Allium cepa
Cipolla | |
---|---|
Pianta intera e infiorescenza di Allium cepa | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Tracheobionta |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
Ordine | Asparagales |
Famiglia | Amaryllidaceae |
Sottofamiglia | Allioideae |
Tribù | Allieae |
Genere | Allium |
Specie | A. cepa |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Ordine | Asparagales |
Famiglia | Amaryllidaceae |
Sottofamiglia | Allioideae |
Tribù | Allieae |
Genere | Allium |
Specie | A. cepa |
Nomenclatura binomiale | |
Allium cepa L. |
La cipolla (Allium cepa L.) è una pianta bulbosa della famiglia Amaryllidaceae (sottofamiglia Allioideae).[1][2][3]
È una pianta erbacea biennale il cui ciclo di vita, in coltivazione, viene interrotto a un anno al fine di destinarla al consumo. Ha radici superficiali, con foglie che si ingrossano nella porzione basale dando la parte commestibile. Forma un lungo stelo fiorale che porta un'infiorescenza a ombrello con fiori di colore bianco-giallastro. Il frutto è una capsula.
Il suo utilizzo principale è quello di alimento e condimento, ma è anche adoperata a scopo terapeutico per le proprietà attribuitele dalla scienza e dalle tradizioni della medicina popolare.
Storia
Sembra che i bulbi di cipolla e di altre piante della famiglia siano stati usati come cibo già nell'antichità. Negli insediamenti cananei dell'età del bronzo, accanto a semi di fico e noccioli di dattero risalenti al 5000 a.C., sono stati ritrovati resti di cipolle, ma non è chiaro se esse fossero effettivamente coltivate a quell'epoca. Le testimonianze archeologiche e letterarie suggeriscono che la coltivazione potrebbe aver avuto inizio circa duemila anni dopo, in Egitto, insieme all'aglio e al porro. Sembra che le cipolle e i ravanelli facessero parte della dieta degli operai che costruirono le piramidi.
La cipolla si propaga, si trasporta e si immagazzina facilmente. Gli antichi egizi ne fecero oggetto di culto, associando la sua forma sferica e i suoi anelli concentrici alla vita eterna. L'uso delle cipolle nelle sepolture è dimostrato dai resti di bulbi rinvenuti nelle orbite di Ramesse II. Gli egizi credevano che il forte aroma delle cipolle potesse ridonare il respiro ai morti.
Nell'antica Grecia gli atleti mangiavano cipolle in grandi quantità, poiché si credeva che esse alleggerissero il sangue. I gladiatori romani si strofinavano il corpo con cipolle per rassodare i muscoli. Nel medioevo le cipolle avevano grande importanza come cibo, tanto che erano usate per pagare gli affitti e come doni. I medici prescrivevano le cipolle per alleviare il mal di capo, per curare i morsi di serpente e la perdita dei capelli. La cipolla fu introdotta in America centrale da Cristoforo Colombo nel suo viaggio del 1493 a Haiti ma nel nord era già conosciuta, Chicago significa "Campo di Cipolle" in lingua Algonchina. Nel XVI secolo le cipolle erano inoltre prescritte come cura per l'infertilità, non solo nelle donne, ma anche negli animali domestici.
Caratteristiche chimiche
Le cipolle sono ricche di vitamine e sali minerali. Il caratteristico odore dei bulbi tagliati è dovuto all'abbondanza di solfossidi. Affettare le cipolle fa lacrimare gli occhi perché, a seguito del taglio, un precursore presente nel citoplasma e derivato dall'amminoacido cisteina, l'1-propenile L-cisteina solfossido o 1-PRENSCO (il principale solfossido della cipolla), si combina con la allinasi, un enzima rilasciato dal vacuolo; la combinazione di queste due sostanze catalizza una reazione chimica che porta alla produzione di ammoniaca, acido piruvico e acidi solfenici tra cui l'acido 1-propenilsolfenico. L'acido 1-propenilsolfenico, se catturato da un secondo enzima noto come Fattore-Lacrimogeno Sintasi, produce syn-propanetial-S-ossido, un gas volatile e idrosolubile, che rappresenta a tutti gli effetti il fattore lacrimogeno poiché, entrando in contatto con il film lacrimale contenente acqua e presente fisiologicamente sul bulbo oculare, si trasforma in acido solforico, un composto notoriamente irritante.
