Vai al contenuto

Gran Premio d'Italia 2000

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Italia (bandiera) Gran Premio d'Italia 2000
660º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 14 di 17 del Campionato 2000
Data 10 settembre 2000
Luogo Autodromo di Monza
Percorso 5.792 km
circuito permanente
Distanza 53 giri, 306,976 km
Clima Sereno
Risultati
Pole position Giro più veloce
Germania (bandiera) Michael Schumacher Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen
Ferrari in 1'23"770 McLaren - Mercedes in 1'25"595
(nel giro 50)
Podio
1. Germania (bandiera) Michael Schumacher
Ferrari
2. Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen
McLaren - Mercedes
3. Germania (bandiera) Ralf Schumacher
Williams - BMW

Il Gran Premio d'Italia 2000 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato sul circuito di Monza il 10 settembre 2000. La gara fu vinta da Michael Schumacher su Ferrari, davanti a Mika Häkkinen su McLaren - Mercedes e a Ralf Schumacher su Williams - BMW.

Aspetti sportivi

[modifica | modifica wikitesto]
Il nuovo disegno della prima variante di Monza, introdotto in quest'edizione (qui durante le finali 2012 della Porsche Supercup)

Nel mese di luglio l'Autodromo di Monza fu sottoposto a dei lavori di ammodernamento, durante i quali fu completamente riasfaltato e furono modificate la prima variante e quella della Roggia[1]. La prima chicane fu resa più marcata, impedendo ai piloti di percorrere una traiettoria quasi rettilinea tra i cordoli come in precedenza, mentre la variante della Roggia fu allungata e allargata, permettendo il passaggio di due vetture appaiate; furono inoltre aumentate le dimensioni delle vie di fuga in entrambi i punti[2]. Si stimò che le modifiche avrebbero portato a dei tempi di circa due secondi più lenti rispetto alla stagione precedente[2].

Il primo a provare la versione rivista del circuito fu Jean Alesi, che a metà agosto vi svolse una sessione di test privati in preparazione al Gran Premio del Belgio[1]. Il pilota francese si espresse favorevolmente sulle modifiche apportate al tracciato, ma quando, due settimane più tardi, tutte le squadre si recarono a Monza per effettuare quattro giorni di test in preparazione per l'imminente Gran Premio[3], le reazioni dei piloti furono variegate[4]. In particolare, fu messo in discussione il nuovo disegno della prima variante: Olivier Panis ne mise in dubbio l'effettiva sicurezza, giudicando la nuova chicane troppo stretta[4], mentre Jarno Trulli e Pedro de la Rosa espressero il timore che le modifiche aumentassero la probabilità di un incidente dopo la partenza[5]. Anche David Coulthard si espresse criticamente, lamentando la difficoltà di trovare punti di riferimento per la frenata e ipotizzando che questo potesse portare a ripetuti tagli della chicane durante la gara, mentre Michael Schumacher si disse favorevole alle modifiche, dichiarando che avrebbero reso meno frequenti i danneggiamenti alle sospensioni verificatisi nelle edizioni precedenti[5].

Durante il secondo giorno di test, Giancarlo Fisichella ebbe un violento incidente alla curva Ascari, causato da un guasto ai freni[6]. Il pilota della Benetton riportò delle contusioni a gomiti, ginocchia e caviglie, che non gli impedirono però di prendere parte al Gran Premio la settimana seguente[6].

Alla vigilia del Gran Premio la Jaguar annunciò l'ingaggio per la stagione seguente di Luciano Burti al posto di Johnny Herbert come secondo pilota del team, al fianco del confermato Eddie Irvine[7]; Burti, già collaudatore per la scuderia britannica, aveva fatto il suo debutto in Formula 1 con la Jaguar nel Gran Premio d'Austria, nel quale aveva sostituito l'indisposto Irvine[8]. Sempre sul fronte del mercato piloti, la Sauber annunciò invece di aver messo sotto contratto Nick Heidfeld, fino a quel momento protagonista di una stagione deludente con la Prost[9].

Aspetti tecnici

[modifica | modifica wikitesto]

Data l'elevata media sul giro del circuito italiano, tutte le scuderie montarono sulle proprie vetture alettoni con un'incidenza molto ridotta, nella maggior parte dei casi impiegando nuovamente le ali utilizzate a Hockenheim[10].

