30 agosto 2016

Ancora non è notte a Cingoli


Da Valcarecce: Cingoli (MC) , il "Balcone delle Marche" al tramonto

I 631 mt. di altezza di Cingoli ti permettono, se guardi verso est, di vedere mezza regione sotto di te, il mare Adriatico e, nelle giornate limpide, i monti della Croazia sullo sfondo (clicca qui). E se hai la fortuna di trovarti lì al tramonto, quando le ombre lentamente si stendono quasi a voler proteggere l'infinità di colline che si accalcano fino al mare, ti accorgerai che il "Balcone delle Marche" resterà invece sotto il sole ancora per tanto tempo, si...spegnerà per ultimo.

"...Scesa ancor non è su Cingoli l’oscura notte!" non è, quindi, un racconto dell'orrore ma un antichissimo detto, documentato la prima volta in un testo del XVI secolo, per descrivere la solarità di questa cittadina. Nel corso degli anni, il detto si è poi trasformato in  proverbio rivolto a chi deve eseguire un compito ma dubita di riuscirci in tempo utile oppure a chi aspetta qualcuno che tarda ad arrivare, insomma, è come dire che "la speranza è l'ultima a morire". 

"Ancora non è notte a Cingoli" (questa è la versione moderna) è una iniezione di fiducia voluta dalla saggezza popolare nei secoli per non smettere di sognare nonostante il peso di chissà quali sofferenze vissute.


10 agosto 2016

I jeans di Bruce Springsteen


"I jeans di Bruce Springsteen" sul Freccia Bianca all'altezza di Trevi.

Non c'è niente di meglio di un libro di viaggi mentre sei in viaggio, in treno.
Un'infinità di paesaggi in movimento dal finestrino, odori dialetti e discorsi sempre diversi accanto a te a ogni ripartenza, tutto sembra annullare la distanza tra la tua realtà e quella del libro. Ecco perché è così facile cadere dentro quelle pagine e così faticoso uscirne fuori, finché non arriva il controllore.

I Jeans di Bruce Springsteen è quello che ci vuole. Un bel libro...saggio, ironico  e divertente. Silvia Pareschi attraversa gli Stati Uniti in lungo e in largo in una ventina di racconti con un  linguaggio essenziale e privo di orpelli. Relega gli ambienti e gli spazi, a volte magnifici, in secondo piano via via che le storie ma sopratutto le persone si rivelano con tutte le loro diversità.  Perché Silvia è interessata a quelle diversità, le vuole conoscere e mostrarcele senza pregiudizi o giudizi, con onestà. La stessa con la quale in fondo è lei il personaggio da scoprire, anzi da riscoprire, con le spigolosità ma anche i sogni dell'adolescenza,  nel viaggio che nel 1985 la condusse nei luoghi natali di Bruce Springsteen.

Il racconto che preferisco? Katrina,  il ciclone che nel 2005 ha inondato New Orleans. Silvia l'ha conosciuto tramite l'esperienza vissuta da alcuni suoi amici e ne fa una storia dove la Natura e la natura dell'Uomo si confrontano con la stessa dinamica psicologica di un thriller, con la stessa suspense.

Altro non voglio rivelarlo perché altrimenti vi toglierei la curiosità di acquistare il libro, Silvia se ne dispiacerebbe così tanto da smettere di scrivere e io cosa leggerò in futuro?

Buona lettura quindi.

ps: la possibilità che Silvia smetta di scrivere credo sia remota perché, ad oggi, il suo è uno tra i saggi più venduti su Amazon.