- "«La ricchezza di Moria non era nell'oro o nei gioielli, gingilli dei Nani; non era nel ferro, loro schiavo. Tali cose, e vero, abbondano qui; e specialmente il ferro. Ma non era necessario che essi scavassero per procurarseli: tutto ciò che desideravano potevano ottenerlo con il commercio. Codesto è infatti l'ultimo posto al mondo ove si trovi l'argento di Moria o, come l'hanno chiamato alcuni, l'argentovero: mithril è il nome elfico, mentre il nome dato dai Nani non viene divulgato. Il suo valore era dieci volte superiore a quello dell'oro, ed ora è inestimabile. [...] Mithril! Tutti i popoli lo desideravano. Poteva lavorarsi come rame, e lucidarsi come vetro; ed i Nani sapevano trasformarlo in un metallo leggero ma più duro dell'acciaio temperato. Aveva la bellezza del comune argento, ma non si offuscava, né si oscurava mai. Gli Elfi l'amavano teneramente, e fra i molti altri usi che ne facevano, vi era la fabbricazione dell'ithildin o stellaluna, che vedeste brillare sulla porta d'ingresso.»"
- —Gandalf, Il Signore degli Anelli, libro II, cap. IV, "Un viaggio nell'oscurità".
Il Mithril, chiamato anche Argentovero o Argento di Moria, in virtù del fatto che le maggiori miniere si trovavano a Khazad-dûm, è un metallo estremamente raro che presenta ottime qualità quali una grande malleabilità e una notevole resistenza. I Nani sono dei maestri nel forgiare tale metallo e gli Elfi lo amano molto.
Etimologia[]
Mithril è una parola Sindarin che significa letteralmente "Argentovero/simile all'Argento". I Nani lo chiamano in un altro modo, ma il suo nome in Khuzdul non viene rivelato e preferiscono mantenerlo segreto.
Proprietà[]
Attraverso i testi veniamo a saper che il Mithril ha una malleabilità molto simile a quella del rame, mentre è più resistente del migliore acciaio mai forgiato. E' più bello e lucente dell'argento, metallo a lui simile, e si può lucidare come il vetro, senza che il tempo lo renda opaco o offuscato. Era talmente resistente che Frodo Baggins nonostante fosse stato duramente colpito da un orco, indossando la Cotta di Mithril di Bilbo non riportò danni di qualsivoglia importanza, se non abrasioni dovute al contatto della cotta contro la pelle stessa a seguito del colpo. Bilbo disse che la maglia era "leggera come una piuma e dura come le scaglie di drago ", paragone forte vista l'incredibile resistenza di dette scaglie, e che avrebbe protetto Frodo anche dagli affilatissimi pugnali Morgul dei Nazgul. Dal Mithril si può ricavare l'ithildin, Sindarin di "Stellaluna", il metallo con cui sono intarsiate le Porte di Durin e che riflettono la luce della luna e delle stelle quando le porte sono aperte, donandogli una lucentezza superiore anche al Mithril. Non si sa se abbia altre proprietà simili al Mithril, anche se è probabile. Il valore effettivo del materiale era, un tempo, dieci volte più prezioso dell'oro, per via della duttilità, rarità, bellezza e resistenza. Per questo era il metallo più richiesto da tutte le razze, tuttavia, dopo che nella Terza Era comincia a scarseggiare e le miniere di Moria vengono abbandonate, il prezzo del Mithril diventa inestimabile.