I tempi migliori della prima sessione di prove libere di venerdì furono i seguenti:[11]

Pos Pilota Costruttore Tempo
1 4 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Ferrari 1'25"057
2 6 Italia (bandiera) Jarno Trulli Jordan - Mugen Honda 1'25"390
3 3 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 1'25"546

I tempi migliori della seconda sessione di prove libere di venerdì furono i seguenti:[11]

Pos Pilota Costruttore Tempo
1 3 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 1'25"117
2 4 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Ferrari 1'25"541
3 1 Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen McLaren - Mercedes 1'25"553

I tempi migliori delle sessioni di prove libere di sabato mattina furono i seguenti:[11]

Pos Pilota Costruttore Tempo
1 3 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 1'23"904
2 1 Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen McLaren - Mercedes 1'24"142
3 4 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Ferrari 1'24"199

Le qualifiche furono caratterizzate da un confronto interno tra i due piloti della Ferrari: a inizio sessione Rubens Barrichello fece segnare la migliore prestazione, venendo poi battuto di appena 27 millesimi da Michael Schumacher. Alla fine delle qualifiche il pilota brasiliano si lamentò del traffico, che a suo dire gli aveva impedito di migliorare ulteriormente il proprio tempo[12]. Il leader della classifica piloti Mika Häkkinen si dovette accontentare del terzo posto, staccato di circa due decimi da Schumacher, mentre il suo compagno di squadra Coulthard si piazzò quinto, battuto anche da Jacques Villeneuve, che sfruttò il motore da qualifica fornito alla BAR dalla Honda per conquistare il miglior risultato in qualifica della stagione[12]. Il compagno di squadra del canadese, Ricardo Zonta, accusò invece dei problemi al cambio e fece segnare solo il diciassettesimo tempo[13].

La Jordan ottenne un buon risultato, con Jarno Trulli sesto e Heinz-Harald Frentzen ottavo, separati da Ralf Schumacher. Giancarlo Fisichella fece segnare il nono tempo davanti a Pedro de la Rosa e Jos Verstappen, le cui Arrows A21 si adattavano bene al veloce circuito brianzolo.

Pos No Pilota Costruttore Tempo Distacco
1 3 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 1'23"770
2 4 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Ferrari 1'23"797 +0"027
3 1 Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen McLaren - Mercedes 1'23"967 +0"197
4 22 Canada (bandiera) Jacques Villeneuve BAR - Honda 1'24"238 +0"468
5 2 Regno Unito (bandiera) David Coulthard McLaren - Mercedes 1'24"290 +0"520
6 6 Italia (bandiera) Jarno Trulli Jordan - Mugen Honda 1'24"447 +0"707
7 9 Germania (bandiera) Ralf Schumacher Williams - BMW 1'24"516 +0"746
8 5 Germania (bandiera) Heinz-Harald Frentzen Jordan - Mugen Honda 1'24"786 +1"016
9 11 Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella Benetton - Playlife 1'24"789 +1"019
10 18 Spagna (bandiera) Pedro de la Rosa Arrows - Supertec 1'24"814 +1"044
11 19 Paesi Bassi (bandiera) Jos Verstappen Arrows - Supertec 1'24"820 +1"050
12 10 Regno Unito (bandiera) Jenson Button Williams - BMW 1'24"907 +1"137
13 12 Austria (bandiera) Alexander Wurz Benetton - Playlife 1'25"150 +1"380
14 7 Regno Unito (bandiera) Eddie Irvine Jaguar - Ford 1'25"251 +1"481
15 17 Finlandia (bandiera) Mika Salo Sauber - Petronas 1'25"322 +1"552
16 16 Brasile (bandiera) Pedro Diniz Sauber - Petronas 1'25"324 +1"554
17 23 Brasile (bandiera) Ricardo Zonta BAR - Honda 1'25"337 +1"567
18 8 Regno Unito (bandiera) Johnny Herbert Jaguar - Ford 1'25"388 +1"618
19 14 Francia (bandiera) Jean Alesi Prost - Peugeot 1'25"558 +1"788
20 15 Germania (bandiera) Nick Heidfeld Prost - Peugeot 1'25"625 +1"855
21 20 Spagna (bandiera) Marc Gené Minardi - Fondmetal 1'26"336 +2"556
22 21 Argentina (bandiera) Gastón Mazzacane Minardi - Fondmetal 1'27"360 +3"590

I tempi migliori fatti segnare nel warm up di domenica mattina furono i seguenti:[11]

Pos No Pilota Costruttore Tempo
1 23 Brasile (bandiera) Ricardo Zonta BAR - Honda 1'26"448
2 1 Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen McLaren - Mercedes 1'26"513
3 3 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 1'26"593
Il pit stop di Michael Schumacher durante la gara

Alla partenza, il ferrarista Barrichello fece slittare le ruote e fu quindi passato dalle due McLaren e da Trulli. Più indietro, Salo e Irvine si scontrarono, coinvolgendo nell'incidente anche Diniz: il nordirlandese si ritirò, mentre i due piloti della Sauber continuarono la loro gara, pur avendo subìto danni alle proprie vetture.

