I TRE PORCELLINI
L’inverno
era ormai passato e quel mattino il sole primaverile entrava libero
nella cucina della casa dalla porta-finestra spalancata riscaldando
l’aria piena dei profumi delle vivande appena cotte, aggiungendo ad
essi il classico odore di sole, così morbido e pieno da fondersi
perfettamente con quello del cibo.
Nella
luce della finestra un seggiolone bianco e rosso coccolava una bimba
bruna, dagli occhi un pochino a mandorla, con al collo una bavaglia a
collare bianca e verde, e tra le mani un cucchiaio che luccicava nel
sole.
“Adesso
la mamma ti da la pappa, ranocchietta mia!
...guarda
che buona pappa ..”
“...Pappppa..
..”
“..
Buuona vero?.. non la vuoi? .. la mangia la mamma? ... Che cosa
vuoi?..”
“ ...Porcellini...”
“...Ah!
..Devo raccontare la storia dei tre porcellini! Speravo di
risparmiarmela oggi! Va bene, ma intanto mangia, ...
..........
C’erano una volta Tre Porcellini che si chiamavano Timmy, Tommy e
Jimmy , che vivevano in una terra lontana, dove ci sono tanti
porcellini, porcelloni e semplici porci! Poi ci sono anche tante
vacche, orsi, lupi e così via.
In
quella terra gli animali hanno imparato dagli uomini a parlare e a
comportarsi come loro.
I
tre porcellini vivevano insieme, perchè erano fratelli, ma non
andavano d’accordo, litigavano sempre come te e tuo cugino.
Timmy
voleva sempre guardare la televisione e non permetteva a nessuno di
usare il telecomando, Tommy portava sempre via i giochi dei fratelli
e poi li lasciava in giro, così la mamma sgridava gli altri per
colpa sua, Jimmy era il più grande, il più serio, e non sopportava
il disordine nella sua stanzetta, ma la doveva dividere con gli altri
due disordinati, non ce la faceva proprio più!
Così
un giorno, stanco di tutto questo, fu proprio Jimmy che propose ai
fratelli di costruire ognuno una casetta ed andare ad abitare da
soli, in questo modo tutte le lotte sarebbero finite!
OH!
Yesss! Disse Timmy, che adorava il Surf e aveva sempre pensato ad una
bella casetta sulla spiaggia per andare sulle onde anche quando non
c’era vacanza!
Tommy,
invece, adorava la campagna e non vedeva l’ora di starsene sdraiato
giorno e notte dentro ad un pagliaio, per sentire l’odore della
paglia e del fieno, e dell’erba bagnata. Era un’idea meravigliosa
quella di dividersi, tanto i genitori se ne erano andati via,
vivevano con due nuovi compagni, la madre, al nord, viveva con un
verro grosso al doppio del papà, con un muso da porco che sprècati!,
ma chissà se sarebbe durata, visto che aveva due cosce da prosciutto
che facevano impazzire!
Il
Papà se la faceva a Tahiti con una scrofetta mezzo sangue, che
aveva la stessa età di Jimmy, e che gli prosciugava tutte le energie
tanto che ormai non era più adatto nemmeno a fare salami!
Anche
Tommy era dunque d’accordo!
Jimmy
avrebbe potuto restare nella stalla dove erano nati, gli altri due
pretendevano solo il danaro per comperare un fazzoletto di terra e il
materiale da costruzione per la baracca e il pagliaio. I risparmi
fatti dal fratello maggiore erano sufficienti a soddisfare le
richiesta dei due minori, quindi tutti tre si misero alla ricerca del
posto adatto.
La
pianura in cui vivevano aveva da una parte il mare e dall’altra
delle splendide colline, sulle quali era stata costruita la stalla.
La strada, che scendeva a valle, aveva la stessa forma della coda di
Jimmy, e passava tra campi seminati a grano ed a mais, alternati a
boschetti di pioppi e betulle.
