Il Beleriand era una regione a Nordovest della Terra di Mezzo durante la Prima Era. In origine il nome era assegnato soltanto alle terre circostanti la Baia di Balar, poi in seguito usato per indicare tutta la regione. Il termine Beler/Balar si ritiene fosse riferito al Maia Ossë, che spesso visitava le coste di questa regione per intrattenersi con i Teleri.
In queste terre si svolsero gli eventi più significativi della Prima Era, come la Guerra dei Gioielli e le imprese di Beren e Tuor, le quali avrebbero profondamente condizionato sia la storia della Terra di Mezzo che della stessa Arda.
La Guerra d'Ira alla fine della Prima Era modificò enormemente la geografia di Arda e il motivo per cui il Beleriand non è individuabile in nessuna mappa della Seconda e Terza Era è perché venne alla fine sommerso dal Grande Mare. Nelle ere successive solamente alcune parti del Beleriand come il Lindon e l'isola di Tol Fuin sopravvissero.
Nomi ed etimologia[]
Beleriand è una parola di origine Sindarin che significa "Terra di Balar"; lo stesso nome era uguale nel Telerin. In Quenya era conosciuta come Valariandë. Il Beleriand ebbe molti nomi diversi nelle scritture di Tolkien precedenti: Broceliand, Broseliand, Golodhinand, Noldórinan, Geleriand, Bladorinand, Belaurien, Arsiriand, Lassiriand, Ossiriand (ques'ultimo venne usato come nome di una regione del Beleriand).
Descrizione[]
Geografia e territorio[]
Il Beleriand era bagnato da Ovest ed a Sud dal grande mare Belegaer, mentre a Nord vi erano gli altopiani dello Hithlum, del Dorthonion e i colli di Himring; all'est gli Ered Luin (Monti Azzurri) arrivavano vicini al mare e separavano la regione dal resto della Terra di Mezzo.
La terra del Nevrast a Nordovest era considerata a volte parte del Beleriand.
Il fiume Sirion, il più importante corso d'acqua del Beleriand, scorreva da Nord a Sud, e divideva questa terra in Beleriand Occidentale e Beleriand Orientale. Vi era poi una serie di alti colli, conosciuta come Andram, la Lunga Muraglia, che dividevano ulteriormente il Beleriand separando la sua parte meridionale da quella settentrionale.
Ad est della Lunga Muraglia, si trovava il Gelion e i suoi sei affluenti che scendevano dagli Ered Luin, in una zona conosciuta come Ossiriand o Terra dei Sette Fiumi. Il fiume Brithon e il Nenning erano i due minori fiumi, della terra occidentale delle Falas.
Nell'anno 583 della Prima Era, il Beleriand fu in gran parte distrutto dalla Guerra d'Ira scatenatasi tra i Valar contro Morgoth. Solo una piccola parte ne rimase superstite, conosciuta come Lindon. Ma, compiendo una profezia, le tombe di Túrin Turambar e Morwen (detta la Pietra dello Sfortunato in ricordo di Húrin Thalion) rimasero (probabilmente per volere di Eru) nell'isola di Tol Morwen. Sulla stessa isola si trovava una pietra a ricordo di Nienor e il tumulo di Finduilas. Allo stesso modo una parte del Dorthonion divenne Tol Fuin, mentre il Colle di Himring, la roccaforte di Maedhros e Maglor, l'isola di Himling.
Regioni del Beleriand[]
- Arvernien
- Brethil
- Dimbar
- Doriath
- Estolad
- Falas
- Himlad
- Nan-tathren (Terra dei Salici)
- Talath Dirnen (Piana Sorvegliata)
- Taur-en-Faroth (Forest of the Hunters)
- Taur-im-Duinath
- Thargelion
- Ossiriand o Lindon
Regni del Beleriand[]
Prima del ritorno di Morgoth nella Terra di Mezzo, il Beleriand ricadeva sotto la sovranità di Elu Thingol il quale poteva fregiarsi del titolo di "Re Supremo del Beleriand". Dopo il ritorno dei Noldor questi fondarono molti altri regni sui quali ufficialmente Thingol, in quanto Re Supremo del Beleriand, accampava delle pretese di sovranità ma che nei fatti erano totalmente indipendenti dal Re Grigio.
Regni dei Sindar[]
- Regno del Doriath: fondato da Thingol e protetto dalla magia di sua moglie Melian, si trovava al centro-nord del Beleriand e prima dell'arrivo dei Noldor fu il reame più potente della regione. Dopo aver subito un brutto colpo seguito della morte di Thingol e della Battaglia delle Mille Caverne, il regno del Doriath cessò ufficialmente di esistere dopo il Secondo Fratricidio perpetrato dai Figli di Fëanor.
- Falas: reame dei Falathrim costituito nell'omonima regione, era governato da Círdan il Carpentiere il quale era ufficialmente vassallo di Thingol, cosa che rendeva il Falas un reame vassallo del Doriath. Situato sulle coste occidentali del Beleriand, venne distrutto dalle armate di Morgoth in quella che viene ricordata come la Caduta del Falas.
