Martis
Martis comune | |
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(IT) Martis (SC) Màltis | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sassari |
Amministrazione | |
Sindaco | Tiziano Antonio Gavino Lasia (lista civica) dal 15-5-2011 (3º mandato dall'11-10-2021) |
Territorio | |
Coordinate | 40°46′42″N 8°48′31″E |
Altitudine | 295 m s.l.m. |
Superficie | 22,96 km² |
Abitanti | 458[1] (29-2-2024) |
Densità | 19,95 ab./km² |
Comuni confinanti | Chiaramonti, Laerru, Nulvi, Perfugas |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 07030 |
Prefisso | 079 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 090039 |
Cod. catastale | E992 |
Targa | SS |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 475 GG[3] |
Nome abitanti | (IT) martesi (SC) maltesos |
Patrono | san Pantaleo |
Giorno festivo | 27 luglio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Martis nella provincia di Sassari | |
Sito istituzionale | |
Martis (Màltis in sardo, Màrthi in sassarese e gallurese) è un comune italiano di 458 abitanti della provincia di Sassari. Si trova nella regione storica dell'Anglona.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'area fu abitata già in epoca nuragica per la presenza nel territorio di alcuni nuraghi.
Nel medioevo fece parte del Giudicato di Torres, nella curatoria dell'Anglona. Alla caduta del giudicato (1259) passò ai Malaspina, ai Doria e successivamente (intorno al 1450) agli Aragonesi. Nel XVIII secolo il paese venne incorporato nel principato d'Anglona, sotto la signoria prima dei Pimentel e poi dei Tellez-Giron d'Alcantara, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma del comune è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 3 ottobre 2005.[4]
«Stemma inquartato: il primo, d'oro, alla sirena doppiocodata, in maestà, la parte umana di carnagione, la parte pisciforme di verde, essa sirena capelluta di nero, coronata all'antica d'oro, afferrante con entrambe le mani le due code volte all'insù; il secondo, di rosso, alle tre pigne, poste due, una, d'oro, rovesciate; il terzo, di rosso, alla palma di verde, posta in banda; il quarto, d'argento, alla croce di otto punte, diminuita, scorciata, patente, di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»
Nello stemma sono raffigurati quattro simboli presenti nel territorio comunale e che ne richiamano la storia. La figura della sirena dalla doppia coda si trova scolpita su un architrave in calcare del centro storico. La pigna è raffigurata a decoro del simbolo cristologico IHS inserito in un architrave di ingresso di un'antica abitazione; essa inoltre richiama i vegetali fossili risalenti al Miocene rinvenuti nella foresta pietrificata Carrucana. La palma, simbolo del martirio, è attributo di san Pantaleone, patrono di Martis; è raffigurata in vari bassorilievi che decoravano architravi ora montati sui portali di alcune case del centro storico, molto probabilmente, provenienti da manufatti religiosi di periodo medioevale. La croce templare appare su un concio di trachite murato in un contrafforte di una parete esterna della trecentesca chiesa di San Pantaleo, a testimoniare la presenza o il passaggio in questo luogo di cavalieri dell'ordine dei Templari.[5] Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- chiesa di San Giovanni
- chiesa di San Pantaleo
- chiesa della Madonna del Rosario
- chiesa di San Giuseppe
- chiesa di San Leonardo
- oratorio di Santa Croce
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[6]
Lingua e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]La variante del sardo parlata a Martis è quella logudorese settentrionale.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]Nel comune è presente la stazione ferroviaria di Martis, posta lungo la ferrovia Sassari-Tempio-Palau, linea utilizzata in questo tratto sino al 1997 per i servizi di trasporto pubblico e successivamente per esclusivi impieghi turistici legati al Trenino Verde.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 16 aprile 2000 | Riccardo Denicu | liste civiche di centro-sinistra | Sindaco | [7] |
13 maggio 2001 | 28 maggio 2006 | Luigi Pietro Solinas | lista civica | Sindaco | [8] |
28 maggio 2006 | 15 maggio 2011 | Luigi Pietro Solinas | lista civica | Sindaco | [9] |
15 maggio 2011 | 5 giugno 2016 | Tiziano Antonio Gavino Lasia | lista civica "Pro Martis" | Sindaco | [10] |
6 giugno 2016 | 11 ottobre 2021 | Tiziano Antonio Gavino Lasia | lista civica "Pro Martis" | Sindaco | [11] |
11 ottobre 2021 | in carica | Tiziano Antonio Gavino Lasia | lista civica "Per Martis" | Sindaco | [12] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 29 febbraio 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Emblema del Comune di Martis (Sassari), su presidenza.governo.it, Governo Italiano, Ufficio Onorificenze e Araldica, 2005. URL consultato il 17 gennaio 2021.
- ^ Lo Stemma del Comune di Martis, su Comune di Martis. URL consultato il 16 luglio 2022.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 13/05/2001, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 28/05/2006, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 15/05/2011, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 05/06/2016, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali Sardegna 10/11 ottobre 2021, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 17 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2021).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fatima Porcu, Monica Spezziga, Raccontando Martis, Cargeghe, Documenta Edizioni, 2007
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2022).
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
- Antonello Brunu, a cura di Salvatore Tola, Martis, Carlo Delfino Editore, 2015, ISBN 9788871388991.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Martis
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Martis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.martis.ss.it.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 248301507 |
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