Le Aule di Mandos, conosciute anche come Aule d'Attesa, sono la residenza di Námo il Vala Giudice delle Anime che prese il nome dalle stesse Aule. In questi luoghi le anime degli Elfi il cui corpo mortale è morto attendono il proprio Fato.
Etimologia[]
Il nome Mandos significa letteralmente Castello di Custodia, ma può anche significare Luogo d'Attesa.
Descrizione[]
Le Aule di Mandos si trovano nelle coste settentrionali di Valinor. Non si sa esattamente quanti siano grandi o come siano strutturate; si sa però che sono formate da enormi saloni dove le anime degli Elfi il cui corpo mortale è stato ucciso si aggirano sospirando in attesa di ritornare in vita.
Nelle Aule di Attesa le anime dei Primogeniti sono costrette a rimanere per un periodo di tempo variabile, dopodiché se vengono ritenuti degni possono tornare in vita e avere un proprio corpo. In questo luogo Morgoth fu incatenato per Tre Ere dopo la Seconda Guerra delle Potenze. Non è chiaro se anche le anime dei Nani si rechino in questi luoghi dopo la morte, mentre è accertato che quelle degli Uomini vi rimangono un breve momento prima di abbandonare Arda.
Anche le anime degli Uomini transitano attraverso le Aule di Mandos, ma per un periodo limitato. Successivamente infatti lasciano Arda, seguendo il loro destino, così come decretato da Eru. La loro destinazione finale è ignota ai Valar stessi dal momento che Eru non rivelò loro durante la Musica degli Ainur il suo disegno per gli Uomini.
Storia[]
Le aule vennero costruite dopo che i Valar si trasferirono sul continente di Aman fondando il reame di Valinor. L'idea della costruzione venne probabilmente allo stesso Námo che ne previde prima di tutti i Valar la destinazione.
Dopo la Seconda Guerra delle Potenze vi venne imprigionato Melkor, condannato a rimanervi per tre ere degli Anni degli Alberi.
Dopo la sua morte, Beren Erchamion si trattenne più a lungo degli altri Uomini nelle Aule di Mandos, esitando a lasciare il mondo nella speranza di poter rivedere l'amata Lúthien ancora una volta. In seguito Lúthien giunse in questo luogo e intonò uno struggente canto che commosse perfino l'imperscrutabile Mandos. Egli, dopo essersi consultato con Manwë ed Eru, concesse a lei e all'amato di ritornare nella Terra di Mezzo ma come creature mortali e soggetti alla morte e al Fato degli Uomini.