso le Aule di Thorin, imparando l'arte della forgiatura e della mineralogia come ogni buon nano che si rispetti.
Suo padre Glóin nel 2941 TE partì assieme a Thorin e ai suoi compagni per cercare di riconquistare Erebor da Smaug, e Gimli avrebbe voluto partire assieme a loro, ma siccome aveva appena 62 anni, un'età estremamente precoce per un Nano, fu lasciato a casa.
Dopo che la spedizione della Montagna Solitaria ebbe successo, Gimli vi si trasferì assieme a suo padre e a molti altri del suo popolo accettando la sovranità di Dain II Piediferro il nuovo Re Sotto la Montagna, rimanendovi per i quasi successivi ottant'anni.
La Guerra dell'Anello[]
Il Consiglio di Elrond e la via attraverso Moria[]
Per approfondire, vedi le voci Consiglio di Elrond e Scontro sulla Tomba di Balin. |
Nel 3018 TE Gimli fece parte assieme al padre dell'ambasceria inviata da Dáin a Imladris per chiedere consiglio a Elrond, in quanto i messaggeri dell'Oscuro Signore erano giunti a Erebor chiedendo notizie di Bilbo e ponendo al Re un ultimatum: avrebbe dovuto allearsi con Sauron oppure prepararsi alla guerra. Inoltre i Nani di Erebor speravano di avere dal sire di Imladris informazioni sulla Spedizione di Balin a Moria, della quale non si sapeva nulla da oltre vent'anni.
Durante il Consiglio di Elrond, Gimli venne scelto dal signore elfico per far parte della Compagnia dell'Anello in rappresentanza del suo popolo.
La Compagnia partì da Gran Burrone la sera del 25 Dicembre diretta a sud con l'intenzione di attraversare la Breccia di Rohan, tuttavia si resero conto che la via era sorvegliata ragion per cui Gandalf ripiegò sul passo del Caradhras. La montagna però respinse violentemente il tentativo della Compagnia di attraversarla, così alla fine Gandalf, dopo un duro scontro contro un branco di feroci warg, decise di tentare di valicare le Montagne Nebbiose passandovi sotto, attraverso le antiche miniere di Khazad-dûm.
Scampati all'assalto dell'Osservatore nell'Acqua, Gimli e i suoi compagni s'inoltrarono nelle profondità dell'antico reame nanico, procedendo nell'oscurità per alcuni giorni: tra tutti i membri della Compagnia l'unico piuttosto felice sembrava essere proprio il nano, che camminava alla testa della Compagnia assieme allo Stregone, il quale estasiato di poter ammirare la casa dei suoi avi; durante una sosta Gimli intonò il Canto di Durin, un malinconico e nostalgico canto sulla gloria passata di Khazad-dûm quando essa era ancora dominata dalla Stirpe di Durin.
Dopo tre giorni di cammino i membri della Compagnia giunsero infine presso la ventunesima sala e lì trovarono la Camera di Mazarbul scoprendo il tragico destino della Spedizione di Balin grazie al Libro di Mazarbul, il diario della spedizione tenuto da Ori, che venne affidato a Gimli da Gandalf affinché lo riportasse a Dáin. Mentre erano impegnati ad esaminare il luogo dello scontro, Gimli e suoi compagni vennero aggrediti da una folta schiera di Orchi, i quali fecero irruzione nella sala assieme a un troll di caverna.
Dopo un breve quanto feroce combattimento i nove viandanti riuscirono a respingere gli Orchi, tuttavia le cose peggiorarono con il sopraggiungere del Flagello di Durin che li costrinse ad una precipitosa fuga verso il ponte di Khazad-dûm, dove Gandalf cadde nell'abisso combattendo contro il Balrog dando modo ai suoi compagni di raggiungere l'uscita incolumi.
Essi sbucarono nella Valle di Nandurion, dove Gimli insistette per mostrare a Frodo e Sam la magnifica panoramica del lago di Kheled-zâram e il punto dove Durin il Senzamorte si specchiò la prima volta nelle sue limpide acque.