Il contatto con l'acido solforico provoca una immediata reazione di difesa da parte dell'occhio, che consiste appunto nella produzione di lacrime; tuttavia la maggiore quantità di secreto acquoso sull'occhio non fa che trasformare una maggior quantità di propilenossido in acido solforico, in una reazione a catena.
È proprio per ridurre la quantità di fattore lacrimogeno liberato che una delle soluzioni adottate per tagliare le cipolle senza lacrimare consiste nel farlo sotto l'acqua corrente: il composto è molto idrosolubile per cui se ne diminuisce la volatilità.
Composizione chimica e valori nutrizionali per 100 g di cipolla cruda | |
---|---|
parte edibile | 83% |
energia | 26 kcal |
acqua | 92,1 g |
proteine | 1,0 g |
lipidi | 0,1 g |
carboidrati | 5,7 g |
amido | 0 g |
zuccheri solubili | 5,7 g |
fibre alimentari | 1,0 g |
sodio | 10 mg |
potassio | 140 mg |
ferro | 0,4 mg |
calcio | 25 mg |
fosforo | 35 mg |
vitamina B1 (tiamina) | 0,02 mg |
vitamina B2 (riboflavina) | 0,03 mg |
vitamina PP (niacina) | 0,50 mg |
vitamina A (retinolo equivalente) | 3 µg |
vitamina C | 5 mg |
Fonte: INRAN –Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione[4] |
Varietà
Esistono molte varietà di cipolle, che prendono in genere il nome dalla zona di coltivazione, dalla forma, dal colore, dalle dimensioni del bulbo, dalla precocità o, più in generale, dal colore delle tuniche esterne (cioè la buccia che ricopre il globo interno). Tale buccia può essere bianca, giallo-dorata o rossa.
Varietà comuni in Italia
- cipolla rossa di Tropea, Calabria
- cipolla rossa della Valle Alifana (Alife) - Cepa Allipharum, Campania
- cipolla di Vatolla, Campania
- cipolla ramata di Montoro, Campania
- cipolla rossa di Suasa, Marche
- cipolla rossa di Cavasso Nuovo, Friuli-Venezia Giulia
- cipolla rosa della Val Cosa, Friuli-Venezia Giulia
- cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti, Puglia
- cipolla dorata di Voghera, Lombardia
- cipolla di Sermide, Lombardia[5]
- cipolla di Brunate: piccola, bianca, ottima per la preparazione di sottaceti (zona del Lago di Como); Lombardia
- cipolla borettana, Emilia-Romagna
- cipolla bionda astigiana; Piemonte
- Cipolla dorata di Castelnuovo Scrivia; Piemonte
- Cipolla rossa astigiana; Piemonte
- Cipolla rossa di Castelnuovo Scrivia; Piemonte
- cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto, Piemonte
- Cipolle di Andezeno; Piemonte
- Cipolline di Ivrea; Piemonte
- cipolla rossa di Breme, Lombardia
- cipolla di Cannara, Umbria
- Cipolla rossa genovese - di Zerli; Liguria
- Cipolla di Pignone, Liguria
- cipolla rossa Belendina d'Andora, SV, Liguria
- Cipolla rosa di Bassano, Veneto
- Cipolla bianca di Chioggia, Veneto
- cipolla di Banari, Sardegna
- cipolla paglina di Castrofilippo, Sicilia[6]
- cipolla di Giarratana, Sicilia
- cipolla di Isernia, Molise.
- cipolla rossa di Certaldo, Toscana
- cipolla di Certaldo, Toscana[7]
- cipolla dolce
Coltivazione
Le cipolle vengono coltivate per i loro fusti verdi, detti scaglioni, e per i loro bulbi. Hanno bisogno di un terreno ricco e umido ma mai troppo inzuppato di acqua. Diversi tipi di cipolla richiedono diverse condizioni climatiche e diverse ore di sole ogni giorno. La coltivazione da seme avviene piantando i semi direttamente nel terreno a 1 cm di profondità, lasciando circa 10 cm di spazio da pianta a pianta. Una volta avvenuta la semina bisogna attendere dai 90 ai 120 giorni prima del raccolto. Nei climi miti la cipolla può essere coltivata anche in inverno, altrimenti la cipolla è una pianta tipicamente primaverile.
