Maccastorna
Maccastorna comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Lodi |
Amministrazione | |
Sindaco | Fabrizio Santantonio (lista civica) dal 25-5-2014 (3° mandato dal 10-6-2024) |
Territorio | |
Coordinate | 45°08′51″N 9°51′20″E |
Altitudine | 45 m s.l.m. |
Superficie | 5,75 km² |
Abitanti | 66[1] (31-5-2024) |
Densità | 11,48 ab./km² |
Frazioni | Cavo |
Comuni confinanti | Castelnuovo Bocca d'Adda, Crotta d'Adda (CR), Meleti |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 26843 |
Prefisso | 0377 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 098033 |
Cod. catastale | E777 |
Targa | LO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 545 GG[3] |
Nome abitanti | maccastornesi |
Patrono | san Giorgio |
Giorno festivo | 23 aprile |
Cartografia | |
Posizione del comune di Maccastorna nella provincia di Lodi | |
Sito istituzionale | |
Maccastorna (Macastùrna in dialetto lodigiano[4]) è un comune italiano di 66 abitanti della provincia di Lodi in Lombardia.
È il comune meno abitato della provincia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Divenne nel XII secolo proprietà della chiesa di Milano. Passò poi nelle mani di importanti famiglie lombarde; insieme a Basiasco, Corno Giovine, Cornovecchio, Pizzighettone Maleo e Maccastorna costituì il territorio su cui la famiglia Vincemala (Vismara) esercitò il mero et mixto imperio.
Nel 1448 Francesco Sforza fece giungere da Cremona con dei grossi carri diverse imbarcazioni per creare un ponte sull'Adda a Maccastorna[5].
Successivamente passò alla famiglia Bevilacqua, che mantennero il maniero fino al XIX secolo.
In età napoleonica (1809-16) Maccastorna fu frazione di Castelnuovo Bocca d'Adda, recuperando l'autonomia con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 10 aprile 1978.[6] Lo stemma è uno scudo inquartato: nel 1º un pavone in campo d'oro, nel 2º di rosso e nel 3º di verde pieno, nel 4º un castello diroccato di rosso su sfondo azzurro.
Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Castello. Sorto fra i secoli XIII e XIV, è dunque l'edificio di maggior interesse. Esso conserva ancora il severo carattere difensivo, nonostante interventi avvenuti nei due secoli successivi.
- Chiesa parrocchiale di San Giorgio. È probabilmente di origine duecentesca. Attualmente appare fortemente rimaneggiata dai restauri, avvenuti nel 1912.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[7]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Al 31 dicembre 2020 gli stranieri residenti nel comune di Maccastorna in totale sono 9[8], pari al 13,85% della popolazione.
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio comunale comprende la frazione Cavo e cascine e case sparse[9].
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Maccastorna è il più piccolo comune della provincia di Lodi e l'11° tra i comuni meno popolati d'Italia (al 31 gennaio 2011), il meno popolato fra i comuni italiani situati in pianura.
È posto al centro di terreni molto fertili, grazie anche a una serie di bonifiche fatte durante gli anni venti del XX secolo: basa perciò la propria economia sulla coltivazione dei campi, che consente stabile lavoro per la popolazione.
Importanti sono le colture di mais e prati, soprattutto in funzione dell'allevamento, da quello dei tori da carne a quello dei bovini da latte; sono presenti anche un'azienda suinicola e un allevamento di fagiani.
Dal 1980 un ponte sull'Adda mette in comunicazione il territorio di Maccastorna con la sponda cremonese del fiume.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Segue un elenco delle amministrazioni locali.[10]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1945 | Rosolino Asti | Sindaco | |||
1946 | 1955 | Luigi Gallinari | Sindaco | ||
1955 | 1960 | Ugo Asti | Sindaco | ||
1960 | 1970 | Giacomino Ghilardotti | Sindaco | ||
1970 | 1975 | Franco Sandei | Sindaco | ||
1975 | 1985 | Carlo Pizzamiglio | Sindaco | ||
1985 | 2004 | Pietro Frigoli | Sindaco | ||
2004 | 2014 | Piero Giovanetti | Sindaco | ||
2014 | in carica | Fabrizio Santantonio | Sindaco |
Galleria d'immagini
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Entrata al castello
-
Esterno del castello
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Il toponimo è stato latinizzato come Macesturna in Antonii Bevilaquae Macesturnae comitis carmina, ad ... Bonifatium cardin. Bevilaquam eius filius, Ferrariae, apud Franciscum Sucium, 1620.
- ^ Fabio Romanoni, La guerra d’acqua dolce. Navi e conflitti medievali nell’Italia settentrionale, Bologna, Clueb, 2023, p. 99, ISBN 978-88-31365-53-6.
- ^ Maccastorna, decreto 1978-04-10 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 15 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2022).
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Dati demografici ISTAT
- ^ Art. 4 comma 2 dello Statuto Comunale
- ^ Lista pubblicata in Il Lodigiano. Quarant'anni di autonomia, Provincia di Lodi, 2008, p. 282.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Maccastorna
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.maccastorna.lo.it.
- Maccastorna, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 136993349 |
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