La sosta a Lothlórien e l'incontro con Galadriel[]
Dopo essersi concessi un breve sosta i membri della Compagnia ripresero a correre di gran carriera, sperando di riuscire ad abbandonare le montagne prima che calasse la notte e gli orchi si mettessero sulle loro tracce. Essi riuscirono a raggiungere il fiume Nimrodel e ad attraversarlo, entrando così nel reame elfico di Lothlórien dove vennero soccorsi dalle sentinelle elfiche capitanate da Haldir. Dopo averli tenuti al sicuro per la notte, Haldir condusse i membri della Compagnia a Caras Galadhon, anche se all'inizio ebbe alcuni problemi con Gimli: infatti gli Elfi si fidavano poco dei Nani, e Haldir avrebbe voluto bendare Gimli, il quale tuttavia oppose un netto rifiuto, pretendendo che oltre a lui venisse bendato anche Legolas; alla fine intervenne Aragorn che, per mettere fine al conflitto, chiese ad Haldir di bendarli tutti così nessuno si sarebbe sentito discriminato.
- "«E quale dono un Nano gradirebbe ricevere dagli Elfi?», domandò Galadriel rivolgendosi a Gimli. «Nessuno, mia Dama», rispose Gimli. «E’ per me un regalo sufficiente l’aver veduto la Dama dei Galadhrim, e udito le sue dolci parole». «Ascoltate tutti, voi Elfi!», gridò Galadriel a coloro che le stavano intorno. «Che nessuno osi mai più dire che i Nani sono cupidi e sgarbati! Eppur sono certa, Gimli figlio di Glóin, che tu desideri qualcosa ch’io sono in grado di darti. Esprimi codesto desiderio, ti prego! Non voglio che tu sia l’unico ospite senza un mio dono». «Non vi è nulla ch’io desideri, Dama Galadriel», disse Gimli con un profondo inchino e balbettando. «Nulla, eccetto forse… eccetto, se mi è permesso chiedere, anzi, esprimere il desiderio, un capello della tua chioma, che eclissa l’oro della terra, come le stelle eclissano le gemme delle miniere. Io non chiedo un tale dono, ma tu mi hai ordinato di esprimere il mio desiderio». [...] La Dama disfece allora una delle sue lunghe trecce, e tagliò tre capelli d’oro che pose nella mano di Gimli. «Il dono sarà accompagnato da queste mie parole», disse. «Non predico il futuro, perché ogni profezia è vana: da un lato vi è l’oscurità, e dall’altro solo speranza. Ma se la speranza dovesse non morire, io dico a te, Gimli figlio di Glóin, che nelle tue mani l’oro scorrerà a flutti, eppur non avrà mai su di te alcun dominio»"
- —Commiato tra Gimli e Galadriel, Il Signore degli Anelli, libro II, cap. VIII, "Addio di Lórien".
Giunti a Caras Galadhon i membri della Compagnia vennero introdotti alla presenza di Sire Celeborn e sua moglie Galadriel e Gimli rimase turbato dalla bellezza della dama di Lothlórien. Per quasi un mese e mezzo Gimli e i suoi compagni rimasero nel Bosco d'Oro per poi dipartire agli sgoccioli dell'inverno, quando la Primavera stava già dando i primi timidi segnali del suo arrivo.
Al momento del commiato Dama Galadriel offrì a tutti i membri della Compagnia un dono; tuttavia, quando toccò a Gimli, il nano rifiutò le offerte di Galadriel ritenendo sufficiente l'aver ammirato la bellezza della Dama del Bosco d'Oro. Dopo le insistenze della Dama però il Nano prese coraggio e le chiese uno dei suoi capelli: divertita Galadriel gliene dette tre e previde che sarebbe diventato ricchissimo, ma al contempo si sarebbe sottratto dalla cupidigia tipica dei Nani.