Avvicendamento
La cipolla è considerata una coltura da rinnovo che apre la rotazione. Essendo molto sensibile al fenomeno della stanchezza del terreno è indispensabile attuare una rotazione almeno triennale, facendola seguire a cereali, colture prative, carota, radicchio o insalata. Se si sono verificati problemi di malattie fungine (fusariosi in particolare) o nematodi, sarebbe opportuno non far ritornare la cipolla sullo stesso terreno prima di 7-8 anni. Per evitare cali di produzione e peggioramenti qualitativi è consigliabile evitare di farla seguire a cavolo, patata o barbabietola da zucchero in quanto caratterizzate da problemi fitosanitari simili a quelli della cipolla.
Clima e terreno adatti alla cipolla
La Cipolla da seme è una pianta molto resistente al freddo, anche se soffre di una forte escursione climatica. I terreni più adatti alla coltivazione della cipolla sono quei tipi di terreni arieggiati e poco compatti, con un pH tra 6 e 7, nei terreni argillosi e asfittici invece trova non poche difficoltà. Teme i ristagni idrici che sono la causa di marciume e malattie. Per la coltivazione è fondamentale effettuare delle buone lavorazioni in pre-semina, non occorre una lavorazione profonda se il terreno è ben drenato, ma è essenziale che la terra non sia compatta.
Preparazione del terreno
La corretta preparazione del terreno è un'operazione molto importante per la cipolla, in quanto si devono evitare condizioni che favoriscano ristagni idrici con conseguente sviluppo di marciumi dei bulbi. Tale fenomeno è grave in particolare nei terreni argillosi, nei quali un cattivo sgrondo delle acque favorisce gli attacchi da parte di Fusarium spp. In genere viene eseguita un'aratura a 30–40 cm di profondità, con eventuale interramento di residui colturali. L'aratura può essere anche più superficiale se abbinata a una ripuntatura a 50–60 cm; a questo scopo l'aratro ripuntatore garantisce una buona preparazione del terreno con un risparmio di tempo e di combustibile. L'interramento di letame deve avvenire solo se questo è ben maturo, per evitare di favorire lo sviluppo di malattie fungine. Successivamente viene effettuato l'amminutamento del terreno con fresatura o erpicatura a inizio agosto per le colture a ciclo estivo-autunnale o a fine inverno per le colture a ciclo primaverile-estivo. Le lavorazioni di affinamento sono particolarmente importanti se la coltura è seminata, mentre se si impiegano bulbi o se si effettua il trapianto è tollerabile una certa zollosità. Prima della semina può essere utile una rullatura per livellare il terreno, ripetuta dopo la semina stessa. Per piccole superfici è sufficiente una vangatura manuale o una zappettatura con interramento di letame ben maturo o compost in ragione di 20–30 kg per 10 m². Anche in questo caso è opportuno non eccedere con l'apporto di sostanza organica, ricordando che la cipolla si avvantaggia degli apporti organici effettuati alla coltura precedente.
Impianto
L'epoca di impianto dipende dalla destinazione d'uso del prodotto. Per le cipolle da consumo fresco la semina va da metà agosto a metà settembre oppure a febbraio; il trapianto viene invece eseguito da settembre a dicembre. Le cipolle da serbo sono seminate da gennaio ad aprile con raccolta estivo-autunnale, mentre le cipolline sono seminate direttamente in campo da febbraio ad aprile. Per gli orti famigliari, nei quali la produzione più frequente sono i bulbi da ingrossare, l'impianto avviene da fine inverno a inizio primavera.
Le modalità di impianto della cipolla possono essere distinte in:
- semina diretta
- trapianto di piantine
- messa a dimora di bulbi
Generalmente su grandi superfici viene preferita la semina diretta, mentre per piccole estensioni e orti famigliari si preferisce il trapianto o l'impianto di bulbi. La semina è d'obbligo per le cipolline da industria data l'elevata densità d'impianto.
