Vai al contenuto

The Rugby Championship 2015

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

The Rugby Championship 2015
  • 2015 Castle Rugby Championship (ZAF)
  • 2015 Castrol Edge Rugby Championship (AUS)
  • 2015 Investec Rugby Championship (NZL)
  • 2015 Personal Rugby Championship (ARG)
Logo della competizione
Logo della competizione
Competizione Rugby Championship
Sport Rugby a 15
Edizione 20ª
Organizzatore SANZAAR
Date dal 17 luglio 2015
all'8 agosto 2015
Luogo Argentina, Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica
Partecipanti 4
Formula girone unico
Risultati
Vincitore Australia (bandiera) Australia
(4º titolo)
Secondo Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda
Terzo Argentina (bandiera) Argentina
Mandela Plate Australia (bandiera) Australia
Freedom Cup Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda
Statistiche
Miglior marcatore Sudafrica (bandiera) Handré Pollard (30)
Record mete
Incontri disputati 6
Pubblico 242 916
(40 486 per incontro)
Cronologia della competizione

Il Rugby Championship 2015 (in inglese 2015 Rugby Championship) fu la 4ª edizione del torneo annuale di rugby a 15 tra le squadre nazionali di Argentina, Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica nonché la 20ª assoluta del torneo annuale internazionale di rugby a 15 dell'Emisfero Sud.

Si tenne dal 17 luglio all'8 agosto 2015 e fu vinto per la quarta volta dall'Australia. A seguito di accordi commerciali di sponsorizzazione, in Argentina il torneo fu noto come 2015 Personal Rugby Championship[1], in Australia come 2015 Castrol Edge Rugby Championship[2], in Nuova Zelanda come 2015 Investec Rugby Championship[3] e in Sudafrica come 2015 Castle Rugby Championship[4].

Così come nelle due precedenti edizioni pre-mondiali, il calendario della competizione fu ridotto per permettere alle quattro contendenti la migliore preparazione alla Coppa del Mondo 2015 in Inghilterra; ogni squadra quindi disputò solo un incontro con ciascuna delle altre tre in gara di sola andata[5].

Il valore delle marcature, come stabilito dall’IRFB nel 1992, era: 5 punti per ciascuna meta (7 se trasformata), 3 punti per la realizzazione di ciascun calcio piazzato, idem per il drop[6].

Solo in due incontri furono designati arbitri provenienti dall'Emisfero Sud, i sudafricani Craig Joubert e Jaco Peyper[7]; gli altri quattro incontri furono diretti da Jérôme Garcès e Romain Poite (Francia), Wayne Barnes (Inghilterra) e Nigel Owens (Galles)[7].

Nella prima giornata, tutto sommato preventivabile la vittoria All Blacks sull'Argentina[8], mentre parzialmente a sorpresa gli australiani batterono il Sudafrica che, fino a pochi minuti dalla fine, conduceva ancora a Brisbane[9]. La sconfitta degli Springbok compromise le speranze di titolo già dall'inizio. Nonostante tali premesse, nell'incontro interno a Johannesburg contro la Nuova Zelanda i sudafricani riuscirono a portarsi sul 20-17 a sette minuti dalla fine[10] per poi vedere sfumare matematicamente le speranze di titolo con una meta subìta da Richie McCaw quasi allo scadere[10]; vista la vittoria australiana a Mendoza a casa dei Pumas[11], l'ultimo incontro in calendario tra i due rivali transoceaniani divenne lo spareggio di fatto per la vittoria del Championship.

A Sydney l'Australia risalì da uno svantaggio 3-6 nel primo tempo[12] fino al 10-6; il risultato fu altalenante e a dieci minuti dalla fine gli Wallabies, in svantaggio di due, realizzarono una meta e passarono in vantaggio poi consolidato nel finale; fu il quarto torneo vinto dall'Australia, il primo assoluto dal 2011 nonché il primo dal 2000 con l'en plein di vittorie[12]. A Durban, invece, l'Argentina conseguì la sua prima vittoria di sempre sul Sudafrica vincendo 37-25[13]; per la prima volta dal loro ingresso nel Championship i Pumas evitarono così l'ultimo posto[13], relegandovi il Sudafrica, a propria volta fanalino di coda del torneo per la prima volta nella storia della nuova formula a quattro squadre; l'unica, e più recente, sconfitta degli Springbok contro una rappresentativa latinoamericana era quella contro la formazione del Sudamérica XV che nel 1982 vinse 21-12 a Bloemfontein[14].

