E
un giorno poi ci trasferimmo da grandi, bel podere ma il posto, la
Catena di San Miniato finalmente un podere buonissimo, uno dei
migliori, la proprietà era un ente diretto da un fattore che a sua
volta essendo un'ospedale pubblico aveva un consiglio di componenti
politici. Lo scopo nostro era una riforma agraria che ci permettesse
l'acquisto. Prima di noi ci stava una famiglia molto all'antica:
casa fatiscente niente strada.... Ottenemmo una sistemazione della
casa e della strada ma ormai avevo amici altrove, abitudini che
cozzavano col contadino precedente, mio fratello ultratrentenne con
una esperienza politico sindacale immensa, io invece sui vendicinque
cominciavo a raccogliere pischelle in città, facendo anche sbagli,
tutto mi sdubbio di San Miniato e la Catena in particolare quando un
cognato, che aveva un amico in luogo venne al circolo della Catena
ad informarsi: fecero tutti a gara a dire male di mè, non ho mai
capito perchè. Poi ho risieduto in ambienti migliori di questo
comune ma quel chiodo di qualla frazione lì non l'ho digerito
più.Poi ci si adatta: forse i primi tasferimenti mi hanno segnato,
c'è chi si adatta subito ad un luogo io col tempo mi disamoro sempre
di più, mi immagino che provino gli immigranti veri......Avere un
paese.... ma quando ritorni, mi hanno invitato alle mostre sulle due
guerre, ma mio nonno è morto a castello.....Essere abitante
disadattato ti fa girare attorno a vuoto....chi si adatta e chi: come
me aveva un paese in collina molo tempo fa.....
sabato 30 marzo 2019
giovedì 21 marzo 2019
Ma tè Manesco, così mi chiamava Nazzareno, uomo di 45 anni ma col
cervello rimasto bambino in quella tana di volpe per un gioco crudele,
ci sei mai stato 'ner Vignale?, non potevo dire di nò, l'avrei deluso, e
parlando di case col pagliaio, di cipresso dietro casa, di querce e
lecci lo facevo contento
Era Neno, nella sua infermità un grande poeta, descriveva a modo suo e con parole semplici la vita vista dalla sua infermità.
...e negli inverni di quel tempo passavano ore e ore a conversare mentre fuori l'inverno dava il peggio di se....
Ma allora se sei stato ner Vignale avrai visto Teresina del Quarguagli? belle è ... certo! come era bella! dicevo e lui: è bella ancora, per Neno il tempo era rimasto lassù in quel borgo attivo allora la messa la domenica, le battiture, il mulino....
Era Neno, nella sua infermità un grande poeta, descriveva a modo suo e con parole semplici la vita vista dalla sua infermità.
...e negli inverni di quel tempo passavano ore e ore a conversare mentre fuori l'inverno dava il peggio di se....
Ma allora se sei stato ner Vignale avrai visto Teresina del Quarguagli? belle è ... certo! come era bella! dicevo e lui: è bella ancora, per Neno il tempo era rimasto lassù in quel borgo attivo allora la messa la domenica, le battiture, il mulino....
Sono ormai passati quasi settanta anni, anche a me ora il tempo si è
fermato,non sogno più il moderno come quando conversavo con Neno, ma
ogni tanto scendo ner Vignale: tutto rovine e silenzio solo lo
sbatacchiare degli alberi dalla tramontana, ma camminando in silenzio ho
sognato ad occhi aperti quel mondo lontano le voci dei bifolchi,le
vacche ruminanti al mulino in attesa della macinatura:
Quest'anno non piove, la gora avrebbe poca acqua.....ma il mulino è un rudere come mè che ormai biascico ricordi
Quest'anno non piove, la gora avrebbe poca acqua.....ma il mulino è un rudere come mè che ormai biascico ricordi
sabato 16 marzo 2019
IL MAGGESE
Nato un nuovo locale che
usa un nome preso da chissà che ricordi,credevo fosse finita la
lista dei nomi del tempo che f0 mondo contadino:La greppia, il
giogo,ecc.
Il Maggese, per i giovani
può sembrare come una cosa gentile, fiori, canzoni Maggi cantati da
fanciulle nel tempo che fù ma io che ho maggesato tanto fino a 27
anni e di terra ne ho assaggiata di tutti i tipi e poi era un lavoro
che si iniziava a Maggio ma poteva durare fino a metà settembre e si
sa almeno io che ci ho picchiato duro per tanti anni da Maggio in poi
il sole picchiava specie in collina dove il terreno cambia anche
dopo un metro.