Semina
La semina delle cipolle da seme parte da una precedente raccolta della cipolla vera e propria che effettuano altri produttori di cipolle. Una volta raccolte le cipolle, vengono consegnate ai produttori di cipolla da seme che si occuperanno della coltivazione. La messa a dimora delle cipolle è un'operazione molto semplice che viene effettuata tra settembre e ottobre. Per la semina della cipolla si può utilizzare o una piantatrice con degli operatori oppure una seminatrice automatica che andrà a mettere il bulbo a dimora automaticamente. Per quanto riguarda il sesto d’impianto le cipolle si coltivano in file distanti 40–50 cm tra loro in modo da consentire il passaggio della trattrice durante le varie operazioni post-semina nelle file e nell'interfila invece bisogna lasciare 20 cm tra una pianta e l'altra in modo da consentire lo sviluppo della cipolla nello spazio, inoltre è necessario lasciare delle strade che consentano di poter effettuare i trattamenti fitosanitari anche quando la pianta sia abbastanza sviluppata (non c’è una distanza specifica da lasciare fra una strada e l'altra, l'importante e ricoprile la totalità di cipolle a destra e sinistra delle strade in base alle dimensioni degli attrezzi che si hanno a disposizione). Una volta effettuata la semina se il bulbo non è stato ricoperto per intero dalla terra è opportuno un primo intervento manuale di rincalzatura sulle file.
La semina della cipolla viene effettuata con seminatrici pneumatiche di precisione, impiegando seme nudo oppure avvolto con un rivestimento (seme confettato) che garantisce una miglior uniformità e precisione di semina. Un'ulteriore alternativa è l'utilizzo di seme posto su nastri di materiale biodegradabile, che si decompone a contatto con il terreno. Questo sistema permette un risparmio di semente e una riduzione delle successive operazioni di diradamento.
Per valutare la distanza di semina opportuna è necessario considerare la destinazione finale del prodotto. Per le cipolle a bulbo grande le file devono essere distanti 15–20 cm, mentre per le cipolle a bulbo piccolo sono sufficienti 10 cm; tale distanza può scendere a 5–10 cm per le cipolline da sottaceti, per le quali la semina può essere effettuata anche a spaglio. La distanza tra i semi sulla fila varia da 2–3 cm per la cipolline a 15 cm per le cipolle con bulbo più grande. La quantità di seme impiegato varierà quindi da 5–6 kg per le cultivar a bulbo più grosso fino a 60–100 kg per le cipolline. Il seme va posto a una profondità di 2–3 cm, eseguendo una rullatura per permettere al terreno di aderire adeguatamente al seme.
Trapianto
Il trapianto viene effettuato a mano per piccole superfici o a macchina. Vengono impiegate piantine allevate in contenitore, ricordando che occorrono 40-80 giorni (a seconda delle condizioni ambientali) per ottenere piantine di 3-5 foglie pronte per il trapianto. Tali piantine vengono interrate per 4–5 cm, con eventuale spuntatura delle radici; la spuntatura delle foglie provoca invece effetti negativi sulla produzione. Prima del trapianto le piantine possono essere immerse per 12 ore in una soluzione contenente 20 ppm di acido indolacetico o naftalenacetico, al fine di provocare il precoce ingrossamento del bulbo.
Messa a dimora di bulbi
Se si opta per la messa a dimora dei bulbi o dei bulbilli formatisi sull'infiorescenza, si ottiene un accorciamento del ciclo colturale di circa 20 giorni e una forma più perfetta dei bulbi. È importante rispettare l'esatta posizione nel disporre i bulbi sul terreno in particolare per quelle di pezzatura grossa; rispetto alla posizione idonea (con il girello che poggia sul terreno) si riscontrano perdite di produzione dal 25% (se disposti orizzontalmente) fino all'80% (se disposti capovolti).
I bulbi possono essere impiegati per l'impianto di cipolle da consumarsi fresche. Vengono interrati a inizio autunno in file distanti 35–40 cm e a circa 15 cm sulle file. Dopo 60-120 giorni si effettua la raccolta; le cipolle fresche ottenute con questa tecnica sono distinguibili da quelle provenienti da seme in quanto non hanno sezione circolare, bensì una forma schiacciata nella parte in cui sono a contatto con altri cipollotti.
Concimazione
La cipolla è una pianta poco esigente per quanto riguarda le sostanze nutritive, bisogna sapere infatti che non ama i terreni troppo ricchi di sostanza nutritiva oppure concimati troppo in prossimità della semina. È bene quindi evitare concimazioni prima della messa a dimora della cipolla, ma bensì qualche mese prima della semina.