La separazione della Compagnia e la Battaglia del Fosso di Helm[]
Per approfondire, vedi le voci Battaglia di Amon Hen e Battaglia del Fosso di Helm. |
Il Sentiero dei Morti, la guerra a Gondor e la sconfitta di Sauron[]
Per approfondire, vedi le voci Battaglia di Pelargir e Battaglia del Morannon. |
La Quarta Era e la partenza per Valinor[]
Dopo la sconfitta di Sauron Gimli assistette all'incoronazione di Re Elessar, per poi ripartire alla volta di Erebor, dove consegnò a Thorin III il Libro di Mazarbul, permettendo così al suo popolo di conoscere lo sventurato destino della Spedizione di Balin a Moria.
In seguito ottenne dal Re il permesso di condurre una parte del suo popolo al Fosso di Helm, dove si stabilì nelle Caverne Scintillanti fondando un nuovo e ricco reame nanico. Nel successivi cento anni Gimli mantenne ottimi rapporti sia con Gondor che con Rohan, recandosi più volte anche a Minas Tirith seguito da molti artigiani di Erebor: qui collaborò alla ricostruzione della città, dando il suo contributo alla costruzione di nuovi cancelli forgiati in Mithril e al restauro degli antichi edifici in pietra, che tornarono ad essere splendidi come nella gloria passata di Gondor e in molti casi la superarono.
Nel 120 QE Re Elessar morì lasciando il trono a suo figlio Eldarion, dopo aver regnato per ben 122 anni. Fu allora che Gimli, a ben 262 anni, prese il mare con il suo amico Legolas salpando alla volta di Aman: fu lunico della sua razza cui i Valar abbiano concesso tale onore, probabilmente su intercessione di Galadriel.
Adattamenti[]
Il Signore degli Anelli (1978)[]
Nel film di Bakshi il personaggio di Gimli è doppiato da David Buck.
In questo adattamento vi sono state vistose modifiche dato che viene raffigurato come alto poco meno di Legolas e Aragorn; è vestito con un cappuccio e ha una folta barba marrone.
Trilogia de Il Signore degli Anelli (2001 - 2003)[]
Nel primo film il personaggio appare abbastanza fedele a quanto delineato nel libro, tuttavia negli ultimi due film della trilogia il regista ha inserito dei siparietti comici che sono stati oggetto di feroce critica da parte dei fan.
Per fare un esempio: nel film Le Due Torri durante la caccia agli Uruk-hai, Gimli viene presentato come in difficoltà nel tenere il passo con Aragorn e Legolas e lo si sente dire: "Sono sprecato per la corsa campestre, noi Nani siamo scattisti nati. Pericolosissimi sulle brevi distanze" mentre in realtà ciò non compare nel libro, dove invece il nano riesce a rimanere al passo dei compagni senza alcuna difficoltà.
Lo Hobbit - La desolazione di Smaug (2013)[]
In questo film Gimli viene unicamente menzionato: quando Thorin e la sua compagnia vengono catturati dagli Elfi guidati da Legolas, Glóin viene perquisito da quest'ultimo che gli trova indosso un medaglione con un quadretto raffigurante il piccolo Gimli.
Per quanto interessante questo rimando alla prima trilogia, è abbastanza inverosimile in quanto Gimli, all'epoca dell'avventura di Bilbo, aveva ormai sessant'anni ed era un nano maturo, benché piuttosto giovane per gli standard della sua razza.
Curiosità[]
- L'attore che ha interpretato Gimli (John Rhys-Davies) nella trilogia cinematografica de "Il Signore degli Anelli" era, ironia della sorte, il più alto fra tutti gli attori. Durante le riprese di una scena in "le Due Torri" è caduto su Orlando Bloom rompendogli tre costole.
- Gimli durante gli eventi de Il Signore degli Anelli ha centoquarant'anni
- Suo padre Glóin fu un compagno di viaggio di Bilbo Baggins, proprio come lui lo è stato per Frodo Baggins.