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Gombito

Coordinate: 45°15′46.08″N 9°43′46.56″E
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Gombito
comune
Gombito – Stemma
Gombito – Bandiera
Gombito – Veduta
Gombito – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Cremona
Amministrazione
SindacoMauro Ravanelli (lista civica) dal 9-6-2024
Territorio
Coordinate45°15′46.08″N 9°43′46.56″E
Altitudine65 m s.l.m.
Superficie9,13 km²
Abitanti632[1] (31-10-2023)
Densità69,22 ab./km²
FrazioniTrecca, Vinzasca, San Latino
Comuni confinantiBertonico (LO), Castelleone, Castiglione d'Adda (LO), Formigara, Montodine, Ripalta Arpina, San Bassano
Altre informazioni
Cod. postale26020
Prefisso0374
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT019049
Cod. catastaleE082
TargaCR
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 545 GG[3]
Nome abitantiGombitesi
PatronoS.Sisto II e S.Liberata
Giorno festivo6 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Gombito
Gombito
Gombito – Mappa
Gombito – Mappa
Posizione del comune di Gombito nella provincia di Cremona
Sito istituzionale

Gombito (Gùmbet in dialetto cremasco[4]) è un comune italiano di 632 abitanti[1] della provincia di Cremona, in Lombardia.

Anticamente il comune di Gombito sorgeva sulle sponde occidentali dell'Isola Fulcheria al centro del Lago Gerundo, specchio d'acqua oggi non più esistente.

Gombito è un centro abitato di antica origine che risale a prima del 1055, anno in cui il paese (ai tempi chiamato Gomedo) viene citato in un diploma del re Enrico III con il quale conferì l'Isola Fulcheria, prima proprietà del marchese Bonifacio, in perpetua donazione alla chiesa cremonese.

Nel 1420 Gombito fu concesso in feudo da Filippo Visconti a Cabrino Fondulo, quando questi fu nominato marchese di Castelleone.

Nel 1652 fu infeudato alla nobile famiglia dei Ponzone di Cremona.

Nel 1751 Gombito fu amministrato da un Consiglio Generale sotto il feudo del marchese Sigismondo Ala Ponzone, insignito del titolo di "Signore di Gombito". Il comune, che all'epoca contava 529 abitanti, era sottoposto alle giurisdizioni del podestà feudale (gli Ala Ponzone) che amministrava la giustizia e a quella del podestà di Cremona.

Nel 1796, con la soppressione di diritti feudali, termina l'ingerenza giuridica degli Ala Ponzone sul territorio.

Nel 1841 il comune di Gombito e il comune di Vinzasca furono accorpati.

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 agosto 1953.[5] Le due fasce azzurre in campo rosso dello stemma rappresentano i fiumi Adda e Serio che attraversano il territorio comunale. Le tre spighe simboleggiano l'agricoltura e la coltivazione locale un tempo più diffusa. Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2020 i cittadini stranieri sono 31[7].

Come in molti paesi e città della provincia di Cremona e del Lodigiano, anche a Gombito vi è l'antica usanza di festeggiare i cosiddetti "giorni della merla" ovvero il 29, il 30 e il 31 di gennaio.

Logo della corsa.

Il comune di Gombito è da alcuni anni diventato popolare per l'annuale corsa delle lumache che si tiene solitamente tra fine agosto e inizio settembre. L'evento attrae ogni anno centinaia[8] di visitatori da tutta la Lombardia e non solo di cui ottanta gareggianti. La gara consiste nel far percorrere nel minor tempo possibile la distanza di un metro ad una chiocciola di proprietà del concorrente o fornita dalla giuria all'atto dell'iscrizione.

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2023 (dati provvisori).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 310, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Trascritto nei registri dell’Ufficio Araldico il 2 gennaio 1957.
  6. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  7. ^ ISTAT, cittadini stranieri al 31 dicembre 2020, su demo.istat.it. URL consultato il 24 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  8. ^ Archivio storico del corriere

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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