- Bocche del Sirion: fu un piccolo reame fondato dai superstiti della Caduta di Gondolin e del Secondo Fratricidio che esistette per alcuni anni sotto la guida di Tuor e suo figlio Eärendil. Tale reame venne distrutto dai Figli di Fëanor nel corso del Terzo Fratricidio nel 538 PE e gli abitanti superstiti furono messi in salvo dalle navi di Círdan sull'Isolda di Balar
Regni dei Noldor[]
- Hithlum: grande reame dei Noldor fondato da Fingolfin nell'omonima regione nord-occidentale del Beleriand, aveva come capitale la città-fortezza di Barad Eithel e ospitava la schiera più numerosa dei Noldor e in seguito gli Edain della Casa di Hador. Venne occupato da Morgoth a seguito della Nirnaeth Arnoediad e qui vi vennero confinati gli Esterling che tradirono l'Alleanza di Maedhros.
- Marca di Maedhros: fu il secondo regno dei Noldor per potenza e estensione, venne fondato dal primogenito di Fëanor dopo la sua liberazione dal Thangorodrim e diviso in cinque feudi governati dai Figli di Fëanor. Fu conquistato e distrutto dalle forze di Morgoth dopo la Nirnaeth Arnoediad, costringendo Maedhros e i suoi fratelli a fuggire presso la fortezza di Amon Ereb a sud.
- Gondolin: conosciuto anche come il "Regno Celato", il reame di Gondolin venne fondato da Turgon nella Valle di Tumladen, nascosta dagli Ered Echoriath, e popolato sia da Noldor che da Sindar del Nevrast che avevano scelto di riconoscere in Turgon il proprio sovrano. Fu l'ultimo dei regni dei Noldor a cadere per mano delle forze di Morgoth nel 511 PE.
- Nargothrond: costruito da Finrod Felagund sul modello della reggia di Menegroth, era un'immensa reggia fortificata sotterranea che sorgeva in prossimità del fiume Narog, protetta da fitti boschi e impervia da raggiungere, che controllava le regioni di Taur-en-Faroth e Talath Dirnen. Dopo la morte di Finrod fu retta per alcuni decenni da suo nipote Orodreth, il quale tuttavia fu involontariamente mal consigliato da Túrin Turambar causando la rovina del suo regno nel 495 PE, con la reggia di Nargothrond
Regni del Male[]
Città e fortezze del Beleriand[]
Benché molti popoli avessero dimora nel Beleriand, le città e i grandi centri abitati non erano molti; infatti le uniche vere e proprie città fino all'arrivo dei Noldor furono principalmente le rocche naniche sugli Ered Luin. Dopo che Fëanor condusse il suo popolo in fuga da Valinor, questi dettero sfogo alla propria arte costruendo città e fortezze la cui bellezza venne cantata anche secoli dopo dalle canzoni e dalle leggende dei popoli della Terra di Mezzo.
- Belegost e Nogrod: grandi roccaforti naniche costruite dai popoli dei Vastifasci e Barbafiamma sugli Ered Luin rispettivamente a nord e a sud del Monte Dolmed. Vennero gravemente danneggiate dalla distruzione del Beleriand alla fine della Guerra d'Ira e abbandonate all'inizio della Seconda Era.
- Brithombar e Eglarest: grandi porti elfici della regione del Falas costruiti dai Falathrim di Círdan il Carpentiere. I Noldor di Finrod Felagund li fortificarono e li abbellirono con mura e costruzioni di pietra. Vennero conquistati e saccheggiati dalle forze di Morgoth durante la Caduta del Falas.
- Menegroth: era la reggia sotterranea di Elu Thingol scavata nelle profondità di una collina rocciosa al centro del Doriath con l'aiuto dei Nani di Belegost. Saccheggiata dai Nani di Nogrod nella Battaglia delle Mille Caverne, venne abbandonata dai Sindar a seguito del Secondo Fratricidio compiuto dai Figli di Fëanor.
- Gondolin: la più famosa delle città costruite dai Noldor nel Beleriand, venne edificata da Turgon nella Valle di Tumladen e per lungo tempo la sua posizione rimase ignota persino agli alleati dei Noldor, divenendo un grande baluardo contro la malvagità di Morgoth nel nord del Beleriand. Venne saccheggiata e distrutta nel 511 PE dalle forze di Morgoth, le quali scoprirono la posizione della città grazie al vile tradimento di Maeglin nipote di Turgon.
- Vinyamar: la prima città costruita da Turgon nella regione del Nevrast dopo la venuta di Fingolfin nella Terra di Mezzo. Venne abbandonata dai Noldor una volta ultimata la costruzione della città nascosta di Gondolin e mai più abitata.
- Barad Eithel: grande città-fortezza costruita dai Noldor presso le sorgenti del Sirion sugli Ered Wethrin, fu la dimora del Re Supremo dei Noldor Fingolfin e la capitale del regno dell'Hithlum. Venne saccheggiata e distrutta dalle forze di Morgoth a seguito della Nirnaeth Arnoediad.
- Nargothrond: fortezza sotterranea costruita da Finrod Felagund sulle rive del Narog prendendo a modello della reggia di Menegrot. Venne saccheggiata dalle forze di Morgoth dopo la disastrosa Battaglia di Tumhalad, divenendo poi per qualche tempo la tana del drago Glaurung.
- Fortezza di Maedhros: costruita da Maedhros sul colle di Himring, la fortezza fu la dimora del primogenito di Fëanor e la capitale della Marca di Maedhros. Venne conquistata e distrutta dopo la Nirnaeth Arnoediad.
- Fortezza di Maglor: grande città fortificata che venne costruita dai Noldor di Maglor al centro del grande passo noto come Breccia di Maglor e fu la dimora del secondogenito di Fëanor. Venne abbandonata dai Noldor a seguito della Nirnaeth Arnoediad e distrutta.