Una corretta dotazione di elementi nutritivi nel terreno favorisce non solo la produttività ma anche la qualità e la conservabilità del prodotto. In genere la concimazione organica è sconsigliata perché può pregiudicare la conservabilità dei bulbi e favorire attacchi da parte di nematodi e patogeni fungini. Per le coltivazioni familiari e a livello hobbistico è opportuno che il letame o il compost apportati siano ben maturi. A livello professionale la concimazione organica va fatta sulla coltura che precede la cipolla nella rotazione, apportando 40-50 t/hm² di letame.
I maggiori fabbisogni di azoto si hanno nel periodo che va dalla germinazione del seme alla bulbificazione. I fabbisogni per una produzione media di 30 t/hm² si aggirano sui 100–150 kg/hm² di azoto, che viene distribuito in parte prima del trapianto e in parte in copertura. Anche se la somministrazione di azoto provoca notevoli incrementi di produzione, apporti tardivi compromettono la conservabilità dei bulbi. Una carenza di azoto causa riduzione della taglia delle piante, foglie di consistenza rigida e di colore verde chiaro con apici gialli. L'azoto va distribuito in parte in presemina e parte in copertura con 2-3 interventi da 30–50 kg/hm², il primo dei quali quando la pianta ha raggiunto un'altezza di 4–5 cm.
Le richieste di fosforo e di potassio sono maggiori nei 20 giorni che precedono la raccolta. La concimazione fosfopotassica viene effettuata prima del trapianto dei bulbi con 150–200 kg/hm² di fosforo e 100-150 di potassio. Tali concimi vanno distribuiti in parte alla preparazione del terreno e in parte in presemina insieme all'azoto. Sono da prediligere concimi contenenti calcio come il nitrato di calcio e contenenti zolfo come il solfato di potassio e il perfosfato minerale semplice. La presenza di un'elevata quantità di zolfo nel terreno contribuisce ad aumentare le sostanze che conferiscono il classico sapore di cipolla e che sono responsabili del potere lacrimatorio.
Sarchiatura e controllo delle erbacce
La sarchiatura è un'operazione molto importante per il controllo delle erbe infestanti. Dal momento che la cipolla non ricopre molto il terreno circostante è molto facile che entri in competizione con delle erbe infestanti. Una buona manutenzione quindi non può che portare un notevole vantaggio per quanto riguarda l'ottimo sviluppo della pianta. Per ottenere un ottimo risultato alla raccolta è necessario andare in campo a zappettare le erbacce almeno 3 volte durante l'intero ciclo. La sarchiatura è un'operazione molto vantaggiosa perché ha come risultato finale la rimozione delle erbacce in mezzo alle file e l'ossigenazione del terreno effettuando una minima lavorazione, anche se per rimuovere le erbacce in prossimità della pianta sarà necessario comunque l'intervento di un operatore. Per effettuare la sarchiatura però bisogna introdurre una trattrice con sarchiatrice all'interno delle file e ciò significa che quest’operazione può essere svolta meccanicamente fino a quando lo sviluppo della cipolla non è eccessivo, ma una volta che le cipolle raggiungono delle dimensioni abbastanza importanti non si potrà più andare con la trattrice ma bisognerà lavorare completamente a mano.
Irrigazione
Il ridotto sviluppo dell'apparato radicale rende la cipolla molto sensibile agli stress idrici. Data l'elevata suscettibilità ai marciumi radicali, però, gli apporti idrici devono essere frequenti e di limitata entità. Durante le prime settimane di sviluppo sono consigliate irrigazioni di 100–200 m³/hm², per poi passare a 300–400 m³/hm² durante la fase di ingrossamento del bulbo. In totale, per l'intero ciclo vegetativo sono necessari 800–2500 m³/hm² di acqua, a seconda dell'ambiente e del clima. In genere gli apporti idrici vengono effettuati per aspersione, sospendendoli 25-30 giorni prima della raccolta oppure quando il 20-25% dell'apparato fogliare si è adagiato spontaneamente sul terreno. Ulteriori apporti infatti, potrebbero danneggiare la conservabilità dei bulbi.
