Dietro i vetri della finestra
la tenda ondeggiava leggera, quasi mossa da un alito di vento; Seduta sul
divano, la mano abbandonata in una carezza continua sulla testa del cane, Madame
ne osservava il movimento, nella luce di ghiaccio del tardo meriggio di
quella stupida giornata invernale.
Presto comincerà a nevicare,
pensava , ed il pensiero aveva il colore della luce e la lievità della neve, e
non lasciava quasi traccia nella mente, mentre si allontanava nelle strade
aggrovigliate del cervello a cavallo di un bizzoso impulso elettrico, che
sconvolgeva gli equilibri cellulari in cui incappava.
Lentamente gli
occhi presero a fissare un punto
lontano, creando contorni di ombre grigie, e nelle orecchie prese vita in
suono, sempre più netto e sempre più vicino, una cantilena di natale, dalle
parole senza senso, ma dalla melodia ben nota. .." ..Ui .scio ..Meri crismas…….. ui uiscio a meri crismas end epi niu ir… .." e di
nuovo…e di nuovo…Ma nella casa non c'era nessuno oltre a Madame
ed al suo cane, e la strada era lontana , troppo lontana per un suono
così netto.