- Fortezza di Caranthir: grande città-fortezza costruita dai Noldor di Caranthir presso il Lago Helevorn, fu a lungo la dimora del quartogenito di Fëanor.
Popoli del Beleriand[]
Il Beleriand fu abitato nel corso dei secoli da diversi popoli, alcuni riconosciuti come "Popoli Liberi", ovverosia non soggetti alla tirannia di Morgoth, altri ancora invece che riconoscevano l'autorità dell'Oscuro Signore e per questo considerati dagli altri popoli servitori del Male.
Elfi[]
Conosciuti anche come i Primogeniti di Ilúvatar, essi furono oggetto di un particolare odio da parte di Morgoth, il quale li considerava in qualche modo i responsabili della propria rovina avvenuta con la Seconda Guerra delle Potenze.
Sindar[]
Per approfondire, vedi la voce Sindar. |
I Sindar erano quelli Elfi appartenenti alla stirpe dei Teleri e rappresentavano quella parte dei sudditi di Elwë che scelse di non partire alla volta di Aman ma di rimanere nel Beleriand fino a che non avessero ritrovato il loro signore.
Alcuni giurarono fedeltà a Círdan il Carpentiere, che dominava sull'Isola di Balar e il porto di Esglaroth, mentre altri si riunirono a Thingol quando uscì dal bosco di Nan Elmoth e si proclamò Re Supremo del Beleriand.
Sono sempre stati di gran lunga il popolo elfico più numeroso del Beleriand e combatterono ferocemente contro Morgoth e furono alleati dei Noldor, anche se non mancarono le tensioni con questi.
Dopo la Guerra d'Ira molti di essi presero la via dell'Ovest, mentre altri seguirono i propri signori ad est degli Ered Luin e fondarono nuovi regni come Lothlórien e il Reame Boscoso, che tuttavia abbandonarono durante l'inizio della Quarta Era per andare a Valinor.
Noldor[]
Per approfondire, vedi la voce Noldor. |
I Noldor erano la seconda stirpe degli Eldar, i quali tornarono nel Beleriand verso la fine degli Anni degli Alberi inseguendo Morgoth guidati da Fëanor e da suo fratello Fingolfin, tuttavia il Primo Fratricidio attirò su di loro la Maledizione di Mandos, la quale ebbe luttuose conseguenze non solo sulla loro storia ma su tutti i popoli del Beleriand.
Costruirono potenti regni come Gondolin e il Nargothrond e furono i più acerrimi nemici di Morgoth. Dopo la Guerra d'Ira i Noldor furono perdonati dai Valar per la ribellione di Fëanor e molti ritornarono ad Aman, mentre altri decisero di rimanere nella Terra di Mezzo e attraversarono gli Ered Luin fondando i regni del Lindon, di Eregion e di Imladris.
Dopo la Guerra dell'Anello tuttavia i Noldor, rimasti ormai in pochi, abbandonarono definitivamente la Terra di Mezzo dando inizio così all'Era degli Uomini.
Elfi Verdi[]
Per approfondire, vedi la voce Elfi Verdi. |
Gli Elfi Verdi erano anch'essi appartenenti alla stirpe dei Teleri, ma a differenza dei Sindar erano invece parte del popolo dei Nandor, i quali ancora al tempo del Grande Viaggio non vollero attraversare le Montagne Nebbiose ma decisero di stabilirsi nella Valle dell'Anduin.
Furono gli ultimi Elfi a raggiungere il Beleriand guidati dal loro Signore Denethor e si stabilirono nelle terre dell'Ossiriand. A seguito dellla Prima Guerra del Beleriand e la morte di Denethor si divisero: alcuni giurarono fedeltà a Thingol, entrando a far parte dei Sindar e del regno del Doriath, altri riattraversarono gli Ered Luin ma la maggior parte decise di rimanere nell'Ossiriand senza più Re.
Per un certo periodo sul finire della Prima Era accettarono la signoria di Beren e Lúthien, stabilitisi nell'Ossiriand, anche se non li considerarono mai come veri Sovrani.
Edain[]
Gli Edain era il nome con il quale era nota quella parte dei Secondogeniti di Ilúvatar che durante la Prima Era decise di attraversare gli Ered Luin e poi schierarsi al fianco degli Elfi nella Guerra dei Gioielli contro Morgoth.
Casa di Bëor[]
Gli uomini della Casa di Bëor furono i primi della loro razza a giungere nel Beleriand, attraversando gli Ered Luin guidati da Bëor il Vecchio, e a venire in contatto con gli Elfi.
Erano piuttosto alti, anche se non come gli uomini della Casa di Marach, dai capelli neri e cogli occhi grigi come i Noldor. Furono incontrati da Finrod Felagund nelle terre del Thargelion nel 310 PE e si proclamarono suoi vassalli trasferendosi dapprima nella regione dell'Estolad e poi nelle terre del Dorthonion; a questa stirpe appartennero alcuni uomini insigni come Barahir e suo figlio Beren Erchamion, inoltre sempre da questa discesero i Dúnedain di Númenor.
Casa di Marach (poi Casa di Hador)[]
Gli uomini della Casa di Marach rappresentavano la terza e ultima stirpe della loro razza ad essere giunta nel Beleriand, dopo i Bëoriani e gli Haladin, ma erano anche la casata più numerosa e agguerrita.
