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Aggiornamento
grazie alle ricerche di Supermamb. (che ringrazio di cuore) quella da me postata risulta essere una lettera aperta di Marina Toschi, ginecologa consultoriale e consigliera di parità della Regione Umbria
nei commenti a questo post il puntatore di Supermamb. che porta al documento di PROPOSTA DI LEGGE (nr. 21 del 26 maggio 2010) da parte del Consiglio Regionale del Lazio e avente come titolo 'Riforma e riqualificazione dei consultori regionali'
Ora, io direi che è il caso di far suonare qualche grancassa, hai visto mai che si riuscisse a fare un passo avanti rispetto ai manifesti idioti??
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Viaggiando in rete ho trovato questo blog che non conoscevo e nel quale ho trovato alcuni contenuti interessanti. Tra gli altri questa lettera che mi sembra importante e quindi la ripropongo qui, tale e quale. Spero che gli autori non se ne abbiano a male ...
Care donne,
care donne che tutti i giorni venite nei Consultori Familiari o negli ospedali e ottenete aiuto e attenzione, visite mediche, ostetriche e ascolto. Visite in gravidanza, gruppi di allattamento, Pap-test, contraccezione.
Non sempre, certo, non sempre. A volte dovete aspettare a lungo, a volte siamo stanchi, e sgarbati, perchè vorremmo darvi di più e non sapendo con chi prendercela ce la prendiamo con voi. Ci vorrebbe un consultorio ogni 20.000 abitanti e sono veramente poche le regioni che ce li hanno.
In genere non abbiamo fondi, personale, materiale. Vi distribuiamo guide alla gravidanza o alla contraccezione stampate da case farmaceutiche, quindi di parte... Perdonateci, ma quando lo facciamo è perchè non abbiamo altro.
A volte sono tanti anni che facciamo questo lavoro e rischiamo di non distinguere più le vostre facce, le vostre storie. Come i professori, che hanno sempre davanti dei ragazzi, e spiegano la stessa cosa, nello stesso modo e si domandano perchè, con il passare degli anni, i nuovi giovani non la capiscono più. Così noi vi vediamo passare e ci sembrate a volte diverse a volte sempre uguali (e non lo siete!) ma davvero non capiamo perchè non vi alziate piu' spesso a difendere i diritti faticosamente ottenuti da altre donne , tanti anni fa con fatica, rabbia ma anche con soddisfazione nell’affermare la capacità di autodeterminarsi.
Care donne che ora venite ad abortire nei nostri Ospedali, che ci trovate a volte splendidi a volte di cattivo umore, a volte pronti ad aiutarvi e a volte che non sappiamo dove mettere le mani per le liste d'attesa insopportabili.
Care donne, noi operatori dei Consultori Familiari, noi operatori di 194, riteniamo che comunque questo lavoro meriti tutta la nostra fatica e la nostra frustrazione.
Che la soddisfazione di difendere anche con la medicina, con l'ostetricia, con la psicologia, i diritti delle donne e degli uomini valga tutto quello che costa.
Care donne, permetteteci di rivolgerci a voi.
Sta succedendo una cosa grave, in questo Paese.
Nella Regione Lazio ma anche in molte altre Regioni e anche in molti Comuni italiani, stanno presentando proposte di Legge che dicono che sarà necessario andare a discutere di una vostra richiesta di aborto con le associazioni cattoliche, e solo dopo potrete parlarne con noi, dopo aver firmato che rifiutate le loro proposte, con una procedura obbligatoria che termina con un verbale. E vogliono mettere un consulente familiare per l'accoglienza e il coordinamento degli interventi, a dirigere i Consultori, senza nessun titolo di studio stabilito (potrebbe essere chiunque!), che si metta fra noi e voi, per stabilire cosa bisogna fare e se voi avete diritto a decidere di non proseguire la gravidanza e forse a giudicare della nostra moralità.
Vogliono mettere nei Consultori insegnanti di metodi naturali, senza titolo sanitario, che vi diranno che contare i giorni o osservare il muco è sicuro come la pillola, così poi quando rimanete incinta e non capite perché vi diranno che è la volontà di Dio...
Vi vogliono tenere in Ospedale tre giorni per l'aborto farmacologico, mentre in tutta Europa le donne possono tornare a casa, se stanno bene, e tornano in Ospedale solo il terzo giorno, e neanche sempre. Infatti in Francia sono i medici di famiglia che possono dare la RU486 e il misoprostolo. Le donne italiane evidentemente sono diverse biologicamente dalle francesi o dalla belghe... oppure si può pensare che questa imposizione serva solo a farvi stare male da un punto di vista psicologico, a tenervi prigioniere, a rendervi la vita personale, lavorativa e familiare impossibile e farsì che soffriate di più, in caso non soffriate abbastanza da voi sole.
E' una protezione, dicono, contro voi stesse incapaci da badarvi da sole....
Vi vogliono somministrare un questionario in gravidanza, per sapere se siete depresse e se bisognerà controllarvi quando nasce il bambino e farvi magari un trattamento sanitario obbligatorio domiciliare... perché non darvi invece un po' di aiuto domestico? qualcuno che vi lavi i piatti o che vi tenga il bambino quando avete bisogno di dormire....forse infatti avreste solo bisogno di sostegno e di aiuto, di una consulenza rapida quando vi viene da piangere troppo spesso nel puerperio.
Non una parola sul fatto che molte di voi perdono il lavoro, ormai, quando restano incinta e non si possono permettere neanche di chiamare qualcuno per lavare i pavimenti, mentre allattano e così che una su due chiede di autolicenziarsi perché sul lavoro le pressioni sono troppo forti e non tutte ce la fanno a reggere al MOBBING nel puerperio.....
Non una parola sul fatto che vi dovete pagare le ecografie perché il governo non fissa i livelli minimi di assistenza obbligatori per le Regioni e non vi garantisce quelle ecografie che dovrebbero essere gratuite in gravidanza.. E molte di voi non sanno veramente come pagarle.
Care donne, è in corso un attacco generalizzato alla vostra autodeterminazione, interessa solo di controllare i vostri corpi e i vostri pensieri, non certo la vostra salute, ma se nei nostri Consultori le Assemblee delle donne non ci sono più, se non vi vediamo, se non una per volta, in visite sempre più frettolose, per i tagli alla sanità, e i sacrifici umani in nome di un'efficienza sbagliata. Ci sentiamo soli nel cercare di difendere il nostro lavoro e i vostri diritti, perché finora avevamo ricevuto il dono di farli coincidere.
Fatevi vive, non abbiate timore di essere strumentalizzate dalla politica, le donne della politica di centro sinistra ci devono essere in questa battaglia, ma se siete di centro destra fate la battaglia fra i vostri, che avallano e sostengono leggi e decreti con cui vi vogliono imprigionare e privare della capacità di scelta.
Ricordate che sono problemi che riguardano le donne ricche e quelle povere, quelle di destra, quelle di sinistra e quelle di niente, quelle che credono in qualcosa di soprannaturale e quelle che credono solo nella comunità degli esseri umani, quelle che possono pagare il ginecologo privato e quelle che neanche il ticket.
Le operatrici e gli operatori dei consultori familiari.
Di malattia e di ampiezza di sguardi.
3 mesi fa