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Tri Nations 2020

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Tri Nations 2020
  • 2020 Investec Tri Nations (NZL)
  • 2020 Mitsubishi Estate Tri Nations (AUS)
  • 2020 Personal Tri Nations (ARG)
Logo della competizione
Logo della competizione
Competizione Tri Nations
Sport Rugby a 15
Edizione 25ª
Organizzatore SANZAAR
Date dal 31 ottobre 2020
al 5 dicembre 2020
Luogo Australia
Partecipanti 3
Formula girone unico
Risultati
Vincitore Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda
(17º titolo)
Secondo Argentina (bandiera) Argentina
Terzo Australia (bandiera) Australia
Bledisloe Cup Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda
Trofeo Puma Australia (bandiera) Australia
Statistiche
Miglior marcatore Argentina (bandiera) Nicolás Sánchez (43)
Record mete
Incontri disputati 6
Pubblico 102 968
(17 161 per incontro)
Cronologia della competizione

Il Tri Nations 2020 (in inglese 2020 Tri Nations) fu la 17ª edizione del Tri Nations nonché la 25ª assoluta del torneo annuale internazionale di rugby a 15 dell'Emisfero Sud. A differenza delle sedici precedenti edizioni che si tennero tra Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica, quella in oggetto vide l'Argentina al posto degli Springbok, che rinunciarono per problemi sanitari. Si tenne, con un rilevante scarto rispetto al calendario consueto, dal 31 ottobre al 5 dicembre 2020 e fu vinto per la diciassettesima volta dalla Nuova Zelanda.

A seguito di accordi commerciali di sponsorizzazione, in Argentina il torneo fu noto come 2020 Personal Tri Nations[1], in Australia come 2020 Mitsubishi Estate Tri Nationsp[2] e in Nuova Zelanda come 2020 Investec Tri Nations[3].

Il valore delle marcature, come stabilito da World Rugby nel 2017, è: 5 punti per ciascuna meta (7 se trasformata), 7 punti per la meta tecnica, 3 punti per la realizzazione di ciascun calcio piazzato, idem per il drop[4].

Tutta l'attività rugbistica internazionale fu fermata a marzo 2020 a causa della pandemia di COVID-19 per il cui contrasto fu necessario adottare misure di contenimento della mobilità sia interna (lockdown) che tra Paesi (chiusura delle frontiere); solo a settembre, con la diffusione delle prime vaccinazioni e la progressiva riapertura parziale delle frontiere, fu possibile mettere in calendario il Rugby Championship che, per l'occasione, slittò alla primavera australe, a novembre 2020, e si tenne per motivi contingenti in un solo Paese onde evitare spostamenti e possibili nuovi focolai d'infezione[5]. Fu l'Australia a offrire la logistica ed, eccezionalmente, SANZAAR permise una lista chiusa di 46 giocatori e 12 persone a supporto con garanzia di una bolla sanitaria per le attività di allenamento, anche se il governo australiano impose una quarantena obbligatoria di 14 giorni dopo l'arrivo nel Paese[5]. A quindici giorni dall'avvio del torneo, tuttavia, la federazione del Sudafrica comunicò il proprio ritiro[6] in quanto incapace di garantire la sicurezza ai propri giocatori e impossibilitata a mettere in campo una squadra allenata: era infatti dalla finale della Coppa del Mondo 2019 vinta in Giappone sull'Inghilterra che gli Springbok non disputavano un incontro[6]. Il torneo si ridusse così a un triangolare tra Australia, Argentina e Nuova Zelanda che si tenne in tre città, Brisbane in Queensland e Newcastle e Sydney nel Nuovo Galles del Sud[6].

Per necessità sanitarie non fu possibile assicurare la completa neutralità territoriale dei direttori di gara: gli arbitri selezionati furono Nic Berry e Angus Gardner della federazione australiana e Ben O'Keeffe e Paul Williams di quella neozelandese; gli allenatori non sollevarono alcuna obiezione su tale scelta[7]. L'Argentina ebbe tre arbitraggi neutrali su quattro (i due incontri con la Nuova Zelanda furono arbitrati da un australiano, mentre solo uno dei due contro l'Australia fu arbitrato da un neozelandese); i due incontri tra Australia e Nuova Zelanda furono diretti da un arbitro a testa per federazione.

La pandemia, e la mancanza di allenamento, portarono a risultati anche clamorosi. Argentina e Australia pareggiarono i due incontri tra di loro e persero un incontro a testa contro la Nuova Zelanda, vincendo l'altro: il 25-15 con cui i Pumas sconfissero gli All Blacks nella seconda giornata creò scalpore in quanto fu la prima sconfitta assoluta della formazione in maglia nera contro i sudamericani in 30 test match, nonché la prima volta dal 2011 in cui la squadra subiva due sconfitte consecutive, avendo perso anche il primo incontro con l'Australia[8].