Poco più avanti, alla variante della Roggia, Barrichello cercò di sopravanzare Trulli, ma fu centrato da Frentzen, che sbagliò completamente la frenata[14] e diede il via a una paurosa carambola che coinvolse anche Coulthard e de la Rosa, la cui vettura toccò le ruote posteriori della BAR di Zonta, decollò e si cappottò più volte centrando anche la Jaguar di Herbert, a sua volta costretto al ritiro. I piloti coinvolti nell'incidente non riportarono ferite fisiche importanti, ma un volontario della CEA, Paolo Gislimberti[15], fu colpito al torace e al volto da una ruota e da un pezzo di sospensione staccatisi dalla Jordan di Frentzen[16]: trasportato rapidamente in ospedale, tuttavia morì poco dopo[15].

La direzione gara mandò in pista la safety car, che rimase davanti alle vetture per ben dieci giri onde permettere la pulizia della pista e i soccorsi a Gislimberti. Poco prima della ripartenza della corsa, Michael Schumacher cominciò da prassi a effettuare brusche accelerazioni e frenate per riscaldare le gomme e compattare il gruppo: ne fece le spese il giovane Button, che, colto di sorpresa, fu costretto a uscire di pista per non tamponare Fisichella, che lo precedeva, rischiando di investire alcuni commissari e dovendosi poi ritirare all'altezza della curva Parabolica. Quando la vettura di sicurezza uscì di scena, Michael Schumacher conduceva davanti ad Häkkinen, Villeneuve, Ralf Schumacher, Fisichella, Wurz e Verstappen. Il ferrarista aumentò senza particolari difficoltà il proprio vantaggio sul rivale, potendo quindi controllare agevolmente la gara[17]. Alle spalle del duo di testa, Villeneuve fu costretto al ritiro al 14º passaggio per la rottura del cambio della sua BAR: si scatenò quindi la lotta per la terza posizione, animata soprattutto da Verstappen e da Zonta, le cui vetture erano dotate di un'ottima velocità di punta; il brasiliano, inoltre, era partito con un'aggressiva strategia a due soste nel tentativo di rimediare a delle qualifiche non esaltanti, pertanto si rese protagonista di una lunga serie di sorpassi.

Dopo le soste ai box Michael Schumacher continuò ad amministrare il proprio vantaggio su Häkkinen[17], autore del giro più veloce in gara ma mai in grado di impensierire il rivale. Più indietro Ralf Schumacher ebbe la meglio sui suoi diretti avversari nella lotta per il terzo gradino del podio[17]. Fisichella sembrò in grado di conquistare la quarta posizione, ma un problema alla frizione nel corso del suo pit stop gli fece perdere un giro; quarto concluse quindi Verstappen seguito da Wurz, che conquistò così i primi punti della stagione, e da Zonta. In ottica campionato Schumacher, tornato alla vitoria dopo tre mesi dalla precedente affermazione in Canada, e la Ferrari si riavvicinarono ad Häkkinen e alla McLaren, portandosi rispettivamente a meno due e a meno quattro punti. La Benetton conquistò i primi punti da Montréal, rimanendo però molto lontana dalla Williams, saldamente al terzo posto. La Arrows, grazie al quarto posto di Verstappen, superò la Sauber alla settima posizione in classifica.

Alla cerimonia del podio, già funestata dalla tragedia di Gislimberti, non prese parte il ministro dell'Interno, Enzo Bianco, che avrebbe dovuto premiare il vincitore ma che disertò per via del drammatico evolversi dell'alluvione della Calabria[18].

