Livo (Trentino-Alto Adige)
Livo comune | |
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Palazzo Aliprandini Laifenthurn, sede del comune di Livo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Trento |
Amministrazione | |
Sindaco | Willi Zanotelli (lista civica) dal 20-09-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 46°24′N 11°01′E |
Altitudine | 741 m s.l.m. |
Superficie | 15,22 km² |
Abitanti | 781[1] (01-01-2022) |
Densità | 51,31 ab./km² |
Frazioni | Preghena, Varollo, Scanna |
Comuni confinanti | Bresimo, Cis, Cles, Novella, Rumo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 38020 |
Prefisso | 0463 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 022106 |
Cod. catastale | E624 |
Targa | TN |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | mezzaloni; lìveri |
Cartografia | |
Posizione del comune di Livo nella provincia autonoma di Trento | |
Sito istituzionale | |
Livo (Liu[3] o anche Lio in noneso, Lif in dialetto trentino[4]) è un comune italiano di 783 abitanti della provincia autonoma di Trento.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Preistoria
[modifica | modifica wikitesto]La zona dell'odierno comune era abitata in tempi preistorici: due castellieri sono stati rinvenuti a Livo, uno sul Caslìr, l'altro sul Dos da Mul; un terzo castelliere era situato sul Dos Caslìr di Varollo. In tutti questi siti sono stati rinvenuti reperti archeologici di vario genere[5].
Medioevo
[modifica | modifica wikitesto]Di Livo era originaria l'omonima famiglia dei Livo, che divenne una delle più importanti del Principato Vescovile di Trento nel XII secolo[6]; la famiglia, di probabile origine longobarda o comunque germanica, ebbe varie ramificazioni (i Metz o Mezzo, i signori di castel Zoccolo, quelli di Altaguarda, quelli di Cis e forse altri)[6].
Nel 1183 il feudo di Livo venne concesso, dal principe vescovo di Trento Salomone, ad Arnoldo e Anselmo dei Livo di Metz, del ramo poi detto "di Metz" o "da Mezzo"; più avanti, assumendo il nome di Kronmetz, essi divennero vassalli dei conti del Tirolo[6][7]. Livo era sede di una gastaldia, che aveva giurisdizione anche sugli abitati di Revò, Romallo e Cagnò[6].
La storia di Livo presenta pochi eventi di rilievo; con tutta l'area del Mezzalone, il paese venne coinvolto marginalmente nella guerra rustica, rimanendo in genere fedele al Principe Vescovo[6].
Epoca contemporanea
[modifica | modifica wikitesto]L'11 dicembre 1880 il centro abitato di Livo fu colpito da un violento incendio. Tale avvenimento è ricordato su una lastra marmorea alla base del crocefisso ligneo posto sull'angolo ovest della piazza antistante alla chiesa di San Martino.
Cambiamenti territoriali
[modifica | modifica wikitesto]Con la fine del Principato Vescovile, Livo, assieme con vari altri centri abitati, venne incluso in un comune facente capo a Preghena; nel 1817, con le frazioni di Varollo e Scanna, tornò comune autonomo[6]. Nel 1928 al comune di Livo vennero aggregati Bresimo, Cis e Preghena; i primi due tornarono indipendenti nel 1948, portando all'attuale conformazione comunale[6].
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati approvati con D.G.P. del 14 aprile 1988.[8]
- Stemma
«D'argento, al basilisco spiegato di nero armato e nervato d'oro, la cresta, le fauci, la lingua, i lumi di rosso. Corona: Murale di Comune. Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttata di rosso, a sinistra una fronda di quercia fogliata e fruttifera al naturale; entrambe legate da un anello d'oro.[9]»
- Gonfalone
«Vessillo rosso del rapporto di 5/8 terminante in coda di rondine, caricato al centro da una rosa araldica a doppio giro di 6 petali, con i sepali del calice, d'oro, caricata a sua volta dello stemma comunale completo dei suoi ornamenti e sovrastante la scritta in oro: "Comune di Livo". Il tutto, bordato a frangiato d'oro, unito all'asta, foderata di rosso e avvolta d'argento, mediante un cordone a nappe anch'essi d'oro.[9]»
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa della Natività di Maria a Varollo.