Tommy
scelse una piccola radura ai margini di un boschetto, poco lontano
dalla strada, così non avrebbe avuto difficoltà a raggiungere i
fratelli, in caso di necessità. Il terreno era in vendita perchè
il precedente padrone si doveva trasferire in Francia, dove aveva
ereditato una fattoria con vigneto e cantina produttrice di champagne
doc. Che c.. ! (pardon), fortuna per lui! D’altronde era uno che,
figlio di immigrati bretoni, per tanti anni aveva tirato la cinghia
per farsi quel po’ di terra, prima della fortuna, quindi nessuna
invidia! Felici per lui e per Tommy!
I
fratelli cominciarono a progettare e costruire un bel pagliaio, piano
terra con pareti laterali in tavole di legno e fascine di paglia,
scala interna in legno e piano rialzato in fascine, con tetto a cono,
tutto in paglia scelta, trattata antipioggia, con un’ampia apertura
davanti, per poter guardare il cielo. Tavolo sedie, letto, armadio,
tutto di paglia di prima scelta, profumata all’essenza di fieno!
Una vera sciccheria! Perfino le tende erano state tessute a mano
con fili di paglia di Firenze. Le ragazze sarebbero state felici di
visitare ( si fa per dire) quel meraviglioso luogo, per rotolarsi
nella paglia profumata! Poi, come non plus ultra, c’era una stanza
da bagno con una vasca piena di fanghi curativi, ed una doccia di
polvere antiparassitaria al profumo di campagna in fiore!
I
lavori furono lunghi e faticosi, perchè Jimmy era un perfezionista,
ed i fratelli non si sprecavano certo, quindi il più era sulle
spalle dell’unico dotato di buon senso. Aveva provato a far capire
a Tommy che forse una base in muratura e cemento armato avrebbe reso
il tutto più stabile e sicuro, ed un tetto in tegole avrebbe
riparato meglio specie durante l’inverno, ma chi lo ascoltava? Non
certo quella testa calda di Tommy, che sognava solo di rotolarsi
nella paglia con la sua ultima fiamma! Ed allora ...sia fatta la
volontà dello stolto!
Finito
il pagliaio, e naturalmente inauguratolo con una festa adeguatamente
sgangherata, e fuori dai canoni, ( la musica a tutto volume aveva
fatto scappare una famiglia di puzzole che aveva la tana a cinque
chilometri di distanza!), i tre fratelli partirono per cercare il
terreno su cui costruire la casa per Timmy.
La
via principale costeggiava una spiaggia poco frequentata, lunga dieci
Km, il cui arenile era soggetto a divieto di edificazione, ad
esclusione di un’ area di soli due Km quadrati, posta al confine
tra due comuni vicini che litigavano di continuo per il possesso di
quel territorio, finendo per non concedere autorizzazioni
all’edificazione per tanto tempo che .. alla fine non le chiedeva
più nessuno. Jimmy, che conosceva bene la storia, passò in entrambi
i comuni, chiese l’autorizzazione all’edificazione di una
semplice baracca, tre camere, salone, doppi servizi, cucina abitabile
e box auto, facendo capire all’impiegato che nell’ALTRO comune
gli era stato detto che quel LORO territorio era inedificabile, che
però lui era andato dal comune vicino (l’altro!) e avrebbe
costruito se fosse stato autorizzato, perchè era sicuro che il
terreno fosse loro! . Entrambi i sindaci firmarono la concessione,
solo per dispetto all’altro e per affermare, con la loro firma, il
possesso della terra. Insomma, tutto il mondo è paese, e tra i
litiganti il porcellino gode come un maiale!
Così,
carte alla mano, iniziarono i lavori di edificazione della
baracca-villetta ad un piano, con accesso diretto al mare!
Legno
di prima scelta, pavimenti in parquet, accessori bagno della
Richard-Ginori con vasca ad idromassaggio salinofangoso ed
asciugatura tramite lampade solari a raggi-vino (quelli uva li usano
solo i maiali di seconda classe!). Naturalmente anche questa casa fu
fatta senza murature, perchè ci voleva troppo tempo per fare delle
fondamenta decenti, e la stagione del Surf si avvicinava.