Malattie della cipolla
Bisogna fare molta attenzione alla coltivazione della cipolla perché possono esserci delle malattie che possono distruggere la pianta. La malattia più frequente è la peronospora, si tratta di una patologia fungina che si riconosce osservando le foglie diventare grigiastre, poi ingiallire e infine seccarsi. Un'altra malattia è la botrite della cipolla che attacca i tessuti fogliari giovani della cipolla, causando infezioni sull'intera superficie delle foglia. Le foglie colpite presentano delle piccole macchie chiare e le piante colpite muoiono precocemente. Le radici della pianta possono invece soffrire di marciume radicale dovuto a un ristagno idrico, è necessario quindi prestare molta attenzione nel dosare le irrigazioni.
Raccolta delle cipolle
La raccolta delle cipolle avviene nella fine di luglio, il tipo di raccolta è manuale e viene effettuata da numerosi operatori che manualmente muniti di coltelli o cesoie da giardinaggio vanno ad asportare la parte culminante della cipolla dove è situata l'infiorescenza lasciando però circa 15 cm di stelo. L'infiorescenza viene riposta in dei tini di plastica che una volta pieni verranno svuotati in un rimorchio collegato alla trattrice; quest’ultima porterà le infiorescenze nel luogo precedentemente preparato con della paglia messa a terra e dei teli, dove le infiorescenze resteranno ad essiccare per almeno 15 giorni.
Essiccazione e mietitrebbiatura delle infiorescenze
Le infiorescenze una volta portate sui teli dalla trattrice necessitano di essere stese sugli stessi per essiccare. Affinché l'essiccazione avvenga nel modo ottimale e non marciscano le infiorescenze bisogna rivoltare le cipolle sul telo almeno due volte al giorno, in modo da consentire un'ottima essiccazione anche per le cipolle che si trovano sotto. Quando le cipolle sono essiccate totalmente può avvenire la mietitrebbiatura che avviene con un'apposita mietitrebbia a postazione fissa munita di coclea con tramoggia. L'operatore andrà ad inserire le infiorescenze essiccate nella tramoggia che porterà il tutto alla mietitrebbiatrice che andrà a separare i semi dagli scarti. I semi verranno riposti in dei grandi sacchi da 5-6 quintali e gli scarti verranno espulsi dalla mietitrebbia, questi ultimi volendo possono essere interrati.
Impiego in cucina
La cipolla è uno degli aromi più usati nella cucina di tutti i paesi. Il suo gusto particolare dà alle preparazioni quel sapore che esalta gli altri ingredienti usati nei vari piatti.
Sarebbe molto lungo elencare tutte le preparazioni che ne fanno uso, ma si possono ricordare, a titolo di esempio, la peperonata, la frittata di cipolle e fra i piatti internazionali la soupe à l'oignon (la zuppa di cipolle francese). Molto diffusa, soprattutto negli Stati Uniti d'America, è la cipolla fritta (onion rings, nella cucina americana), in cui la cipolla viene sottoposta a frittura dopo essere stata immersa in pastella. Solitamente le cipolle sono tagliate a rondelle formando dei cerchi che gli conferiscono il nome comune, in inglese, di onion rings (anelli di cipolla). Essi sono spesso e volentieri serviti nei fast food in vaschette di carta, come delle comuni patatine fritte. Una preparazione tipica della cucina palermitana, in cui la cipolla interviene come condimento, è la pizza detta sfincione. È tipica di molte regioni d'Italia la frittata con cipollotti.[8]
Cruda, la cipolla viene usata nelle insalate, specie con il pomodoro o i fagioli, ed è molto usata soprattutto in estate.
È uno dei tre odori principali, insieme a sedano e carota, usati per il soffritto e il brodo di verdure.
In Catalogna è uso gustare i germogli di cipolla nella calzotata.
Impiego terapeutico
Anche nel campo della medicina la cipolla riveste la sua importanza per le sue proprietà diuretiche. È inoltre utilizzata come principio attivo di alcune creme cicatrizzanti; è in grado di diminuire notevolmente lo spessore delle cicatrici provocate dalle smagliature. La cipolla contiene composti solforati (doti antibiotiche) e cromo, che contribuiscono a contenere la glicemia e i livelli ematici di colesterolo e trigliceridi, a prevenire l'aterosclerosi e le malattie cardiache. Contiene inoltre numerosi flavonoidi, tra cui la quercetina, che sembrano avere effetti anticancerogeni, e composti dotati di proprietà antinfiammatorie.
