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Gran Premio d'Italia 1974

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Italia (bandiera) Gran Premio d'Italia 1974
248º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 13 di 15 del Campionato 1974
Data 8 settembre 1974
Nome ufficiale XLV Gran Premio d'Italia
Luogo Monza
Percorso 5,780 km
Distanza 52 giri, 300,560 km
Clima Soleggiato
Risultati
Pole position Giro più veloce
Austria (bandiera) Niki Lauda Brasile (bandiera) Carlos Pace
Ferrari in 1'33"160 Brabham-Ford Cosworth in 1'34"200
(nel giro 46)
Podio
1. Svezia (bandiera) Ronnie Peterson
Lotus-Ford Cosworth
2. Brasile (bandiera) Emerson Fittipaldi
McLaren-Ford Cosworth
3. Sudafrica (bandiera) Jody Scheckter
Tyrrell-Ford Cosworth

Il Gran Premio d'Italia 1974 è stata la tredicesima prova della stagione 1974 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 8 settembre 1974 sul Circuito di Monza. La gara è stata vinta dallo svedese Ronnie Peterson su Lotus-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò del settimo successo in carriera. Ha preceduto sul traguardo il brasiliano Emerson Fittipaldi su McLaren-Ford Cosworth e il sudafricano Jody Scheckter su Tyrrell-Ford Cosworth.

Quello di Peterson fu il centesimo podio della Lotus nel mondiale di Formula 1.[1]

Aspetti tecnici

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La British Racing Motors portò per tutti i suoi piloti il modello P201.[1]

Vennero modificati i cordoli della prima delle chicane, introdotta nel 1972. Venne inoltre ridisegnata la variante Ascari, in modo da permettere un aumento della velocità, nel punto, da 140 a 180 km/h.[2] Queste modifiche vennero fortemente criticate dai piloti.[3]

La Goodyear portò pneumatici di nuova mescola.[4]

Aspetti sportivi

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Alla Surtees il pilota francese José Dolhem prese il posto del connazionale Jean-Pierre Jabouille. Dolhem aveva tentato, senza fortuna, di qualificarsi nel Gran Premio di Francia, sempre al volante di una Surtees. Non venne confermata la terza Surtees per Dieter Quester. La British Racing Motors portò nuovamente in gara tre vetture, con il rientro di François Migault e di Henri Pescarolo. Rientrò nel campionato anche Chris Amon con la sua scuderia omonima.

La Scuderia Finotto iscrisse due Brabham, per due esordienti: l'italiano Carlo Facetti e il francese Jean-Louis Lafosse, anche se l'ingaggio di quest'ultimo venne in seguito abbandonato. Non si presentò più la Token, e non ebbe seguito l'iscrizione del team privato Chequered Flag, che avrebbe dovuto impiegare Ian Ashley, pilota in uscita proprio della Token.[1] Tim Schenken impiegò il numero 29, in luogo del 23 utilizzato nelle gare precedenti.[5] Il 23 passò a Leo Kinnunen, che lo utilizzò al posto del 43, sfoggiato nelle due gare precedenti.[6]

Carlos Reutemann fu il più rapido del venerdì. L'argentino della Brabham precedette il duo della Scuderia Ferrari Niki Lauda e Clay Regazzoni, staccati di pochi centesimi. Dietro si classificò l'altro pilota della Brabham Carlos Pace, che batté di 9 centesimi il suo connazionale Emerson Fittipaldi. L'utilizzo di un nuovo tipo di pneumatici comportò per la scuderia italiana alcuni problemi tecnici, risolti modificando le sospensioni, e usando le gomme per più giri, al fine di ottenere un miglior rodaggio.

