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Strada statale 249 Gardesana Orientale

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Strada statale 249
Gardesana Orientale
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regioni  Lombardia
  Veneto
  Trentino-Alto Adige
Dati
ClassificazioneStrada statale
InizioCastel d'Ario
FineArco
Lunghezza101,130[1][2][3] km
Data apertura1929
Provvedimento di istituzioneD.M. 16/11/1959 - G.U. 41 del 18/02/1960[4]
GestoreTratte ANAS: nessuna (dal 1998 la gestione del tratto trentino è passata alla Provincia autonoma di Trento; dal 2001 la gestione è passata alla Provincia di Mantova e alla Regione Veneto, che dal 2002 ha passato la gestione alla società Veneto Strade)

La strada statale 249 Gardesana Orientale (SS 249), ora strada provinciale ex SS 249 Gardesana Orientale[5] in Lombardia e strada regionale 249 Gardesana Orientale (SR 249)[6] in Veneto, è una strada statale, regionale e provinciale italiana che costeggia la sponda orientale del lago di Garda (da cui il nome) mettendo in comunicazione il Basso con l'Alto Garda.

Ha origine a Castel d'Ario dalla strada statale 10 Padana Inferiore e termina ad Arco innestandosi nella strada statale 45 bis Gardesana Occidentale. Il tracciato, realizzato negli anni venti da Gualtiero Adami, presenta una lunghezza complessiva di 101,3 km.

Nel tratto iniziale la strada attraversa la parte orientale della provincia di Mantova passando per Bigarello, Castelbelforte, Canedole e Roverbella (dove interseca la strada statale 62 della Cisa). Al km 22,030 entra in provincia di Verona in corrispondenza dell'intersezione del tracciato romano della Via Postumia che in questa zona segna il confine fra Lombardia e Veneto. Raggiunge dunque il comune di Valeggio sul Mincio e prosegue, attraversando le colline moreniche del Lago di Garda, in direzione Peschiera del Garda dove interseca la ex strada statale 11 Padana Superiore e l'autostrada A4.

La strada prosegue verso nord costeggiando la sponda orientale del Lago di Garda e passando per i comuni di Castelnuovo del Garda, Lazise, Bardolino, Garda, Torri del Benaco, Brenzone e Malcesine. Al km 91,232 la strada entra in Trentino proseguendo per Torbole sul Garda, dove s'innesta per un breve tratto nella strada statale 240. Superato il fiume Sarca, una diramazione conduce ad Arco dove la strada termina innestandosi nella strada statale 45 bis Gardesana Occidentale.

In seguito al decreto legislativo 2 settembre 1997, n° 320, dal 1º luglio 1998, la gestione del tratto trentino è passata dall'ANAS alla Provincia autonoma di Trento. Quest'ultima ha lasciato la classificazione e la sigla di statale (SS) alla strada, poiché non si tratta di un trasferimento dal demanio dello Stato a quello delle Regioni, ma di una delega in materia di viabilità e pertanto la titolarità resta sempre in capo allo Stato.

In seguito invece al decreto legislativo n. 112 del 1998, dal 2001 la gestione del tratto lombardo è passata dall'ANAS alla Regione Lombardia, che ha provveduto al trasferimento dell'infrastruttura al demanio della Provincia di Mantova[7]; dal 1º ottobre 2001, la gestione del tratto veneto è passata dall'ANAS alla Regione Veneto e dal 20 dicembre 2002 la gestione è ulteriormente passata alla società Veneto Strade[8].

  1. ^ Individuazione delle rete stradale di interesse regionale - Regione Lombardia (PDF), su gazzette.comune.jesi.an.it.
  2. ^ Individuazione delle rete stradale di interesse regionale - Regione Veneto (PDF), su gazzette.comune.jesi.an.it.
  3. ^ Elenco strade statali percorribili con massa complessiva superiore a 60 t e fino a 80 t (DOC) [collegamento interrotto], su modulistica.provincia.tn.it, Provincia autonoma di Trento.
  4. ^ Decreto ministeriale del 16/11/1959
  5. ^ Ordinanza temporanea n° 37/2008 (PDF) [collegamento interrotto], su si.provincia.mantova.it, Provincia di Mantova.
  6. ^ Deliberazione del Consiglio regionale n. 6 del 4 marzo 2009, su bur.regione.veneto.it, Regione Veneto, p. 15.
  7. ^ L.R. 5 gennaio 2000, n. 1 (art. 3, comma 118), su consiglionline.lombardia.it, Regione Lombardia. URL consultato il 16 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2013).
  8. ^ Piano Triennale 2002-2004, su bur.regione.veneto.it, Regione Veneto.

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