Maggesare in terra
boscarina- terreno di recente strappato al bosco, nicchiosa:piena di
fossili, mattaione: argilla, terra di bacìo: terreni esposto a nord
o sassosa; vicino un torrente, una strada con ghiaia ecc da Maggio
in poi era impresa, meglio i contadini del piano, terreno più renoso
eccetto quello lontano da torrenti e fiumi.
C'è una gramigna! Va
maggesata! Mio padre non voleva che si rompessero le zolle, lascia
fare al sole... diceva, ma io un colpetto alla zolla più grossa lo
davo.
Ho rigirato tanta terra,
non vi dico che calli avevo alle mani, ma cantavo, facevo sogni in
gioventù, non lavoravo ad ore, se ero stanco mi sedevo all'ombra di
un pioppo, lo rifarei e soprattutto non rifarei l'operaio anche se
faticoso non era ma uno che ha maggesato per dieci anni stava bene
là, fra zolle e pioppi, senza avere addosso la produzione e il
chiuso.
A! auguri a quel
locale.......
Una camminata in pari,
magari al lago di Roffia.... No dico non mi và! Il solito bastian
contrario, basta che tu dia il contrario di me......
Ma non volevo contrariare,
solo di Sabato al lago c'è tanta gente e di parlare non ne avevo
voglia. Allora vicino poca strada e via lungo quel torrente in
solitudine ma che piace tanto a bat: lui vede l'acqua e si tuffa sia
caldo che freddo.
E senza digitale
conversiamo e criticavamo l'abbandono di tanta legna e il come viene
buttato via acqua, energia,ed altro.
Bello è camminare, ogni
tanto parlare in quella solitaria riva, ma quasi a fine camminata da
una vigna si volta un uomo e fa: Ma lei è sì quello della tv …
mezzora in conversazione, aveva visto e ricordato molti miei
interventi poi dal discorso dei miei servizi in tv mi ha narrato
della sua splendida regione di provenienza: la Basilicata e lì
l'orgoglio del paese nativo, del potentino, di Aliano il paese di
Carlo Levi e del festival di Arminio La Luna e i Calanchi.....
Insomma volevo evitare
gente fare l'estraneo ma stasera ho avuto la conferma: Non puoi più
tornare indietro, arrabbiati,sbaglia, ma sei personaggio, da una
sega, ma il sarvatico non puoi farlo più.
giovedì 14 marzo 2019
CONDIVIDO
LA LOTTA DEGLI STUDENTI ANCHE SE MI SENTO UN POCO IN COLPA PER
APPARTENEREA QUALLA GENERAZIONE CHE PIU? HA ROVINATO L'AMBIENTE.
Nei miei 84 anni ho visto distruggere l'ambiente molte volte trovandomi in disaccordo col comportamento di molti ma essendo ai margini non ho potuto far niente, e in diversi casi partecipando anche io a fare quella brutta cosa che chiamano modernità.
Nei miei 84 anni ho visto distruggere l'ambiente molte volte trovandomi in disaccordo col comportamento di molti ma essendo ai margini non ho potuto far niente, e in diversi casi partecipando anche io a fare quella brutta cosa che chiamano modernità.
IERI bellissima caminata sulla francigena da Gambassi alla pieve di Cellule S Gimignano e ritorno in un paesaggio da favola.
Gambassi terme panorama una della tanta colonicheattorniata da cipressi strada bianca che conduce alla fattoria SPietro Chiesa di S Pietro fattoria di monteSgIMIGNANO S gIMIGNANO VISTO DALLA ZONA cASAMICCIOLE Torre Di Casamiccioli Pieve di Cellule
Gambassi terme panorama una della tanta colonicheattorniata da cipressi strada bianca che conduce alla fattoria SPietro Chiesa di S Pietro fattoria di monteSgIMIGNANO S gIMIGNANO VISTO DALLA ZONA cASAMICCIOLE Torre Di Casamiccioli Pieve di Cellule
lunedì 11 marzo 2019
Escursioni,
tramonti eccezionili, scritti, un tempo tv.......Fumo! La ruota
della cariola è dal gommaio..... o! l'unico mezzo di trasporto che
ho, devo svuotare il compost, quel bibone dalla pancia grossa che un
disegnatore chissà che gli parrà di avere inventato dove butto i
rifiuti organici.
