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Tri Nations 2001

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Tri Nations 2001
2001 Tri Nations
Logo della competizione
Logo della competizione
Competizione Tri Nations
Sport Rugby a 15
Edizione
Organizzatore SANZAAR[1]
Date dal 21 luglio 2001
al 1º settembre 2001
Luogo Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica
Partecipanti 3
Formula girone unico
Risultati
Vincitore Australia (bandiera) Australia
(2º titolo)
Secondo Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda
Terzo Sudafrica (bandiera) Sudafrica
Bledisloe Cup Australia (bandiera) Australia
Statistiche
Miglior marcatore Australia (bandiera) Matt Burke (53)
Record mete
Incontri disputati 6
Pubblico 314 856
(52 476 per incontro)
Cronologia della competizione

Il Tri Nations 2001 (in inglese 2001 Tri Nations Series) fu la 6ª edizione del torneo annuale di rugby a 15 tra le squadre nazionali di Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica.

Si tenne dal 21 luglio al 1º settembre 2001 e fu vinto per la seconda volta dall'Australia.

Il calendario di quell'edizione di torneo mise in programma all'inizio le due partite interne del Sudafrica e, a seguire, dopo uno stacco di una settimana, le quattro in Australasia; la partita decisiva, valida anche per l'assegnazione della Bledisloe Cup, si tenne allo Stadium Australia di Sydney davanti a 90978 spettatori che salutarono il capitano degli Wallabies John Eales, all'ultima partita della sua carriera[2] ed ebbe uno sviluppo spettacolare: dopo un iniziale vantaggio australiano, nella ripresa gli All Blacks rimontarono e sorpassarono i rivali transoceanici fino a portarsi sul 26-22, ma negli ultimi minuti di gioco una meta di Toutai Kefu trasformata da Elton Flatley diede all'Australia partita e torneo, vinto con due vittorie e un pareggio su quattro incontri[3].

Il valore delle marcature, come stabilito dall’IRFB nel 1992, era: 5 punti per ciascuna meta (7 se trasformata), 3 punti per la realizzazione di ciascun calcio piazzato, idem per il drop[4].

Nazionali partecipanti e sedi

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Squadra Città Impianto interno
Australia (bandiera) Australia Subiaco
Sydney
Subiaco Oval
Stadium Australia
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda Auckland
Dunedin
Eden Park
Carisbrook
Sudafrica (bandiera) Sudafrica Città del Capo
Pretoria
Newlands Stadium
Stadio Loftus Versfeld
Città del Capo
21 luglio 2001, ore 17:05 UTC+2
Sudafrica Sudafrica (bandiera)3 – 12
referto
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova ZelandaNewlands Stadium (49720 spett.)
Arbitro: Australia (bandiera) Scott Young

Pretoria
28 luglio 2001, ore 17:05 UTC+2
Sudafrica Sudafrica (bandiera)20 – 15
referto
Australia (bandiera) AustraliaStadio Loftus Versfeld (50000 spett.)
Arbitro: Irlanda (bandiera) David McHugh

Dunedin
11 agosto 2001, ore 14:35 UTC+12
Nuova Zelanda Nuova Zelanda (bandiera)15 – 23
referto
Australia (bandiera) AustraliaCarisbrook (36000 spett.)
Arbitro: Inghilterra (bandiera) Steve Lander

Subiaco
18 agosto 2001, ore 16:35 UTC+8
Australia Australia (bandiera)14 – 14
referto
Sudafrica (bandiera) SudafricaSubiaco Oval (42658 spett.)
Arbitro: Nuova Zelanda (bandiera) Steve Walsh

Auckland
25 agosto 2001, ore 19:35 UTC+12
Nuova Zelanda Nuova Zelanda (bandiera)26 – 15
referto
Sudafrica (bandiera) SudafricaEden Park (45000 spett.)
Arbitro: Australia (bandiera) Peter Marshall

Sydney
1º gennaio 2001, ore 20 UTC+10
Australia Australia (bandiera)29 – 26
referto
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova ZelandaStadium Australia (90978 spett.)
Arbitro: Sudafrica (bandiera) Tappe Henning

Pos Squadra G V N P PF PS DP BMP Pt
1 Australia (bandiera) Australia 4 2 1 1 81 75 +6 1 11
2 Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda 4 2 0 2 79 70 +9 1 9
3 Sudafrica (bandiera) Sudafrica 4 1 1 2 52 67 −15 0 6
  1. ^ All’epoca sotto il nome di SANZAR
  2. ^ (EN) Paul Short, Last-gasp Kefu gives Eales his perfect exit line, in The Independent, 2 settembre 2001. URL consultato il 28 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2022).
  3. ^ (EN) Nick Stanley, Wallabies send off Eales with last-gasp win, in The New Zealand Herald, 3 settembre 2001. URL consultato il 30 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2022).
  4. ^ (EN) Rugby Rules Changed for Faster Game, in The Canberra Times, 17 aprile 1992, p. 18. URL consultato il 15 dicembre 2021. Ospitato su Biblioteca nazionale australiana.

Collegamenti esterni

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