Nonostante l'inizio stentato, i neozelandesi riuscirono a vincere il torneo con il singolare record di squadra più sconfitta dell'edizione: le sue avversarie, infatti, a pari punti ma senza bonus, persero un incontro ciascuno contro i due della squadra campione. La vittoria arrivò con la squadra davanti alla televisione ad assistere al pareggio 16-16 tra Australia e Argentina nell'ultima gara: tale risultato infatti garantì agli All Blacks il primo posto, in realtà a rischio solo teorico di essere perso in quanto sarebbe stata necessaria una vittoria obbligatoria con bonus da parte di una delle due e scarti minimi dell'ordine dei 90 punti a salire[9].

Sydney
31 ottobre 2020, ore 19:45 UTC+11
Australia Australia (bandiera)5 – 43
referto
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova ZelandaStadium Australia (25689 spett.)
Arbitro: Nuova Zelanda (bandiera) Ben O'Keeffe

Brisbane
7 novembre 2020, ore 19:45 UTC+11
Australia Australia (bandiera)24 – 22
referto
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova ZelandaLang Park (36000 spett.)
Arbitro: Australia (bandiera) Nic Berry

Sydney
14 novembre 2020, ore 17:10 UTC+11
Nuova Zelanda Nuova Zelanda (bandiera)15 – 25
referto
Argentina (bandiera) ArgentinaBankwest Stadium (9063 spett.)
Arbitro: Australia (bandiera) Angus Gardner

Newcastle
21 novembre 2020, ore 19:45 UTC+11
Argentina Argentina (bandiera)15 – 15
referto
Australia (bandiera) AustraliaInternational Sports Centre (11749 spett.)
Arbitro: Nuova Zelanda (bandiera) Paul Williams

Newcastle
28 novembre 2020, ore 19:45 UTC+11
Argentina Argentina (bandiera)0 – 38
referto
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova ZelandaInternational Sports Centre (10104 spett.)
Arbitro: Australia (bandiera) Nic Berry

Sydney
5 dicembre 2020, ore 19:45 UTC+11
Australia Australia (bandiera)16 – 16
referto
Argentina (bandiera) ArgentinaBankwest Stadium (10363 spett.)
Arbitro: Australia (bandiera) Angus Gardner

Pos Squadra G V N P PF PS DP BMP Pt
1 Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda 4 2 0 2 118 54 +64 3 11
2 Argentina (bandiera) Argentina 4 1 2 1 56 84 −28 0 8
3 Australia (bandiera) Australia 4 1 2 1 60 96 −36 0 8
  1. ^ (ES) Personal será "title sponsor" del tradicional torneo "The Rugby Championship", in Gaceta mercantil, Buenos Aires, 8 marzo 2012. URL consultato l'11 giugno 2022 (archiviato l'11 giugno 2022).
  2. ^ (EN) Mitsubishi Estate adds Australia Tests to rugby portfolio, su sportbusiness.com, SportBusiness, 31 maggio 2018. URL consultato il 22 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2022).
  3. ^ (EN) Investec announces a five year extension of partnership with New Zealand Rugby, su investec.com, Investec, 26 febbraio 2016. URL consultato il 18 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2021).
  4. ^ (EN) World Rugby announce sweeping rule changes to speed up the game, in Irish Independent, Dublino, 18 novembre 2016. URL consultato il 23 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
  5. ^ a b (EN) Rugby Championship: Australia to host 2020 tournament in November, in BBC, 11 settembre 2020. URL consultato il 24 giugno 2022.
  6. ^ a b c (EN) Rugby Championship cut in half as world champions South Africa pull out, in The Guardian, 16 ottobre 2020. URL consultato il 24 giugno 2022.
  7. ^ (EN) Match officials announced for the Tri-Nations 2020, su world.rugby, World Rugby, 21 ottobre 2020. URL consultato il 25 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2021).
  8. ^ (EN) Rugby Championship: Argentina beat New Zealand for first time with shock 25-15 victory, in BBC, 14 novembre 2020. URL consultato il 25 giugno 2022.
  9. ^ (EN) Jonathan Howcroft, Australia Wallabies 16-16 Argentina: 2020 Tri Nations rugby – as it happened, in The Guardian, 5 dicembre 2020. URL consultato il 25 giugno 2022.

Collegamenti esterni

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