- "«Vedo già sulla terra una lunga ombra,
Mutarsi a occidente in buia tenebra.
Trema la Torre; e vicino è il destino
Alle tombe dei re. Sorgono i Morti,
E giunta è l'ora per i traditori:
Di nuovo, in piedi sulla Roccia d'Erech,
Udran sui colli lo squillar di un corno.
Chi suonerà? Chi, dalle grigie tenebre,
Quella perduta gente chiamerà?
L'erede di colui che allor tradirono
Verrà dal Nord, sospinto dal bisogno,
E varcherà il Cancello che separa
Le nostre vie dai Sentieri dei Morti»." - —Malbeth il Veggente, citato da Aragorn, Il Signore degli Anelli, libro V, cap. II, "Il Passaggio della Grigia Compagnia".
L'Esercito dei Morti è un antico esercito di Uomini che, in seguito a una maledizione, divennero morti viventi e spiriti privati del riposo eterno. Questo esercito si stabilì sui Monti Bianchi, nei pressi di quello che in seguito divenne noto come Dunclivo e costruì quello che fu poi conosciuto come Sentiero dei Morti e lì rimase in attesa che giungesse qualcuno in grado di liberarli dalla loro maledizione.
Nomi[]
Quello di Esercito dei Morti è il nome che viene utilizzato unicamente nel terzo film della Trilogia dell'Anello. Nel libro essi vengono chiamati con diversi nomi: Uomini delle Montagne (prima della maledizione di Isildur), Spergiuri, Morti di Dunclivo, Morti senza pace, Grigia Schiera, Schiera dell'Ombra, Uomini dell'Ombra, Ombre degli Uomini.
Storia[]
Isildur e la maledizione[]
- "«Tu sarai l'ultimo Re, e se l'Occidente si dimostrerà più potente del tuo Nero Padrone, questa maledizione ricadrà su di te e sulla tua gente; finché non sarà compiuto il giuramento non potrete mai aver riposo. Perché questa guerra durerà per anni innumerevoli, e tu sarai chiamato ancora una volta prima della fine.»"
- —Maledizione di Isildur, citata da Aragorn, Il Signore degli Anelli, libro V, cap. II, "Il Passaggio della Grigia Compagnia".
L'Esercito dei Morti era originariamete un esercito di uomini, che avevano giurato a Isildur di venire in aiuto di Gondor in caso di bisogno. Tuttavia durante la Guerra dell'Ultima Alleanza quando furono convocati dal Re per respingere l'assalto di Sauron, che durante gli Anni Oscuri avevano adorato come un dio, essi non risposero e fuggirono.
Isildur dunque li maledì per la loro vigliaccheria condannandoli a non essere in pace né da vivi né da morti. Questa maledizione li condannò dunque a non poter godere del riposo eterno e, una volta che fossero morti, a rimanere nel mondo dei vivi in qualità di spiriti finché il legittimo Re o uno dei suoi eredi non li avesse obbligati a rispettare il giuramento.
Per secoli dimorarono sui Monti Bianchi nel Sentiero dei Morti, uscendone di tanto in tanto per recarsi alla Roccia di Erech; ciò creò attorno a loro un'aura di paura e terrore che rimase ben viva nella popolazione di quella regione che, nei periodi di luna piena, sbarrava le porte e non ne usciva se non quando il sole era ben alto nel cielo.
La venuta dell'erede di Isildur[]
Durante la Guerra dell'Anello nell'anno 3018 TE Aragorn, assieme alla Grigia Compagnia e ai compagni Legolas e Gimli, su suggerimento Elrond attraversò il Sentiero dei Morti e convocò gli spiriti alla Roccia di Erech di Morthond.
- "Proprio a quella roccia giunse la compagnia nel mezzo della notte, e si arrestò. Allora Elrohir diede ad Aragorn un corno d'argento ed egli lo suono; a coloro che si trovavano nelle vicinanze parve di udire il suono di altri corni rispondere, come un eco in profonde e lontane caverne. Non udirono però altri rumori , pur essendo consci della presenza di un grande esercito radunato intorno al colle. Un vento gelido come il respiro di fantasmi veniva dalle montagne. Allora Aragorn smontò e in piedi, accanto alla Roccia, gridò con voce possente: «Fedifraghi, perché siete venuti?» Si udì una voce rispondergli nella notte come da molto lontano: «Per mantenere il nostro giuramento e avere pace». Allora Aragorn disse: «É giunta infine l'ora. Io vado a Pelargir sull'Anduin, e voi mi seguirete. E quando da questa terra saranno spazzai via i servitori di Sauron, considererò mantenuto il giuramento ed avrete pace e riposo eterno. Perché io sono Elessar, l'erede di Isildur di Gondor»."
- —Il Signore degli Anelli, libro V, cap. II, "Il Passaggio della Grigia Compagnia".
Dopo averli arringati, promise di sciogliergli dalla maledizione se avessero marciato con lui alla volta di Pelargir per liberarla dall'assedio dei Corsari di Umbar.
I Morti accettarono e, assieme ad Aragorn, attraversarono la regione di Morthond, gettando nel panico la popolazione, e giunsero alla città assediata dove presero parte alla Battaglia di Pelargir disperdendo i nemici che, per ironia della sorte, caddero vittima delle loro stesse armi, la paura e il terrore, e fuggirono o morirono di paura. Per il loro contributo Aragorn li liberò dalla maledizione ed essi poterono finalmente riposare in pace.
Adattamenti[]
Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re (2003)[]
L'Esercito dei Morti appare anche nell'ultimo film della Trilogia di Peter Jackson anche se con vistose differenze rispetto al libro.
Aragorn, Gimli e Legolas si recano a Dunclivo assieme all'Esercito di Rohan per cavalcare assieme a Théoden alla volta di Gondor, ma a seguito delle esortazioni di Elrond, giunto a Dunclivo per consegnare Andúril a Aragorn, si addentrano da soli nel Sentiero dei Morti (viene dunque omessa la Grigia Compagnia).
I Morti inizialmente sono riluttanti a seguire Aragorn che affronta pure con la spada il loro Re, personaggio mai apparso nei libri, per obbligarlo a seguirlo. In seguito però i Morti decidono di combattere al suo fianco, ma viene omessa la Battaglia di Pelargir e, anziché con gli uomini dei Feudi del Sud, Aragorn giunge nel Pelennor con l'Esercito dei Morti, capovolgendo le sorti della battaglia.