All’inaugurazione
furono invitati i due sindaci che, sbronzi come due maiali, si
scambiarono solo bicchieri di vino, rum, tequila, amaretto di
Saronno, limoncello, e grappa, e finirono a dormire sulla spiaggia
abbracciati come amanti, dopo aver vomitato anche il pertugio finale
dell’intestino. E, da allora, furono amici per la pelle.
Così
ogni fratello ebbe ciò che voleva, e l’estate benedì con sole e
belle maialine l’esistenza dei tre porcellini, Timmy, divenne il
più quotato surfista della zona, ricercato dalle “ragazze” come
un topolino da un branco di gatti affamati, Tommy si fidanzò ogni
sera nella paglia, regalando sogni e numeri al lotto (10= Maiale,
32=Traditore, 27=Cretina, 9=Gravidanza, 80=Tragedia) che uscirono ben
tre volte in un mese, Jimmy, rinforzò le fondamenta in muratura
della vecchia stalla, con l’aggiunta di pilastri in cemento armato
sotto la soletta del pianterreno, imbiancò tutte le pareti e,
riarredate le camere dei fratelli, si dichiarò alla Rosa, la
porcellina che amava da sempre, e convolò con lei a giuste nozze.
Ma
il destino non sempre è benevolo con chi si fa gli affari propri
e...
Nella
zona viveva un lupo di nome Ezechiele, Lele per gli amici, un tipo
ben conosciuto nella zona, infatti possedeva le stazioni radio dei
due comuni sopradetti, aveva costruito un paio di quartieri nelle
vicinanze delle città, aveva fatto urbanizzare tutta la fascia
compresa tra la città e i quartieri a spese dei comuni, aveva messo
suo fratello a capo delle più importanti compagnie commerciali della
zona, e suo cognato , uno strano individuo con la lingua saettante e
biforcuta anche se appartenente alla specie dei lupi, gli parava le
terga con adeguate teste di legno e con piuttosto costoso
proselitismo ad ogni livello. Anche a livello politico era ben legato
con cani e porci, per avere da ogni parte le migliori occasioni per
il proprio vantaggio. Molti ammiravano la sua innata capacità di
manovrare le situazioni in modo da averne il tornaconto migliore, ma
si trattava solo di incroci genetici, che della specie dei lupi
avevano poco, generalmente rimanevano loro solo le zanne ,che però
si cariavano inevitabilmente con facilità, e il pelo dentro allo
stomaco, che serviva a poco visto che non riuscivano mai a saziare il
loro appetito avendo i lupi il monopolio della cacciagione. Ezechiele
aveva sposato, in prime nozze, una lupa, conosciuta quando aveva
ancora poco danaro, anzi, giocava a comprare cose senza danaro e
rivenderle prima di averle pagate, spuntando un prezzo maggiore, in
contanti, con cui sanava il debito precedente, Una situazione ad alto
rischio, che non sempre andava dritta, ma da cui egli riusciva ad
uscire grazie alle “amicizie” che aveva. Da questa Lupa aveva
avuti più figli, ai quali aveva insegnato il gioco del “quello che
dico io è vangelo, altrimenti fuori o ti sbrano”. E la famiglia
crebbe sana forte , ma non felice, infatti Lele si era invaghito,
dopo pochi anni, di una lupetta smorfiosa, che girava per i set
cinematografici, non molto colta, ma molto sviluppata nelle parti
giuste, così, dopo un divorzio, convolò con lei a giuste nozze, e
ci fece altri cuccioli che, tra scuole private e relazioni con altri
lupi con la puzza sotto il naso, crebbero talmente presuntuosi da
debuttare in società come lupi con il pedigree.
Pensare
che ci fosse nella contea qualcosa che Ezechiele non potesse dire
suo, era quasi un’offesa alla morale! Cose da maiali comunisti!