Fisicamente erano molto alti, dai capelli dorati e dagli occhi azzurri tendenti al grigio; come i Bëoriani prima di loro si proclamarono vassalli dei Noldor, alleandosi con essi contro l'Oscuro Signore di Angband.
Dopo un periodo nell'Estolad, si trasferirono nella regione del Dor-lómin giurando fedeltà a Fingolfin. A questa casata appartennero grandi eroi come Hador, che in seguito dette il nome alla Casata, Húrin Thalion, suo figlio Turin Turambar, e Tuor padre di Eärendil.
Dopo la Guerra d'Ira i suoi membri superstiti seguirono Elros sulla nuova isola di Númenor dando origine al popolo dei Dúnedain assieme agli altri Edain.
Casa di Haleth e Drúedain[]
Gli uomini della Casa di Haleth furono i secondi della loro razza a giungere nel Beleriand, dopo i Bëoriani e prima degli uomini dei Marachiani. Di altezza normale, con capelli e occhi scuri, erano la stirpe meno numerosa degli Edain; dal carattere schivo e isolazionista, essi non giurarono mai fedeltà a nessuno dei Signori Elfici, preferendo vivere in piena autonomia e indipendenza nei boschi e nelle foreste del Beleriand.
Guidati da Haleth, che diede il nome alla Casata, si stabilirono nel Brethil che difesero a lungo dalle minacce di Morgoth. Dopo la Guerra d'Ira, rimasti n pochi, si divisero: la maggior parte riattraversò gli Ered Luin mentre una piccola parte raggiunse Númenor assieme agli uomini delle Case di Bëor e Hador dando origine al popolo dei Dúnedain.
I Drúedain erano invece un popolo di uomini affine alla Casa di Haleth che attraversò gli ma allo stesso diverso, con le proprie caratteristiche peculiari che lo rendevano un unicum tra i Secondogeniti di Ilúvatar.
Innanzitutto erano molto più bassi rispetto agli uomini, vivevano in armonia con la natura, la conoscevano perfettamente e sapevano utilizzarne al meglio gli insegnamenti, erano infatti abili guaritori, e nessuno meglio di loro riusciva a seguire le tracce nei boschi, anche perché erano dotati di un olfatto finissimo, che gli consentiva di fiutare un nemico anche controvento.
Erano anche grandi artisti, avevano ideato pigmenti naturali con cui dipingere ed erano abilissimi nello scolpire la pietra, tanto che le loro statue parevano vive. Queste statue erano definite pietre guardiane perché erano talmente realistiche che intimorivano gli Orchi aggressori, i quali le credevano permeate di chissà quali misteriosi incantesimi.
Uomini Malvagi[]
Esterling[]
Gli Esterling furono l'ultima delle stirpi degli Uomini che giunse nel Beleriand, attraversando gli Ered Luin pochi decenni prima della Nirnaeth Arnoediad. Essi vennero bene accolti dagli Elfi, i quali videro nei nuovi venuti ulteriori rinforzi nella loro lotta contro Morgoth; ciò che non sapevano era che questi, soprattutto Ulfang e i suoi figli, già da tempo si erano asserviti all'Oscuro Signore di Angband e non aspettavano che l'occasione giusta per tradire i loro nuovi alleati.
Va detto tuttavia che non tutti gli Esterling erano malvagi: infatti le schiere guidate da Bór il Fedele si allearono veramente con gli Elfi e gli Edain, combattendo duramente nella Nirnaeth Arnoediad anche contro il loro stessi consanguinei per rispettare il proprio giuramento di fedeltà.
Dopo la sconfitta dell'Alleanza di Maedhros gli Esterling traditori vennero confinati da Morgoth nel Dor-lómin, dove tiranneggiarono gli Hadoriani superstiti, con il divieto di uscire da quella regione; i superstiti delle genti di Bór invece riattraversarono gli Ered Luin e alcuni ipotizzano che siano gli antenati del popolo dei Lossoth.
Nani[]
I Nani vennero creati dal Vala Aulë molto prima che gli Elfi si risvegliassero presso il Cuiviénen, ed Eru fece ad Aulë la grazia di "adottarli" tra i suoi figli, ponendo tuttavia la condizione che essi fossero messi a dormire nelle profondità delle montagne della Terra di Mezzo e non si svegliassero prima degli Elfi.
I Nani del Beleriand appartenevano soprattutto a due delle sette stirpi della loro razza (Vastifasci e Barbafiamma) e vivano sugli Ered Luin nelle roccaforti di Nogrod e Belegost, ai piedi del Monte Dolmed
Vastifasci[]
Per approfondire, vedi la voce Vastifasci (Nani). |
Barbafiamma[]
Per approfondire, vedi la voce Barbafiamma. |
Nanerottoli[]
Per approfondire, vedi la voce Nanerottoli. |
Creature benigne[]
Ent[]
Per approfondire, vedi la voce Ent. |
Conosciuti come Onodrim o "Pastori degli Alberi", gli Ent abitavano nelle grandi foreste del Beleriand, principalmente nell'Ossiriand, e secondo gli intenti della loro creatrice Yavanna ne avrebbero dovuto essere i guardiani proteggendo gli alberi dagli eccessi di sfruttamento da parte dei Figli di Ilúvatar e dei Nani.