- Chiesa di Sant'Antonio a Preghena.
- Chiesa dell'Immacolata a Scanna.
- Chiesa di San Martino a Livo, documentata nel 1209, ampliata nella seconda metà del XVII secolo.[10][11]
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Palazzo Aliprandini Laifenthurn, di origine medioevale
- Palazzo de Stanchina, testimoniato a partire dal XII secolo viene detto anche Castello di Sopra San Martino vista la sua posizione rispetto all'edificio religioso
Architetture militari
[modifica | modifica wikitesto]- Castel Zoccolo, menzionato per la prima volta nel 1233 come castro Zochulli plebis Livi, sorge su una collina ad ovest del borgo di Livo. Dell'edificio originale rimangono ormai poche tracce inglobate in un edificio rurale in stato di abbandono.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[12]
Ripartizione linguistica
[modifica | modifica wikitesto]Nel censimento del 2001, 172 abitanti del comune si sono dichiarati "ladini"[13].
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Il comune di Livo è formato da quattro centri abitati distinti: Preghena a nord, Varollo e Scanna a sud, e Livo, sede dell'amministrazione comunale, nella parte centrale del territorio.[14] I quattro borghi sorgono sull'altipiano del "Mezalón", delimitato dai torrenti Pescara e Barnes, nella parte settentrionale della Val di Non, poco distante dal punto in cui il torrente Noce, proveniente dalla Val di Sole, si getta nel lago di Santa Giustina.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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9 maggio 2005 | 16 maggio 2010 | Franco Carotta | Lista civica | Sindaco | |
17 maggio 2010 | 10 aprile 2014 | Franco Carotta | Lista civica | Sindaco | [15] |
11 aprile 2014 | 16 novembre 2014 | Walter Iori | Comm. pref. | [16] | |
17 novembre 2014 | in carica | Ferruccio Zanotelli | Lista civica | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Quaresima, p. XXIV.
- ^ Cappello, Tagliavini.
- ^ Lancetti, p. 25.
- ^ a b c d e f g Livo in breve, su Comune di Livo. URL consultato l'8 dicembre 2018.
- ^ Lancetti, pp. 89-90.
- ^ Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige n. 26, Supplemento n. 2, del 14/06/1988, p. 12.
- ^ a b Comune di Livo, Statuto comunale (PDF), art. 5 Stemma e gonfalone.
- ^ Chiesa di San Martino a Livo, su necrologie.corrierealpi.gelocal.it. URL consultato il 10 novembre 2017.
- ^ Chiesa di San Martino, su comune.livo.tn.it, 23 maggio 2014. URL consultato il 10 novembre 2017.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Nel 2001 erano il 17,54% dei residenti, su Trentino, 7 ottobre 2011. URL consultato l'8 dicembre 2018.
- ^ Frazioni, su comune.livo.tn.it, 20 giugno 2014. URL consultato il 9 novembre 2017.
- ^ Mandato elettorale 2010 - aprile 2014, su comune.livo.tn.it, 29 giugno 2015. URL consultato il 10 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2017).
- ^ Commissariamento aprile - novembre 2014, su comune.livo.tn.it, 29 giugno 2015. URL consultato il 10 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2017).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Teresa Cappello e Carlo Tagliavini, Dizionario degli Etnici e dei Toponimi Italiani, Bologna, Pàtron, 1981.
- Franco A. Lancetti, Livo: storia - vita - arte, Trento, 1997.
- Enrico Quaresima, Vocabolario anaunico e solandro, Firenze, Leo S. Olschki, 1964; rist. 1991, ISBN 8822207548.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Livo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.livo.tn.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 316390550 |
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