“....Quelli
vogliono tutto loro! Non vorrebbero che avessi il possesso di tutte
le radio e televisioni della zona, non parliamo dei giornali poi,
loro dicono che son tutti miei ed invece ne hanno uno anche loro! E
su quello dicono male di me!”
diceva.
Era legato a doppio filo con i politici del partito dei falchi, che
si decoloravano le penne per sembrare colombe, ma non sempre
riuscivano a nascondere gli artigli, anche se facevano tutti i giorni
i gargarismi col miele per addolcire le loro voci.
Un
giorno, passando con lo Yacht davanti alla spiaggia, aveva osservato
la baracca di Timmy, ed aveva pensato che, su quella spiaggia avrebbe
potuto farci un bel villaggio turistico, con piscina, campi da tennis
e ristorante a sei stelle, molto esclusivo, così s’informò dal
sindaco,suo compaesano e del partito dei falchi, in merito alla
proprietà.
“ Lo
convinco io a vendere! Poi ti do la percentuale e per il comune sarà
un trampolino di lancio!” disse la Sindaco che gli suggerì di
tirare dentro all’affare anche l’altro sindaco... un bravo
camerata!
Così
Timmy fu contattato da una schiera di avvocati, accompagnati da
portaborse con la giacca rigonfia sotto l’ascella. Se vendeva il
terreno avrebbe avuto la direzione del Club Esclusivo, sarebbe stato
l’attrazione principale come Trainer della “scuola di Surf del
campione Timmy”, avrebbe potuto conoscere maialette di razza, e
pranzare con lupi di grido, nessuno avrebbe mai fatto salami con le
sue carni! Parola di Ezechiele! Altrimenti....... Tim, Tim,
..prosciuttin...!
Come
rinunciare ad una tanto gentile e “succosa” proposta?
Timmy
pensò di consultarsi con i fratelli, ma una graziosa porcellina,
infilatasi “per caso” nella sua vasca idromassaggio, lo convinse
a capitolare velocemente, e Timmy divenne la testa di legno di
Ezechiele nella gestione del “SuperSurf Club”, mantenendo la sua
casa come reception del villaggio, composto da bungalow immersi nella
pineta, con spiaggia privatissima fornita di idromassaggio con acqua
marina, e massaggiatori e massaggiatrici bravissimi e
disponibilissimi, nonchè prezzi da almeno tre zeri in euro!
Ma
un’altra situazione stimolava la fantasia e l’orgoglio di
Ezechiele, e si trattava della piccola proprietà di Tommy che,
guarda caso, era confinante con le proprietà di due cari amici del
lupo, che si erano messi in testa di fare un’azienda agrituristica,
ma quel porcellino che divideva le loro terre mandava a monte i loro
progetti. Non fosse mai! Due amici fraterni che potevano diventare
ricchi e non ci riuscivano a causa di un innocuo maiale? Come si usa
dire.. “ o ci vendi la terra , o facciamo SALAMI!”. Ma solo così
non sempre si ottiene quello che si desidera. Ed allora si può
offrire la direzione dell’ “agriturismo del maialino rosa”, con
servizio di Bed and Brekfast, e per il resto ci pensavano gli altri,
naturalmente la casa di paglia sarebbe stata ampliata con l’aggiunta
di almeno altre cinque stanze con servizi adeguati, ed una cucina con
tutte le comodità, compresa una cuoca più brava di quella del club
sulla spiaggia. Tommy, in fondo non gradiva di essere oggetto di
minacce, dopotutto voleva solo spassarsela con le sue amichette, e un
agriturismo gli avrebbe fornito tutta la varietà possibile, (poi un
direttore ci smicia mica di poco!), così non ci pensò che pochi
istanti e firmò un contratto bicentenario per l’uso della sua
casa come suggerito dai due emissari del lupo. All’inizio ci fu un
po’ di confusione per i lavori, ma poi non fu certo scontento nel
vedere che il giro di ospiti offriva vantaggi sia economici che in
natura!