Inizialmente si esprimevano praticamente solo con vocalizzazioni e profondi versi, ma a seguito dei contatti con gli Elfi appresero l'arte del linguaggio, sviluppando un proprio idioma che divenne poi noto come Entese. Durante gli Anni degli Alberi e la Prima Era condussero un'esistenza abbastanza ritirata, non prendendo parte a nessuna delle grandi battaglie della Guerra dei Gioielli; l'unica eccezione è rappresentata dalla Battaglia dei Guadi del Sarn Athrad, durante la quale aiutarono Beren Erchamion e i Sindar a sconfiggere i Nani che avevano saccheggiato la reggia di Menegroth.
Non si sa se parteciparono alla Guerra d'Ira, ma a seguito della distruzione del Beleriand migrarono ad est degli Ered Luin stabilendosi nella grande foresta che all'epoca andava dal Boscoverde Meridionale fino alle pendici dei Monti Azzurri.
Aquile[]
Per approfondire, vedi la voce Aquile. |
Creature malvagie[]
Balrog[]
Per approfondire, vedi la voce Balrog. |
I Balrog, noti anche come Valaraukar, un tempo erano Maiar che all'inizio dei tempi rimasero irretiti dalla grandezza di Melkor e gli rimasero fedeli anche nella caduta; i più famosi Balrog della Prima Era furono Gothmog, comandante delle armate di Angband che trovò la morte per mano di Ecthelion della Fonte, e il suo successore Lungothrin.
Sono potenti demoni di fuoco armati di spade, asce e fruste fiammeggianti, ai quali l'Oscuro Signore in genere affidava il comando delle proprie armate.
Dopo la Seconda Guerra delle Potenze, durante la quale subirono forti perdite, si rifugiarono nei sotterranei delle rovine di Angband, per poi riemergere in soccorso del loro signore quando Ungoliant cercò di strangolarlo per impadronirsi dei Silmaril.
Durante la Guerra dei Gioielli li ritroviamo a capo degli eserciti di Orchi, soprattuto Gothmog che causò la morte sia di Fëanor che di Fingon sul campo di battaglia.
Vennero praticamente uccisi tutti durante la Guerra d'Ira e solo pochi sopravvissero nascondendosi nelle profondità della Terra di Mezzo; uno di questi fu il Flagello di Durin, il quale causò la rovina di Khazad-dûm durante la Terza Era.
Orchi[]
Per approfondire, vedi la voce Orchi. |
Creati da Melkor attraverso la corruzione dei malcapitati tra gli Elfi che caddero tra le sue grinfie, gli Orchi rappresentano la spina dorsale delle armate delle Forze del Male.
Sono esseri violenti, crudeli, infidi e codardi, che odiano tremendamente qualsiasi cosa che riguardi gli Elfi e non sono in grado di sopportare la luce del sole. Pur non essendo abili combattenti come gli Elfi, i Nani o gli Uomini, essi compensano la loro scarsa capacità militare con la forza dei numeri.
Combatterono praticamente in tutte le Battaglie della Guerra dei Gioielli per poi, dopo la sconfitta di Morgoth nella Guerra d'Ira, fuggire ad est degli Ered Luin, andando a infestare la Terra di Mezzo per ancora molti anni a venire.
Ragni Giganti[]
Per approfondire, vedi la voce Ragni. |
Perversa progenie di Ungoliant e di altri ragni giganti che popolavano la Nan Dungortheb, queste orrende creature non parteggiarono per nessuno in particolare durante la Guerra dei Gioielli, assumendo semplicemente un atteggiamento predatorio che non faceva distinzione fossero le loro prede semplici animali o anche Uomini, Elfi o Orchi.
Dopo la distruzione del Beleriand, sommerso dal Belegaer, rimasero quasi tutti ucci ma alcuni, come Shelob, riuscirono a scampare al disastro e a riparare ad est degli Ered Luin, dove ancora per molto tempo tormentarono i popoli della Terra di Mezzo.
Draghi[]
Per approfondire, vedi la voce Draghi. |
I Draghi furono una creazione di Morgoth, pensati come arma finale da utilizzare contro i propri nemici nel corso della Guerra dei Gioielli ed ebbero un ruolo importante sia durante la Caduta di Gondolin, la prima battaglia alla quale parteciparono in gran numero, che durante la Guerra d'Ira nel corso della quale, almeno inizialmente, misero in difficoltà le forze di Valinor.
Il primo di essi ad essere generato dalle profondità di Angband fu Glaurung il Verme, mentre il più possente fu indubbiamente Ancalagon il Nero. Esistevano diverse tipologie di draghi: dai quelli privi di ali a quelli in grado di librarsi nel cielo e vomitare fuoco e fiamme sulle teste dei malcapitati. Tuttavia non erano solo le loro pericolose caratteristiche fisiche ad essere temibili, in quanto queste creature erano dotate di una perfida intelligenza e di un grande potere magico; dimostrazione massima di ciò fu Glaurung, chiamato anche il Padre dei Draghi, il quale manipolò crudelmente sia Niënor che suo fratello Túrin Turambar causandone la rovina e una crudele morte.
Dopo la sconfitta della Guerra d'Ira i draghi superstiti fuggirono nell'estremo nord della Terra di Mezzo e per migliaia di anni non si fecero più rivedere finché, durante la Terza Era, non riapparvero e attaccarono le roccaforti dei Nani sui Monti Grigi.