Proprio i flavonodi estratti dalla cipolla (in particolare la varietà rossa) sembrano avere un ruolo nell'inibizione dell'enzima fosfodiesterasi, responsabile della detumescenza del pene[9]. Inoltre, ci sono prove che l'assunzione di cipolla aumenti i livelli di testosterone nell'uomo[10]. Questo effetto, e non il contenuto di ossido di diazoto, potrebbe essere alla base dei supposti effetti afrodisiaci della cipolla[11].
Produzione
I dieci principali produttori di cipolle — 2010 (tonnellate) | |
---|---|
Cina | 22 058 059 |
India | 15 118 000 |
Stati Uniti | 3 338 380 |
Egitto | 2 208 080 |
Iran | 1 922 970 |
Turchia | 1 900 000 |
Brasile | 1 753 310 |
Pakistan | 1 753 310 |
Russia | 1 536 300 |
Corea del Sud | 1 411 650 |
Fonte: FAO[12][13] |
Note
- ^ (EN) Allium cepa, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 17 novembre 2021.
- ^ (EN) Chase M.W., Reveal J.L., Fay M.F, A subfamilial classification for the expanded asparagalean families Amaryllidaceae, Asparagaceae and Xanthorrhoeaceae, in Botanical Journal of the Linnean Society, 161(2), 2009, pp. 132–136, DOI:10.1111/j.1095-8339.2009.00999.x, ISSN 0024-4074 . URL consultato il 13/1/2020.
- ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ Composizione chimica e valore energetico degli alimenti per 100 g di parte edibile, su inran.it (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2007).
- ^ Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Lombardia, su regione.lombardia.it.
- ^ Lillo Cinquemani, Cipolla Paglina - Castrofilippo, su cipollapaglina.com. URL consultato il 23 gennaio 2017.
- ^ Cipolla di Certaldo, Regione Toscana
- ^ Gino Brunetti, Cucina mantovana di principi e di popolo. Testi antichi e ricette tradizionali, Istituto Carlo D'Arco per la storia di Mantova, 1968.
- ^ T. C. Lines e M. Ono, FRS 1000, an extract of red onion peel, strongly inhibits phosphodiesterase 5A (PDE 5A), in Phytomedicine: International Journal of Phytotherapy and Phytopharmacology, vol. 13, n. 4, 2006-03, pp. 236–239, DOI:10.1016/j.phymed.2004.12.001. URL consultato il 25 gennaio 2021.
- ^ Saleem Ali Banihani, Testosterone in Males as Enhanced by Onion (Allium Cepa L.), in Biomolecules, vol. 9, n. 2, 02 21, 2019, DOI:10.3390/biom9020075. URL consultato il 25 gennaio 2021.
- ^ Il viagra a "portata" di tavola: basta mangiare... cipolla rossa di Tropea, su Zoom24, 7 dicembre 2017. URL consultato il 25 gennaio 2021.
- ^ Grafico con dati indicativi, su faostat.fao.org.
- ^ Dati FAO, su faostat.fao.org. URL consultato il 20 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2019). NB: Per arrivare ai dati desiderati effettuare questi passaggi: selezionare a sinistra del grafico Countries by commodity successivamente sopra il grafico selezionale il tipo di prodotto, in questo caso "Onions, dry" (le "green" sono gli scalogni). L'anno di riferimento è di base l'ultimo disponibile, ma può essere modificato.
Bibliografia
- Fausto Gorini, La coltivazione della cipolla, Bologna, Edizioni agricole, 1981, ISBN 8820609304.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni sulla cipolla
- Wikibooks contiene ricette sulla cipolla
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «cipolla»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Allium cepa
- Wikispecies contiene informazioni sulla Allium cepa
Collegamenti esterni
- (EN) onion, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN, FR) Allium cepa, su Enciclopedia canadese.
- Matteo Cereda, Le cipolle dalla semina alla raccolta, ortodacoltivare.it
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 65765 · LCCN (EN) sh85094798 · BNF (FR) cb11958994g (data) · J9U (EN, HE) 987007545896605171 |
---|