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Apium graveolens

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Sedano
Apium graveolens
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineApiales
FamigliaApiaceae
SottofamigliaApioideae
TribùApieae
GenereApium
SpecieA. graveolens
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineApiales
FamigliaApiaceae
GenereApium
SpecieA. graveolens
Nomenclatura binomiale
Apium graveolens
L., 1753
Nomi comuni

Sedano comune
Sedano coltivato

Il sedano (Apium graveolens L.) è una specie erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Apiacee[2], originaria della zona mediterranea e conosciuto come pianta medicinale fin dai tempi di Omero.

Il sedano è una robusta pianta biennale, che produce fiori e semi solo durante il secondo anno. Cresce fino a 1 m di altezza. I suoi steli sono solidi con scanalature sulla superficie. Le sue foglie sono da pennate con foglioline variamente conformate, spesso romboidali, lunghe fino a 6 cm e larghe fino a 4 cm. I fiori sono prodotti in ombrelle, per lo più con peduncoli corti, con un numero variabile di raggi (4-12). I singoli fiori sono bianco crema, mentre il frutto è generalmente da ovoidale a globoso.[3][4]

Distribuzione e habitat

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Il sedano selvatico è indigeno nei paesi del bacino del Mediterraneo e in quasi tutta l'Europa centro-meridionale, nonché in Asia in una vasta fascia che va dal Medioriente fino al Caucaso e alla Siberia[1].

Fa parte della flora indigena italiana, fino a 1500 m circa di quota. Oggi però lo s'incontra più spesso allo stato coltivato, o spontaneizzato a partire da coltivazioni. Il sedano selvatico sembra sia del tutto assente in Piemonte e Valle d'Aosta.[5]

Apium graveolens var. dulce

Le varietà più utilizzate in cucina sono il "sedano da costa" (Apium graveolens var. dulce) di cui si utilizzano i piccioli fogliari lunghi e carnosi, e il "sedano rapa" (Apium graveolens var. rapaceum) di cui si consuma la radice.

Apium graveolens var. rapaceum

Il sedano rapa (Apium graveolens var. rapaceum) è un ortaggio particolare.
Del sedano rapa si consuma la radice (infatti è un cosiddetto "ortaggio da radice"), di colore bianco e di forma a globo; le foglie sono di colore verde scuro, gli steli sono cavi all'interno e l'apparato radicale ha un notevole sviluppo.

Il sedano rapa matura in un periodo piuttosto lungo, da 110 a 150 giorni a partire dal trapianto. Le raccolte iniziano dalla metà di agosto e si protraggono fino a primi geli. La conservazione avviene in celle frigorifere, senza subire alcun trattamento, e si protrae per un periodo di 4-5 mesi. La commercializzazione del sedano rapa ha inizio con la metà del mese di agosto e prosegue fino a marzo.

Qualità nutrizionali

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Una pianta di sedano coltivata in vaso

Il sedano rapa, alla pari del sedano da costa, contiene pochissime calorie. Il suo gusto leggermente meno intenso rispetto a quello del sedano lo rende adatto a ricette dove non compare solo come insaporitore, ma come ingrediente principale. È falsa la credenza che il sedano abbia così poche calorie, che ce ne vogliono più a mangiarlo di quante ne ricavi l'organismo a digerirlo.[6]

Il sedano rapa è un ortaggio molto comune in Italia e poco costoso; nel XX secolo, nel periodo delle Guerre Mondiali, nei collegi di frati e di suore si era soliti servirlo agli ospiti, perlopiù bambini, crudo e grattugiato.

Aspetti medici

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Usi in erboristeria

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Il sedano è annoverato tra le piante officinali fin dal tempo degli antichi Egizi.

I frutti contengono oli essenziali, in particolare il limonene, a cui vengono attribuite proprietà digestive (p.es. in forma d'infuso) e diuretiche, nonché emmenagoghe, cioè capaci di far affluire sangue nell'area pelvica.

Possibili effetti avversi

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Per la presenza di alcune proteine allergizzanti (Api g 1, Api g 4, Api g 5), può essere causa di allergia alimentare anche grave.[7]

Altri aspetti

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Il sedano è la principale fonte alimentare dell'androsterone, precursore del testosterone.[senza fonte] Contiene apigenina.

  1. ^ a b (EN) Lansdown, R.V. 2013, Apium graveolens, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 17 luglio 2024.
  2. ^ (EN) Apium graveolens, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 17 luglio 2024.
  3. ^ Flora Europaea. vol. 2: Rosaceae to Umbelliferae / ed. by T. G. Tutin, 1. paperback print, Cambridge University Press, 2010, ISBN 978-0-521-06662-4.
  4. ^ New York Botanical Garden e New York Botanical Garden, Journal of the New York Botanical Garden, v. 51 (1950), Published for the Garden by the New Era Printing Co, 1950. URL consultato il 4 agosto 2024.
  5. ^ M.Marrocchi & G.Buccomino, Apium graveolens L. {ID 802}- Sedano, su Forum Acta Plantarum, 2015. URL consultato il 13 ottobre 2019.
  6. ^ √ Il metabolismo e il perdere peso: realtà e miti | Non Solo Diete, su nonsolodiete.com. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2012).
  7. ^ Data base allergeni, su fermi.utmb.edu. URL consultato il 24 ottobre 2010.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàThesaurus BNCF 68941 · LCCN (ENsh85021621 · GND (DE4180916-6 · BNE (ESXX529731 (data) · BNF (FRcb13511810d (data) · J9U (ENHE987007284828505171 · NDL (ENJA00570823