Mannari[]
Per approfondire, vedi la voce Mannari. |
I Mannari erano un turpe razza di creature dalla forma di lupo al servizio di Morgoth che tuttavia, a differenza dei normali lupi, erano molto più grandi, crudeli e dotate di un'intelligenza che gli permetteva di parlare e comprendere il linguaggio delle altre razze della Terra di Mezzo. Viene ipotizzato che essi fossero in origine spiriti di Maiar caduti o anime di Orchi che l'Oscuro Signore, o Sauron per lui, avrebbe imprigionato in corpi dalla forma di lupo e cresciuti per servire la causa di Angband. Sauron, il più potente dei luogotenenti di Morgoth, ebbe il titolo di Signore dei Mannari e suo servitore fu Draugluin, conosciuto come il Padre dei Mannari; il più famoso fu invece Carcharoth il quale, posto da Morgoth a guardia dei Cancelli di Angband, tranciò con un morso la mano destra di Beren che reggeva il Silmaril da esso recuperato. Molti morirono durante la Guerra d'Ira, ma diversi riuscirono a fuggire ad est degli Ered Luin e per migliaia di anni continuarono a tormentare i popoli della Terra di Mezzo.
Vampiri[]
Per approfondire, vedi la voce Vampiri. |
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Storia[]
Anni degli Alberi[]
Il Risveglio degli Elfi e la Seconda Guerra delle Potenze[]
Per approfondire, vedi le voci Risveglio degli Elfi e Seconda Guerra delle Potenze. |
Durante gli Anni degli Alberi la regione fu pressoché disabitata fino al risveglio degli Elfi nei pressi del lago Cuiviénen. Melkor, che dalla distruzione delle Lampade era rimasto barricato nella sua fortezza di Utumno, fu il primo ad accorgersi del risveglio dei Primogeniti di Ilúvatar e non perse l'occasione di molestarli, uccidendone e rapendone diversi. Tuttavia i Valar non avevano del tutto abbandonato la Terra di Mezzo e Oromë, il Vala della Caccia, durante una delle sue battute di caccia scoprì casualmente gli Elfi e si fermò presso di loro per un po' di tempo.
Dopo averli istruiti su diverse cose e avergli insegnato a costruire archi e lance per difendersi, il Vala ritornò dai suoi fratelli e li esortò a condurre una guerra contro Melkor, il quale minacciava l'esistenza dei primogeniti. All'unanimità i Valar si pronunciarono a favore della proposta di Oromë e le armate di Valinor attraversarono il Mare giungendo nella Terra di Mezzo, dove strinsero d'assedio Utumno. L'assedio fu lungo e la violenza dei combattimenti cambiò la fisionomia della Terra di Mezzo, tuttavia alla fine le armate dei Valar ne uscirono vincitrici e Melkor venne trascinato in catene presso l'Anello del Destino, dove fu giudicato per i suoi crimini e condannato a rimanere recluso nelle Aule di Mandos per la durata di tre ere.
Il Grande Viaggio a Occidente e il regno di Thingol[]
Per approfondire, vedi le voci Grande Viaggio, Doriath e Prima Guerra del Beleriand. |
Una volta sconfitto Melkor i Valar si trovarono a discutere su cosa fare con Primogeniti, nella speranza di trovare il modo per preservarli dal male e dalla corruzione che l'Oscuro Signore aveva sparso per il mondo. Su suggerimento di Oromë i Valar, nonostante l'opposizione di Ulmo, decisero di invitare gli Elfi a trasferirsi a Valinor; quest'ultimi iniziarono dunque il Grande Viaggio verso Ovest divisi in tre schiere: i Vanyar, la più piccola e la più veloce, i Noldor e i Teleri, quest'ultimi i più numerosi e più lenti, sotto la guida di Elwë.
Gli Elfi, in una lunga marcia guidata dal Vala Oromë, attraversarono l'intera Terra di Mezzo superando le Montagne Nebbiose e gli Ered Luin; i primi a giungere e ad essere trasbordati nel continente di Aman furono i Vanyar e i Noldor, mentre i Teleri dovettero attendere il proprio turno per imbarcarsi.
Durante l'attesa Elwë si trovò a passeggiare nel bosco di Nan Elmoth, dove incontrò la Maia Melian e i due s'innamorarono rimanendo per alcuni anni bloccati in un incantesimo d'amore. A lungo i Teleri cercarono il proprio signore , ma quando giunse il loro turno di imbarcarsi non l'avevano ancora ritrovato; non volendo abbandonare il proprio Re una parte numerosa dei Teleri decise di rimanere per attendere il proprio signore, mentre un'altra parte partì verso Ovest guidata da Olwë, fratello minore di Elwë.
Anni dopo Elwë riemerse da Nan Elmoth assieme a Melian reso magnifico dall'aura della moglie che rifulgeva della luce degli Alberi; egli assunse il nome di Thingol e radunò intorno a sé i propri sudditi, i quali sarebbero poi divenuti noti come Sindar, incoronandosi Re Supremo del Beleriand. Per diversi secoli Thingol e i suoi sudditi vissero in pace e, grazie anche ai saggi consigli di sua moglie Melian, divennero gli Elfi più magnifici della Terra di Mezzo poiché, pur non avendo mai visto la luce degli Alberi di Valinor, grazie a quella riflessa dalla loro Regina ne assunsero comunque una parte dei benefici. Durante quest'epoca di pace Thingol e sua moglie ebbero una bambina che venne chiamata Lúthien e nei secoli successivi venne considerata l'essere più bello tra tutti i Figli di Ilúvatar.
