Non sarà questione di giorni. Forse sfanghiamo l'estate. Forse. (a Roma, sfangare significa superare un evento anche se a fatica e con una certa dose di fortuna). Siamo tutti consapevoli, credo, che stiamo vivendo sospesi ad un filo sottile, prossimo a spezzarsi. Apro parentesi. E' buffo. Ci pensavo pochi giorni fa: non sarà il Comunismo ad "abbattere" il Capitalismo. Sarà lo stesso "sistema" a distruggersi perché, nella sua evoluzione moderna, ha perso ogni remora, limite, regola. Il capitalismo si è trasformato da parassita in parassitoide, se mi è consentito prendere a prestito alcuni comportamenti che si manifestano in natura. Mentre il parassita vive a spese dell'organismo ospitante, sottraendone nutrimento ma senza distruggerlo, il parassitoide ha un comportamento predatorio che, prima o poi, porta alla morte l'organismo ospitante. Oggi, assistiamo alla lenta morte di Stati sovrani e all'agonia di altri. Quando il parassitoide (leggi speculazione finanziaria) li avrà distrutti, perché quello sembra il destino ultimo, perirà con gli stessi per mancanza di "linfa vitale". C'è anche un'altra possibilità, quella che io auspico e preferisco: l'organismo Stato sovrano, finalmente cosciente del pericolo, sviluppa le giuste tossine per difendersi. Se guardo ai proponimenti ed all'operato di coloro che rappresentano la politica in alcuni Stati europei, confido in una qualche forma di salvezza. Se, invece, osservo ciò che accade, ancora e nonostante tutto, nel nostro Paese, dispero fortemente. Chiusa parentesi.
Dicevo che non sarà una questione di giorni ma, se va avanti come le cronache finanziarie e politiche ci raccontano, poco per la verità, il crollo del sistema monetario dell'Unione europea è sicuro. Se l'euro fallisce, sarà il panico e anche peggio. Già ora, se si prova a cercare qualche notizia di carattere economico e/o politico consultando i quotidiani diffusi in paesi come la Grecia o la Spagna, ci si rende conto che il panico è un fenomeno che si sta diffondendo, ben prima delle previste catastrofi. Ho seguito il consiglio fornito da Tina: consultare online i quotidiani stranieri, aiutandomi con il traduttore di google. Ciò che si scopre e che da noi non viene raccontato, ha dell'incredibile.
D'altronde, anche ciò che accade da noi, perché accade qualcosa, come un segnale, un avvertimento, viene accuratamente ignorato. O nascosto? E' di pochi giorni fa la notizia, da me trovata solamente su "il Fatto Quotidiano" dell'8 giugno, che Banca Network, un istituto che opera in rete e che già da tempo era commissariato dalla Banca d'Italia, ha improvvisamente e senza preavviso bloccato i depositi in conto corrente, lasciando i clienti senza soldi. Il motivo non sembra essere legato all'attuale crisi dell'euro ma a spese folli e speculazioni finanziarie sballate, di quell'istituto.
Tuttavia, siamo sicuri delle "nostre" solide banche, quelle nelle quali abbiamo depositato i nostri risparmi, accreditato lo stipendio o la pensione? Siamo sicuri degli investimenti speculativi che quell'istituto compie, soprattutto alla luce della realtà attuale? E se un giorno ci dovessimo trovare nella condizione dei clienti di Banca Network, con bollette o rate di mutuo da pagare e senza soldi perché il bancomat non funziona? E se un giorno l'euro saltasse?
Ho affermato che ci sarà panico e mi pare ovvio. A meno che, ed è quello che credo io, non si arrivi "preparati" a quel momento. C'è da sperare che coloro che governano il Paese, perché solo sperare è possibile considerata la classe politica che ci ritroviamo, abbiano pianificato un "piano di emergenza" capace di limitare al minimo i disagi per l'intero Paese. Tuttavia, personalmente ho sempre pensato che "chi di speranza vive, disperato muore". Quindi, meglio tutelarsi da soli.
Ecco allora l'idea, aperta al contributo di tutti, di provare a programmare una strategia di difesa personale, utile a limitare i danni nella neanche tanto ipotetica possibilità che, prossimamente, crolli l'assurdo sistema economico basato sull'euro. La cosa più ovvia, e questa la ricordo io, è quella di evitare l'accumulo di risparmi su un conto corrente, quanto meno per non vederseli bloccati come è accaduto ai clienti di Banca Netword. Già c'è chi, mi è stato confidato poche sere fa durante una discussione, si tiene i soldi in casa o in cassette di sicurezza. Queste ultime, pare che ultimamente vadano "a ruba" e comincino ad essere introvabili! Non sono cifre astronomiche, parliamo di 5-6mila euro che ancora sopravvivevano su un conto corrente bancario e che, probabilmente, si possono tenere in casa con un certo margine di sicurezza. Sempre nel corso di quella discussione, c'è stato chi ha suggerito di assicurarsi una scorta di "viveri", magari di quelli a lunga durata e inscatolati, che ci eviti di dover improvvisamente assaltare negozi e magazzini, in cerca di cibo.
E poi?