Storia[]
Nonostante i Nani si vantassero di essere stati i primi a scoprire il mithril e di averne insegnata la lavorazione agli Elfi, sembra che anche ad Aman questo metallo sia presente e che il massimo esperto nel lavorarlo sia stato Fëanor. Comunque è indubbio che nella Terra di Mezzo ad averne il monopolio fossero i Nani e che essi fossero i migliori esperti in circolazione. Il commercio di mithril rese fiorente Moria e sul Libro di Marzabul decifrato da Gandalf è scritto chiaramente "[...]trovammo argentovero[...]". Ciò fa supporre che, sebbene raro, nelle miniere di Moria fosse ritrovabile con relativa facilità. Oltre che essere un metallo prettamente nanico era anche assai amato dagli Elfi: essi crearono con il Mithril l'ithildin. Un esempio di questo manufatto elfico si ha sui cancelli occidentali di Moria. Anche i Dúnedain, come gli Elfi, provavano grande amore per questo metallo: il Re di Númenor Tar-Elendil fece forgiare da artigiani Noldor un diadema in Mithril per l'amata figlia Silmariën, che divenne noto in seguito come Elendilmir e fu la corona dei Re di Arnor. Grande amante del Mithril fu Re Tar-Telemmaitë, quindicesimo Re di Númenor, il quale sguinzagliò i suoi uomini nella Terra di Mezzo affinché gliene procurassero grandi quantità. Dopo l'abbandono di Moria nel 1981 TE il mithril praticamente scomparve dalla Terra di Mezzo e il valore degli artefatti in tale metallo schizzò alle stelle. Nel 2941 TE Thorin Scudodiquercia, per ricompensare l'hobbit dei suoi servigi, donò a Bilbo una cotta in maglia di mithril; Gandalf diversi anni dopo rivelò che il valore di tale dono superava enormemente il valore della Contea e di tutto ciò che essa conteneva, cosa che rendeva Bilbo probabilmente l'hobbit più ricco della Contea se non dell'Eriador. Dopo la riconquista di Moria nella Quarta Era i Nani ripresero ad estrarre il mithril.
Artefatti in mithril conosciuti[]
- Vingilot: la nave di Eärendil, fu realizzata in cristallo e in mithril.[1]
- Porte di Durin: costruite grazie alla collaborazione tra l'artigiano Narvi e il fabbro elfico Celebrimbor, erano le porte dei Cancelli Occidentali di Moria; l'iscrizione su di esse era in ithildin, una qualità di mithril finemente lavorato e in grado di brillare se colpito dalla luce lunare.[2]
- Nenya: l'Anello di Adamant, indossato e custodito da Galadriel, fu forgiato in questo metallo in cui era incastonata una singola pietra bianca.[3]
- Cotta di Mithril: questa era la maglia donata da Thorin a Bilbo in vista della battaglia per il tesoro di Smaug. Bilbo non ne era cosciente, ma Gandalf rivelò in seguito che il valore di tale oggetto superava quello della Contea e di tutto ciò che vi conteneva. Bilbo cedette in seguito la maglia a Frodo, cosa che salvò la vita all'Hobbit nel corso della sua avventura.[4]
- Elendilmir: forgiata da artigiani Noldor su commissione di Tar-Elendil, a seguito dell'Akallabêth divenne il diadema dei Re di Arnor. L'originale andò perduto con la morte Isildur così in seguito gli Elfi di Imladris ne forgiarono una copia per Valandil. L'Elendilmir originale fu ritrovato da Aragorn in Orthanc solo alla fine della Terza Era.[5]
- Corona di Gondor: forgiata a partire dall'elmo di Isildur era realizzata in mithril, argento, pietre preziose e perle.[6]
- Elmi delle Guardie della Cittadella: realizzati interamente in questo metallo nei tempi antichi.[7]
- Gran Cancello di Minas Tirith: dopo la sua distruzione per mano del Re Stregone di Angmar fu riforgiato in acciaio e mithril dai Nani guidati da Gimli.[8]
- Vessillo di Arwen: fu dispiegato da Aragorn sulla nave ammiraglia sottratta ai Corsari di Umbar; la Corona di Gondor vi era intessuta in questo metallo e in oro.[9]
Note[]
- ↑ Il Signore degli Anelli, Molti Incontri, p. 300
- ↑ Il Signore degli Anelli, Un viaggio nell'oscurità, pp. 396-397
- ↑ Il Signore degli Anelli, I Porti Grigi, p. 1223
- ↑ Il Signore degli Anelli, Un viaggio nell'oscurità, p. 397
- ↑ Racconti Incompiuti, Parte III, Il Disastro dei Campi Iridati
- ↑ Il Signore degli Anelli, Il Sovrintendente e il Re, pp. 1154-1155
- ↑ Il Signore degli Anelli, Minas Tirith, p. 906
- ↑ Il Signore degli Anelli, Il Sovrintendente e il Re, p. 1155
- ↑ Il Signore degli Anelli, La Battaglia dei Campi del Pelennor, p. 1018