Hans-Joachim Stuck fu protagonista di un incidente alla prima di Lesmo, quando la sua March subì la rottura del retrotreno, partendo in testacoda, e finendo contro i guardrail. Il pilota tedesco venne portato al centro medico del circuito.[4]

Niki Lauda strappò la pole position, al sabato, a Reutemann; per l'austriaco fu la sesta pole position consecutiva, nuovo record nella storia del mondiale di Formula 1.[7] Questa fu anche la nona partenza al palo in stagione, che permise a Lauda di uguagliare anche il numero record di pole position in una singola stagione, ottenuto da Ronnie Peterson, nel 1973.[8]

Nello spazio di appena 8 decimi chiusero sei vetture. Dopo Lauda si posero ben tre Brabham: quelle ufficiali di Reutemann e Pace, e quella della scuderia John Goldie Racing di John Watson. Watson subì anche un grosso incidente, che distrusse la sua vettura alla seconda di Lesmo.

Clay Regazzoni chiuse col quinto tempo: il ticinese, nella sessione pomeridiana fu autore di un incidente, al curvone. Uno pneumatico subì un dechappamento, la porzione di gomma danneggiò la sospensione, il pilota perse il controllo della monoposto, che s'imbarco e sfiorò la collisione contro le barriere. Alla Ferrari occorse molto tempo per sistemare la monoposto, poi Regazzoni non riuscì più a cogliere tempi significativi, in quanto la pista si presentava sporca d'olio, in molti punti, dopo la rottura del motore sulla Lola di Graham Hill. Un altro incidente coinvolse David Hobbs della McLaren.[9]

Nella sessione di qualifica[10] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Costruttore Tempo Griglia
1 12 Austria (bandiera) Niki Lauda Italia (bandiera) Ferrari 1'33"160 1
2 7 Argentina (bandiera) Carlos Reutemann Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth 1'33"270 2
3 8 Brasile (bandiera) Carlos Pace Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth 1'33"530 3
4 28 Regno Unito (bandiera) John Watson Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth 1'33"630 4
5 11 Svizzera (bandiera) Clay Regazzoni Italia (bandiera) Ferrari 1'33"730 5
6 5 Brasile (bandiera) Emerson Fittipaldi Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 1'33"950 6
7 1 Svezia (bandiera) Ronnie Peterson Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 1'34"240 7
8 24 Regno Unito (bandiera) James Hunt Regno Unito (bandiera) Hesketh-Ford Cosworth 1'34"340 8
9 17 Francia (bandiera) Jean-Pierre Jarier Stati Uniti (bandiera) Shadow-Ford Cosworth 1'34"560 9
10 4 Francia (bandiera) Patrick Depailler Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 1'34"561 10
11 14 Francia (bandiera) Jean-Pierre Beltoise Regno Unito (bandiera) BRM 1'34"620 11
12 3 Sudafrica (bandiera) Jody Scheckter Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 1'34"700 12
13 10 Italia (bandiera) Vittorio Brambilla Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth 1'34"760 13
14 27 Germania Ovest (bandiera) Rolf Stommelen Regno Unito (bandiera) Lola-Ford Cosworth 1'34"840 14
15 20 Italia (bandiera) Arturo Merzario Italia (bandiera) Iso Marlboro-Ford Cosworth 1'35"020 15
16 2 Belgio (bandiera) Jacky Ickx Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 1'35"190 16
17 21 Francia (bandiera) Jacques Laffite Italia (bandiera) Iso Marlboro-Ford Cosworth 1'35"220 17
18 9 Germania Ovest (bandiera) Hans-Joachim Stuck Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth 1'35"230 18
19 6 Nuova Zelanda (bandiera) Denny Hulme Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 1'35"630 19
20 29 Australia (bandiera) Tim Schenken Regno Unito (bandiera) Trojan-Ford Cosworth 1'35"720 20
21 26 Regno Unito (bandiera) Graham Hill Regno Unito (bandiera) Lola-Ford Cosworth 1'35"820 21
22 16 Regno Unito (bandiera) Tom Pryce Stati Uniti (bandiera) Shadow-Ford Cosworth 1'36"270 22
23 33 Regno Unito (bandiera) David Hobbs Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 1'36"310 23
24 37 Francia (bandiera) François Migault Regno Unito (bandiera) BRM 1'36"360 24
25 15 Francia (bandiera) Henri Pescarolo Regno Unito (bandiera) BRM 1'36"640 25
NQ 19 Francia (bandiera) José Dolhem Regno Unito (bandiera) Surtees-Ford Cosworth 1'36"840 NQ
NQ 31 Italia (bandiera) Carlo Facetti Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth 1'37"300 NQ
NQ 18 Regno Unito (bandiera) Derek Bell Regno Unito (bandiera) Surtees-Ford Cosworth 1'37"320 NQ
NQ 25 Regno Unito (bandiera) Mike Wilds Regno Unito (bandiera) Ensign-Ford Cosworth 1'37"380 NQ
NQ 22 Nuova Zelanda (bandiera) Chris Amon Regno Unito (bandiera) Amon-Ford Cosworth 1'38"210 NQ
NQ 23 Finlandia (bandiera) Leo Kinnunen Regno Unito (bandiera) Surtees-Ford Cosworth 1'40"320 NQ
Da sinistra: il poleman dell'edizione, il ferrarista Niki Lauda, nella pit lane di Monza con l'allora leader della classifica, il compagno di squadra Clay Regazzoni, e l'altro sfidante al titolo, Emerson Fittipaldi della McLaren.