Jimmy
ad ogni novità scuoteva la testa e si ripeteva che la vita era loro,
che erano ormai grandi, che lui aveva fatto anche troppo, e poi ormai
aveva famiglia, che cosa poteva fare se quegli sconsiderati non
avevano la testa sulle spalle come lui, e si lasciavano affascinare
da quel venditore di illusioni, la cui caratteristica più spiccata
era quella di mentire a proprio vantaggio, fino a convincere la
maggior parte dei suoi conoscenti di essere assolutamente onesto e,
per di più, anche perseguitato dai comunisti invidiosi e malvagi!
Così
passava le giornate dividendosi tra i lavori della stalla e
dell’orto, e il rinforzo delle pareti della sua amata casetta.
La
vittoria del lupo Lele, per essere completa, mancava solo della
proprietà di Jimmy.
La
banda iniziò a tastare il terreno, con la prospettiva di un
allevamento di bovini da latte d.o.c. ed annessa produzione di
formaggi di qualità selezionata per la vendita solo nelle
“boutiques du fromage” in coppia con vini d.o.p. oppure d.s.p.q.r
(decisamente solo per qualche riccone) prodotti nelle cantine del
gruppo “anche” con l’uva (tanto chi se ne sarebbe mai accorto!
Il marchio fa la qualità!). L’azienda agricola “La bella Rosa”
aveva tutte le caratteristiche per finire nello spot del “Cielo
azzurro” come simbolo di purezza della catena di produzioni
alimentari facente capo alla solita combriccola.
Dapprima
gli inviti furono cortesi, melliflui, caldamente solleciti e
adeguatamente remunerativi, poi sempre più pressanti e sottilmente
allusivi nei confronti delle salumerie della catena.
Ma
il destino ha le sue strade imprevedibili, e,mentre la trattativa era
ancora in corso, dopo un inverno né troppo freddo, né troppo caldo,
venne un’estate talmente piovosa che tutta la campagna ne fu
allagata, i raccolti andarono persi, di turisti manco l’ombra, e
Tommy dovette essere salvato da una motobarca dei pompieri, mentre
stava abbarbicato al ramo più alto del ciliegio che cresceva da anni
(per fortuna) dietro al pagliaio.
Per
Timmy fu ancor peggio, infatti una mareggiata, figlia di una leggera
scossa tellurica con epicentro al largo della costa, che nessuno
poteva prevedere, portò via bungalow, baracche, sdraio ed
ombrelloni, e, per poco, non fece affogare anche lui, che si salvò
solo perchè si era legato ad un canotto che il vento trascinò fino
a cinque Km dalla costa , ma verso l’interno, tanto era tutto
allagato!
Così
Ezechiele si ritrovò con tanti danni che nemmeno le abbondanti
sovvenzioni statali che sicuramente avrebbe ottenuto sarebbero state
sufficienti a coprire, con un terreno che non avrebbe dato frutti per
almeno tre anni, e con tanti dipendenti che, perso il lavoro,
chiedevano di essere pagati almeno per il periodo precedente.
Ma
Lele i conti li sapeva fare e l’unica soluzione era di prendere i
soldi, ricostruire solo le case, e lottizzare il tutto rivendendolo
sul mercato dopo qualche anno, quando l’evento fosse dimenticato e
...chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato!
Timmy
e Tommy, a quel punto non poterono far altro che, con la coda fra le
gambe, tornare da Jimmy, che, fatta loro la giusta ramanzina, li
assunse come stallieri, e, nel tempo, fu per loro un padrone
inflessibile, ma giusto, come il suo gran cuore gli suggeriva, e
aiutandoli a ricominciare tutto da capo, dando loro una piccola casa
in affitto, e aiutandoli a trovare una brava scrofetta che dividesse
con loro un’esistenza serena!
..................
Finita la storia ..................finita la pappa!.......... Ed ora
andiamo a cercare il gatto... vedrai che è nascosto sotto il
cespuglio del giardino.........
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