Pos Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Partenza Punti
1 3 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 53 1h27'31"638 1 10
2 1 Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen McLaren - Mercedes 53 +3"810 3 6
3 9 Germania (bandiera) Ralf Schumacher Williams - BMW 53 +52"432 7 4
4 19 Paesi Bassi (bandiera) Jos Verstappen Arrows - Supertec 53 +59"938 11 3
5 12 Austria (bandiera) Alexander Wurz Benetton - Playlife 53 +1'07"426 13 2
6 23 Brasile (bandiera) Ricardo Zonta BAR - Honda 53 +1'09"293 17 1
7 17 Finlandia (bandiera) Mika Salo Sauber - Petronas 52 + 1 giro 15
8 16 Brasile (bandiera) Pedro Diniz Sauber - Petronas 52 + 1 giro 16
9 20 Spagna (bandiera) Marc Gené Minardi - Fondmetal 52 + 1 giro 21
10 21 Argentina (bandiera) Gastón Mazzacane Minardi - Fondmetal 52 + 1 giro 22
11 11 Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella Benetton - Playlife 52 + 1 giro 9
12 14 Francia (bandiera) Jean Alesi Prost - Peugeot 51 + 2 giri 19
Rit 15 Germania (bandiera) Nick Heidfeld Prost - Peugeot 15 Testacoda 20
Rit 22 Canada (bandiera) Jacques Villeneuve BAR - Honda 14 Cambio 4
Rit 10 Regno Unito (bandiera) Jenson Button Williams - BMW 10 Incidente 12
Rit 8 Regno Unito (bandiera) Johnny Herbert Jaguar - Ford 1 Incidente 18
Rit 7 Regno Unito (bandiera) Eddie Irvine Jaguar - Ford 0 Incidente 14
Rit 5 Germania (bandiera) Heinz-Harald Frentzen Jordan - Mugen Honda 0 Incidente 6
Rit 6 Italia (bandiera) Jarno Trulli Jordan - Mugen Honda 0 Incidente 8
Rit 18 Spagna (bandiera) Pedro de la Rosa Arrows - Supertec 0 Incidente 10
Rit 2 Regno Unito (bandiera) David Coulthard McLaren - Mercedes 0 Incidente 5
Rit 4 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Ferrari 0 Incidente 2
  1. ^ a b (EN) Alesi testing at Monza, su grandprix.com, 16 agosto 2000. URL consultato il 3 luglio 2019.
  2. ^ a b (EN) Monza track modified, su formula1.com, 23 agosto 2000. URL consultato il 3 luglio 2019 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2001).
  3. ^ (EN) Teams begin testing at Monza, su grandprix.com, 29 agosto 2000. URL consultato il 3 luglio 2019.
  4. ^ a b Drivers wary of Monza modifications, su Formula1.com, 30 agosto 2000. URL consultato il 3 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2001).
  5. ^ a b (EN) Drivers wary of first corner carnage at Monza, su Grandprix.com, 2 settembre 2000. URL consultato il 3 luglio 2019.
  6. ^ a b (EN) Fisichella has another big one, su grandprix.com, 4 settembre 2000. URL consultato il 3 luglio 2019.
  7. ^ Franco Panariti e Nereo Balzarin, È Burti il sostituto di Herbert alla Jaguar, in Rombo, 12 settembre 2000, p. 10.
  8. ^ (EN) Burti confirmed as new Jaguar driver, su grandprix.com, 7 settembre 2000. URL consultato il 3 luglio 2019.
  9. ^ (EN) Sauber announce Heidfeld signing for 2001, su grandprix.com, 29 agosto 2000. URL consultato il 3 luglio 2019.
  10. ^ Giorgio Piola, «Ali ridottissime per la Ferrari». Autosprint n. 37/2000, 12-18 settembre 2000, pp. 46-69.
  11. ^ a b c d «tutti i tempi delle prove», Autosprint 37/2000, 12-18 settembre 2000, p.42
  12. ^ a b «Prima fila tutta Rossa con Schummy in pole», Autosprint 37/2000, 12-18 settembre 2000, p.37
  13. ^ Paolo Bombara, «GP Italia - I piloti», Autosprint 37/2000, 12-18 settembre 2000, pp.38-39
  14. ^ Barrichello è furioso: "Frentzen fuori di testa", su repubblica.it, 10 settembre 2000.
  15. ^ a b La tragedia nella festa, muore addetto alla pista, su repubblica.it, 10 settembre 2000.
  16. ^ La tragedia di Monza, interrogati i piloti, su repubblica.it, 11 settembre 2000.
  17. ^ a b c Schumacher in trionfo dopo l'incidente, su repubblica.it, 10 settembre 2000.
  18. ^ Luigi Saporito e Francesco Velluzzi, Crotone, non può esserci gioia, in La Gazzetta dello Sport, 11 settembre 2000.
  19. ^ I dieci punti ottenuti da Häkkinen nel Gran Premio d'Austria non vengono conteggiati nel Campionato Costruttori perché sulla vettura del finlandese era stato rimosso un sigillo da una delle centraline; pur non trovando alcuna manomissione nei software in essa contenuti, la FIA aveva deciso di penalizzare la scuderia britannica, ma non il pilota.
  • AA. VV., Autosprint n.37, Conti Editore, 13 settembre 2000.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 2000
 

Edizione precedente:
1999
Gran Premio d'Italia Edizione successiva:
2001
  Portale Formula 1: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Formula 1