Dopo le prove libere del mattino la Goodyear decise di ritirare tutte le gomme provate nelle qualifiche del sabato e nelle prove della domenica, a causa dei problemi tecnici lamentati da Emerson Fittipaldi e Carlos Reutemann alla domenica, dopo i guai accorsi a Clay Regazzoni al sabato. Gli pneumatici, a causa del surriscaldamento, si scollavano dal battistrada, questo poi si sfogliava, infine spezzandosi. La casa statunitense propose di utilizzare gomme già rodate, utilizzate nel Gran Premio d'Austria, impegnandosi a fornire due treni di gomme per ogni vettura. Le scuderie rifornite dalla Goodyear (tra cui Scuderia Ferrari, McLaren e Tyrrell) chiesero un quarto d'ora di prove supplementari per provare le nuove gomme. Questa proposta venne respinta da alcuni team riforniti dalla Firestone, come la Iso-Williams. Intervenne il campione del mondo Jackie Stewart, che propose che alle scuderie servite dalla Goodyear venissero concessi un giro di lancio, due per scaldare le gomme, e uno veloce, per testarne l'efficienza. Si raggiunse un compromesso che prevedeva due giri di formazione, anziché uno solo, prima della partenza.

Niki Lauda prese un buon avvio, forse anticipando la partenza, e si confermò al comando della gara. Alle sue spalle si pose Carlos Reutemann, che precedeva altre due Brabham, quelle di Carlos Pace e John Watson; seguivano poi Clay Regazzoni, Ronnie Peterson ed Emerson Fittipaldi.

Tra il secondo e il terzo giro Regazzoni passò sia Watson che Pace, installandosi al terzo posto. Watson, alla guida di una Brabham privata, cedette la posizione, in seguito, anche a Peterson e Fittipaldi. La rimonta del ticinese della Scuderia Ferrari proseguì quando, al quinto giro, Regazzoni passò anche Reutemann, posizionando così due vetture di Maranello nei primi due posti. Nel frattempo Watson veniva superato anche da Vittorio Brambilla.

Tra il settimo e il nono giro, Pace venne passato da ben tre vetture: Peterson, Fittipaldi e Brambilla. Al decimo passaggio John Watson commise un errore alla chicane, uscì di pista, e poté proseguire, anche se l'errore lo fece sprofondare lontano dalla zona dei punti. Due giri dopo terminò la gara di Reutemann, per un problema al cambio.

Niki Lauda, al giro 15, conduceva, con un secondo di vantaggio, sul compagno di scuderia Clay Regazzoni. Al terzo posto c'era Ronnie Peterson, staccato di dieci secondi, che precedeva Emerson Fittipaldi, Vittorio Brambilla e Jody Scheckter. Il monzese, dopo un errore alla chicane, al giro 17, fu costretto all'abbandono, a causa dei danni arrecati alla sua March. Entrava nella zona dei punti Patrick Depailler che, pochi giri prima, aveva superato Pace. Il brasiliano si fermò, al ventiduesimo giro, ai box, per la sostituzione dello pneumatico posteriore sinistro. Ripartì dodicesimo.