Tuttavia la pace non poteva durare per sempre e quando Morgoth venne liberato dalla sua prigionia nelle Aule di Mandos, molti dei suoi servi si risvegliarono e cominciarono a vagare per il Beleriand. Thingol su consiglio della moglie strinse diversi accordi con i Nani delle città di Belegost e Nogrod, affinché insegnassero al suo popolo a forgiare armi e armature. Fu in questo periodo che il Re, aiutato dagli artigiani nanici di Belegost, costruì la sua reggia sotterranea di Menegroth.
Tali scelte si dimostrarono assai lungimiranti: infatti, quando le orde di orchi di Angband dilagarono dal nord, le armate di Thingol furono in grado di respingere l'assalto del nemico e di massacrarne la maggior parte in quella che in seguito divenne poi nota come la Prima Battaglia del Beleriand, alla quale presero anche parte gli Elfi Verdi guidati dal loro signore Denethor. Per evitare che i domini dello sposo potessero essere nuovamente invasi, Melian si servì della sua potente magia per creare una forte cintura di incantesimi.
Prima Era[]
Il ritorno di Morgoth e la venuta di Fëanor e dei Noldor[]
Per approfondire, vedi la voce Dagor-nuin-Giliath. |
Dopo la sua liberazione dalle Aule di Mandos, nonostante all'apparenza mantenesse un comportamento ineccepibile, Melkor approfittò della ritrovata libertà per gettare il seme della discordia tra i Noldor, giocando soprattutto sulla rivalità tra Fëanor e suo fratello Fingolfin. Tuttavia ciò che l'Oscuro Signore bramava più di tutto erano i Silmaril, gli stupendi gioielli creati dalla irraggiungibile abilità di Fëanor e da esso gelosamente custoditi. Pur di impadronirsene Melkor si alleò con l'orribile Ungoliant e, dopo aver ucciso gli Alberi di Valinor, attaccò la residenza di Fëanor (in quel momento assente assieme ai suoi figli) e rubò i Silmaril dopo aver ucciso Finwë il Re Supremo dei Noldor. Fu così che, per bocca di Fëanor dal quale fu maledetto, si guadagnò il nome di Morgothche in Quenya significa letteralmente "Nero Nemico del Mondo".
Una volta compiuto il delitto, Melkor e la sua complice fuggirono raggiungendo la Terra di Mezzo, senza che né Tulkas né Fëanor potessero mettergli le mani addosso. Tuttavia ciò che l'Oscuro Signore non aveva previsto era l'insaziabile fame del proprio alleato: Ungoliant infatti pretese che Melkor le consegnasse i Silmaril e al rifiuto di questi tentò di strangolarlo, forte anche del potere che l'Oscuro Signore le aveva dato per superare le difese dei Valar. Sul punto di soffocare Melkor cacciò un tremendo urlo che richiamò i suoi antichi servitori Balrog dalle rovine di Angband, nei cui sotterranei avevano cercato rifugio a seguito della sconfitta dell'Oscuro Signore. Essi dunque accorsero e, servendosi delle loro fruste e armi fiammeggianti, riuscirono a respingere Ungoliant la quale se ne fuggì nelle profondità degli Ered Gorgoroth dove, unendosi ad altre creature aracneiformi, generò l'orribile schiera dei Ragni Giganti.
Libero da ogni ostacolo Morgoth riscostruì la sua antica roccaforte di Angband e, dopo aver incastonato i Silmaril nella Corona Ferrea, si proclamò Re del Mondo rivendicando il dominio assoluto sulla Terra di Mezzo. Le sue armate cominciarono dunque a scorrazzare nel Beleriand, contenute a fatica dall'esercito di Thingol e dalla magia della sua sposa Melian, tanto che le forze di Angband riuscirono pure ad assediare Círdan il Carpentiere nel Falas. Ciò che Morgoth non aveva previsto era che Fëanor, istigato dalla bramosia di vendetta, aveva convinto i Noldor a seguirlo nella Terra di Mezzo per dargli la caccia e, dopo aver abbandonato suo fratello Fingolfin tra i ghiacci dell'Helcaraxë, con le proprie schiere si era accampato nella regione dell'Hithlum.
Subito Morgoth inviò un grande esercito di orchi nella speranza di ricacciare gli Elfi in mare, tuttavia benché superiori di numero le sue armate furono annientate in quella che viene ricordata come la Dagor-nuin-Giliath, la prima delle grandi Battaglie della Guerra dei Gioielli. Eccitato dalla vittoria che pareva vicina, Fëanor giunse con uno squadrone di cavalieri fin sotto i cancelli di Angband, ma qui il Noldo venne affrontato da Gothmog in persona, il Balrog più potente, e nel duello che ne seguì fu ferito a morte.
I suoi figli lo trascinarono via dal campo di battaglia ma presso le montagne, sentendo prossima la fine, volle che lo posassero a terra con la fronte rivolta verso Angband: egli osservò, maledisse per tre volte il nome di Morgoth e impose ai suoi figli di rispettare il Giuramento che avevano fatto con lui nella piazza di Tirion, dopodiché spirò ma i suoi non ebbero nessun cadavere da seppellire perché il suo corpo, tanto era potente il fuoco dentro Fëanor, si polverizzò e venne spazzato via dal vento. Poco dopo l'Oscuro Signore invitò Maedhros a dei "colloqui di pace"; l'erede di Fëanor, non fidandosi, si presentò all'incontro con una numerosa scorta ma comunque cadde nell'imboscata che gli era stata preparata; tradotto ad Angband venne torturato per poi essere incatenato per la mano destra sulla vetta del Thangorodrim. Dopodiché Morgoth e i Figli di Fëanor rimasero attenti ognuno affilando le proprie armi in attesa della resa dei conti.
