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Thrór fu un nano della stirpe del Popolo di Durin che visse durante la Terza Era. Figlio di Dáin I e fratello di Grór e Frór, fu colui che restaurò il titolo di Re Sotto la Montagna a Erebor prima che Smaug la conquistasse nel 2770 TE. Padre di Thrain II e nonno di Thorin II, sembra che il Re nanico possedesse uno dei sette Anelli del Potere che Sauron diede ai Re dei Nani a metà della Seconda Era. Fu ucciso a Moria da Azog il Profanatore nel 2790 TE e la sua morte fu la causa scatenante della Guerra tra i Nani e gli Orchi.

Etimologia[]

Thrór è un nome che trae origine dalla Dvergatal e in antico norreno significherebbe "cinghiale". Tuttavia in Khuzdul si suppone che significhi letteralmente "Conquistatore".

Biografia[]

Origini e Re Sotto la Montagna[]

Thrór nacque nel 2542 TE da Dáin I, Re del Popolo di Durin sui Monti Grigi pochi anni prima che sul suo popolo si abbattesse la tragedia della Guerra tra i Nani e i Draghi. Dopo che un Drago del Gelo uccise suo padre e suo fratello Frór, egli abbandonò i Monti Grigi e assieme assieme al fratello Grór guidò il suo popolo a sud-est. Una volta attraversato Bosco Atro si divisero: una parte seguì Grór sui Colli Ferrosi, mentre la maggior parte dei Nani seguì Thrór alla Montagna Solitaria. Qui Thrór fondò un prospero e potente regno, restaurando il titolo di Re Sotto la Montagna; Thrór dalla devastazione della guerra contro i draghi aveva inoltre salvato l'Arkengemma, che era stata scoperta nella Montagna durante il regno di Thráin I, che venne posta sul suo trono come simbolo di massima regalità. Thrór e il suo popolo divennero ricchi oltre ogni immaginazione e Elfi e Uomini lo riverivano come il più ricco e potente tra i signori dei Nani.

L'attacco di Smaug e l'esilio nel Dunland[]

Nel 2770 la prosperità di Erebor fu bruscamente interrotta dall'attacco repentino di Smaug che uccise molti Nani e s'impadronì della Montagna scacciandone Thrór e i suoi familiari. Il Popolo di Durin si trovò così un'altra volta ramingo ed intraprese dunque una marcia verso sud-ovest cercando un posto dove ricominciare. Alla fine Thrór e suo figlio Thrain condussero la propria gente nel Dunland e qui dimorarono per vent'anni, campando come meglio potevano e abbassandosi a compiere i lavori più umili per sopravvivere. I tempi della ricchezza di Erebor erano ormai solo un ricordo e la stirpe dei Lungobarbi era ormai un popolo dispossente e umiliato da una grama povertà. Tra tutti a soffrire di più era probabilmente Thrór, che non riusciva ad accettare la tremenda condizione di povertà in cui versava la sua casata.

La morte[]

Azog and Nar by Steamey

Azog dileggia il disperato Nár dopo aver ucciso Thrór, Steamey.

Nel 2790 TE Thrór, terrorizzato dalla povertà e forse rimbambito dal maligno influsso dell'Anello, decise di partire alla volta di Khazad-dûm, nella folle speranza di poterla rivendicare e riprendere possesso dei suoi tesori. Lasciato a suo figlio Thráin l'Anello di Durin, il vecchio Re partì dunque alla volta dell'antico reame dei Lungobarbi accompagnato dal fedele servitore Nár e, attraversato il Caradhras, giunse nella Valle di Azanulbizar e da lì si accinse ad entrare attraverso i cancelli orientali. Tuttavia le cose non andarono come avrebbe voluto:

"Dal Dunland, dove abitava allora, si recò a nord con Nàr, ed essi traversarono il Valico Cornorosso e giunsero ad Azanulbizar. All’arrivo di Thrór il Cancello di Moria era aperto. Nàr lo supplicò di essere cauto, ma egli non vi fece caso, e vi entrò con il portamento altero di un erede che ritorna. Nàr non lo vide più uscire. Rimase lì nascosto per molti giorni, finché una sera udì un grido e lo squillo di un corno, e un corpo venne scaraventato sugli scalini esterni. Temendo che fosse Thrór, si avvicinò strisciando, ma una voce gridò dal cancello: «Coraggio, barbuto! Ti vediamo benissimo. Ma non devi avere paura, oggi. Ci servi come messaggero». Allora Nàr si avvicinò, e scoprì che era davvero il corpo di Thrór, mutilato però della testa, che giaceva bocconi. Mentre era inginocchiato accanto al cadavere del padrone udì una risata, e la voce dell’Orco disse: «Se i mendicanti non aspettano alla porta, ma entrano di nascosto e cercano di rubare, ecco come li trattiamo. Se un altro dei tuoi amici ficca la sua lurida barba qui dentro, avrà il medesimo trattamento. Va’ a dirlo in giro! Ma se la sua famiglia desidera sapere chi è adesso il re qui dentro, il nome è scritto sul viso. L’ho ucciso io! Sono io il padrone!». Allora Nàr voltò la testa mozza e vi vide marcato sulla fronte, in rune che egli sapeva leggere, il nome di AZOG. E in quell’istante quel nome si impresse nel suo cuore e in quello di tutti gli altri Nani. Nàr si chinò per prendere la testa, ma la voce di Azog disse: «Lasciala stare! Vattene! Eccoti una mancia, barba di accattone!». Si sentì colpire da un sacchetto. Conteneva poche monetine di scarso valore. Piangendo, Nàr fuggì lungo il corso dell'Argentaroggia; voltandosi, vide che degli Orchi erano usciti dal cancello e stavano facendo a pezzi il corpo, gettandone i frammenti ai corvi."
—La morte di Thrór, Il Signore degli Anelli, Appendici

Così morì Thrór, erede di Durin, e l'affronto fece inferocire i Nani di tutte le Casate che radunarono i loro guerrieri e scatenarono la Guerra tra i Nani e gli Orchi.

Adattamenti[]

Lo Hobbit a fumetti[]

Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato (2012)[]

Thrór Lo Hobbit

Nella trilogia di Peter Jackson dedicata a Lo Hobbit, il personaggio di Thrór è interpretato dall'attore gallese Jeffrey Thomas. Nel film la storia diverge in maniera evidente da quanto raccontato da Tolkien: il regista fa passare l'idea che la rovina di Erebor sia praticamente colpa di Thrór e della sua cupidigia per i preziosi, che avrebbero attirato il drago Smaug. Inoltre anche l'evento della sua morte viene stravolto: anziché andare da solo assieme a Nár, Thrór cerca di riconquistare Moria manu militari e viene ucciso e decapitato da Azog nella Battaglia di Azanulbizar, che nel libro fu invece il culmine della sanguinosa Guerra tra i Nani e gli Orchi scatenata proprio dal suo assassinio per mano dell'orco.

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