Al ventiquattresimo passaggio Depailler, che scontava dei problemi alla gomma posteriore destra, uscì alla chicane: fu in grado di governare la sua Tyrrell, riprendendo la pista, distanziato ormai dalla zona dei punti. Ciò permise ad Arturo Merzario di entrare tra i primi sei.

Lauda cedette la prima posizione a Regazzoni, al trentesimo giro. L'austriaco aveva rotto il sistema di raffreddamento, e stava spargendo olio e altri liquidi sulla pista, tanto da ritirarsi poco dopo. I commissari dovettero anche bagnare la pista presso la Variante Ascari, per pulirla dai liquidi persi dalla vettura di Niki Lauda.

Al giro 41 anche l'altra Ferrari, quella di Regazzoni, fu costretta a cedere il comando, per una perdita d'olio. Il ticinese rientrò ai box, e dopo una rapida sistemazione, rientrò in gara, quarto. Ora, al comando, si trovava Ronnie Peterson, davanti a Emerson Fittipaldi e Jody Scheckter. In realtà la gara di Regazzoni terminò presto, quando, già al giro 42, fu costretto a posteggiare la sua vettura a bordo pista.

Nei giri finali Fittipaldi si avvicinò a Peterson, cercando di attaccarlo, prendendo la scia sui lunghi rettilinei. Al giro 48 Pace prese la quinta posizione a Denny Hulme. Fittipaldi tentò, fino all'ultimo passaggio, di trovare lo spazio per sorpassare Peterson, ma senza successo.

Ronnie Peterson conquistò la settima vittoria titolata, la seconda consecutiva a Monza; per la Lotus si trattò del centesimo podio in una gara valida per il mondiale di Formula 1. Il team britannico era il secondo costruttore a giungere a questo traguardo, dopo la Scuderia Ferrari.

Emerson Fittipaldi e Jody Scheckter completarono il podio, mentre Arturo Merzario fu quarto, nel suo ultimo arrivo nella zona dei punti. Era anche il miglior risultato per la Frank Williams Racing Cars dal Gran Premio di Gran Bretagna 1971, quando era giunta quarta con Henri Pescarolo, al volante di una March.[1][11]

I risultati del gran premio[12] sono i seguenti:

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Pos. Griglia Punti
1 1 Svezia (bandiera) Ronnie Peterson Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 52 1h22'56"6 7 9
2 5 Brasile (bandiera) Emerson Fittipaldi Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 52 + 0"8 6 6
3 3 Sudafrica (bandiera) Jody Scheckter Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 52 + 24"7 12 4
4 20 Italia (bandiera) Arturo Merzario Italia (bandiera) Iso Marlboro-Ford Cosworth 52 + 1'27"7 15 3
5 8 Brasile (bandiera) Carlos Pace Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth 51 + 1 giro 3 2
6 6 Nuova Zelanda (bandiera) Denny Hulme Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 51 + 1 giro 19 1
7 28 Regno Unito (bandiera) John Watson Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth 51 + 1 giro 4  
8 26 Regno Unito (bandiera) Graham Hill Regno Unito (bandiera) Lola-Ford Cosworth 51 + 1 giro 21  
9 33 Regno Unito (bandiera) David Hobbs Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 51 + 1 giro 23  
10 16 Regno Unito (bandiera) Tom Pryce Stati Uniti (bandiera) Shadow-Ford Cosworth 50 + 2 giri 22  
11 4 Francia (bandiera) Patrick Depailler Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 50 + 2 giri 10  
Rit 11 Svizzera (bandiera) Clay Regazzoni Italia (bandiera) Ferrari 40 Motore 5  
Rit 12 Austria (bandiera) Niki Lauda Italia (bandiera) Ferrari 32 Motore 1  
Rit 2 Belgio (bandiera) Jacky Ickx Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 30 Acceleratore 16  
Rit 27 Germania Ovest (bandiera) Rolf Stommelen Regno Unito (bandiera) Lola-Ford Cosworth 25 Sospensione 14  
Rit 21 Francia (bandiera) Jacques Laffite Italia (bandiera) Iso Marlboro-Ford Cosworth 22 Motore 17  
Rit 17 Francia (bandiera) Jean-Pierre Jarier Stati Uniti (bandiera) Shadow-Ford Cosworth 19 Motore 9  
Rit 10 Italia (bandiera) Vittorio Brambilla Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth 16 Incidente 13  
Rit 29 Australia (bandiera) Tim Schenken Regno Unito (bandiera) Trojan-Ford Cosworth 15 Cambio 20  
Rit 7 Argentina (bandiera) Carlos Reutemann Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth 12 Cambio 2  
Rit 9 Germania Ovest (bandiera) Hans-Joachim Stuck Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth 11 Telaio 18  
Rit 15 Francia (bandiera) Henri Pescarolo Regno Unito (bandiera) BRM 3 Motore 25  
Rit 24 Regno Unito (bandiera) James Hunt Regno Unito (bandiera) Hesketh-Ford Cosworth 2 Motore 8  
Rit 37 Francia (bandiera) François Migault Regno Unito (bandiera) BRM 1 Cambio 24  
Rit 14 Francia (bandiera) Jean-Pierre Beltoise Regno Unito (bandiera) BRM 0 Probl. Elettrici 11  
NQ 19 Francia (bandiera) José Dolhem Regno Unito (bandiera) Surtees-Ford Cosworth
NQ 31 Italia (bandiera) Carlo Facetti Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth
NQ 18 Regno Unito (bandiera) Derek Bell Regno Unito (bandiera) Surtees-Ford Cosworth
NQ 25 Regno Unito (bandiera) Mike Wilds Regno Unito (bandiera) Ensign-Ford Cosworth
NQ 22 Nuova Zelanda (bandiera) Chris Amon Regno Unito (bandiera) Amon-Ford Cosworth
NQ 23 Finlandia (bandiera) Leo Kinnunen Regno Unito (bandiera) Surtees-Ford Cosworth
NA 32 Francia (bandiera) Jean-Louis Lafosse Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth
NA 35 Regno Unito (bandiera) Ian Ashley Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth

Piloti

Costruttori

Motori

Giri al comando

  1. ^ a b c d (FR) 13. Italie 1974, su statsf1.com. URL consultato il 7 gennaio 2020.
  2. ^ Domenica Gran Premio d'Italia a Monza, tifo per le Ferrari e Regazzoni, record d'incasso? (PDF), in La Stampa, 3 settembre 1974, p. 15. URL consultato l'8 gennaio 2020.
  3. ^ Giorgio Viglino, Caviale e champagne nel "foyer" di Monza (PDF), in La Stampa, 7 settembre 1974, p. 15. URL consultato il 10 gennaio 2020.
  4. ^ a b Michele Fenu, Le Ferrari migliori dei rivali (PDF), in La Stampa, 7 settembre 1974, 15. URL consultato il 10 gennaio 2020.
  5. ^ (FR) Tim SCHENKEN-Engangement, su statsf1.com. URL consultato il 7 gennaio 2020.
  6. ^ (FR) Leo KINNUNEN-Engangement, su statsf1.com. URL consultato il 7 gennaio 2020.
  7. ^ (FR) Statistiques Pilotes-Pole Positions-Consécutivement, su statsf1.com. URL consultato il 1° febbraio 2020.
  8. ^ (FR) Statistiques Pilotes-Pole Positions-Dans une année, su statsf1.com. URL consultato il 10 gennaio 2020.
  9. ^ Giorgio Viglino, La Ferrari di Lauda più veloce (PDF), in La Stampa, 8 settembre 1974, p. 19. URL consultato il 10 gennaio 2020.
  10. ^ Sessione di qualifica
  11. ^ Giorgio Viglino, Peterson davanti a Fittipaldi (PDF), in Stampa Sera, 9 settembre 1974, p. 9. URL consultato il 23 gennaio 2019.
  12. ^ Risultati del gran premio

Altri progetti

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Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1974
 

Edizione precedente:
1973
Gran Premio d'Italia Edizione successiva:
1975
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