La venuta di Fingolfin e la fondazione dei reami elfici[]
Per approfondire, vedi le voci Marca di Maedhros, Nargothrond, Gondolin e Hithlum. |
Mentre tra Morgoth e i Figli di Fëanor accadevano queste cose, dall'Helcaraxë giunse Fingolfin assieme ai suoi figli e alla schiera più numerosa dei Noldor, annunciato in questo dalla prima alba del Sole e dal suono delle trombe e dei corni di guerra di Fingolfin, il quale voleva che sia i Figli di Fëanor che Morgoth fossero consci del suo arrivo e ne avessero paura. L'Oscuro Signore ne ebbe paura e, come prima cosa, cercò di ributtare in mare i Noldor di Fingolfin lanciandogli contro una grossa armata che tuttavia venne annientata nella Battaglia di Lammoth. I Noldor furono vittoriosi, sebbene nello scontro fosse perito anche Argon, figlio minore di Fingolfin, e si stabilirono anche loro presso il Lago Mithrim nell'Hithlum, a poca distanza dal campo dei Figli di Fëanor.
Siccome ancora forte era il rancore dei seguaci di Fingolfin verso i Fëanoriani, a causa dell'infamia commessa da Fëanor di abbandonarli nell'Helcaraxë, le due schiere rimasero a fissarsi in cagnesco affilando le armi; vi era dunque il rischio di una guerra fratricida tra i Noldor e ciò avrebbe dato grande soddisfazione a Morgoth, il quale avrebbe visto i suoi nemici annientarsi a vicenda. Tuttavia Fingon, primogenito di Fingolfin, decise di incaricarsi della missione di liberare il cugino e amico Maedhros dalla prigionia sul Thangorodrim, sperando in tal modo di riuscire a riportare la pace tra i Noldor. La missione ebbe successo e Maedhros, una volta ristabilito, acconsentì a lasciare allo zio il titolo di Re Supremo dei Noldor e a trasferirsi con la sua gente nel Beleriand orientale, dove fondò assieme ai fratelli un potente regno noto come Marca di Maedhros.
Gli anni successivi i Noldor li passarono ad ambientarsi nel Beleriand, ognuno costruendo e consolidando il proprio regno: Fingolfin si stabilì presso le sorgenti del Sirion, dove costruì la città-fortezza di Barad Eithel, mentre suo figlio Turgon pose la sua dimora sulle rive della regione del Nevrast, dove costruì la città di Vinyamar oltre ad edificare la Scala dei Noldor per mantenere rapidi contatti con il padre nell'Hithlum. I Sindar di Thingol, i quali erano all'oscuro del Fratricidio di Alqualondë, accolsero i Noldor benevolmente vedendo in loro degli inviati dei Valar per aiutarli nella loro lotta contro l'Oscuro Signore. Nell'anno 20 PE Fingolfin giudicò i tempi maturi per una grande festa di riconciliazione tra i Noldor, alla quale vennero invitati anche i Sindar, che in seguito venne ricordatacon il nome di Mereth Aderthad; tale festa fu un successo, che cementificò la riconciliazione tra le casate di Noldor e sancì l'alleanza tra quest'ultimi e gli Elfi del Beleriand nella lotta contro Morgoth.
La Dagor Aglareb, l'Assedio di Angband e la venuta degli Uomini[]
Per approfondire, vedi le voci Dagor Aglareb, Assedio di Angband e Edain. |
La Dagor Bragollach, la Nirnaeth Arnoediad e il trionfo di Morgoth[]
Per approfondire, vedi le voci Dagor Bragollach e Nirnaeth Arnoediad. |
La Guerra d'Ira e la distruzione del Beleriand[]
Per approfondire, vedi la voce Guerra d'Ira. |
Il Beleriand nelle ere successive[]
Sebbene il Beleriand venne sommerso dal Belegaer alcune parti di esso sopravvissero alla sua caduta e la loro esistenza rimase nota anche nelle ere successive. Il più grande e importante superstite fu certamente la regione del Lindon, comprendente i resti delle regioni del Thargelion e dell'Ossiriand, la quale fu occupata da Gil-galad e dai Noldor che scelsero di rimanere nella Terra di Mezzo, nonostante il bando dei Valar nei loro confronti fosse stato tolto. Esso divenne un grande e potente regno elfico, che durante la Seconda Era si erse come un baluardo contro la maligna influenza di Sauron che avvelenava la Terra di Mezzo e fu un fedele alleato dell'Ovesturia prima che i Dúnedain fossero corrotti dalle dottrine degli Uomini del Re.
Altri importanti resti furono le Isole Occidentali, un arcipelago comprendente le tre isole di Tol Morwen, presso la quale si trovava la tomba di Turin Turambar, Tol Fuin, un avanzo di quella che fu la regione del Dorthonion, e Tol Himring, sulla quale sorgevano ancora le rovine di quella che fu la Fortezza di Maedhros. Prima dell'Akallabêth erano note anche altre terre emerse che un tempo avevano fatto parte del Beleriand ma, a seguito del cataclisma che sommerse Númenor, esse vennero definitivamente ricoperte dalle acque del Belegaer.