Nazionali partecipanti e sedi

[modifica | modifica wikitesto]
Squadra Città Impianto interno
Argentina (bandiera) Argentina Mendoza Stadio Malvinas Argentinas
Australia (bandiera) Australia Brisbane
Sydney
Lang Park
Stadium Australia
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda Auckland
Christchurch
Eden Park
Rugby League Park
Sudafrica (bandiera) Sudafrica Durban
Johannesburg
Kings Park
Ellis Park
Christchurch
17 luglio 2015, ore 19:35 UTC+12
Nuova Zelanda Nuova Zelanda (bandiera)39 – 18
referto
Argentina (bandiera) ArgentinaRugby League Park (17512 spett.)
Arbitro: Sudafrica (bandiera) Craig Joubert

Brisbane
18 luglio 2015, ore 20:05 UTC+10
Australia Australia (bandiera)24 – 20
referto
Sudafrica (bandiera) SudafricaLang Park (37633 spett.)
Arbitro: Galles (bandiera) Nigel Owens

Johannesburg
25 luglio 2015, ore 17:05 UTC+2
Sudafrica Sudafrica (bandiera)20 – 27
referto
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova ZelandaEllis Park (61500 spett.)
Arbitro: Francia (bandiera) Jérôme Garcès

Mendoza
25 luglio 2015, ore 19:40 UTC-3
Argentina Argentina (bandiera)9 – 34
referto
Australia (bandiera) AustraliaStadio Malvinas Argentinas (25000 spett.)
Arbitro: Sudafrica (bandiera) Jaco Peyper

Sydney
8 agosto 2015, ore 20:05 UTC+10
Australia Australia (bandiera)27 – 19
referto
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova ZelandaStadium Australia (73824 spett.)
Arbitro: Inghilterra (bandiera) Wayne Barnes

Durban
8 agosto 2015, ore 17:05 UTC+2
Sudafrica Sudafrica (bandiera)25 – 37
referto
Argentina (bandiera) ArgentinaKings Park (27447 spett.)
Arbitro: Francia (bandiera) Romain Poite

Pos Squadra G V N P PF PS DP BMP Pt
1 Australia (bandiera) Australia 3 3 0 0 85 48 +37 1 13
2 Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda 3 2 0 1 85 65 +20 1 9
3 Argentina (bandiera) Argentina 3 1 0 2 64 98 −34 1 5
4 Sudafrica (bandiera) Sudafrica 3 0 0 3 65 88 −23 2 2
  1. ^ (ES) Personal será "title sponsor" del tradicional torneo "The Rugby Championship", in Gaceta mercantil, Buenos Aires, 8 marzo 2012. URL consultato l'11 giugno 2022 (archiviato l'11 giugno 2022).
  2. ^ (EN) James Emmet, Castrol become title-sponsor of Australian rugby, su sportspromedia.com, SportsPro, 24 giugno 2011. URL consultato l'11 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2014).
  3. ^ (EN) Adam Fraser, Investec secures naming rights to Tri Nations, su sportspromedia.com, SportsPro, 15 aprile 2009. URL consultato l'11 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2011).
  4. ^ (EN) New sponsors for Tri-Nations, 11 maggio 2011. URL consultato l'11 giugno 2022 (archiviato l'11 giugno 2022).
  5. ^ (EN) Draw revealed for The Rugby Championship 2015, su sanzarrugby.com, SANZAAR, 14 ottobre 2014. URL consultato il 9 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2014).
  6. ^ (EN) Rugby Rules Changed for Faster Game, in The Canberra Times, 17 aprile 1992, p. 18. URL consultato il 15 dicembre 2021. Ospitato su Biblioteca nazionale australiana.
  7. ^ a b (EN) Match officials announced for Rugby Championship and PNC, su world.rugby, World Rugby, 7 maggio 2015. URL consultato il 9 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2015).
  8. ^ Roberto Parretta, Rugby, Quattro Nazioni: All Blacks-Argentina 39-18. Pumas, non basta il coraggio, 17 luglio 2015. URL consultato il 9 agosto 2015.
  9. ^ (EN) Chris Foy, Australia 24-20 South Africa: Wallabies sensationally defeat Springboks in dramatic Rugby Championship opener, in Daily Mail, 18 luglio 2015. URL consultato il 9 agosto 2015.
  10. ^ a b (EN) Rugby Championship: South Africa 20-27 New Zealand, in BBC, 25 luglio 2015. URL consultato il 9 agosto 2015.
  11. ^ (ES) Alejo Miranda, Sin equivalencias: los Pumas perdieron 34-9 ante Australia, in La Nación, 25 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2015).
  12. ^ a b (EN) Rugby Championship: Australia 27-19 New Zealand, in BBC, 8 agosto 2015. URL consultato il 9 agosto 2015.
  13. ^ a b (ES) Histórico triunfo de Los Pumas ante Sudáfrica en el Rugby Championship, in Los Andes, 8 agosto 2015. URL consultato il 9 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2015).
  14. ^ (EN) Top Cat, in The Observer, 4 aprile 1982, p. 41.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]


  Portale Rugby: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di rugby