Bei
miei tempi quando avevo la concimaia buttavi lì e via ma poca cosa:
Un
tempo si faceva la raccolta differenziata davvero!: il pane , se
ammuffiva c'era il maiale, e bucce delle patate, miste a semola ai
conigli, la buccia di mela e altro la mangiavamo Così era di tutto
Ma
oggi. Prima cosa il ruotino, poi nel famoso recipiente: gloriosamente
chiamato – compost, dove si butta il troiaio avanzato, ora
fermentato bene, lo svuoto e porto il troiaio diventato nel
frattempo concime agli olivi, guai gettarlo nell'orto: attira i
cinghiali che in poco tempo distruggono tutto e lo devo capovolgere
sennò dalla bocchetta sotto togliere il concime diventa più
difficile che tirare i numeri della tombola!
mercoledì 6 marzo 2019
Ieri
mentre da solo potavo gli olivi in compagnia delle mie fedeli
galline sono rimasto ore in compagnia dei miei pensieri,in gioventù
erano sogni, ora sono ricordi, potavo una pianta poi mi sedevo sul
ciglio e la poca erba che la siccità di questo inverno anomalo
permette, e da l'uno all'altro i ricordi quando sei solo riaffiorano
da uno ad un altro da: quando lo zio di mio padre arrivò con la
borsa pesante a sgobbiare due olivi e mi piazzai lì tutto il giorno
fino a che diede il catrame alla ferita, o a quelle vigne attuali
arrossate dal diserbo.
Quando
uno ha sulle spalle gli anni e tanti ricordi non è che siano
schedati, i ricordi se non sollecitati da terzi arrivano
all'improvviso come i sogni, ma sono ancora più liberi: sei lì che
pensi una cosa e zacchete che ti viene a mente quella volta li.....
Sarò
un solitario ma mi piace ricordare non confrontare, se confronti
togli la libertà al pensiero di darti la gioia del ricordo.
sabato 2 marzo 2019
Levarsi un mattino di Marzo e vedere il cielo limpido, già nella forra
di Bronconaia è tutto un darsi da fare: gli uccelli lavorano alacremente
per farsi il nido e cantano loro mentre si fanno la casa: loro lo
possono fare come l'istinto gli dice, loro non anno architetti,
geometri, commissioni edilizie, bucalossi,arredatori ecc, loro non hanno
bisogno di visitare mostre, pubblicità, loro si fanno la casa
cantando...... Non vorrei venire via dalle tante forre che ho visitato
nel mio camminare, credo che solo lì sta di casa un briciolo di
modernità, in altri luoghi vedo solo affanno. Vedi mia cara Colei che da
montanara condividi con mè tante passioni , come sarebbe bello
ritornare selvaggi,annusarci il culo e tirare avanti... Invece e siamo
contenti, fra poco arriva la nipote, accende la t v e chi sente più i
canti della forra e io ormai che non sentendo più puzzi ne odori farò
finta ancora di andare a scegliere in questo mondo che non è più il
mio........
venerdì 1 marzo 2019
Come
tutte le mattine ho sceso le scale per prendere la legna e sorpresa:
le trovo bagnate; è piovuto? Quardo il cortile, asciutto. Sono
cadute tre gocce e già mi rallegro, ma ci vuole ben altro: tutte le
sorgentelle di Bronconaia sono asciutte e pensare che quando quaranta
anni fa ce ne erano diecine.
La
pioggia: tanto disprezzata dal moderno che vorrebbe cieli sereni e
clima mite, strade veloci all'occorrenza gallerie, tutto su misura
dell'uomo moderno e intanto a soffrire di tutto è l'ambiente, si
stanziano fondi e si fanno colossali lavori e poi si stanzia per
risistemare l'ambiente, ma io ho dubbi: se per dare lavoro a un
centinaio di persone si spaccano monti, colline, se un contadino per
sopravvivere deve lavorare un centinaio di ettari di terreno...... Ma
stamattina ho pensieri oltre le mie capacità riflessive? Speriamo di
si ma la vedo torba la cosa.......
Gnamo!
Fatti la barba che l'hai bianca e sembri 'i mi nonno.... Già arriva
la nipote.....
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